«Per l’inconscio è più facile capire il linguaggio onirico che il linguaggio razionale. Da un certo punto di vista, le malattie sono sogni, messaggi che rivelano problemi non risolti.»
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«Secondo lo psicologo americano Rosenthal, se un professore giudica che uno studente svogliato non ha possibilità di recupero, non ne avrà. Al contrario, se il docente considera un bambino intelligente ma timido, e prevede che potrà migliorare, questi comincerà veramente a fare progressi…»
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«La pornografia non è costruttiva, ma distruttiva: sotto un’apparenza di libertà, quello che in realtà ci propone è una nuova forma di schiavitù.»
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«Riconosco la mia follia di quell’epoca. Ma si diventa saggi soltanto nella misura in cui si passa attraverso la propria follia.»
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«Se la finalità delle altre arti è creare opere, la finalità del teatro è cambiare direttamente le persone: se il teatro non è una scienza della vita, non può essere un’arte.»
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«Il nostro ego – poco importa il nome che attribuiamo a questo fattore di alienazione – non è altro che una pallida copia, un’approssimazione del nostro essere essenziale. Ci identifichiamo con questo doppio irrisorio e illusorio al tempo stesso. E all’improvviso compare “l’Originale”. Il padrone del luogo torna a riprendersi il posto che gli compete. In quel momento, l’io limitato si sente perseguitato, in pericolo di morte, il che è assolutamente vero. Perché l’Originale finirà per annientare il doppio. In quanto esseri umani identificati con il nostro doppio, dobbiamo capire che l’invasore non è altri che noi stessi, la nostra natura profonda. Niente ci appartiene, tutto è dell’Originale. La nostra unica possibilità è che compaia l’altro e ci elimini. Non soffriremo per questo delitto, anzi vi parteciperemo. Si tratta di un sacrificio sacro nel quale ci si consegna interamente al padrone senza angoscia.»
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«La “realtà” non esiste di per sé; istante dopo istante, sono io che creo la mia realtà, allegra o sinistra, monotona o appassionante.»
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«Posto che sogniamo la nostra vita, dobbiamo interpretarla e scoprire ciò che sta tentando di dirci.»
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«La cosa importante è accettare se stessi. Se la condizione in cui mi trovo è causa di malessere, è segno che la rifiuto. Allora, più o meno coscientemente, tento di essere diverso da come sono; in definitiva non sono io. Se, al contrario, accetto pienamente il mio stato, troverò la pace.
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Questo atteggiamento non impedisce che continui a lavorare su di me per poter diventare uno strumento migliore; l’accettazione di sé non limita le aspirazioni, al contrario, le nutre. Perché ogni miglioramento partirà sempre da ciò che si è realmente.»
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«Io chiamo l’immaginazione creatività. La base della vita. Se soffriamo è per mancanza di immaginazione, per mancanza di creatività.»
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«Uno dei grandi problemi della creatività è la morale. Per sviluppare l’immaginazione, è necessario essere amorali. La morale incatena l’immaginario. Bisogna essere coraggiosi e prescindere da questo strumento.»
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«Se non si persevera, non si è creatori. La creazione è, prima di tutto, volontà. La nostra azione creativa è un accumularsi di forza e di pazienza.»