Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa

Luis Sepúlveda

«Così ho visto l’uomo muoversi sulla superficie del mare sopra quattro fragili pezzi di legno; ci siamo guardati tenendoci a prudente distanza, l’uomo con diffidenza, io con curiosità e stupore per la sua determinazione. Ho ammirato il suo coraggio e l’insistenza con cui affrontava i flutti navigando su imbarcazioni che non resistevano agli urti contro gli scogli, né al tocco affilato dei coralli quando si addentrava in acque di scarso pescaggio.»

 

 

«Il mio mondo è fatto di silenzio. Nessuna creatura si lamenta, grida, grugnisce o strilla sotto la superficie e solo noi giganti rompiamo a volte la quiete.»

 

 

«Quando noi balene ci raduniamo, per l’accoppiamento o per prenderci cura delle femmine che partoriscono e dei piccoli che nascono, nuotiamo in cerchio, saltiamo, ci lasciamo cadere sul dorso e ci lanciamo sul pelo dell’acqua battendo le code. La gioia d’incontrarsi si esprime in sbuffi d’aria espulsi dai polmoni, capriole, canti, sibili e schiocchi. Che cosa avrebbero fatto gli uomini per esprimere la gioia d’incontrarsi?

[…]

Sulle murate delle due imbarcazioni apparvero bocche nere che cominciarono a sputare fuoco producendo ogni volta il terrificante rumore. Subito la prima nave s’incendiò lanciando attorno schegge infuocate che cadevano in mare, gli alberi che reggevano le vele cedettero e crollarono fra urla di odio, paura e disperazione degli uomini che si gettavano fuori bordo.»

 

 

«A quanto pare gli uomini sono l’unica specie che attacca i propri simili, e non mi piacque questa cosa che imparai da loro.»

 

 

«Vidi tante volte le quattro balene vecchie trasportare corpi sull’isola, e tante volte affrontai in mare aperto i balenieri per allontanarli dal canale. Fui colpito da altri arpioni, ma per fortuna nessuno mi provocò alcun danno, tranne il dolore a cui imparai a resistere e che accettai come il prezzo da pagare per respingere al largo i balenieri, determinati a uccidermi. Mi stupiva l’insistenza, la testardaggine degli uomini, volevo sapere da dove venivano e in quale luogo dell’oceano o della terraferma ce n’erano tanti, e se la loro cupidigia si sarebbe mai saziata.»