Sono una ragazza fragile e questo, forse, non cambierà mai. Avevo creduto di potermi ormai relazionare tranquillamente con gli altri, ma mi sbagliavo. Sono delusa da tutto, tutti, e oggi mi sento come se ultimamente non lo avessi più reso importante: è facile essere delusi, deludere, e quindi allo stesso modo è facile accettarlo, no? Ma no, no, mi sbagliavo. Sento come io stia cadendo in un pozzo senza fine, che spunta dall'altra parte della Terra facendoti bruciare al passaggio nel nucleo. In quest'immagine interminabile sono sola e con la certezza di finire carbonizzata nello spazio, e infine di disperdermi sgretolandomi. Non c'è nessuno, chi vuoi che ci sia, ma volerò sotto forma di polvere, sarò qualcosa di invisibile; un micropezzettino di me finirà sulla Luna ma la televisione non lo dirà, un altro su Marte, e così via, e così via. Questo post nell'internet è identico ai micropezzettini, non so se vi trovate nella trasposizione digitale del pezzettino che approda sulla Luna, o su Marte, ma in questo momento i vostri occhi leggono una minuscola parte di me. Vi sembrerà banale ma oggi io e voi ci siamo salutati in questo post, poi non si sa, non si sa. La minuscola parte di me, della me dissezionata, distrutta, amareggiata vi ringrazia. D'ora in poi pensa di farsi vedere più spesso qui giù, quassù, o sulla Luna, su Marte, non sa. Non sa nemmeno quale altra minuscola parte in quel frangente sarà, se cambierà. Voglio scrivere, e parlare poco come un tempo, viaggiare nella solitudine del silenzio.
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