L'universo elegante

Brian Greene

«Sembrano numeri senza senso. Sono casuali, sono così per volere divino, o forse c’è una spiegazione scientifica comprensibile di queste caratteristiche fondamentali dell’universo?»

 

 

«Se per esempio un muone stazionario riesce a leggere al massimo cento libri nella sua breve vita, lo stesso accade al muone in moto, perché anche se la sua vita sembra più lunga, la sua velocità di lettura - e tutto il resto della sua vita - rallenta allo stesso modo.»

 

 

«Un paracadutista in caduta libera sta in realtà “scivolando” all’interno di una depressione dello spazio causata dalla massa del pianeta. Anche noi, a nostra volta - come tutti i corpi dotati di massa - incurviamo lo spazio intorno a noi, ma la nostra azione è quasi impercettibile.»

 

 

«Le stelle si vedono solo di notte, ma ovviamente sono lì in cielo anche di giorno; non le distinguiamo solo perché la loro luce fioca e distante è travolta dalla potenza della radiazione solare.»

 

 

«Il big bang è l’eruzione dello spazio compresso, la cui espansione, come un’onda di marea, porta con sé materia ed energia fino ai giorni nostri.»

 

 

«Un tempo i giornali scrivevano che solo dodici uomini al mondo erano in grado di capire la teoria della relatività. Non penso che sia vero. Forse c’è stato un momento in cui un uomo solo ne capiva qualcosa, perché era l’unico che ci stava pensando, prima di scrivere il suo articolo. Ma dopo la pubblicazione, la teoria è stata in qualche modo capita da molta gente, certo più di una dozzina di persone. Invece penso di poter affermare con sicurezza che nessuno capisce la meccanica quantistica.»  

— Richard Feynman, 1965

 

 

«Possiamo farci belli con parole come “dualità onda-particella”; possiamo tradurre questi esperimenti in una serie di formule che si applicano a molti fenomeni con straordinaria precisione; ma è molto duro capire a livello intuitivo questa scioccante caratteristica del mondo microscopico.»

 

 

«I calcoli fatti tenendo conto sia delle equazioni della relatività generale sia di quelle della meccanica quantistica danno solitamente lo stesso, assurdo risultato: infinito. Come un bel colpo di righello infertoci da un maestro del passato, il valore infinito è il modo in cui la natura ci dice che stiamo sbagliando di grosso. Le formule della relatività generale non riescono a domare la ribollente schiuma quantistica.»

 

 

«La scienza ha cercato in tutti i modi di modificare la relatività generale o la meccanica quantistica in modo da evitare i problemi; ma per quanto brillanti e ingegnosi, tutti i tentativi sono andati a vuoto. Fino a quando non è stata scoperta la teoria delle superstringhe.»

 

 

«Nella fisica come nell’arte, la simmetria gioca un ruolo importante nei giudizi estetici. Ma in fisica la parola “simmetria” ha un significato molto concreto e preciso. Usando questo criterio diligentemente, fino ad arrivare a precise formulazioni matematiche, i ricercatori sono stati in grado di formalizzare teorie in cui le particelle materiali e quelle mediatrici delle forze sono legate in modo indissolubile tra loro, più di quanto si credesse possibile in passato. Queste teorie uniscono forze e materia, e hanno dunque il grado più alto di simmetria: ecco perché sono state chiamate supersimmetriche. La teoria delle superstringhe, come vedremo, ne è la progenitrice, nonché la rappresentante più importante.»

 

 

«Quindi è possibile che una o più generazioni di fisici dedichino la vita alla teoria delle stringhe senza neanche un’ombra di conforto sperimentale. I non pochi ricercatori che oggi lavorano alla teoria conoscono il rischio che corrono: una vita di sforzi potrebbe non avere una conclusione positiva. Certo, gli avanzamenti teorici continueranno, ma saranno sufficienti per superare tutti gli ostacoli ed arrivare a previsioni definitive e verificabili? E i test indiretti che abbiamo descritto prima porteranno a fare intravedere qualche traccia? Sono domande fondamentali per chi fa ricerca, ma anche domande senza risposta: solo il tempo lo dirà. L’elegante semplicità della teoria delle stringhe, il modo in cui risolve il conflitto tra relatività generale e meccanica quantistica, la sua capacità di unificare tutti gli ingredienti della natura e il suo potenziale predittivo virtualmente illimitato, forniscono l’ispirazione necessaria per continuare a lavorare.»

 

 

«Un intelletto che a un dato momento conoscesse tutte le forze che animano la Natura e le mutue posizioni di tutti gli enti che questa comprende, se questo stesso intelletto fosse sufficientemente vasto per sottoporre ad analisi questi dati, potrebbe condensare in una singola formula tanto il movimento dei più grandi corpi dell’universo, quanto quello degli atomi più leggeri: per tale intelletto nulla potrebbe essere incerto e il futuro, così come il passato, sarebbero presenti ai suoi occhi.»  

— Pierre-Simon de Laplace

 

 

«Non dovete cercare molto lontano per localizzare il punto in cui si verificò il big bang: ebbe luogo là dove vi trovate in questo preciso momento e anche in qualsiasi altro punto, perché all’inizio tutte le posizioni che ora ci appaiono distinte erano la stessa.»