Pensieri lenti e veloci

Daniel Kahneman

«Siamo ciechi all’evidenza e siamo anche ciechi alla nostra stessa cecità.»

 

 

«Molte persone sono troppo sicure delle loro intuizioni e tendono a riporre in esse troppa fiducia. A quanto pare, trovano lo sforzo cognitivo leggermente sgradevole e lo evitano più che possono.»

 

 

«L’intelligenza non è solo la capacità di ragionare: è anche la capacità di trovare materiale pertinente nella memoria e di usare l’attenzione quando occorre farlo.»

 

 

«I nessi reciproci sono frequenti nella rete associativa. Per esempio, se siamo divertiti tendiamo a sorridere, e sorridere tende a farci sentire divertiti.

[…]  

Si capisce dunque perché il noto consiglio di “agire con calma e gentilezza indipendentemente da quello che si prova” sia ottimo: seguendolo, si avrà il piacere di sentirsi davvero calmi e gentili.»

 

 

«Un modo sicuro di indurre la gente a credere a cose false è la frequente ripetizione, perché la familiarità non si distingue facilmente dalla verità.»

 

 

«Se ci tieni a essere considerato credibile e intelligente, non usare un linguaggio complesso se il linguaggio semplice basta ad assolvere il compito.

[…]  

Oltre che semplice, cerchiamo di rendere il nostro messaggio memorabile.»

 

 

«Quando ci sentiamo a disagio e infelici, perdiamo il contatto con la nostra intuizione.

[…]  

Quando è allegra, la gente diventa più intuitiva e creativa, ma anche meno vigile e più soggetta a errori logici.»

 

 

«È la coerenza, non la completezza delle informazioni, che conta per una buona storia. Anzi, si scopre spesso che sapere poco rende più facile integrare tutte le informazioni in un modello coerente.»

 

 

«La nostra consolatoria fiducia che il mondo sia dotato di senso poggia su un fondamento sicuro: la nostra capacità pressoché illimitata di ignorare la nostra stessa ignoranza.»

 

 

«Per pensare con chiarezza al futuro, bisogna ripulire il linguaggio che si usa per definire le credenze che si sono avute in passato.»

 

 

«La prima lezione da apprendere è che gli errori di previsione sono inevitabili, perché il mondo è imprevedibile.»

 

 

«L’avversione all’idea di non raggiungere l’obiettivo è molto più forte del desiderio di superarlo.»

 

 

«L’avversione alla perdita è una potente forza conservatrice che favorisce la tendenza a non allontanarsi che di pochissimo dallo statu quo sia nella vita delle istituzioni sia in quella degli individui. Questo conservatorismo contribuisce a mantenere rapporti stabili con i vicini, con il coniuge e con i datori di lavoro: è la forza gravitazionale che tiene la nostra vita vicino al punto di riferimento.»

 

 

«Sovraponderare costantemente risultati improbabili, una caratteristica del processo decisionale intuitivo, alla fine conduce a risultati inferiori.»