Archive 2.5

Nov-Dec 2022


Da quattro giorni si sta da Dio, senza di te, e in tutta sincerità, non tornare mai più, grazie.

— 26 dicembre 2022


Ultimo post dell’anno, ☞qui.

— 25 dicembre 2022


Ho finito anche il 6° volume di “Alla ricerca del tempo perduto” di M. Proust, resta da leggere, negli ultimi 9 giorni del 2022, il 7°, che si intitola “Il tempo ritrovato”. Mi sono data come termine il 31 dicembre 2022, sia perché voglio farla rimanere un’esperienza del 2022, sia perché insomma dando una piccola accelerata sarei riuscita nell’impresa (anche prima del periodo di esami). È un viaggio che avrei dovuto fare prima o poi, sono contenta di averlo intrapreso, ma di certo ne riparlerò. Oggi ho avuto l’ultima giornata piena di lezioni al PoliMi, h. 8:30-15:15, resta da andare a seguire l’ultima esercitazione di Logica e Algebra domani pomeriggio (domani mattina, è ovvio, mi alleno), e sarà quasi Natale. Sto benissimo, ho una forza, una vitalità, invidiabili, non vedo l’ora di mettermi a studiare e fare gli esami: avverrà a brevissimo. Non mi riappare più, nemmeno per un attimo o di rado, l’idea bellissima che mi ero fatta per sostituire la vaccona rugosa (ok, quest’espressione per descriverla l’ha inventata Mario l’altro giorno, e trovo sia di un’ironia accattivante, non solo una delle tante), e non so come non abbia ricordato, nello scorso inserimento, che la porca maledetta va dove va perché deve andare dove il figlio va, in ogni vacanza, spostamento, per guardarlo da dietro a un albero dal fusto robusto mentre lui pensa di giocare con i suoi amichetti trentenni libero, fantasioso… Aiutatemi, cado, non si può mica rider così! Ahahahahaha! Quando resto a casa da sola per un mese o due è talmente bello, lei mi disse “come mai, aiuto non lo capisco, la mamma ti lascia da sola?”, sì merdosa putrefatta, sono adulta, non come te e il tuo neonato. Vedi di non urlare se rimani al buio, si tratta molto probabilmente di una lampadina che ha finito le sue forze, non ci sono né i fantasmi né i mostri lì per te. Per te non c’è nessuno. E appunto, non credere che se lo segui dappertutto come un neonato tuo figlio visiterà il tuo cimitero, starà sempre a vedere le sue pornoattrici sul telefono.

— 22 dicembre 2022


Non osar concederti che se non scrivo per giorni significa che non sei più quel che ti ho approfonditamente detto tu sia. Sei una puttana, null’altro, e quando ho smesso di volerti bene perché mi hai trattata come uno straccio, hai iniziato a voler costruire una vendetta (basata sul falso e ingiusta) contro le mie parole vere, meritate e giuste su di te. Quando hai visto coi tuoi occhi quanto fai schifo, grazie alle mie parole perfette, hai cominciato a soffrire tantissimo, ed è nettamente e banalmente falso quello che hai fatto credere a tuo marito, cioè che alla telefonata del 25 luglio 2021 mentre eri in Sardegna (perché andar così lontano se non ti fai nemmeno il bagno? La spiaggia di Rimini ha la stessa utilità per te ahahah) hai risposto erroneamente: hai risposto volutamente come sempre, non avendo proprio un cazzo da fare, e rispondendo con una voce dolce che non ti appartiene davvero ma è nel pacchetto delle tue capacità di finzione, avresti voluto ricevere il solito cioccolatino dolce e drogante da parte mia, ma da quel giorno da me hai cominciato solo a ricevere la verità su quel che sei, una vecchia stronza con la panza piena di giudizi fatti ad altri e senza testa, ho iniziato a dirti che per me si trattava di un addio, e quando l’ho ribadito a ottobre 2021 quando ti ho vista l’ultima volta (le altre due volte che ti ho vista, recentemente, non eri più tu, era la tua porca decisione di schiacciarmi. Sì credici… Ahaha!), ti è stato solamente molto più chiaro l’odio e il non amore che ho sempre provato per te, e sei partita col tuo piano delittuoso. Non ti ho mai amata, amavo solo i complimenti che hai sempre saputo farmi, sono sempre stati enormi, più grandi di tutti quelli che mi hanno sempre fatto gli altri, perché mi hai amata e invidiata fin dall’inizio, lo fai ancora (sei nel più completo “odi et amo”), a partire dalla mia carnagione chiarissima, dal mio gruppo sanguigno zero negativo, per cui in classe avevi detto che allora era chiara la motivazione del genio io incarnassi. Domani esce la puntata 99 BONUS di Tenero Gheriglio, e capisco sempre meglio perché il genio mi risiede dentro, ma oggi sto leggendo il 6º volume di Marcel Proust (vedetevela voi la partita della finale dei mondiali di calcio, io ho da fare ben altro…), e l’altezza a cui si arriva in quel determinato componimento mi spinge a scriver così chiaramente e lucidamente questo testo. Mi son trascritta alcune frasi anche se si sa che leggere tutto, in confronto, rappresenta tutt’altro. Nel primo pezzetto si legge: «I legami fra un essere e noi non esistono che nel nostro pensiero. L’affievolirsi della memoria li allenta, e a dispetto dell’illusione di cui vorremmo esser vittime e di cui, per amore, per amicizia, per cortesia, per rispetto umano, per dovere, rendiamo vittime gli altri, è da soli che esistiamo. L’uomo è l’essere che non può uscire da sé, che non conosce gli altri se non in sé; e, se dice il contrario, mente.»; sono sempre stata l’unica a dire che sei di valore, e ora che ti ho dimenticata, non so più nulla di te al di fuori del tuo aspetto interiore ed esteriore degradante, invece tu, appena hai ricevuto la verità delle mie parole più dure nei tuoi confronti, hai subito accusato un grande dolore, e senti tale dolore ancora oggi (non ti saresti spinta a tanto con il famoso procedimento): voglio dire che non ho mai avuto un legame con te, e quando ho creduto di amarti in maniera più sublime, il motivo era semplice, mi eri più lontana e stavi agendo meno. Ogni volta che hai agito sei stata una porca micidiale, sento ancora l’eco del tuo grugnito… sei stata così sgradevole che l’unica cosa tu sia stata in grado di fare fosse quella di rovinare le parole d’amore che tanto amavi, aspettavi ogni volta, e che tanto ti facevano venire i brividi per l’emozione assuefacente di esserne l’unica elitaria ricevente. Il secondo pezzetto è: «La situazione che speravamo di cambiare perché ci era insopportabile, ci diventa indifferente. Non abbiamo potuto superare l’ostacolo, come assolutamente volevamo, ma la vita ce l’ha fatto aggirare, oltrepassare, ed è un miracolo se, tornando a volgerci verso la lontananza del passato, riusciamo ancora a scorgerlo, tanto impercettibile s’è fatto.»; io speravo di sbarazzarmi di te da tantissimo tempo, ma quando mi affeziono a qualcuno (non eri nemmeno la persona alla quale mi ero affezionata, ti avevo trasformata in un’idea precisa, bella e ben ovattata, visto che da anni non mi stava piacendo come a scuola ti eri sempre comportata) fatico a dire che dovrei andarmene, anche se quel qualcuno mi sta trattando come un cane. Resistevo con molta facilità alla tua perversione, non avevo nessun ostacolo da sorpassare al di fuori delle meravigliose parole che l’idea che avevo plasmato per sostituire la tua persona nociva, idea positiva e delicata che non esisteva, mi faceva scrivere, mi ispirava; la vita mi ha fatto aggirare te e tutto il cesso che rappresenti, o meglio, alla fine sei stata tu stessa a toglierti da davanti senza che io dovessi per l’ennesima volta riperdonarti, e come sto bene adesso non potrebbero immaginarlo nemmeno gli osservatori più ottimisti e attenti.

— 18 dicembre 2022


Dalle 8:30 alle 10 ho seguito la prima lezione da casa, ma non per pigrizia – per me è sempre bellissimo svegliarsi alle 6 e pensare già in grande solitariamente –, ma perché visto che ieri pomeriggio ai miei serviva la macchina, ho deciso di sfruttare le solite 5 ore del martedì “buche”, senza lezioni, addirittura per allenarmi questa volta! Dalle 11 alle 12:30 per strada c’è poco, qualche vecchietta, qualche vecchietto che ti sorride, qualche giovane che cammina semplicemente mentre tu stai correndo, e che allora guardandoti pensa “dai mi sta andando molto meglio”… Correndo ho incontrato solamente due ragazzi sul tragitto, che più che runner dall’abbigliamento sembravano calciatori “in trasferta”, pronti a sfruttare ore gelide ma allenanti all’aria aperta: adoro quel gelo, ti fa sentire vivo, all’inizio il contrasto è duro, non indossi il cappotto pesante e il cappello di chi passeggia, sei molto più scoperto, ma poi la lotta si fa semplice, dolce, il corpo si scalda, la temperatura a quel punto risulta perfetta, dopo aver rotto il fiato sei al passo con la musica, a partire dal cuore senti che stai sbollendo in un clima freddo con 1 grado centigrado, e che correndo stai lasciando una scia tiepida, un segno della tua vitalità sul percorso; una corsa al freddo risveglia anche l’anima. L’Apple Watch alla fine segnava umidità 88%, 169 Watt di potenza, 7 chilometri e qualcosa, poi sono tornata a casa (sì non ho fatto calisthenics dopo la corsa, ci vuole qualche grado in più, mi sembra ovvio), mi sono lavata, ho pranzato, e sono uscita per raggiungere il Politecnico, dove ho seguito l’ultima lezione del corso di Logica e Algebra; alle 18:30 sono riarrivata a casa. Ora sto facendo stretching e scrivendo questo pezzo, dopo cena leggerò le solite 40 pagine di Marcel Proust pensando a quanto sono fortunata ad avere un cervello sempre così attivo nei campi più disparati, un fisico così incredibile, da usare, tirare, riassestare, far riposare, tutto mio, senza nessun merdafarmaco: sono sempre stata lontanissima dalla vecchia obesa demente e il suo assurdo moralismo schifoso e cieco.

P.S. Oggi è anche il secondo giorno di mestruazioni, il peggiore del mese: un dettaglio non banale.

— 13 dicembre 2022


La Strega Stronza: Lo sai Collega G che mi hanno fatto una dedica? Sono la più bella!!!

La Collega G: No davvero?! Dove, come???

La Strega Stronza: Sulla macchina, incidendola con una chiave alla cazzo, facendoci anche graffi profondi su tutte le portiere, sul retro, e condendo il tutto con tanto di sradicamento del tergicristallo posteriore!

La Collega G: Sono confusa…

Sipario.

Muoio dalle risate, come si fa. Insomma quella vecchia che abbiamo capito non essere esattamente bella come può esserlo, chessò, un’Anna Falchi, o bellezze così, è pure demente da una vita. Ha dato poi alla vita un demente ancor più brutto (Dio, mi sono trattenuta fin troppo, ma quanto è brutto lo stregone junior? Le orecchie della vecchia almeno non sparano tipo parafango, e il sorriso non ti fa scappare in un attimo ahaha!), sposando un brutto, perché sarà sicuramente anche Pierfilippica la colpa per la generazione dello juniortopo, meno male che il vecchio mostro ha avuto pietà di me e si è tenuto la mascherina quando mi sono avvicinata a lui… Aiuto!

— 12 dicembre 2022


Oggi è stata una giornata meravigliosa, insieme a Mario. Ah, dici che ho già scritto partendo così? Amen, se è così è così! Siamo stati in centro, Duomo, via Dante, Parco Sempione e via dicendo; abbiamo mangiato insieme, pizza, pizza fritta, panzerotti, rotoli ripieni di tutto, krapfen ripieni di cioccolato, perché si sa, è nostro solito mangiare poco, camminare poco e muoverci poco a destra e a sinistra, e poi ancora a destra senza nulla togliere alla sinistra… ahaha! Le bancarelle natalizie erano molto belle, tenersi per mano e guardarle mi ha fatto sentire finalmente nel cuore quel calore, quel fuoco vivo, l’emozione del Natale che arriva, un Natale speciale quest’anno, con l’amore, con la salute che scoppia, la gioia di non avere più alcun dubbio su tutto, e nessun punto irrisolto. Sono felice, scriverlo non è mai banale, la giornata di oggi anche nel meteo è stata speciale: che cielo azzurro, che aria frizzante, e che sole impressionante! Da giorni la pioggia ha portato via la nebbia; svegliarsi e vedere il cielo è sempre uno spettacolo e un dono, un dono come Mario, adoro girare insieme a lui, la stronza è sempre chiusa in casa a pensarmi, ad aspettarci… Aspettaci, aspettaci, torniamo presto dove vogliamo tornare, non temere, ci manca, ne faremo di tutti i colori, stiamo già pensando nel dettaglio cosa fare il primo giorno del nostro ritorno, ma la festa continuerà per mesi, una vita intera, i tuoi vicini si chiederanno cosa ci porta a essere così felici, ad abbracciarci ogni 10 minuti, a riempirci di baci, a ridere senza riuscire a smettere, a correre, a giocare, e allora si diranno che è l’amore, si accontenteranno dell’amore! Allo stesso tempo non preoccuparti, del luogo in fondo non ci importa niente, sappiamo stare benissimo ovunque, la meraviglia di oggi mi lascia il viso ancora paralizzato in un sorriso, mi ha immobilizzata nella dolcezza. Ci basta stare insieme, nulla ci divide, siamo come quel bambino e il suo spiedino dolce di caramelle e cioccolato, che si trovava davanti a una bancarella del mercatino natalizio e guai a chi avrebbe azzardato un’ingenua interruzione del suo assalto spiedinico, si stava sporcando tutta la faccia trangugiandolo, mi è rimasto impresso. Di giorno in giorno il mio destino detta il suo personalissimo testo, e questo testo nello specifico viene trascritto, avvantaggia solo i buoni, è equo, tira le orecchie ai somari, lancia dardi infuocati ai cattivi, misura lui quel che meriti e quel che sei; sento che saprà includere sempre tutto quel che amo e voglio, tutto ciò in cui credo: le mie lotte, le mie impronte, i miei graffi profondi in qualche modo rimarranno incisi e impressi per sempre.

— 11 dicembre 2022


Stamattina l’allenamento è stato bellissimo, quel sole parlava chiaro; la luce non si spegne mai, a parte per la balena, che è al buio da anni, perché la mia schiettezza, le mie crude verità le hanno fatto scoppiare la testa, il cuore, la pancia, ha le convulsioni da anni. È Pinocchio, ed essendo la balena contemporaneamente lo contiene: è spacciata, le bugie l’hanno portata all’isolamento nel suo mondo finto, distaccato, colorato da sfumature e da tonalità surreali, inesistenti tra i viventi. È morta sotto alle mie parole nette, che l’hanno pestata, l’hanno finita a suon di obbligati silenzi. Non avrebbe fatto quello che ha fatto se le mie parole fossero state insignificanti, ma sa che sono importanti, giganti, e che non potrà fermarle nei millenni dei millenni. Il suo agire ha chiaramente dimostrato che mi reputa la persona più importante che abbia mai incontrato nella “vita”, e la sua “vita” da tempo non è più la stessa; è morta, e pensando di riuscire ad ammazzare me morirà ancora e ancora. Avrebbe potuto sottomettersi, pregarmi di fermarmi: così ha solo dato una spinta ai miei sogni, sono stati riconosciuti tutti i miei pensieri scritti, la mia potenza, le mie ragioni. La vedo contorcersi davanti a me, alle mie parole imperterrite che conquistano e conquisteranno per sempre chiunque.

PS: “LA PIÙ BELLA” non è una dedica, come cazzo fai a essere così demente ahahahaha! È sarcastico, ironico, “sono la più bella di tutte”, significa, dopo che mi avevi trattata come uno straccio, “sono la più schifosa di tutte”. Sei troppo ritardata, sia maledetta l’idea che ti ha partorita, chi la sostiene ancora soffocherà.

— 8 dicembre 2022


La luna è piena, la decisione più sicura e utile è stata presa. La zoccola gigante cicciosa, rintanata nella sua tana, anche stasera è delusa, sperava di morsicarmi, di farmi morire avvelenata, di vedermi ancora, di trattenermi per anni intorno a lei per avere tutte le attenzioni ma… la soluzione per non vederla più c’è, per non vedere più i suoi occhi maligni: sono ancora più contenta. E non c’è pericolo qualcosa vada perso, la verità verrà sempre fuori tramite la mia scrittura potente, costante, assuefacente, divertente; non ho bisogno di niente. Già mi immagino con Mario di nuovo a correre sulle colline, dove abbiamo riso spesso fino a stare male, a non respirare; presto rispolvereremo la mia autocit. che abbiamo creato proprio per la frequentazione fedele del particolare posto del nostro primo incontro: “parliamo, e poi mi rotolo”. Sarà meraviglioso, e non è nemmeno così lontano quel momento. A maggio i sorci, i porci sporchi, potranno rivedermi e rivederci in prima fila dal loro lurido divano consunto. La luna è piena, emoziona, la strega è sempre più brutta, ma ora non so nemmeno cosa mi portava a dire fosse bella! Ha il naso di Pinocchio, grande e brutto, le orecchie da vecchia di 4 metri quadrati, i capelli tinti, i denti finti, il fisico degli incinti (mai dimenticare che è un uomo, e questo aiuta con il ritmo del testo, ovvio). L’ho amata, è per questo che la vedevo bella, ora, anche vagamente pensarla nei suoi panni da anziana pantegana, mi fa rivoltare le budella come la composizione nutritiva di un vasetto di Nutella. Lei mi ama ancora, è per questo che mi voleva ancora lì vicina in tribunale, ma mi dispiace dirglielo, ha già perso tutto prima di iniziare.

— 7 dicembre 2022


Oggi è stata una giornata meravigliosa, insieme a Mario. Non sappiamo mollarci neanche un giorno, nemmeno un attimo; gli stupidi litigi che abbiamo affrontato fanno sorridere in confronto a quello che siamo, da mesi viviamo qualcosa di bellissimo, un costruir lento e delicato ma forte, sincero e dolce ma insistente, ci teniamo per mano e spesso ci basta solo quello, quante cose abbiamo voluto travasar nell’altro, senza perderne un goccio, è stupendo. Pensare che la stronza ha creduto di intromettersi, dicendo a lui che gli avevo raccontato solo bugie quando ha mentito completamente e solamente lei, è una pugnalata al cuore… ma finta, non reale, come una di quelle che avvengono nei videogiochi a cui entrambi piace tanto giocare (oggi pomeriggio abbiamo ripreso in mano “Dark Souls” sulla mia Nintendo Switch, è incredibile!). Siamo diversi, ma ci attraiamo, e ci capiamo su molte cose. Ho la sensazione che insieme sentiremo sempre un compagno di viaggio al fianco, non ci saranno mai giornate noiose, o troppo pesanti, ho trovato un cuoricino che batte insieme al mio, lontano dall’astio, dall’astio tipico che gli invidiosi hanno sempre avuto per me. Sono abituata all’esser vista male, la troppa bellezza acceca gli occhi, fa male. Ma chi pensa e cerca di abbattermi, chi mi spinge, cade male. Ho tutto, ed è speciale.

— 3 dicembre 2022


Quindi non solo sono dovuta scappare da quello psichiatra da galera, mi riferisco al signor Stronzer, che dopo aver affermato “forse dovrai prendere quel farmaco tutta la vita…” mi aveva fatto capire quanto si stesse prendendo gioco di me, di mia madre e di mio padre, ma adesso devo anche subire il racconto opposto della mia storia di eccellenza, fatto da te, stronza. Quel periodo è stato bruttissimo ma breve solo grazie a me stessa, e spesso mi rifaccio i complimenti per essere riuscita a liberarmi brillantemente, da sola – quando invece, purtroppo, molte persone vengono rovinate per tutta la vita inutilmente –, per essere stata in grado di scappare lontanissimo da quel manicomio pieno di truffatori pazzi. Non sono una persona qualunque, come mi hai sempre scritto e detto tu sono speciale, ho una forza inusuale, e per riconfermarlo mi basta guardarmi attorno: me ne accorgo sempre e subito. Ho avuto la forza di sradicare le paure dei miei genitori che ormai erano assuefatti dal “dobbiamo ascoltare i medici (i truffatori, sigh), altrimenti poi non si sa come va…” per riprendere in mano la mia vita, per fare andare tutto davvero benissimo, come era sempre andato, perché (solo) prima e dopo di quel momento schifoso la mia esistenza è sempre stata bella, rara, e quando ho legittimamente riacquisito la mia vitalità, le mie caratteristiche uniche e meravigliose, sono arrivata a fare cose incredibili, che continuano tuttora. Oggi il mio dolore e il mio stupore derivano però dal ricordo nitido del 3 settembre 2020, incontro in cui mi avevi detto “cosa ti sto dando io in cambio” poiché ti sentivi in difetto, e in cui ti eri sciolta davanti ai miei occhi per l’affetto che ti stavo dimostrando: purtroppo sei cretina e nel primo minuto dell’incontro eri già riuscita ad andarmi addosso, per poi ritirare le tue stupide parole offensive “cosa stai facendo della tua vita” in un attimo, dicendo “no ma lascia perdere cosa ti ho detto poco fa”. A quel punto ti avevo spiegato bene come fosse veramente la situazione, e se non ricordi i miei radicati pensieri su questo argomento può esserti utile riascoltare la puntata 27 di Tenero Gheriglio, ma sono convinta tu la ricordi (forse ti sto valutando troppo, hai la memoria di un ratto). Non so come hai potuto credere di avere il potere di ribaltare la mia storia, di dire che ho avuto un educatore, e “fatto un percorso”, quando non ho mai fatto nessun percorso al di fuori di quello scelto dalla persona fuori dal comune nella quale mi ritrovo a esistere, che mi guida ogni giorno, che stimo molto, e quando anche dall’educatrice che Stronzer avrebbe voluto assegnarmi ero dovuta scappare all’istante: come sempre Stronzer mi stava obbligando a fare quello che non volevo, e sai benissimo (te l’ho scritto in quel foglio denominato “UNA PAGINA EXTRA”, dovresti averlo ancora in “Diario”) che a me pareva semplicemente una stupida fumatrice accanita infantile con la quale, secondo le sue stesse parole da ignorante, avrei dovuto andare per musei, e a prendere il ginseng al bar ahahah! Ora ci rido su, ma viene da piangere se si pensa che avrebbe voluto portarmi via dalle mie attività da sempre perfette, di qualità, di grande valore, il nuoto agonistico, la passione per la tecnologia, l’Informatica, la Matematica, i videogiochi ecc. Ma pensa, forse adesso sono riuscita a capire anche la motivazione di questo, è banale: me l’hanno assegnata per farla smettere di fumare, e perché io potessi insegnarle quali sono le cose davvero importanti, come fare a seguire i propri sogni, fino a riuscire a volare… avrebbe dovuto seguire le mie caratteristiche, le mie abitudini, lo sport, la determinazione, la costanza, la logica impeccabile che in me non s’è mai assentata. In te scrofa, la logica manca da anni o meglio, non c’è mai stata, instaurala, accorgitene; il tempo di crescere e di fermare i tuoi deliri sta scadendo completamente, affrettati o presto i tuoi errori – e oltre a ciò che ho scritto oggi ne hai fatti di ogni –, diventeranno guai enormi. Tutto quello che hai raccontato è falso, nulla è escluso.

— 1 dicembre 2022


Avevo pensato di non scrivere più per il resto di novembre, ma sta andando diversamente. Oggi leggendo il quarto volume di Proust ho trovato «dato che non è solo a forza di mentire agli altri, ma anche di mentire a se stessi, che si smette d’accorgersi di mentire»: sarà per questo che sei riuscita a mentire a tutti zoccola, pure a te stessa. Quando mi hanno dato quei farmaci di merda che dici siano gli unici che mi hanno fatta stare bene… È stato il periodo più merdoso della mia vita, dovevo buttarli nel cesso non in bocca, ero grassa (il fisichetto di titanio sotto a quello straterello di grasso in realtà non se n’è mai andato), mi sentivo rallentata (va beh come te e i tuoi porci, costantemente, ogni secondo della vita). Se non avessi avuto 17 anni, i miei genitori, e quindi io, non saremmo stati obbligati ad ascoltare quel branco di psichiatri attaccati ai soldi delle case farmaceutiche, ma del resto le sostieni perché ci lavora il tuo porcellino, il tuo bambino neonato di trent’anni. Spero avrai bisogno, in questi ultimi anni di “vita” che ti restano, di trascinarti come tuo solito senza avere mai tregua dai farmaci (so che già prendi di tutto, per la pressione, per il cuore, per la tua demenza, per gli occhi da orba ecc.), i medici dovranno imbottirti di farmaci per i tuoi infiniti malanni… O forse non ne prenderai perché sai quanto fanno male e schifo. Ormai anche dirti che fai schifo è riduttivo, è un vero insulto allo schifo. Avrai camminato 300 metri in totale nella vita, e ora dirai, com’è possibile, al cesso ci sono andata spesso, sarà di più; ti sfugge che ogni ora che passi seduta è come se tu detragga tanti minuti, tanti chilometri al movimento, e visto che al massimo ti muovi per andare a tavola e mangiare il tuo cibo spazzatura, pieno di lardo e privo di senso, il conteggio del tuo movimento è sostanzialmente nullo. Poi non capisco, il mio culo è denso, di un certo spessore e di un certo peso (è ovvio che rimane quello di un fisico in perfetta forma, non di un’obesa deforme), dico, è strano che sia tu, col tuo corpo decadente e floscio, ad avere un culo che pesa, al massimo cede, decade, s’affloscia, è pieno di cellulite,… Ah giusto mi sono dimenticata, cara la mia pesaculo del mio cuore, che le tue gambe pelose (chissà che foresta pluviale bleah, non la tagli mai ahahah!) sono prive di fibre muscolari; anche sollevare e far procedere una lardosa del tuo genere risulta loro impossibile, poverette. Inoltre vogliamo dire che ormai in questi giorni fa già troppo freddo per una rammollita, una debole ignorante come te? Perbacco 6 gradi centigradi, stiamo scherzando? A RRRoma ce ne sono almeno 20 fissi, altro che -25 della montagna di quando avevo 8 anni. Fai pena balena, vedi di non girarti troppo nel letto per gli incubi che ti stanno venendo, mi dispiacerebbe che Pierfi volasse nella BMW a causa tua, non scaraventarlo fuori dal letto e dalla finestra per cambiare banalmente il fianco e russar dall’altro lato! O almeno, aspetta, non farlo proprio adesso: prima mi servite per farmi ripagare di tutto (e di più, non sai per ascoltare e scrivere le tue deliranti fantasie oltre alla calunnia che violazione è stata fatta, non sai!), dopo di questo potete pure andare all’inferno. Anche dall’inferno vi darà fastidio, puntando con lo sguardo verso il basso, vedermi sempre felice lì sotto.

— 30 novembre 2022


Mentre stavi refreshando 100 volte questa pagina, anche le puntate 9 di Le Mille e una Novella e 97 di Tenero Gheriglio sono state registrate. Ed è semplice, in entrambe, ho voluto far vivere ancora una volta la verità sulla vecchia delirante che è affetta anche dal disturbo bipolare, proprio per non farsi mancare niente… Non è niente: quello che è, quello che fa, può incarnarsi al massimo in una scoreggia puzzolente, che una volta ottenute le risate che scaturisce, sazia di attenzione svanisce, toglie il disturbo e il suo irrespirabile odore. Che prosegua imperterrita, tra veramente poco si ritroverà ribaltata in una trappola gigante per zoccole; la sua macchina l’avrà portata, per un tempo indefinito, nella sua strada volutamente sbagliata.

— 27 novembre 2022


Ah no no, ieri non mi sono dimenticata, semplicemente non ho avuto tempo, ma:

Miriana riceve il fascicolo completo.

Miriana si incazza per tutte le falsità della romanaccia.

Passano dieci minuti.

Ancora Miriana: “Ahahahahahahahahahahahahaha…hahah…aha…hahahahaha…”.

Sipario.

PS: i testimoni sono stati ingannati ma sono stati onesti, ed è ovvio, è lei la peggiore in quella scuola maledetta, e come avevo detto molto bene, a nessuno importa davvero di lei, e nessuno la seguirebbe nel suo piano clandestino; mi scuso con loro, ma non potevo sapere: non devono morire. Solo la moglie e il marito, gli unici mostri (bah, in realtà anche il marito è stato ingannato, manipolato…), devono morire e stanno morendo.

— 23 novembre 2022


Ho appena riletto l’interrogatorio e non sembra nemmeno il mio interrogatorio. Se queste sono le trascrizioni che escono dalla loro cinesata di registratore siamo messi proprio bene. Anche Mario dice che è schifoso, non mi rappresenta neanche per sogno. Sono state tagliate tante parti, è stato fatto sembrare io sia una demente. Andatevene a fanculo tutti, m’avete rotto veramente i coglioni con i vostri giochetti falsi. Era brutto vedermi così felice con Mario e da sola in giro, che siamo arrivati a questo. Passeggia felice lurido mostro. Non hai avuto nemmeno il coraggio di parlare, di fare quello che vuoi: hai dovuto dichiarare il falso per toglierti dal dirmi la verità, ma tutto quello che mi stai facendo lo pagherai il quintuplo. Fai schifo ogni giorno di più, credi di avermi sterminata, ma ogni giorni lo faccio io con te. Continuo a ridere, fai solo vomitare e ridere. Presto tutto il mondo, grazie a quello che continuerò a dire e a scrivere, di vero e preciso, (non come quella pattumiera di interrogatorio, sfacciato nei miei confornti, è ovvio, ma la logica di chi mi ha fatto le domande è inesistente) riderà di te. Dormi bene vipera nera, spero che quello che hai negli occhi sia un carcinoma. Che si scateni la bufera, dal Canada all’Italia, il vento già soffia, arriverà la primavera e la vittoria.

— 21 novembre 2022


#bavetta

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— 20 novembre 2022


Per anni mi hai detto che sono sempre stata il tuo genietto, mi ricordo ancora di quando un giorno all’intervallo io stessi usando il mio iPhone 5 appena preso, e di come tu mi stessi scrutando da lontano cercando di non farti vedere, in silenzio, col tuo solito sguardo incuriosito, innamorato. Mi hai amata molto, mi hai sempre imbottita di complimenti, ma ora per tuo marito devi negare tutto, devi dire a tutti che sto male: ci crederanno vai vai continuaglielo a dire ahahah. Sto benissimo senza una stronza gigantesca come te, ma non mi arrabbio più, perché ci hai pensato da sola a fare la tua stronzata, hai dichiarato cose imbarazzanti, soprattutto quelle sul suicidio. Eri così convinta mi stessi suicidando che la prima cosa che hai fatto è stata pensare a te stessa, e usare la questione per te ahahah! Quando ho desiderato di morire, come fanno tutti i sani che subiscono spesso il mondo nella vita, è stato a causa di tutto il mondo sporco e pieno di porci, mica per un’insulsa neonata come te. L’ultima volta ti stavo prendendo per il culo (l’hai visto!) malissimo e meno male, altrimenti visto che non hai nemmeno osato proporre ai Carabinieri di avvisare qualcuno dei miei cari, sarei morta schiacciata da una macchina, e tu a quel punto saresti stata davvero l’unica testimone e l’unica colpevole; avresti sognato per tutta la vita il mio cadavere. La ricostruzione del giudice basata sulle tue parole è più disordinata, caotica, incoerente e falsa di te. Ci credo, cosa può uscire da una montagna di merda (tu)? Una montagna ancora più grande di merda, un Everest di merda! Pensa, sto così male che non riesco a capire come possa essere così incredibile il mio fisico di titanio, come io possa avere un cervello così svelto in un mondo di rallentati mentali e pesaculo come te. Buoni passaggi in macchina avanti e indietro, col tuo maschio alfa, fingi bene, me ne devo assicurare; mi sarebbe dispiaciuto se grazie a me avessi cominciato a vivere sane abitudini, a camminare (aiuto, non sia mai!), a riordinare. Non c’è pericolo ma, non ti impegnare a essere una persona di valore.

— 16 novembre 2022


È stata poi facile da dedurre la motivazione che ti spinge, da rintronata con demenza senile, a ribadire così assiduamente che io avrei voluto essere la tua fidanzata. Uno, avresti potuto vantartene, qualcuno di importante ti stava finalmente dando delle attenzioni; due, l’attività sessuale con tuo marito è ferma al ‘93 (se anche allora c’era o tuo figlio è stato un errore, beh, ad oggi possiamo dire che sostanzialmente lo è…); tre, sei una pettegola insensibile e rincretinita, e devi inventare i tuoi gossip, e si sa che i gossip sono falsi ed esagerati, praticamente sempre. Pierfi tienitela per favore, dille che quello che mi ha fatto insieme a te e all’errore ormai è imperdonabile, l’ho perdonata troppe volte perché provavo un affetto sincero: ora al massimo provo un disgusto osceno.

— 13 novembre 2022 (pomeriggio)


C’è da chiedersi costantemente come hai fatto a creare l’irresponsabile caos che hai creato. È palese che tuo marito voleva facessi partire il tutto, mi teme dall’inizio, ha sempre avuto paura io potessi in vari modi e secondo le sue parole “rovinare una famiglia”, ma è altrettanto semplice capire che non avete comunicato tra di voi (non mi stupisce, non lo fate da anni), lui non ha ricevuto da te le informazioni corrette, nonostante fossi l’unica che non solo potesse fornirgliele, ma anche che dovesse fornirgliele! Il mio affetto, il mio amore, veri, non erano quelli di due che si fidanzano, che consumano anche un’attività sessuale, te l’ho scritto molto bene mesi fa, non dovevamo essere né Carol né Ammonite, quei film servivano a farti aprire gli occhi, a far capire a te, vecchia moralista, quanto l’amore possa esserci, e possa essere vero (non come quello tra te e tuo marito), anche tra persone apparentemente distanti, e che se io e te avessimo continuato ad abbracciarci ogni tanto (lo abbiamo fatto spesso ma sono certa tuo marito non sappia nemmeno questo: le uniche volte che ti ho toccata l’ho fatto con una dolcezza e una delicatezza deliziose, e infatti ti piaceva tantissimo, lo volevi è ovvio), non sarebbe stato sbagliato. Non solo dopo che mi avevi detto ancora una volta che avevi capito io volessi essere la tua fidanzata, a luglio del 2021 al telefono, ti avevo detto che non ero lì per fornirti un cazzo o una figa da avere, mi sono arrabbiata enormemente e ti ho spiegato tutto per iscritto, sempre nella mia maniera chiara e netta, ma ricorderei anche che quella telefonata era stata fatta per dirti addio: nei mesi precedenti mi avevi trattenuta e poi spinta via in un maltrattamento indecente, mi avevi trattata malissimo, e non so come sia possibile e per quale delle tue malattie, tu lo stia riuscendo a fare ancora adesso. A tuo marito, e quindi al giudice, hai nascosto l’unica versione esatta della nostra storia (non d’amore in quel senso! Di affetto speciale e legittimo!), un rapporto meraviglioso pieno di parole dolci da entrambe le parti, e gli hai invece consegnato solo le mail che vi servivano per fare vedere che sono scema e vi insulto a caso… Ahahah! Mi dispiace per voi, sono più sveglia e brillante di voi tre Vaccamuto-Seganos messi insieme, e soprattutto sottolineerei di te, cretina: ora come farai a sostenere la vostra messa in scena, ti hanno cacciata dentro a un atto falso e gravissimo, avresti dovuto fermare tutto molto prima, perché non sarà di certo tuo marito a essere interpellato adesso!

Mario è il mio ragazzo, e non devi più permetterti di nominarlo in quel modo. Hai detto che se ora c’è lui non ci devi essere tu… Non so davvero come fai a essere così ritardata, il mio ragazzo (anche il mio ex) non ha mai dovuto escludere te e viceversa. Fatti curare in maniera seria, il problema sei tu, sei rincoglionita, io non c’entro proprio nulla. Se non ti è ancora chiaro cosa avete fatto, senti la puntata 7 di ☞Le Mille e una Novella, non avrai più alcun dubbio.

— 13 novembre 2022 (mattina)


Sto meravigliosamente, si è sentito bene nella puntata 94 di ☞Tenero Gheriglio, e lo sento in maniera evidente dentro di me. So ormai che quello che i narcisi stanno facendo a breve gli si rivolterà contro, creerà in loro un profondo pentimento, e alla fine non pagheranno solo le spese dei danni e dell’umiliazione che con uno sfacciato coraggio mi stanno rivolgendo, ma forse ne uscirà anche un piccolo premietto, solo per me, perché me lo merito. Come si fa a sopportare un mondo di vecchi incalliti, che ti dicono ogni giorno che tutto gira attorno a loro? Eh infatti, tutto gira male, malissimo, vomitevolmente, e vantatevene pure, schiacciando i più giovani, i cervelli più completi e variegati… fate tutto quello che volete, tanto è solamente il vostro minuscolo cervello storto ad avere bisogno di cure urgenti. La smetterete di essere falsi, di contraddirvi, di celarvi a vicenda segreti enormi, di agire come medici e giudici finti, pagherete tutto con gli interessi.

— 9 novembre 2022


UPDATE post inserimento: Giuro che non l’ho fatto apposta, scrivere della scrofa bianca mi è venuto in ultimo, insieme al parallelismo con Biancaneve… Ma poi per controllare ho cercato se in qualche modo la scrofa bianca esiste, e ho trovato una storia pazzesca, che sembra fatta apposta, su ☞questa pagina.

La riporto tutta perché è incredibile. Io sono Galiana.

A volte, andando alla ricerca di leggende risalenti all’epoca medioevale, capita di imbattersi in qualche filone della mitostoria romana, e di trovare un punto di congiunzione, in cui i due s’intrecciano. Così mi è capitato a proposito della Galiana. Trovato un mito che narra della nascita dei popoli del Lazio, discendenti, niente di meno che del dio pagano Marte (dio della guerra). I popoli del Lazio sarebbero trenta e discenderebbero da trenta maialini partoriti da una scrofa bianca. Un altro mito, a sua volta, racconta che Viterbo fosse fondata da profughi provenienti dalla distrutta città di Troia. Quando i Troiani sbarcarono sulle coste della Tuscia, furono guidati da una scrofa bianca che indicò il punto, dove avrebbero dovuto fondare la loro città. A questo punto la figura della scrofa bianca riappare nella leggenda medioevale, che dice: per ringraziamento, la gente doveva venerare una scrofa bianca che viveva nel bosco della valle del fiume Paradosso a Viterbo. Il giorno di Pasqua, ogni anno, si doveva offrire come pasto alla scrofa, una fanciulla tratta a sorte tra le vergini della città. Un anno toccò la sorte alla bellissima Galiana che fu condotta al luogo del sacrificio. Quando la scrofa stava per divorarla, sbucò dal bosco un leone che uccise la bestia e liberò Galiana. Con lei fu liberato anche il popolo che aggiunse al suo stemma il leone.

Mi manca troppo la mia palestra all’aperto, niente è come lei. All’Idroscalo ci sono quattro pali giocattolo vecchi e fatti malissimo, a Zivido sono nuovi ma non so davvero se hanno mai provato a usarli… infatti non li usa mai nessuno, chissà come mai. Le uniche strutture all’aperto che mi convincono abbastanza sono quella del laghetto di via Europa a San Donato, che spesso ho sfruttato ed è stata costruita prima di tutte, e quella del Parco Nord di San Giuliano, che è stata rifatta nuova da poco e non è niente male: venerdì, dopo mezz’ora di corsa, cioè 5 km, ho fatto mezz’ora di esercizi, spendendo quasi 300 kcal, con una media del battito cardiaco al minuto di 150 (perché ovviamente fingo). All’Idroscalo insomma ho capito che ci andrò solo a volte, per godere di una vista migliore, ma solo per correre. Invece per gli esercizi userò la struttura del Parco Nord e quella del laghetto di via Europa, e per correre il percorso interno del Parco Nord appunto, e il tratto per arrivare al laghetto di via Europa, fare un giretto e tornare indietro; oppure in aggiunta basta evitare i mostri, e nulla vieta io possa correre dal laghetto alla via Emilia, al Parco della Snam, Parco Tre Palle, viale De Gasperi, laghetto e macchina di ritorno (sfruttando quindi, prima di tornare a casa, la struttura all’aperto del laghetto; perché no, per chiunque l’abbia pensato, la corsa e gli esercizi non sono invertibili, l’unica sequenza corretta per il fisico è: riscaldamento, corsa, esercizi, scioglimento, casa). Ma tornando alle strutture all’aperto, che sono il punto critico l’abbiamo capito, e in una palestra al chiuso ormai, essendo abituata a fare tutto all’aperto, l’aria mi mancherebbe e mi puzzerebbe più di prima del(la) Covid, quelle che ho detto sembrano convincermi non sono comunque illuminate, e in questo momento dell’anno con l’orario stupido accorciato, in queste strutture ci sono sempre 10/15 persone che alle 17/18 fanno gli esercizi al buio. Cercherò di fare una richiesta al Comune di San Giuliano per aggiungere anche vicino agli attrezzi due stupidi lampioni, come i 100 che già illuminano il percorso interno del parco. Ma non importa, da metà dicembre, senza lezioni, riprenderò ad allenarmi solo di mattina, e il problema sarà automaticamente risolto. Però voglio scrivere in maniera chiara che quando potrò ritornare alla mia palestra all’aperto riabbraccerò la piastrella, il sacco, il mattone… Come mi mancano! La panca, le staccionate, il muretto, il ceppo dell’albero che avevano abbattuto, il tornello sulla stradina coi sassolini! Correrò felice sulla strada dove facevo spesso gli scatti veloci, sulle colline d’erba, in piazza Bobbio. Ho già avvisato i miei genitori, abbiamo fatto un patto: appena sarà tutto finito mostrerò loro tutta la palestra all’aperto che ho creato affianco a piazza Bobbio. Rivoglio la mia libertà, sento una doppia ferita bruciarmi sulla schiena: mi hanno tagliato le ali. Moriranno tutti, l’anziana scrofona (bianca) e i (7) maiali.

— 6 novembre 2022


Sto studiando, e come sempre sono al top della forma intellettiva e fisica. Non dovrei neanche più pensare a quei cani (che insulto ai cani, poverini), alla zoccola, però non riesco a sopportare lei dica a tutti il reato che in un’infondata autonomia mi ha attribuito solo perché è senza cervello. Un indagato che è indagato ingiustamente non ha nessuna colpa, anzi sta solo subendo e chiederà il risarcimento dei danni: bisogna sempre spiegarti tutto, aiuto! Insomma non sapevo fossi anche un Giudice della Corte di Cassazione ahahaha. La cosa più grave in tutto questo è la condizione irrecuperabile della tua materia grigia, se è mai esistita.

— 5 novembre 2022


Raccontando il falso hai finto di essere la vittima, tuttavia agendo in questo modo hai trasformato me nella vittima; sono io a dover cambiare le mie abitudini ora, ma non importa, sono molto brava: sapersi adattare a tutto è il primo requisito richiesto in qualsiasi Forza Armata. E mi dispiace, devo ricordarti che il sole risorgerà, come stamattina e sempre; se credi di spaventarmi ti sbagli, mi fa solo il solletico il puttanaio che hai creato, tu a capo: sei la regina di tutte le puttane ahahah. Tutto l’affetto che ti ho dato è collassato verso il basso come il tuo seno da vacca sedentaria settantenne. Fai schifo, e non immagini nemmeno cosa ti aspetta adesso. Avresti dovuto dire tutta la verità al pedofilo che ti sta al fianco; prevedo, se non l’avete già fatto, che andrete presto in collisione, non siete persone sane: come farete a dimostrare la validità del vostro piano vendicativo e falso? Non vedo l’ora del prossimo passo. Devi ingoiare tanta di quella terra e vomitarla, porca malata di merda. Il vento del cambiamento già soffia.

— 4 novembre 2022


Tutto il bene, l’amore che ho regalato alla donnauomo, stasera cade al suolo; la pioggia è scrosciante, non la si vedeva da anni scendere in una maniera così isistente, così imponente. Tutti i testimoni sono stati ingannati, perché i mostri hanno agito solamente in favore di una banale vendetta ma… l’unica certezza è che i mostri e i testimoni moriranno tutti. La donnauomo rimarrà per sempre affogata nella sua stessa attività costante di anziana puttana impertinente, trascinando con sé tutte le altre complici vittime inconsapevoli, proprio com’è in grado di fare solo una putrida demente.

— 3 novembre 2022


Tra tutte le malvagità scandalose di cui sei composta, e sia palese fin da subito, di pregi e di capacità non ne hai, noto qualcosa di formidabile: non possiedi alcuna qualità intellettiva, il tuo elettroencefalogramma è piatto. Come hai fatto a pensare io volessi sostituirmi a tuo marito, cosa ci faccio con una vecchia? Sesso? Non sai nemmeno camminare suvvia! Ahahah aiuto chissà quanto fa schifo la decadenza del tuo corpo molle. Ahimè l’ho abbracciato, e ripensarci mi fa venire i brividi, bleah. Non so come hai fatto a dire a tutti che io ti volessi come fidanzata, volevo farti solo qualche coccola affettuosa, in un rapporto che doveva essere dolce e basta. Ora scansati, nessuno ti vuole stanne certa, il tuo neurone solitario, insieme a quello di tuo marito, ansiopatico e ritardato almeno al pari di te, non riescono nemmeno a capire che io con te non avrei potuto creare una famiglia, e sai che sono tornata dall’Aeronautica con quella consapevolezza per il futuro in testa. Non ho l’idea di donna che avete voi, una puttana di quelle su cui sbava tuo figlio sul cellulare, una stupida che non sa nemmeno guidare… A scuola ti accompagna tuo marito perché non sai guidare, la macchina porta te, non sei tu a portar la macchina; peccato che vale anche per lui. Che paura ho avuto quando dalla scuola mi hai portata al capolinea della metropolitana! Come sono stata spericolata, irresponsabile! Ti consiglio di non leggere più, non sai nemmeno comprendere un testo. Ritirati, sei fuori contesto. Come si sta bene senza sentirsi ogni giorno puntato addosso il Kalashnikov che impugni dalla cattedra per giudicare e per demolire chiunque, dal tuo palazzo.

— 1 novembre 2022 (sera)


Stamattina la sveglia è suonata alle 6:00 anche se ieri avrei dovuto spegnerla, oggi è festivo. Cioè, per me nessun giorno è festivo, sono tutti utili per esprimere chi sono, infatti mi sono alzata lo stesso volentieri, vogliosa e felice, sto benissimo: il tempo scorre ma le azioni, e la scrittura, restano; alla fine la mia sarà una vera festa, non sono capace di vivere nella finzione come tutti coloro che si ingannano, si nascondono dietro a una finta contentezza per una birra con gli amici. Un giorno esprimerò tramite una semplice dimostrazione, – o forse non sarà necessario, sarà autonomamente evidente e nessuno la richiederà –, perché a (quasi) tutti sta sfuggendo il significato di esistenza, mentre io sto cercando di lasciare un segno netto, con unicità, diversità assoluta. Più tardi andrò all’Idroscalo per allenarmi, visto che certa gente, ansiosa da anni, mi ha portata in causa ma so provi già solamente tanta vergogna, visto che non si aspettava di capire fin da subito di essere nel torto. Come farà ora? Saprà ancora fingere per farmi male? Deve provare solo vergogna, sono ritornata da lei a ottobre dopo aver mandato 3 mail a settembre, e non 30 come afferma, proprio perché non sapevo più se mi leggesse, cosa stesse facendo, pensando… Per sapere se avesse letto, visto, ascoltato ancora tutto (ha letto, visto e ascoltato ancora tutto, e lo sta facendo anche adesso), sono andata da lei e mi ha chiusa in un sacco, togliendomi l’aria, quell’aria della totalità del pianeta che in realtà mi appartiene tutta. Riavrò tutta la mia aria. L’ansia paranoica di quella psicopatica è pericolosa dal 2011; non avrei mai dovuto avvicinarmi a lei, ascoltarla: ha continuato a dire, da gran vecchia pettegola, una cosa e poi l’opposto su di me, in un’incoerenza indegna persino nei confronti di se stessa, e nonostante io sappia che crede sempre e solo nei suoi complimenti per le mie buone qualità, oggi la sua malattia mi danneggia. Pensare che ha provato a dimostrare che sono malata io, quando la malata, da più di dieci anni è solo lei, me la fa odiare: non sarei mai andata avanti a pensarla se lo avessi saputo, mi fa schifo; avrei cominciato semplicemente a scrivere, in un libro dalla forte riflessione, quello che rappresenta. Non sfuggirà di certo al compimento di questo capolavoro: è un verme schifoso, presto verrà schiacciata.

Smettendola di parlare di una persona che per quello che ha combinato, da più di un anno, se non da sempre, per me risulta inesistente, oggi festeggio ufficialmente sei mesi, sei mesi insieme a Mario. Il primo maggio giravamo a Piazza Bobbio, con gli stalker che ci guardavano dalle finestre. Prima di tornare a casa avevamo capito volessimo dirci “stiamo bene insieme”. Se il prossimo primo maggio, e quelli dopo ancora, vorremo essere lì, o vorremo essere altrove, essendo che quei vanitosi (sì certo, eravamo sempre lì per voi ahahaha, ma che coraggio, quanta importanza vi date!) sono svaniti, e non ci staranno lì a guardare, non li avremo mai più attaccati al collo come delle sanguisughe.

— 1 novembre 2022 (mattina)