«Siamo ciechi all’evidenza e siamo anche ciechi alla nostra stessa cecità.»
✄
«Molte persone sono troppo sicure delle loro intuizioni e tendono a riporre in esse troppa fiducia. A quanto pare, trovano lo sforzo cognitivo leggermente sgradevole e lo evitano più che possono.»
✄
«L’intelligenza non è solo la capacità di ragionare: è anche la capacità di trovare materiale pertinente nella memoria e di usare l’attenzione quando occorre farlo.»
✄
«I nessi reciproci sono frequenti nella rete associativa. Per esempio, se siamo divertiti tendiamo a sorridere, e sorridere tende a farci sentire divertiti.
[…]
Si capisce dunque perché il noto consiglio di “agire con calma e gentilezza indipendentemente da quello che si prova” sia ottimo: seguendolo, si avrà il piacere di sentirsi davvero calmi e gentili.»
✄
«Un modo sicuro di indurre la gente a credere a cose false è la frequente ripetizione, perché la familiarità non si distingue facilmente dalla verità.»
✄
«Se ci tieni a essere considerato credibile e intelligente, non usare un linguaggio complesso se il linguaggio semplice basta ad assolvere il compito.
[…]
Oltre che semplice, cerchiamo di rendere il nostro messaggio memorabile.»
✄
«Quando ci sentiamo a disagio e infelici, perdiamo il contatto con la nostra intuizione.
[…]
Quando è allegra, la gente diventa più intuitiva e creativa, ma anche meno vigile e più soggetta a errori logici.»
✄
«È la coerenza, non la completezza delle informazioni, che conta per una buona storia. Anzi, si scopre spesso che sapere poco rende più facile integrare tutte le informazioni in un modello coerente.»
✄
«La nostra consolatoria fiducia che il mondo sia dotato di senso poggia su un fondamento sicuro: la nostra capacità pressoché illimitata di ignorare la nostra stessa ignoranza.»
✄
«Per pensare con chiarezza al futuro, bisogna ripulire il linguaggio che si usa per definire le credenze che si sono avute in passato.»
✄
«La prima lezione da apprendere è che gli errori di previsione sono inevitabili, perché il mondo è imprevedibile.»
✄
«L’avversione all’idea di non raggiungere l’obiettivo è molto più forte del desiderio di superarlo.»
✄
«L’avversione alla perdita è una potente forza conservatrice che favorisce la tendenza a non allontanarsi che di pochissimo dallo statu quo sia nella vita delle istituzioni sia in quella degli individui. Questo conservatorismo contribuisce a mantenere rapporti stabili con i vicini, con il coniuge e con i datori di lavoro: è la forza gravitazionale che tiene la nostra vita vicino al punto di riferimento.»
✄
«Sovraponderare costantemente risultati improbabili, una caratteristica del processo decisionale intuitivo, alla fine conduce a risultati inferiori.»