Non ho scritto della pubblicazione di Tenero Gheriglio di lunedì, ma c’è da stare sempre a ripeterlo? La puntata 127 ha riportato il resto delle citazioni di “Lacrime e santi”: è stato impressionante vedere come la pensa Cioran, perché con lui non riesco a non essere d’accordo su tutto. Che sia anch’io nichilista? Di certo, ma sarò anche altro, non ridurrei il mio modo di pensare a una definizione. Chiunque dovrebbe ascoltare le puntate 126 e 127, e pure tutte le altre; non ho mai trovato, prima di buttarmi in questo progetto immenso, una voce dolce che ti racconta cose così. Inoltre ho parlato del rinnovamento estetico della scrivania, l’avevo promesso anche qui, e presto arriveranno anche le foto con tutto: forse purtroppo nemmeno con la prossima puntata, ma con quella ancora dopo. Dovrei puntualizzare che mercoledì 21 ero riuscita ad andare a fare la spesa all’Esselunga perché la lezione di Automatica della mattina per quella volta non c’era, invece ieri c’era. Adesso sto facendo stretching, perché dopo essere andata al PoliMi, e aver visto la sua macchina parcheggiata finalmente, mi sono allenata. Ho portato il pranzo dietro e ho mangiato nella pausa all’interno della lezione, così poi alle 14 sono potuta tornare direttamente a casa. Avevo il bisogno di allenarmi oggi pomeriggio al posto di domani mattina perché per domani era già previsto avrebbe piovuto tutto il giorno… Per la verità anche oggi pomeriggio, proprio quando dovevo uscire di casa per l’allenamento, ha preso a piovigginare, ma figuriamoci se mi avesse fermato i piani una cosa così. Poi ormai mi sto specializzando anche sulla probabilità e il meteo, se già prima riuscivo a capirlo benissimo, adesso non ha più misteri. E infatti la pioggerella ha smesso subito, ho corso benissimo, e quando sono arrivata da lei ero emozionata ma ho lavorato tantissimo, e lo stravolgimento per l’impegno si è sentito come al solito tutto insieme e prepotentemente una volta riarrivata a casa. Sul finire dell’allenamento ha ripreso a piovigginare, e adesso piove: sono stata precisissima. Stasera ho molti interrogativi e dubbi, devo dire la verità. Stamattina vedere la sua macchina parcheggiata al liceo è stato bellissimo, ribadisce che il marito influisce sull’andare o no da sola a scuola, ma poi oggi pomeriggio quando sono arrivata alle colline c’era lo studio acceso, con la tenda prevalentemente aperta, solo che non molti minuti dopo lo studio si è spento, definitivamente, e lei è evidente si sia spostata in sala, perché si era accesa una luce lì mentre lo studio si è spento… Escludo ci fosse anche il marito perché la tenda della cucina è rimasta sempre aperta. Quello che mi fa venire tante domande è che poi anche la luce nella sala si è spenta, e non si è più riaccesa nessuna luce. È uscita? Non l’ho vista uscire in macchina, non penso sia uscita. E allora perché al buio? Stava riposando? Vedendo un film? Il computer, il cellulare? Oppure semplicemente fuori, me, che con le luci spente viene meglio e in più non l’avrei potuto notare? Sono venuti a prenderla? Per andare dove? Devo leggerli i tre libri che ha scritto sui compiti delle vacanze? Capirei qualcosa in più? Non riesco a pensare non li abbia scritti a causa mia, tutto combacia con cosa scrissi, l’incentivare la lettura da parte dei professori… E poi era finito il processo, il suo è stato un segnale per me, per premiare come avevo tirato fuori una forza immensa per affrontare quello che lei si è pentita di farmi?… Nessuno può rispondere a tutto questo, se non lei, e non so come fare a saperlo. Se solo sapessi che non c’è più nulla di positivo da parte sua, smetterei di portare avanti questa storia! Ma questa storia è meravigliosa, i dubbi e gli errori la mantengono sempre viva, sembra la pioggia sia arrivata puntuale, e se non rappresenta un segnale non so più perché la vita vuole ingannarmi sempre, soprattutto quando dono il mio cuore completamente. Alessandra fammi capire, mi vuoi ancora bene? Vorrei solo stringerti, mi manchi più che in qualsiasi altro momento. Un osservatore esterno direbbe che sono folle… Illusioni? Ho ancora il coraggio di averne? È così, non so vivere senza sperare l’amore prevalga sempre.
— 29 febbraio 2024
Niente da fare, lunedì poi lei non è andata da sola a scuola. Spero sia sempre per colpa del marito malato… Lo è. Tempo fa andava da sola anche di martedì spesso, ma ieri nulla, e invece di mercoledì, come oggi, mai, va bene. Cosa farà domani? Domani passerò per andare al PoliMi, questa settimana, ma anche le prossime, a differenza della settimana scorsa è ovvio che seguirò anche la lezione del giovedì in presenza. Ieri mattina sono andata in piscina e diluviava, perfetto. Proprio nello spogliatoio, dopo aver nuotato i miei 4000 metri completi di tutto in un’ora e 20 minuti “perché altrimenti non sono contenta”, io e una ragazza stavamo notando che la forte pioggia avesse scoraggiato l’andare in piscina, e che infatti fosse molto vuota, non che di solito sia eccessivamente piena ma ci siamo capiti. Ho nuotato per la maggior parte del tempo in una corsia tutta per me, che meraviglia! Poi ieri pomeriggio sono andata al PoliMi, e così ho fatto oggi. Allora devo spiegare com’è andato il tardo ritorno di stasera. Esco dall’edificio 21 alle 19:07, di nuovo, al professore di Probabilità e Statistica evidentemente le sette e sette piacciono, bene, i dispari sono belli. Vedo arrivare la linea 45, passa proprio per via Golgi, ed è l’unico autobus che porta proprio al capolinea della metropolitana di San Donato, l’ho usato anche le volte che per lo sciopero la metropolitana è rimasta chiusa: non ci penso due volte e lo prendo, per poi analizzare se ho fatto una cacchiata oppure no. Secondo alcuni calcoli approssimativi una volta al capolinea avrei potuto prendere al volo la 121 delle 19:44, esattamente quella che avevo perso la settimana scorsa, che non è come quella delle 20:00 che arriva in via De Nicola (che dista 1,8 km a piedi da casa mia), ma che arriva fino alla stazione di San Giuliano (in realtà scendo una fermata prima del capolinea per la precisione), che invece dista 1,2 km da casa mia. Il percorso della linea 45 è molto intricato, composto da strade abbastanza strette, piene di macchine parcheggiate, e soprattutto pieno di fermate, ma l’autista era simpatico, inveiva contro ogni guidatore deficiente che gli ostacolava il passaggio facendo cavolate, coi marocchini che salivano per solo una fermata, e io ridevo, ma intanto ero lì a osservare, col passare dei minuti, se avrei potuto farcela davvero ad arrivare in tempo per la 121 delle 19:44, altrimenti avrei fatto la fine della settimana precedente. È stato come guardare un film e non sapere fino all’ultimo come sarebbe andata a finire, e nel finale, l’autista vedendo che stessi osservando bene a destra e a sinistra si rivolge a me – ero seduta nei primi posti davanti e mi ha scovata col suo specchietto – chiedendomi se mi fossi persa ahaha! Gli dico che stavo cercando di capire, abbastanza in ansia, se sarei riuscita a scendere al capolinea e a prendere la 121 in tempo. Allora mi dice che avrei dovuto dirglielo prima, perché avrebbe accelerato un po’ il passo, ma ovviamente io gli rispondo che “non mi piace barare”, e che mi stava servendo da test per una prossima volta… Mi ha riferito che avevamo 9 minuti di anticipo, quindi di sicuro non stavo per fare un miracolo in maniera usuale, e che la prossima volta sarà davvero meglio andare a provare l’opzione treno, cioè passante (S1), soprattutto non uscendo dall’aula alle 19 in punto… ma appunto succede il miracolo, e l’autista, addirittura per aiutarmi, visto che la 121 di solito è sempre dietro alla 45 nella fila di autobus in sosta al capolinea di San Donato, una volta avvistata la 121, ancora ferma, mi dice che si sarebbe messo affianco un po’ storto per sbarrare per un attimo il percorso all’autista della 121, e permettermi di prenderla senza problemi. Lo ringrazio, gli auguro una buona serata e salgo sulla 121. Arrivo a casa, dopo anche la camminata, alle 20:14. Un’ora e sette minuti è un record spettacolare per aver fatto tutto il percorso solo con due autobus (e i miei piedini). Vorrei vedere la sua macchina domani, mi manca, per favore Alessandra. Spero la pioggia sia sempre arrivata forte, come ogni volta che il nostro amore ricomincia a respirare profondamente.
— 28 febbraio 2024
Dopo la sera dell’incredibile giornata di mercoledì non ho più scritto. Di giovedì poi ho lezione dalle 11 alle 14, un orario un po’ stupido, perché nel centro della giornata, col pranzo alle 14 necessariamente lì – tornare a casa per farlo, diventa inutilmente tardi –: dato l’orario non ideale e che dopo mercoledì avevo voglia di sistemarmi un po’ in casa, ho seguito da casa. Quindi non so se lei è andata da sola almeno giovedì, e mi dispiace. Poi venerdì mattina avrei dovuto allenarmi, ma pioveva ancora (tutto giovedì ha piovuto proprio bene, pulendo l’aria inquinata finalmente!), e ho deciso, visto che sabato mattina sarebbe stato di nuovo bello, di invertire un po’ il sabato e la domenica, quindi allenandomi sabato con la parte finale di esercizi insieme a Mario, e oggi, domenica, registrando di mattina Tenero Gheriglio, per vedermi, di pomeriggio, sempre con lui. L’allenamento di sabato è stato ottimo, e l’uscita di oggi anche; per oggi pomeriggio avevamo scelto di giocare il nostro 11° tennis, è stato davvero divertente, impegnativo il giusto, bellissimo. C’era un campo dalle 17 alle 18, allora sono passata da lui alle 16 meno un quarto, abbiamo parcheggiato da lei, e appunto prima di andare poi a giocare, sempre con la macchina, abbiamo fatto un giro a piedi alle colline. È stato meraviglioso vedere che al nostro arrivo, essendoci molto sole, lei avesse la tenda tutta chiusa (io in camera, prima di uscire, avevo tirato giù la veneziana), ma che passati un po’ di minuti, accorgendosi del nostro arrivo, abbia aperto un pezzo di tenda. Grazie Alessandra, mi serviva questo tuo gesto, puntuale, preciso. E se posso ti chiedo un favore, vai da sola domani, che quando alle 9 e qualcosa passo per andare al Politecnico vedo la tua macchina! Voglio emozionarmi ancora, voglio emozionarmi sempre, come al suo muovere la tenda dello studio oggi: saranno gesti piccoli ma mi rendono felice e mi riempiono il cuore da matti.
— 25 febbraio 2024
Se anche oggi è così, allora con la nuova routine è proprio più bello scrivere di sera… Ieri ho scritto una cacchiata: non è il trancio di salmone, ma il filetto di salmone, almeno per come li denomina l’Esselunga. Il trancio non mi piace, non lo prendo, il filetto è di un altro livello, buonissimo. Il trancio è quello che si ottiene appunto tranciando il salmone perpendicolarmente alla sua lunghezza, mentre il filetto si ottiene aprendolo in due sul suo lato lungo, come si fa anche con l’orata, per sfilettarla, e via dicendo. Quando stamattina sono andata a fare la spesa mi sono accorta di aver sbagliato, ne ho presa una confezione in modo da congelarmelo per due volte. Non è di certo l’unica cosa che ho preso, ho tipo svuotato l’Esselunga come al solito, 74€ ovviamente solo per me, più 13€ ieri al Lidl… Quanto mangio ahaha! Diciamo anche che non me ne sto ferma un attimo. Ripartendo dall’inizio della giornata, dopo aver aspettato fino alle 11:10 un pacco in arrivo (stavolta il corriere era Fedex e non dava l’opzione di inviarlo a Marco, il paccaro, altrimenti l’avrei fatto), sono andata appunto a fare la spesa all’Esselunga: lo confesso, ho anche preso un trancio (stavolta è giusto) di pizza Margherita al banco del pane insomma. Me lo sono scaldato ancora e con la mozzarella filante era una bontà, quando mangio delle cose un po’ fat a casa da sola mi trasformo in una bambina felice, e questa riesce ad essere una scena tenera anche ai miei occhi. Non che quando mangio le cose buone che mi preparo allora sono meno felice, anzi, ma in quel caso è più una cosa seria e professionale, aristocratica ahaha. Però non ho ancora raccontato del pomeriggio e devo, mi darete ragione tra poco. L’andata e la permanenza al Politecnico in realtà sono state perfette e non ho nulla da segnalare, a parte che ero in via Golgi, ma sappiamo che l’idea di camminare non mi turba affatto, quindi quello che devo raccontare è la parte del rientro a casa. Finisco alle 19 di mercoledì, o meglio erano le 19:07 quando sono uscita dall’edificio 21. Sapevo già che avrei dovuto prendere l’autobus linea 121 al posto dell’autobus linea 130, perché la linea 130 alle 19:30 parte per l’ultima corsa dal capolinea della metropolitana a casa mia, e avevo sperato di riuscire a prendere la linea 121 delle 19:44, ma arrivo lì alle 19:46 e dell’autobus non c’è più traccia. Purtroppo scopro che alle 20:00, orario successivo, non parte nemmeno l’autobus linea 121 con capolinea la stazione di San Giuliano, ma la variante asteriscata, che ha come capolinea via De Nicola a San Giuliano. Capisco che ormai mi conviene prenderlo comunque, quello per la stazione sarebbe partito alle 20:15, troppo, e la differenza a piedi non avrei mai impiegato 15 minuti per percorrerla. Avevo considerato il passante S1 da Garibaldi per scendere sempre alla stazione di San Giuliano, ma anche lì gli orari non aderivano alle mie esigenze. Allora prendo l’autobus linea 121 delle 20:00, una volta scesa in via De Nicola erano le 20:20, faccio calcolare a Google Maps, per curiosità, quanto dista casa mia dalla fermata di via De Nicola: 1800 metri. Per intenderci la stazione di San Giuliano dista 1200 metri. Google diceva ci avrei dovuto mettere 24 minuti, ma Google deve spostarsi perché ce ne ho messi 20, alle 20:40 sono arrivata a casa, finalmente. Durante il desolato tragitto, perché a quell’ora tutti mangiano belli seduti a tavola o stanno già digerendo, mi sono ricordata di quando lei mi disse, in una maniera dolce e calorosa che non dimenticherò mai, di non uscire da sola di sera, e in quel momento i miei erano via come adesso. Però ho incontrato un marocchino che per buoni 300 o 400 metri stava facendo il mio stesso percorso, allora a un certo punto gli ho detto, visto che si trovava davanti a me e sembrava io lo stessi seguendo, “scusami non ti sto seguendo, meno male che ci sei almeno tu che l’autobus mi ha lasciato a piedi”. Era simpatico, certo ho avuto coraggio, ma quando non ne ho? Alla fine mi ha consigliato di prendere in considerazione anche la linea Z420 delle Autoguidovie, ha ragione, ma per ovvi motivi sono un po’ più affezionata all’ATM (mio padre ci ha lavorato per una vita). È stato un peccato vedere andare via quell’unico spiraglio di compagnia quando il marocchino ha girato in una via che non sarebbe più dovuta essere anche la mia, ma ormai mancava metà percorso e avevo sempre meno paura di qualche imprevisto, anche se come donna, giovane, da sola per strada, è ovvio tu faccia certi pensieri brutti, ma ogni volta che mi capita di avere un po’ una sensazione di solitudine in giro di sera penso sempre a cosa mi disse lei e mi si scalda il cuore. Una volta oltrepassata un’edicola dove qualche giorno fa all’esterno era appunto affissa la notizia “donna violentata a San Giuliano, trovato il colpevole”, mi faccio forza ripensando a cosa era in programma per la cena di stasera. La bistecca di scamone, e una bella scodella la rucola, ma visto che in questi giorni sono una forza della natura più del solito, e per me o le cose si fanno bene o niente, oltre a curare benissimo la cottura della carne, che doveva rimanere rosata all’interno, ho voluto fare un uovo al tegamino, chiaramente nella stessa pentola aggiungendolo sul finire della cottura della carne… Adoro la bistecca di carne rossa con sopra un uovo al tegamino. La cottura era perfetta, la carne tenerissima, e quando ho fatto esplodere il tuorlo dell’uovo, che deve rimanere sostanzialmente crudo a differenza dell’albume (ben cotto), è stata un’esplosione di bontà: c’era il sughetto rossastro della carne che andava a mescolarsi con quello arancione del tuorlo dell’uovo, tiravo su tutto con la carne a pezzetti e pochissimi pezzetti di pane integrale fresco della spesa di oggi. Non mi tratto mai male. A parte ho spremuto mezzo limone per assorbire meglio il ferro, non è necessario sia sopra alla carne ma insieme alla carne nello stomaco! Non ero ancora piena (camminando fino alle 20:40 la pancia mi era andata praticamente in dentro ahaha), e ho tagliato una fettina sottile, ma nemmeno troppo (LOL), dal pezzo di Asiago che ho comprato sempre oggi all’Esselunga, un pezzetto di pane e via. Infine tre noci, e un fico secco: adoro mangiare una noce normalmente, e poi le altre due una in metà fico e l’altra nell’altra metà del fico. Una delizia vera! Me l’hanno insiegnato i miei genitori anni e anni fa e chi se lo dimentica… Non finirò mai di trattarmi male sul cibo, mai. Mario mi ha chiesto se volevo mi venisse a prendere, ma poi cosa scrivevo, niente: non fa per me una vita senza troppe avventure.
— 21 febbraio 2024
Anche la giornata di oggi si merita lo scrivere di sera, sempre se non collasso perché è stata una giornata pienissima. Ho dormito dalle 00:15 alle 7:45, e dopo la colazione mi sono fatta il solito estetista fai da te per essere di nuovo pronta per la piscina. Ogni volta che mi sistemo in tal senso mi viene sempre in mente che è un po’ ridicolo; le donne devono avere una cura a tratti esagerata, mentre poi quando vado a nuotare è pieno di uomini pieni di peli, con i baobab sotto alle ascelle, le gambe pelosissime, a volte addirittura anche la schiena, non so come fanno, alcuni ce li hanno pure nelle pupille per dire, ma no, se sei donna devi essere liscia come la seta altrimenti niente. Al di là dell’assurdo, alla fine è un bel momento in cui mi prendo cura di me. Una volta finito coi peli sono andata in piscina, sono entrata in acqua alle 10:10 e ho nuotato i miei soliti 4000 metri completi di tutto, per poi uscire dall’acqua alle 11:30, uscire dalla piscina alle 12 dopo essermi lavata e ripreparata, rimettere la macchina nel box alle 12:05 e salire in casa per sistemare tutto mentre cucinavo la pasta. Alle 13 poi ho preso l’autobus per il Politecnico, la sua macchina al parcheggio non c’era ma oggi non mi aspettavo diversamente (ok, qui scrivendo stavo per addormentarmi, lo confesso ahaha). La lezione era dalle 14:30 alle 17, tutto bene e poi ritorno casa. Dal capolinea della metropolitana cammino fino al liceo visto che avevo perso l’autobus di veramente poco, una volta a casa svuoto lo zaino dell’università (l’ho cambiato da poco, l’altro era abbastanza usurato), metto a posto la lavastoviglie che avevo fatta partire prima delle 13, e poi dato che non sentivo ancora di essermi mossa abbastanza (LOL), mi dirigo al Lidl a piedi per prendere gli yogurt (Skyr) e altre cose del Lidl che mi servivano, torno a casa, cucino il trancio di salmone alla griglia, preparo un contorno (seconda volta evidente in cui mi stavo addormentando scrivendo questo testo ahaha). La cosa più difficile, visto che solo da quel momento ho iniziato a sentire veramente la stanchezza, è stata quella di lavare la griglia che uso sempre per cucinare il salmone (quella la lavo sempre a mano e subito). Una giornata proprio pigra! Domani avrei avuto una lezione di mattina ma per questa volta non ci sarà, allora andrò all’Esselunga, per poi, di pomeriggio, raggiungere il Politecnico. Ieri ho detto che avrei spiegato la questione piscina e allenamenti, in pratica nel nuovo orario delle lezioni ho il venerdì libero, e poi solamente il martedì mattina. Chiaramente venerdì e domenica faccio l’allenamento classico, e martedì mattina l’allenamento in piscina, visto l’orario comunque limitato (ecco la terza volta che mi stavo addormentando ahaha, dai che manca poco!). La nuotata mi permette di risparmiare tempo perché dura un’ora e 20 minuti, non devo fare lo stretching dopo, e l’allenamento classico avrebbe bisogno in generale di più del tempo disponibile. Solo così ho trovato come e quando allenarmi durante la settimana ora che ci sono le nuove lezioni. Nuotare è eccezionale e ben venga possa andarci fino a giugno (da giugno poi potrò andare in piscina all’aperto). Questo è tutto.
— 20 febbraio 2024
E allora è appena ripartito Tenero Gheriglio, con la stagione 5. La puntata è la numero 126 e si intitola “Al giudizio finale verranno pesate soltanto le lacrime”: mi mancava sentire la voce di quella lì, è dolce, rilassa. Ma quindi non ho mai pianto così tanto invano?! Oggi è stato anche il primo giorno con le nuove lezioni, 10-17. Il fine settimana con Mario, cioè il sabato col pranzo e il pomeriggio passato insieme, e la domenica con l’allenamento, sempre in parte insieme, è stato bellissimo. Domani mattina vado in piscina, pensavo dovessi toglierla perché non sarei più riuscita ad andarci, invece addirittura mi ritorna utile: solo con un allenamento in piscina ho la possibilità di incastrare tutto, a breve lo spiegherò meglio. Alessandra mia, stamattina sono passata dal liceo appunto mentre stavo andando al Politecnico, ma la tua macchina non c’era. Dove sei, mi manchi già.
— 19 febbraio 2024
Di sera non scrivevo da un po’, ma oggi se lo merita. Stamattina ho avuto l’ultimo esame del giro, alle 8:30, sono le 21 e sono appena tornata in camera dalla cena; per forza non mi sarei ricordata neanche per sogno che oggi per lei non sarebbe stato un giorno lavorativo. Nel ritorno a casa dall’esame sono scesa prima dall’autobus, per passare da Marco, colui che ormai da me e Mario viene chiamato “paccaro”. Faccio recapitare a lui qualsiasi tipo di pacco “non Amazon” quando so che alla consegna non sarò a casa, da Bartolini a UPS ci pensa lui. È in via Matteotti (Sailpost), ed è comodissimo non solo per ricevere ma anche per spedire: lo uso spesso per spedire pacchi UPS quando rivendo qualcosa. Cosa ho ritirato oggi? Un altro tappetino per la scrivania, perché dopo tutta la fatica all’Ikea, con la storia ben spiegata quaggiù, non ero soddisfatta del colore… Succede sempre che quando compri qualcosa di sera con l’illuminazione con luci al led, la mattina dopo con la luce naturale del sole non lo rivedi dello stesso colore. Mi stavo facendo andare bene che al posto di grigio e nero in realtà era grigio e verde scurissimo, ma poi il mio senso estetico esigente urlava “nooo!” e guai a zittirlo ahaha. Fa niente, il tappetino Ikea (8€) è finito sul mobile che ho alle spalle quando sono alla scrivania, sostanzialmente serviva, e ho comprato questo nuovo (45€ inclusa la spedizione) dalla misura perfetta, di un materiale diverso per cambiare: dona decisamente un tocco nuovo al tutto, lo vedrete presto. Poi camminando veloce da via Matteotti sono tornata a casa, ho mangiato velocemente, e alle 14:15 dovevo essere di nuovo al Politecnico per vedere la prova della settimana scorsa. Una volta uscita definitivamente dal Politecnico mi sono pure fatta un giro all’Apple Store in centro, alle 17 sono arrivata a casa e sono collassata ahaha! Se ho scritto penosamente è la stanchezza gigante che ho, sono stravolta, ma contenta. Ho ripreso a leggere, che bello, “Lacrime e santi” apre il 2024, è breve ma intenso, e quindi visto che me lo stavo già bruciando tutto mi sono fermata quasi apposta per farlo durare un pochino di più ahaha: che libretto fantastico! Ovviamente ho già rimesso in movimento la ☞pagina dei libri. Stravolta ma contenta passo e chiudo.
— 16 febbraio 2024
Quel cavolo di Carnevale mi frega sempre oh. Oggi e domani lei sarebbe rimasta a casa per Carnevale ma mi sono dimenticata, per poi ricordarmelo quando stamattina sono arrivata in via Europa per parcheggiare. Il parcheggio era semivuoto, allora ho associato e ho controllato sul sito. La cosa bella è che allora, per come si erano messe le cose, non vedevo l’ora di arrivare da lei a fine corsa. Mi è sembrato fosse proprio in casa, martedì la tenda dello studio era aperta a metà, stavolta era aperta quasi del tutto, in più la tenda della cucina era tutta aperta, sintomo che mi stesse aspettando; poi chiaramente il marito l’ha chiusa, lasciando di nuovo 10 cm per vedermi, e quello che mi ha fatto ridere tantissimo è stato che quando ci stavamo approssimando all’una, essendo che lei probabilmente ha raggiunto la cucina per preparare o altro, i 10 cm aperti sono diventati 20, perché lei al contrario del marito vuole vedermi, ma non solo per controllare cosa sto facendo, ma proprio per guardarmi. Ovviamente non è stato come incrociare gli sguardi mentre mi passa affianco in macchina, ma i suoi piccoli segnali dolci li ha fatti vedere anche oggi. Sento lei sia di nuovo felice da quando sono riuscita a far ripartire la nostra storia perdonandola, vale lo stesso per me. Il marito invece nulla, un caso perso, poi sarà anche che ieri la Lazio ha vinto per 1 a 0 contro il Bayern Monaco in Champions League, e penso abbia rosicato non poco, inoltre il goal l’ha fatto pure Ciro Immobile che è campano, e in qualche modo se odia me deve odiare anche lui ahaha! Quante ne penso? Troppe. Ma in questo modo ci divertiamo dai. Forse. E così tifo anche per la Lazio, tifo per tutte le squadre a parte che per la Roma. In realtà è divertente, non tifavo per nessuna squadra e adesso tifare per tutte tranne una è carino. Non ho molte cose da dire, la sosia, cioè la signora con la macchina identica alla loro, che abita pure vicino a loro, mi fa prendere sempre tantissimi colpi! La vedo sempre passare ovunque e ogni volta che la vedo vado un attimo in agitazione per capire chi è, la disprezzo. Non ha fatto nulla di male per carità, a parte scegliere la macchina che ha scelto! Oggi sono impazzita, cosa sono tutti questi punti esclamativi? Comunque l’allenamento è stato bellissimo, quando sono arrivata in zona Esselunga ovviamente ho visto la famosa vecchietta col carrello con le lire, ormai fa parte del paesaggio, stava riportando indietro il carrello, ma allora dopo che porta in casa la spesa e la sistema riscende per portarlo a posto forse… Brava bambina: ma io non ti aiuto più gratuitamente, altrimenti prendi il vizio, scordatelo. Che poi farebbe molta meno fatica a usare un classico carrellino da spesa, lo usano in tantissimi lì attorno per andare a fare la spesa a piedi. Una cosa che ho dimenticato di dire è che domenica, nel giro alle colline dopo il tennis, ho pestato una cacca porca miseria benedetta, proprio puntuale per finire il quadretto fortuna. Amen, ho pulito le scarpe, non mi capitava da tempo di doverlo fare ma ormai so bene la procedura adatta nel caso. Uso semplicemente uno o due stuzzicadenti, un po’ di carta, tanto sgrassatore, il doccino nel wc, scarico, disinfetto tutto, e la cacca se ne va a cagare come dire, e pure il suo odore, perché lasciando le scarpe nel balcone e correndoci di nuovo la volta successiva è praticamente fatta. Ma speriamo che tutta questa fortuna sia vera ahaha! Oggi mi sono sporcata i pantaloni e una scarpa con della terra e mi è venuto l’incubo di aver ripestato la cacca ahaha, ma no, alla fine mi capita di rado, una volta all’anno su tutti i chilometri che faccio a piedi dappertutto ci sta. Altre grosse cose non ne ho. Adios.
— 15 febbraio 2024
Non sono sparita, tutt’altro. Sto facendo stretching, ho appena finito di guardare altri video che parlano del Vision Pro in tutte le salse, avevo cominciato durante il pranzo. La mia passione per la tecnologia non si ferma mai, seguo i vari passaggi, di Apple in maniera più approfondita, ma non manca mai una visione generale su tutto il resto, mi informo costantemente tramite podcast, video, articoli, e poi è naturale che quando devo parlarne su Tenero Gheriglio ci metto anche un po’ di attenzione in più, anche se come dicevo, la passione che ho è così forte che l’attenzione ce la metto sempre, da più di 10 anni ormai. Stamattina mi sono allenata, ma devo ripartire da dove ci eravamo lasciati. Giovedì scorso, quello per cui nello scorso inserimento mi chiedevo lei cosa avrebbe fatto, dicendo che mi sarebbe piaciuto rivedere la sua macchina nel parcheggio della scuola, alla fine è andata da sola, e sono rimasta molto contenta; quel giorno ero uscita alle 10:30, leggermente in anticipo rispetto alla media dell’ultimo periodo, e sono tornata a casa prima che lei tornando a casa passasse dalle colline e potessimo rifare, guardandoci per un attimo vicine, quella sorta di check dei sentimenti. Ma già la sua istantanea risposta al mio bisogno di rivedere la macchina, al mio “Alessandra scappa dal carciofone”, mi ha creato una gioia interiore immensa, e poi non ho scritto perché venerdì avevo una cosa importante da fare, tornando dal PoliMi in quel caso invece non ho visto la macchina… Forse allora anche la settimana prima era andata da sola di giovedì, ma non avevo potuto controllare, e se lunedì, cioè ieri, non avendole fatto capire che ero contenta per giovedì scorso non è andata da sola, mi dispiace, ma non ho scritto per nessun altro motivo oltre al non avere una grande attrazione di farlo. L’ho detto che praticamente scrivo solo quando quell’attrazione è forte. Oggi era di nuovo forte, e allora vorrei dire a lei che quando vedo un suo segnale sono molto felice, e se ieri, lunedì, non è andata da sola (me l’ha riportato Mario), oggi ho visto e non è andata da sola ma il parcheggio era nuovamente pieno, spero che invece domani, o magari di nuovo giovedì riesca a scappare dal marito perché non se ne può proprio più di lui, è patologicamente fuso. Oggi quando sono arrivata alle colline era in cucina coi famosi faretti accesi, con la tenda già tutta chiusa perché sentiva sarei arrivata a momenti, o meglio tutta chiusa a parte 10 centimetri aperti, che gli servivano per vedermi! Non so cosa stesse cucinando, ma è stato un macello in quella cucina, come se fosse lo stregone di Benevento, ma specializzato nel cucinare corpi umani, per un attimo ho immaginato stesse cucinando proprio lei e sono quasi svenuta per la paura… Dopo tantissimo, finalmente spegne i faretti, e indovina, chiude la tenda completamente, non lasciando nemmeno più quei 10 centimetri. Non avrebbe dovuto farlo, perché facendolo ha creato in me la certezza che allora quei 10 centimetri aperti, come ho già scritto, servissero per controllarmi finché si trovava in cucina: non appena se n’è andato dalla cucina ha chiuso completamente la tenda rendendo il tutto fin troppo palese ahaha. Il sole era bellissimo stamattina, invece venerdì, sabato e domenica il meteo non è stato dei migliori, ha piovuto, e quindi sabato io e Mario abbiamo fatto qualcosa di diverso, siamo andati a giocare a bowling a San Giuliano, di pomeriggio, e ci siamo divertiti tantissimo. Non ci giocavo da anni, ero sostanzialmente una bambina quando l’ho fatto l’ultima volta, e tirare palle molto più pesanti è stato molto soddisfacente. Abbiamo fatto due partite, e ovviamente non mi si riconosceva se non trovavo una moneta persa da qualcuno anche lì dentro: ho trovato un euro sotto ai sedili dove ci si può accomodare tra un tiro e l’altro. Domenica mattina poi avremmo voluto allenarci, anche con la solita parte insieme, ma pioveva ancora, allora abbiamo prenotato un campo da tennis in via Maritano all’ultimo, per le 16, non giocavamo dal 2 dicembre (il mio calendario analogico + digitale non si perde un colpo), ed è stato il nostro 10º tennis insieme. Non sono andata per niente male, e il fatto che sono passati più di due mesi mi ha aiutato a correggere il brutto vizio di fare il rovescio solo con una mano, quando accompagnare la racchetta con due mani è assolutamente la cosa da scegliere. Comunque continuo ad avere una sorta di propensione naturale per questo sport, risulto più brava di quello che si potrebbe pretendere dopo 10 ore di gioco. Con tanti sport ho la fortuna di avere una propensione naturale, e grazie a questo in pratica mi diverto in tutti. Dopo il tennis abbiamo fatto un giro alle colline, ma è sembrato non essersi accesa nessuna luce, che fossero tutti via per una volta! Lei si era un po’ stancata di stare ad aspettarmi, non arrivavo più, né sabato né domenica ahaha! Però ha lasciato tutta aperta la tenda dello studio, nel caso passassi e vedessi che non mi lascia, non mi lascia neanche per idea. Grazie Alessandra, ti voglio tantissimo bene, lo so che è stato brutto nel passato, ma le semplici ma dolci sensazioni di adesso pian piano stanno curando tutte le nostre ferite, e sento mi voglia tantissimo bene anche tu. Più Pierfi mi odia, più ti odia, più ci odia, più siamo qualcosa di grande. Continua a parlarmi coi tuoi simboli ti prego, io ti sogno in varie notti, niente di esaltante ma sei sempre lì, vicina a me. Mi basta anche solo questo nuovo legame semplice ma dolce, è abbastanza quando il mio cuore e la mia mente sentono che sei vicina a me.
— 13 febbraio 2024
Dopo l’inserimento di mercoledì 31 gennaio i giorni si sono susseguiti senza che in qualche punto io li interrompessi per scrivere, e sono passata di qui solo per lasciare il tramonto che si trova qui sotto. Poco fa ho riletto alcuni tratti di questi scritti, e ho capito di avere altri pezzi rilevanti da lasciare. Giovedì 1 febbraio sono rimasta a casa e nessuno ha potuto vedere se lei è andata da sola a scuola, ma il lunedì di quella stessa settimana dopo due settimane che invece lo faceva, non è andata da sola, come anche ieri, lunedì 5 febbraio. Questo giovedì cosa farà? Anche negli altri giorni, meno probabili per la famosa teoria, non l’ho mai vista andare da sola, ma vuoi perché ci sarà stata qualche gita, vuoi perché il meteo è stato molto bello negli ultimi tempi, un po’ tutti i giorni ci sarebbe stato almeno un posto per parcheggiare, ma niente, il marito appena ha visto e letto che ci stavamo divertendo l’ha rilegata a lui, cortissima, e non si può muovere. Alessandra i posti ci sono, mi manca vedere la tua macchina, il carciofone ti sta un po’ ingannando, trova fin troppe scuse per accompagnarti, scappa da lui, ti prego! Tra l’altro oltre ai rari casi in cui va al circolo anziani per giocare a bocce, il marito è sempre in casa. Come lo so? Ovviamente grazie a lui, alla grande intelligenza di far sempre sapere quando è in casa dato che, puntuale, va sempre a chiudere la tenda della cucina ahaha! Davvero, se mi lasciasse col dubbio sarei molto meno contenta, non potrei sapere nulla di cosa sta succedendo, mi dispiacerebbe… E invece no, mi deve rendere sempre partecipe facendo vedere quando è in casa. Da tempo, del resto, mentre faccio gli esercizi sulla collina affianco a casa loro, guardo dritto nella finestra della cucina, e se non l’ho mai fatto vorrei chiarire subito le motivazioni che mi hanno spinta ad attuare questo cambiamento, perché prima invece guardavo quasi sempre verso la BMW. Le motivazioni sono semplici, se mai avessi scoperto che mi stavano facendo delle foto, dei video, da accovacciati dietro alla ringhiera del balcone per quel processo ignominioso e via dicendo, non mi sarei mai messa di profilo, ma in posa solo per loro! Sono venuti male quelle foto e quei video, sia perché non sono capaci di usare un qualsiasi apparecchio un minimo elettronico, figuriamoci fotografico (e diciamolo, hanno dei telefoni imbarazzanti col comparto fotografico del 2007, come se non avessero soldi… la tecnologia evolve velocemente, e quelli che pensano di tenere incasinatissimi dispositivi tecnologici per troppi anni non ci hanno capito proprio niente, che tornino a non averli), sia perché avrei fatto del mio meglio per farmi immortalare bene, anche magari con un bel “cheeeeese” ahaha. Al di là di tutto, se mi fossi sempre messa come mi metto adesso, rivolta verso casa loro, se li avessi mai visti riprendermi in qualsiasi modo, gli avrei lanciato più di un sasso in testa, altroché. E quindi non mi rivolgo verso casa loro perché sono belli, ma piuttosto per dire io sono qua e vi vedo, fate voi, ma sia chiaro, se dopo la violazione della privacy un prodotto rivoluzionario da comprare ce l’ho (Apple Vision Pro), non so se facendo altre cazzate delle vostre (delle tue, Pierfi) io possa trovare qualcos’altro di comparabile nel breve termine, non esce un prodotto rivoluzionario al giorno ahaha! Del resto l’Apple Vision Pro in America è uscito venerdì 2 ufficialmente, e in qualche mese arriverà in Italia, a breve saprò qualcosa della questione privacy quindi siamo in linea. Dopo il famoso giovedì 1 in cui sono stata a casa, venerdì 2 mi sono allenata e non è andata da sola, sabato io e Mario dopo tanto che non succedeva abbiamo passato tutta la giornata insieme ed è stato bellissimo, pranzo incluso, e domenica mattina ci siamo allenati insieme per la seconda parte del mio solito allenamento, corsa e poi esercizi. Sono morta dal ridere quando domenica mattina seppure ci fosse un sole pazzesco il marito in un momento stava facendo qualcosa con la luce accesa, e noi potevamo vedere tutta la scena perché era dietro alla tenda della cucina, completamente chiusa… Si vedeva benissimo la sua figura enorme muoversi tipo ombre cinesi, e a Mario stavo continuando a dire, scompisciandomi, che il marito sembrasse esattamente l’orso di quel cartone bellissimo (che si era già palesato quaggiù, ma in altri termini), “Bear nella grande casa blu”: ricordarlo adesso mi fa ancora ridere, troppo, soprattutto perché Mario mi continuava a dire di non fissarlo e di non ridere troppo e io riuscivo solo ad aumentare ed esasperare queste due azioni ahaha. Ieri sono stata a casa, ma Mario, avendo sempre il corso solo di pomeriggio di lunedì, mi ha appunto informata che non c’era la sua macchina, e quindi arriviamo a oggi, martedì 6, in cui mi sono allenata e non c’era la sua macchina. Il marito come al solito ha chiuso anche l’altra metà delle tende della cucina per salutarmi e dirmi ci sono, facendo al solito la mia felicità di saperlo lì, grosso e inutile, non carino e dolce quanto Bear – che non si monti la sua testa da carciofo –, ma non ha osato muovere la tenda dello studio per come l’ha lasciata lei dopo un weekend a sbirciare me e Mario nei vari giri, che ridendo e scherzando solo nella giornata di sabato ci sono costati ben 18 km a piedi, pur andando con la macchina di Mario alla Terrazza a San Giuliano per mangiare, assurdo. Sono stati ritrovati 2 carrelli con 50 cent nel mentre, 1 da sola e 1 insieme. Sabato mattina e domenica mattina ho avuto 2 ragnetti sul petto, un giorno uno e un giorno l’altro, e me li ha fatti notare Mario, lui invece non è sembrato averne attorno in questi termini. Durante una delle ultime corse un idiota irrispettoso in macchina mi ha accostata, e avrebbe voluto, nei suoi sogni, io mi distraessi dalla mia attività (seria, ma non vorrai lo capisca) per dargli delle indicazioni stradali, ma l’ho veramente mandato a cagare, accelerando il passo, con qualcosa come “ma chiedi a qualcun altro che non corre, non mi rompere!” ahaha. In questo finale vorrei far notare che oltre agli scritti meravigliosi degli ultimi tempi, un altro dettaglio può aver fatto incazzare, senza mezzi termini, il marito, e averlo spinto ancora di più ad agire in maniera particolarmente malata, tanto da non lasciare più libera lei: domenica pomeriggio dopo l’allenamento anche insieme a Mario, mentre stavo facendo le varie cose ormai a casa, mi è venuta voglia di tempestare il telefono fisso e il cellulare di lei con le telefonate e gli sms del trick che non riescono a capire come fermare ahaha! Ma come, Escremento Fantastico, dopo quella cartina da perfetta utente (utonta) informatica di alto livello (LOL), non sa indicarvelo? Stranoh (con la h sì, non so se un boomer può capire…)! Non smetterò mai di ridere in questa vita incomprensibile ma stupidamente incredibile.
— 6 febbraio 2024
— 2 febbraio 2024
Lunedì alla fine non sono andata in piscina, ancora una volta avevo bisogno di un altro giorno a casa per studiare, martedì (ieri) sono andata al Politecnico, e stamattina finalmente mi sono riallenata, ma con un allenamento classico: dopo alcuni giorni di nebbia è uscito un sole magnifico e non mi andava assolutamente di perderlo chiudendomi nella piscina. Mi restano 3 ingressi per la piscina, li farò quando li farò, di certo entro luglio mi rimane abbastanza tempo. È stato brutto stare ferma per tre giorni senza allenarmi, per me è un suicidio! E poi diciamo che non sono nemmeno stata così ferma, per esempio ieri pomeriggio sono andata all’Ikea per prendere un tappetino nuovo per la scrivania (di sicuro più avanti parlerò del rinnovamento estetico della scrivania avvenuto nelle ultime settimane), e visto che proprio quello che volevo non sono riuscita a trovarlo nemmeno dopo aver fatto tutto il percorso obbligato in avanti per la prima volta, sono tornata indietro per cercarlo, e non avendolo trovato ancora fino a riarrivare all’inizio, ho rifatto una seconda volta in avanti tutto il benedetto percorso, per scoprire che il tappetino si trovava tra le cose per i bambini, e su questo non avrei scommesso nemmeno in un’altra vita ahaha. Tornando dal Politecnico tra l’altro avevo perso l’autobus al capolinea della metropolitana e quindi ho camminato fino al liceo, con un freddo umido e assassino, e inoltre l’aula in cui sono dovuta andare di mattina era una di quelle in via Golgi, e la camminata da fare da piazza Piola a lì e ritorno non è mai cortissima. Insomma ieri alla fine ho camminato per 11 km, non sono stata veramente ferma, ma oggi l’allenamento lo stavo percependo come qualcosa di surrealmente benefico, meraviglioso per ogni atomo del corpo, e non voglio mai più saltare più di due giorni consecutivi senza allenarmi! Ma adesso iniziano, al solito, i racconti più succosi di questo inserimento. Lunedì mattina Mario aveva il corso solo di pomeriggio e mi ha riportato che lei non è andata da sola, la sua macchina nel parcheggio non c’era, peccato, avrà odiato tantissimo il marito per questo. Martedì sono passata al ritorno dal Politecnico verso le 12 e la sua macchina non c’era di nuovo. Quindi arriviamo a oggi, in cui chiaramente non c’era, ma visto che l’orario era 11-13 ho pensato che comunque l’avrei vista passare col carciofone mentre ancora sarei stata sulle colline a finire gli esercizi. Tra l’altro devo recuperare un dettaglio, il giorno dei super racconti della vecchietta col carrello con le lire dentro e via dicendo, sono passati vicino a me quattro dipendenti della BMW che stavano andando a mangiare in pausa pranzo, tre uomini e una donna, al che uno degli uomini mi dice – poco prima stavo facendo quell’esercizio di trazioni alla sbarra facilitato sfruttando quella sorta di tornello pedonale –, se mi tiro su anche io così perdo un po’ di pancia? E visto che il clima era palesemente scherzoso, ma che il tizio avesse effettivamente un po’ di pancia, ho risposto che per perdere la pancia è meglio camminare, ma tanto a lungo eh, e poi casomai aggiungere questo tipo di esercizi ahaha! Quando ho detto che avrebbe dovuto camminare “ma tanto a lungo eh” il signore aveva un’espressione forzatamente demoralizzata, sempre abbastanza da clima scherzoso, e infine ce la siamo risa un po’ tutti e cinque ed è stato molto divertente. Vedi, siamo già un po’ colleghi ahaha! Oggi sempre lo stesso tizio della domanda sulla pancia, passandomi vicino mentre invece stavo facendo i piegamenti alle panche di marmo, mi ha detto di aver già perso due chili, e io l’ho esaltato con qualche “bravo vedi!”, sempre condito da qualche risata, che come l’altro giorno è scoppiata anche da parte sua. Poi verso le 12:45 mi sono spostata sulle colline, per usare la piastrella; appena arrivo nel punto di prato che voglio, faccio cadere la piastrella, e guardando la finestra della cucina tempo 10 secondi e vado in apnea per le troppe risate: il marito si stava nascondendo dietro a mezza tenda per guardarmi, lo becco, capisce che l’ho beccato, fugge via facendosi vedere ancora peggio, la tenda si muove molto bene e io non riesco più a smettere di ridere. Non chiude subito la tenda, sperando probabilmente che non mi sia veramente accorta della cosa, e che avrei smesso di guardare e avrebbe potuto chiuderla senza essere beccato di nuovo. Dopo 5 minuti la chiude, sabato non ci sarà stato allora, perché figurati se vive la sua vita normalmente senza murarsi vivo a causa mia, ho avuto decisamente troppa fiducia in lui, ma davvero, dopo che sabato non l’ha chiusa ho pensato potesse essere un pochino intelligente per poi, oggi, riscontrarmi con la cruda realtà: non lo è per niente. Allora ci stiamo approssimando all’orario in cui lei sarebbe tornata a casa accompagnata dal marito, che poco dopo la chiusura della tenda della cucina dell’una meno dieci, è andato a prenderla; non l’ho curato per vederlo uscire dal box ma poco importa, lui per me non è così importante come io invece lo sono per lui, non lo osservo in quel modo ossessivo, e alla finestra l’ho visto per caso, ma proprio per questo ho riso troppo ahaha. Nel frattempo arrivano due cagnolini con due padrone molto simpatiche, che strano, io uomo violento ho fatto nuovamente amicizia con svariate persone. A una delle due padrone, avendo un Pinscher nano maschio, racconto la storia di Briciola, Pinscher nana, e rimane molto colpita, poi in aggiunta arriva un signore, anche lui col cane, e in quel momento passano lei e il marito. In primo luogo mi scuso se non ho ancora raccontato la strabiliante storia di Briciola, ma arriverà il momento di farlo, ne rimarrete impressionati e sarete felici di sentirla, in secondo luogo col signore, quello che è arrivato per ultimo, ho parlato per un bel pezzo, ha attaccato lui chiedendomi in cosa consistesse l’esercizio che stavo facendo in quel momento, quello in cui si porta una gamba piegata al petto, il più in alto possibile, e si resta in equilibrio sull’altra il più possibile. Poi il discorso tra il signore e sempre me, uomo violentissimo inavvicinabile per la strada, è continuato in generale sul movimento, sugli sport, sugli sport indicati fin da piccoli e quelli no, sugli sport più completi e di come io per avere una cosa più simile alla completezza del nuoto ora corra ma faccia anche tutto un lavoro per la parte centrale e alta del corpo, perché senza allenare anche quelle parti due non saprei assolutamente stare. Era molto simpatico, umile, semplice, come tutte le persone che ho conosciuto alle colline, tranne il marito e il figlio ovvio, che hanno voluto perdere l’opportunità di conoscere una persona vera, magnetica, eccentrica come me: meno male, sarebbe stato un regalo immeritato per loro. Oggi attiravo anche più del solito l’attenzione di tutti, vari gruppetti di dipendenti BMW diretti a pranzare, mi hanno guardata per bene mentre stavo facendo quello e quell’altro esercizio. Che sia per loro uno spunto, mi dispiace perché purtroppo quelli che passano fumando sono sempre troppi. La conversione di Mario verso i non fumatori sta procedendo, la sigaretta elettronica con pochissima nicotina dentro l’ha aiutato a fare uscire un po’ di schifezza dai polmoni, e spero sarà veramente il passo finale. Però sto rimandando anche fin troppo il racconto del passaggio di lei e del marito; oggi probabilmente ho capito perché in generale non chiede mai di guidare lei al ritorno (oltre al fatto che il marito non si scambierebbe mai di posto, l’uomo è il padrone, il capo, solo l’uomo guida, chiaro?): in questo modo se sono in giro riesce a vedermi meglio visto che non sta guidando. Oggi è stato bellissimo, anche in quel marasma di cani e padroni sulle colline, vedere che lei mi ha agganciata bene con lo sguardo, proprio girando molto la testa, e che ha smesso di guardarmi girando nuovamente la testa in avanti, solo quando ormai la macchina mi aveva oltrepassata. E l’immagine, che ho poi ripensato a lungo, è ben più ricca di così: il marito stava guidando guardando fisso in avanti dal primo momento in cui ha svoltato per via Schengen, invece lei probabilmente ha cominciato a cercarmi proprio da quel momento, per poi vedermi bene sulle colline e non perdersi niente di quello che poteva assorbire di me, e mentre era voltata verso di me il marito ignaro guardava dritto in avanti: quel momento era mio e suo, il marito non poteva farci nulla. Ho notato anche che quando si è rivoltata in avanti ha avuto quella sorta di mossa che la contraddistingue, ha un po’ fatto la “vergognosa” come dire, ha rivoltato la testa nella stessa direzione del marito come cercando di non fargli capire troppo a cosa stava davvero pensando: stava pensando che avrebbe voluto vedermi meglio, avrebbe dovuto fare diversamente negli anni, e che io le scrivo ancora con amore non sa come sia possibile, però aspetta sempre di leggerlo come sta facendo adesso. Alessandra io sono contenta di averti vista anche solo per un momento oggi, non lo so perché abbiamo sofferto tanto e hai sbagliato a sbattermi tra gli uomini violenti, a volte non riesco a ridere su questo perché mi sembra solo estremamente assurdo, ingiusto e osceno, impossibile, ma per favore ora fammi vedere cosa vuoi, come oggi, guardami se ti interessa di questa uoma violentissima. Mi hai guardata bene oggi, per poi vergognartene vicino a tuo marito, grazie. Se siamo davvero destinate a rivederci, a riabbracciarci, se mi vuoi ancora bene, continua a guardarmi, ad agganciarmi con lo sguardo come oggi. Io ti voglio bene, non so come ho fatto a perdonarti, e se mi guarderai anche io non smetterò mai di guardarti.
— 31 gennaio 2024
Se qualche lettore tra i più attenti è rimasto colpito da quel “fragranza di reato” nello scorso inserimento, mi deve scusare, perché avrei dovuto trasmettere, con un qualche tipo di segnale, per esempio con uno di quei LOL tra parentesi che nell’ultimo periodo sono comparsi spesso, che non si trattasse di un typo ma che fosse un ben voluto gioco di parole. La fragranza di reato è la flagranza di reato del marito. Il marito, cosiddetto carciofone, ha una singolarissima flagranza di reato, che scatta ogniqualvolta io lo trovi da qualche parte con le mani nel sacco. Essendo un carciofo, quando lo vedo è sempre protetto nei riguardi del mondo esterno, grazie alle sue numerose foglie, o comunque questo è quello che da buon carciofo crede, poiché anche pieno di spine, pare ben armato, per difendersi sempre, dal già citato mondo esterno. Ma la fragranza di reato, e l’inconfondibile odore che questa emana, avviene nel momento in cui lo scorgo dopo aver compiuto qualche atto scorretto o ridicolo, e la potenza della fragranza è maggiore se il carciofo è inconsapevole del mio avvistamento: lo vedo, e se è ridicolo, perché indossa la mascherina senza senso (l’immagine di un carciofo con la mascherina meriterebbe tutto un altro capitolo!), per gli spostamenti anomali delle tende, nel nascondersi la faccia (una fogliolona esterna) con la mano (il gambo ripiegato), allora scatta la fragranza di reato, ossia idealmente lo prendo, gli stacco le foglie esterne da buttare (quindi gli stacco anche la faccia ahah!), lo rendo vulnerabile aprendolo al mondo esterno, e allo stesso tempo lo privo delle spine più grosse, per poi ripulirlo del tutto da esse, con un taglio netto della sua cima, delle sue ambizioni più vere. Già allo strappo delle foglie esterne la fragranza è simboleggiata da quel rumore particolare, uno schiocco, ma fino al taglio della cima, per ripulire il carciofo dalle spine, l’odore e la croccantezza dell’ortaggio traspaiono indiscutibilmente. Anche oggi in qualche modo la fragranza si è percepita, essendo che finalmente, insieme alla tenda dello studio è rimasta sempre spalancata anche la tenda della cucina, e questo avvenimento è stato una chiara ammissione di colpa del carciofone, un simbolo chiaro di resa. L’allenamento di stamattina, anche nella seconda parte con Mario, è stato meraviglioso, più presto di mattina c’era molta nebbia, ma poi il sole è uscito, e sembrava primavera; le temperature si sono alzate di molto rispetto a una settimana fa. Nella doccia ho pensato che quando ho raccontato la storia dei guanti in lattice non ho specificato che ovviamente, per lavare a mano panni o piatti, già mettevo i guanti, e in generale tendevo a farlo poco e a sfruttare, in prevalenza, la lavatrice e la lavastoviglie, ma appunto il problema era anche e soprattutto lo shampoo durante la doccia, e tutto quello che stavo facendo per non ritrovarmi le mani secche, screpolate e sanguinanti non era ancora abbastanza. Spero che lei sia davvero più vicina, non posso esserne certa ma la sensazione del mio cuore è molto buona. Non lasciarmi, Alessandra.
— 27 gennaio 2024
Lo so, lo so, non scrivo da qualche giorno e ho lasciato un certo vuoto, ma con l’inserimento di oggi mi perdonerete, ve lo prometto. Lunedì sono andata al Politecnico, e quando sono passata davanti al liceo ero così immersa nel mio ripasso che ci è mancato poco non guardassi se la sua macchina ci fosse o no. Proprio all’ultimo, da sopra all’autobus in curva al semaforo, l’ho vista, ma ero un minimo in dubbio; era una Panda, presumibilmente del colore giusto, ma per fortuna Mario lunedì e martedì era a casa dal suo corso, e allora lui poi ha ricontrollato: la macchina c’era. Martedì mattina, appunto perché Mario era ancora a casa dal corso, ci siamo allenati insieme alle colline usando il “metodo carrellino” già collaudato, ed è andato tutto benissimo, ma martedì mattina la macchina nel parcheggio non c’era, il marito l’aveva accompagnata, ma il divertimento deve ancora iniziare, adesso vi spiego. Proprio martedì mattina, mentre sto correndo, prima di vedere Mario alla macchina e recarci alle colline con l’attrezzatura nel carrellino, vedo appunto il marito che procede da solo in macchina. Erano le 11:12, stava provenendo da casa, e dopo aver percorso tutta via dell’Unione Europea ha imboccato via Gandhi per portarsi sul rotondone sulla via Emilia, e poi prendere via Correggio. L’ho visto da lontano ma quella targa non è mai fraintendibile, indossava gli occhiali da sole, la cosa mi fa alquanto ridere perché non so che problemi abbiano agli occhi in quella famiglia, tutti sempre con sti benedetti occhiali da sole, io non li possiedo nemmeno giuro, Mario giustamente ha gli occhi azzurri chiarissimi e il sole deve dargli fastidio davvero, ma nessuno di loro ha gli occhi azzurri, o lontanamente chiari, il sole di gennaio non dovrebbe creargli problemi. Saranno davvero tutti dei vampiri con la paura della luce, ecco perché stanno sempre in casa ahaha! Avrei voluto passare davanti al marito prima che imboccasse la rotonda, ma era lanciato e gli sono passata dietro. Sarà veramente che l’universo non vuole mai io lo veda bene in faccia, da vicino dev’essere davvero orripilante allora! Poi ho proseguito sulla via Emilia con la mia corsa, ma mi confesso, prima di andare da Mario, cioè alla mia macchina in via Europa, sono passata a vedere la situazione tende, e la situazione tende dopo l’uscita del carciofone era anomala: la tenda della cucina era tutta aperta, e la tenda dello studio era tutta chiusa. Mi puzzava decisamente di carciofo ahahah! Con Mario poi l’allenamento è andato benissimo, il carciofone non è più tornato a casa (la tenda della cucina non s’è mossa), quindi alle 10 l’ha accompagnata a scuola, alle 11 è uscito per stare in giro fino alle 13:30 circa e poi andarla a riprendere a scuola. L’odore di carciofo ora è veramente inconfondibile: è scappato di casa per non vedermi, probabilmente per 2 ore e mezza è stato al famoso circolo anziani per giocare a bocce, ma prima di uscire cos’ha fatto, ha cercato d’ingannarmi fingendo fosse stata lei a chiudere la tenda dello studio e a lasciarmela chiusa, perché dopo le 11 sapeva sarei arrivata lì e l’avrei guardata, non mi ero allenata né domenica né lunedì, ma purtroppo per lui l’ho visto subito dopo aver lasciato la scena del delitto, in fragranza di reato, e fortunatamente non ho avuto nessun dubbio lei potesse avermi lasciato un segnale negativo, ho solo riso veramente tanto. Poi a me e Mario non hanno proprio visto perché ovviamente siamo andati via prima che tornassero a casa, ma tornando a casa mi immagino che lei abbia sgridato il marito per aver chiuso la tenda, voleva rimanesse tutta aperta, e le prossime circostanze lo confermeranno. Ieri mattina, ovvero mercoledì, sono andata a fare la spesa all’Esselunga, ho speso 85€, dovrei mangiare di meno, muovermi meno, vivere meno… No, va bene così ahaha. Sono le cose molto sane a costare di più, mantenere sempre l’immensa varietà di cibi che gira nella mia famiglia è di certo un lusso e un impegno, poi mia madre è da sempre attenta ai prezzi, abbiamo una dispensa sempre gigante e rifornita delle cose che possono esser comprate in offerta e lasciate lì più a lungo, tanto da creare un bel risparmio. I miei genitori non prendono nessun farmaco a quasi settant’anni, ci sarà un motivo. Il marito di sicuro prende la pillola per la pressione, e lei anche, ahimè, si imbottirà di cose. Ma arrivando a oggi – se la lavatrice (lunga stavolta) la smette di suonare, arrivo aspettami un attimo lavatrice –, mi sono allenata da sola, e finalmente, dopo che la scorsa settimana giovedì non avevo potuto vedere se ci fosse la macchina o no perché non ero passata, oggi avevo tanta voglia di vedere se la teoria che nei giorni in cui comincia alle 8 è meglio per andare da sola sarebbe stata confermata. In via Europa trovo posto subito, quando fa meno freddo comunque un minimo in più camminano, miracolo, e vedo subito anche la sua macchina. La mia teoria è perfetta. Poi corro, e quando ho finito nei pressi dell’Esselunga incrocio la stessa signora, di certo ve la ricordate, che quella volta si trovava sulla salitina vicino all’Esselunga, stava avendo difficoltà a riportare il carrello a posto e l’ho aiutata, ma in qualche modo misterioso non mi sono nemmeno beccata nessuna moneta di ricompensa, perché nel carrello che mi ha dato da riportare a posto non c’era proprio nessuna moneta: state attenti in questo punto che c’è veramente da scompisciarsi dal ridere. Con la suddetta signora quindi avevo ancora dei conti in sospeso, si capisce, e oggi quando ho visto che stava scendendo dalla salitina col carrello e la spesa appoggiata dentro in una borsa, ho cominciato a curarla, per vedere se il carrello fosse munito di moneta, lo era, e per capire dove fosse diretta. Questo sì che è un vero spionaggio e dovrebbe denunciarmi ma sinceramente chissene importa ahaha! Allora lentissimamente, perché le ruote del carrello giustamente continuavano a incagliarglisi nelle mattonelle del marciapiede, arriva al semaforo, attraversa, la seguo senza creare sospetti, e dopo altri 50 metri raggiunge il palazzo dove sostanzialmente abita. Suona al citofono urlando più volte “pronto! pronto! pronto! prontooo!!!”, io mi godo lo spettacolo letterario che si stava compiendo, con già l’immaginazione della storia descritta poi nello scritto che state leggendo. Finalmente le aprono, il marito stordito e sordo si accorge di lei, la vecchietta prende la spesa e lascia il carrello sotto ai portici. Allora mi avvicino al carrello dicendomi “dai è stato divertente e ce l’ho fatta”, ma cosa trovo? Una moneta argentata sì, ma… di lire! Ahahaha! Dopo aver appellato la vecchietta come genio del male, lascio lì il carrello (ovvio, che me ne faccio delle lire ahaha) e vado a fare i miei esercizi sulle colline. Ma vi avevo promesso che avremmo capito perché martedì il marito, uscendo, mi avesse ingannata chiudendo la tenda dello studio: oggi la tenda della cucina era già tutta chiusa, e la tenda dello studio tutta aperta, l’esatto opposto di martedì ahahah. Di sicuro oggi si trovava in casa, non voleva nemmeno farsi vedere da me mentre chiudeva la tenda della cucina, e allora l’ha chiusa direttamente prima che io arrivassi. In più è confermato che martedì ha provato a ingannarmi perché oggi la tenda dello studio era tutta aperta: martedì tornando a casa lei l’ha sgridato perché avrebbe dovuto lasciare aperta la tenda dello studio, e oggi non ha osato sfiorarla! Non è finita qui, perché sapevo che allora oggi dopo le 13 lei sarebbe tornata a casa in macchina da sola e avrei potuto vederla, mi sarei trovata ancora sulle colline a finire gli esercizi a quell’ora. Ma erano già le 13:20, avevo già finito con tutto e lei non era ancora arrivata. Allora aspetto un minuto e poi alle 13:22 decido di andarmene, percorrendo via Schengen per non rischiare di non vederla. E ovviamente dopo un secondo eccola che arriva su via Schengen. Eravamo vicine, ci siamo guardate, ma era come se non riuscissimo a tenere il contatto visivo, io ho distolto lo sguardo, lei è sembrata un attimo persa, come se si stesse dicendo, la sto vedendo? è Miriana? sì, è Miriana. Sono stata contenta di vederla, spero anche lei, ma dopo qualche giorno in cui ero scomparsa penso proprio di sì. Ho aspettato salisse, per darle modo di rivedermi prima io andassi via, e nel frattempo, nel fare il giro di piazza Bobbio ho trovato finalmente un carrello con 50 cent, l’ho messo velocemente a posto e infine sono ripassata dallo studio prima di andare via. La tenda era rimasta completamente aperta. Amore, soldi e fortuna! Spero di aver mantenuto tutte le promesse col lettore, abbia riso e possa essere d’accordo sulle mie deduzioni. Non smetterò mai di osservare, a costo di inseguire sempre le mie storie, gli strambi personaggi, come sanno fare solo gli scrittori veri, fino a diventare a mia volta scrittrice. Ora però ho una lavatrice da stendere.
— 25 gennaio 2024
Stamattina il sole era bellissimo, la corsa è stata eccezionale, e dopo la mia corsa io e Mario ci siamo allenati per la parte di esercizi come al solito insieme. Al mio arrivo alle colline, prima di partire con la corsa, sono stata felice di vedere che la tenda dello studio era tutta aperta, e lo era anche quella della cucina, ma mi ha colpito notare, che anche quando io e Mario ci siamo spostati dalle panche di marmo alle colline, la tenda della cucina è rimasta aperta. Però a un certo punto la macchina è passata, purtroppo né io né Mario abbiamo visto chi ci fosse alla guida, a causa del riflesso del sole sul parabrezza, ma sono certa di aver visto nella macchina ci fosse una sola persona. A quel punto ho detto a Mario che se si fosse trattato del marito, tempo di salire in casa e avrebbe chiuso la tenda della cucina. È successo esattamente questo, mi sento di concludere che allora la persona solitaria nella macchina di passaggio fosse il marito. Che senso avrebbe lei chiuda la tenda della cucina ma quella dello studio no (a parte quando è offesa, arrabbiata con me)? Il sole tra l’altro di mattina è sempre dalla parte dello studio e mai dalla parte della cucina, non è il sole a far chiudere quelle tende. Il marito è il solito malatone disperato di sempre, come si fa ad essere così ossessivi, tanto da salire in casa e andare a chiudere il prima possibile una tenda di una finestra al quinto piano di un palazzo, solo per il fatto che due bellissimi esemplari di ragazzi innamorati si trovano nel prato pubblico di fronte? Ma lo sa che noi da giù non ci vediamo una mazza? Ahaha! Non lo sa perché non è mai passato su quel prato a piedi, ovvio: essere libero, attivo, sano e felice, non è mai stato, e mai sarà, il suo caso. Lei sono sicura stamattina non avesse voglia di andare chissà dove, piuttosto volesse stare a casa dopo una settimana a scuola, e diciamo che si è goduta un bel po’ lo spettacolo guardando me e Mario, uno spettacolo sempre dolce, affiatato e raro. Dubito anche che di passaggio fosse il figlio, a quell’ora è ancora in pigiama, e già è strano che ultimamente, forse per provare a smentirmi orgogliosamente, di rado è murato vivo nella camera, e alza abbastanza – non sia mai del tutto ma non lo pretendiamo –, le tapparelle già di mattina. Ho anche pensato che il marito dopo avermi vista arrivare alle colline sia fuggito di casa per andare dal barbiere o robe di questo genere, non tanto per l’inguardabile aspetto estetico, ma bensì per fuggire da me, vedermi il meno possibile e tornare per pranzo. E appunto appena tornato si è fiondato verso la tenda della cucina e l’ha chiusa. Penso lei mi voglia tanto bene, non riesca a non volermene, e se non chiude più la sua tenda, di non pensarlo non ho nessuna scusa.
— 20 gennaio 2024
Alla fine martedì avevo bisogno di una giornata di studio a casa e non sono andata in piscina. Ieri sono andata al PoliMi ma sono passata prima delle 11 e ben dopo le 13: prima e dopo che lei fosse a scuola, e anche se volessi sapere se è andata da sola non potrei saperlo. Stamattina il marito sarà stato contento di non vedermi, come se potessi essere finalmente morta… No Pierfi mi dispiace, ho saltato l’allenamento classico perché sono andata in piscina. Oggi ho introdotto 4x100 metri misti: in parole povere (per lei ahaha), una vasca a delfino, una a dorso, una a rana, e una a stile libero, cioè 100 metri, ripetuti per 4 volte. Facevo anche la virata dorso rana con la capriola all’indietro “like a pro”; le prossime volte rifarò decisamente questi misti, giusto per non lasciare troppo in disparte il delfino e la rana, che mi piacciono anche se sono sempre stata una dorsista e una stileliberista. Tra l’altro, ora che sono in super forma muscolare, e sto pure meglio di quando nuotavo, anche il delfino, tendenzialmente il più duro, mi sembra più semplice. In un’altra vita poi farei la ranista, un sogno rimasto inespresso ahaha. In totale ho percorso i miei soliti 4000 metri, ovvero 160 vasche, in un’ora e 22 minuti: kcal totali consumate 684, battito medio al minuto 160 (range 119-171). Non l’ho mai riportato ma ogni volta devo superare trecentosettantasette triliardi di volte gli altri nella mia stessa corsia, di rado c’è qualche nuotatore o nuotatrice che può starmi dietro almeno in parte: oggi poi, penso di aver fatto il nuovo record di sorpassi, ed è uno sforzo extra, rallenta. La scorsa volta, il 5 gennaio, a un certo punto sono rimasta in corsia solo con un ragazzo. Lui poverino faceva abbastanza fatica a procedere, e ogni volta che gli passavo vicino mi guardava come per dire, ma questa come fa a fare avanti e indietro a questa velocità per me astronomica e a non fermarsi mai? Ogni quattro vasche mie, lui ne faceva al massimo una ahaha! Tornando a oggi, all’uscita dall’acqua non ho sentito la nausea e ho detto wow, strano: appena arrivata a casa però mi è venuta in maniera così forte che sono riuscita lo stesso a sistemare tutte le cose della borsa della piscina e a prepararmi il pranzo, ma con fatica. Sarà che all’uscita dall’acqua il mio corpo era concentrato a lavarsi e vestirsi, a casa invece mi sono veramente rilassata, e la forte nausea insieme alla stanchezza è uscita: spesso solo quando ci si ferma dal fare si sta male, mi capita col mal di pancia, col mal di testa, è come se il corpo aspetti il momento buono per rompere. Ieri mattina i miei sono ripartiti, domani vado al PoliMi di pomeriggio, meno male che Mario mi ha detto del suo andare da sola di lunedì (che mi ha resa molto felice) sennò rimanevo a secco. Spero che mentre Pierfi non mi ha vista ed è stato felice, lei chiedendogli di me, e non trovando il riscontro che si aspettava, si sia un minimo impensierita. Stanotte l’ho sognata, mi faceva vedere la scritta in greco ἀγάπη (agápē). Se è un sogno totalmente surreale che il mio inconscio vada a farsi benedire. Mi manchi Alessandra, mi manca quando a sorpresa ti potevo abbracciare, rivoglio quella meraviglia morbida da stringere, io ti volevo solo amare.
— 18 gennaio 2024
Dopo la settimana scorsa, una settimana dal bilancio decisamente negativo in cui lunedì, mercoledì e venerdì il marito l’ha accompagnata a scuola (martedì e giovedì sono rimasta a casa e non ho controllato), stamattina è riandata da sola. Non l’ho visto io, ma Mario: ogni lunedì mattina, da un mese e mezzo, va a Savona, per seguire il corso da lunedì pomeriggio a venerdì mattina e poi tornare a casa, e ogni lunedì mattina prima di partire, uscendo per prendere il pane, passa dal liceo e mi informa su di lei (in realtà questa è l’ultima settimana). Da quante settimane, di lunedì, la sua macchina non c’era! Sarà che oggi voleva subito darmi conferma della teoria del parcheggio pieno dello scorso inserimento, per cui i giorni migliori per andare da sola sono il lunedì e il giovedì, ma non sopportava neanche più andare col marito e l’ha abbandonato. Ogni volta che riesco a vedere se va da sola, senza andare apposta lì, è ovvio, guardo; mercoledì ripasso, e anche giovedì… me lo riconfermerà? Alla fine in piscina ci vado domani mattina; anche se avevo detto che da questa settimana sarei riandata ogni lunedì, la configurazione degli esami, per questa volta, mi ha fatto spostare la nuotata a domani. Tornando a oggi è stato molto bello constatare che il “Mi ama lo so, e non è scema.” dello scorso inserimento vale eccome, ed è il marito a rompere. Ma oggi anche il marito si è tolto di mezzo, forse precisiamolo, era troppo depresso per la Roma che ieri sera ha perso per 3 a 1 contro il Milan (yeee!!!), e l’ha lasciata andare da sola finalmente: non sarebbe la prima volta dopo una sconfitta, che da una parte può deprimerlo, dall’altra può fargli cercare la distrazione di accompagnarla, può fargli voler credere di essere utile a qualcosa portandola a scuola. No Pierfi, sei un idiota micidiale e non servi a nulla (sempre a parte a regalarmi il Vision Pro). Oppure può esser sempre valido che quando litigano lei scappa tutta contenta, e mi viene troppo da ridere. Ieri l’allenamento è andato benissimo, sia la corsa sia gli esercizi insieme a Mario. La luminosità era ancora scarsa al mio arrivo alle colline, e c’erano la luce dello studio e quella della sala accese, quindi erano tutti lì… Ma per dire cos’altro fa ridere, quando io e Mario ci siamo spostati sulle colline il marito ha chiuso la tenda della cucina: fa ridere perché la tenda dello studio invece era completamente aperta. Lei apre tutto, lui chiude tutto, soprattutto se discutono, e soprattutto se è imminente una partita come quella col Milan in cui sa che la Roma perderà ahahah! Più sto antipatica a Pierfi meglio è, più è l’amore che lei ha per me, ma mai credevo di poter avere su di lui tutta questa influenza… E ciò ribadisce sempre il fatto che lei mi ama, non ha mai smesso di farlo, e che altrimenti sarei ininfluente, Pierfi non chiuderebbe mai le tende. Grazie Alessandra (mia), alla prossima conferma.
— 15 gennaio 2024
Stamattina la corsa è stata meravigliosa, mi sentivo benissimo fin dai primi metri, quando ho iniziato l’allenamento c’erano 2 °C, non più -2 ºC come di mattina presto al risveglio. Il sole è stato spettacolare durante tutta la corsa, e anche alle colline, ho fatto gli esercizi in pace nonostante la presenza del carciofone, certo intendo del marito. Oggi mi sono goduta proprio tutto quanto il tempo trascorso fuori, e per quanto si stesse bene non volevo più tornare a casa; non è la prima volta che accade. C’era una delle tre portefinestre del balcone aperta (spesso è l’unica aperta), quindi penso proprio il carciofone fosse lì. L’ha portata a scuola per le 10 quando ancora non c’ero, ed è andato a riprenderla per le 14, quando ormai ero già a casa. Riporto l’orario corretto per riferimento: lunedì 8-12, martedì 10-14, mercoledì 11-13, giovedì 8-13, venerdì 10-14. Stavolta ho trovato un posto per parcheggiare in via Europa solo perché se ne stava andando via una macchina. Ho capito che in generale lei di martedì, mercoledì, venerdì, cioè quando non inizia alle 8, farebbe fatica a parcheggiare perché troverebbe il parcheggio intasato di macchine, quindi forse ancora ci sono speranze non sia demente. Non vorrai mica qualcuno con questo freddo vada a scuola a piedi! E pensa se dovessero vivere in Russia con -50 °C… Questi sedentari sono il male del mondo. La tenda dello studio me l’ha lasciata di nuovo tutta aperta oggi, ieri ho tolto la sua immagine dal mio profilo secondario su WhatsApp. Devo dire la verità, mi sono accorta che ha rifatto i denti in qualche modo, perché non sono più come me li ricordavo ahaha! Va beh non è giovanissima, ma basta che mi ama. Mi ama lo so, e non è scema. Ma riparlando di oggi, al ritorno a casa, oltre a lavarmi e fare la lavatrice, e prima di scaldare e di mangiare il riso integrale (esclusivamente) col nero di seppia che mia madre mi aveva lasciato lì e ovviamente altre cose, mio padre mi ha tagliato i capelli, un bel pezzotto, gratis, veloce, preciso. I miei capelli sono molto lisci, da bagnati ancora di più: tagliarmeli pari è facilissimo, un giorno me li farà anche Mario. Mio padre usa sempre le forbici che gli diede suo fratello, che fun fact era un parrucchiere di successo soprattutto in un momento della sua carriera, e faceva i capelli da “I Vergottini” a Milano, dove sostanzialmente andava a farsi tagliare i capelli anche Raffaella Carrà. Da piccola mi facevano sempre i capelli a caschetto, ero un funghetto dorato ahaha! Insomma è una cosa degli ultimi anni questo lasciare i capelli così lunghi, anche quando nuotavo tendevo a tenerli corti a caschetto, per farli asciugare velocemente: uscire dalla piscina d’inverno sempre coi capelli bagnati non è affatto consigliabile, ma ne ho così tanti che spesso in ogni caso mi si asciugavano durante tutta la notte, e solo di mattina erano completamente asciutti. Il phon tutti i giorni non è sostenibile per più di tre minuti. Ogni volta tiro fuori un pezzo di storia, sarà questa l’arte dello scrivere, e allora andrò avanti.
— 12 gennaio 2024
Stamattina mi sono allenata, ieri ho evitato di farlo perché lunedì sera ho saltato la cena, non stavo ancora bene, e martedì mattina, cioè ieri, non mi sentivo abbastanza in forze per sostenere uno dei miei allenamenti. Tempo fa avevo detto che l’orario secondo cui lei va a scuola comprendesse solo quattro classi, questo perché avevo notato non potesse avere una terza a causa di sovrapposizioni nell’orario: ma oggi mi sono dovuta ricredere, la motivazione si potrà capire tra poche righe. L’allenamento è andato molto bene, pensavo lei fosse in casa, e ho subito capito perché questa volta la tenda dello studio fosse aperta solo a metà. Ieri ho voluto fare una di quelle cose per ridere forte, sia da sola, sia con Mario, una cosa stupida giusto per metterle un po’ di pressione: sull’account WhatsApp del numero della SIM in uso sul mio iPhone mini secondario ho messo come foto profilo la foto profilo che adesso ha su WhatsApp lei. Aiuto, rido ancora, non riesco a trattenermi ogni volta che ci penso ahaha. Dove sta la cosa divertente? Lei tra le chat ha la chat con quell’account, col numero che ho detto: ma solo lei, non l’ho mai usato con nessun altro (a parte Mario, ovvio, anche se noi regolarmente usiamo Telegram, è di un altro livello). Si è offesa, e allora ha lasciato la tenda aperta solo a metà. Alla fine dell’allenamento di solito corro fino alla macchina, oggi però visto che Mario era in pausa pranzo e dovevamo parlare di alcune cose l’ho chiamato, e per tornare alla macchina ho perlopiù camminato, mentre appunto stavamo parlando. Tempo di arrivare al semaforo sulla via ammazzatoria che il marito mi sorpassa con la macchina. Dopo un attimo di panico, condiviso in maniera molto divertente con Mario, dico, ma la sta andando a prendere? Erano le 13, e sì la stava andando a prendere. Non l’ho visto in faccia purtroppo, ma dopo anche lunedì mi sembra una persecuzione, mi ha sorpassata e ho potuto solo vederlo da dietro, poi ho visto che si è messo esattamente nel solito posto idiota ad aspettare che lei uscisse, quindi non ci sono molti dubbi. E allora arriviamo all’orario, ora riporto qui sotto quello che si legge sul sito del liceo riguardo le solite classi che lei ha sempre avuto, Scienze compare nei seguenti giorni e orari:
3A: mercoledì 11-13, venerdì 11-12
3B: lunedì 11-12, mercoledì 13-14, venerdì 10-11
4A: martedì 10-11, giovedì 12-13, venerdì 10-11
4B: lunedì 11-12 , venerdì 12-14
5A: martedì 12-14, giovedì 10-11
5B: lunedì 8-9, giovedì 8-10
Mi era sembrato logico dedurre che se la 3B non potesse essere una sua classe quest’anno, visto che va in conflitto con la 4A e la 4B, allora lei avesse solo le due quarte e le due quinte. Ma a questo punto deve avere per forza anche la 3A per avere il mercoledì. Oggi ha finito alle 13, quindi torna, e conferma anche il fatto che se avesse la 3B avrebbe dovuto finire alle 14. Avrò archiviato definitivamente questo orario? La cosa devastante è stata che vista la mia conoscenza del suo mercoledì a casa (negli anni passati tra l’altro era sempre stato il suo giorno libero, ma ora non fa il sabato), quando sono arrivata in via Europa e per me non era rimasto nemmeno un parcheggio, ho fatto una cosa che non avevo mai fatto, ho parcheggiato nel parcheggio della scuola ahaha. Va beh ma dalla parte dell’ITIS Mattei, figuriamoci se quelli si sono accorti, certo vedere che il marito la stava aspettando per prenderla, mentre ero al telefono con Mario e dovevo ancora raggiungere la macchina, è stato abbastanza pauroso ahaha! Diciamolo, sono sempre io ad aver paura di quelli, non quelli di me. O almeno, lo spero, spero sia il marito a rompere e a dirle che deve portarla, anche se ho seri dubbi sia anche lei a essere totalmente irrecuperabile, al massimo non mi perdo chissà cosa, l’ho sempre esaltata più di quello che era, perché lei lo faceva, in questo caso giustamente, con me: ce ne faremo semplicissimamente una ragione ahaha. Ho anche una nuova paura, maturata nell’ultima settimana, è quella di andare al centro “uomini non violenti si diventa”, perché chissà se ci esco viva o visto che sarò l’unica donna picchieranno anche me. È il colmo, ma come direbbe Kurt Vonnegut, così va la vita. Io scriverò, parlerò sempre della vita. Stamattina mentre stavo pulendo la mia camera, polvere e pavimento, ho riascoltato la puntata 100 di Tenero Gheriglio: TG è la cosa più bella del mondo.
— 10 gennaio 2024
Stamattina sono andata al PoliMi, se devo spiegare perché, non ci avete capito proprio niente di cosa scrivo, e mi dispiace. Stavo arrivando pure in ritardo (8:30), ho corso, non sono potuta andare in bagno, nel peggiore giorno di mestruazioni, volevo già morire. Non so per quale strana coincidenza dell’universo ero la numero 1 della lista degli iscritti. “Scrivete il vostro numero anche sul foglio che consegnate”. Scrivo (sono la) numero uno. LOL. Nel finale delle due ore mi viene un mal di testa allucinante, non vedo l’ora di andare in bagno, appena finito vado in bagno. Mi fermo un po’ nell’edificio per riprendermi, poi quando me la sento, vado a casa, mano nella mano col mal di testa. Prendo la metro, il mal di testa aumenta. Trovo un centesimo per terra, lo raccolgo perché dicono che se non lo raccogli porta sfiga. Fanculo la sfiga. Prendo l’autobus tranquillamente, dopo 2 minuti parte, non credevo ai miei occhi, ma come, non devo camminare anche oggi per un quarto d’ora fino al liceo perché l’ho perso? Sull’autobus c’è un ucraino che parla nel suo italiano russizzato con una ragazza. Il suo discorso finisce col dire che non ci sono soldi in Italia, e che i giovani non hanno voglia di lavorare. Un discorso che guarda caso non ho mai sentito… sti vecchi sono un disco rotto, grazie per i complimenti ucraino bellissimo. Quando sto per arrivare al liceo vedo già in lontananza la Panda color cacchina targa xxxxxBB nel solito punto idiota in mezzo alla strada, mi dico che è una buona occasione per vedere in faccia il marito, punto la macchina, punto il marito seduto nel posto guida, lo vedo, che è brutto non è una novità, è leggermente rivolto verso il lato passeggero, ha il naso lungo e appuntito come uno stregone (per non dire la befana), la faccia da roditore come suo figlio. Ma non sono soddisfatta, la prossima volta devo vederlo meglio dannazione, a meno che non decida di morire nel frattempo e non mi lamenterei affatto. Seduto sul lato passeggero c’era il figlio presumibilmente, ma avevo lo sguardo talmente fisso sul marito, per vederlo, che non sono sicurissima di questo. Can I guess? Stavano per andare tutti e tre appassionatamente a fare la spesa (che come dissi va fatta a Vigevano per non farsi riconoscere dai fan e non firmare autografi a San Donato ahaha). Figuriamoci se lei lascia i due ratti maschi andare a fare la spesa da soli, poi cosa comprano? Le uova, la pasta, la pancetta, punto. Oddio volevo dire guanciale, altrimenti mi accoltellano. Penso la carbonara sia l’unica cosa che non mangio perché mi fa pena, grazie al ca che il lardo con le uova è buono, ma non è nutritivo manco un pochino. Se devo mangiare fat almeno mi mangio qualcosa di più sofisticato del lardo. Per esempio il lardo di Colonnata è una delizia. Comunque insomma l’ho trovato distratto, se passa la linea 130 Pierfi come minimo devi metterti la mascherina per non farti vedere in faccia da me, o coprirti la faccia con la mano come l’ultima volta, devo dirtelo io? Il mal di testa stava aumentando ancora e avevo anche una sorta di nausea connessa… Dopo aver visto il marito alle 11:53 stavo per rimettere, lo giuro. Arrivo a casa che mi viene da urlare per il mal di testa. Mangio ma scopro che non avevo digerito niente dalla mattina: quando la donna ha le mestruazioni il suo corpo dà priorità a quelle, non digerisce più, non vive più, il suo destino è di stare male. E oggi sono stata troppo male. Alle 14, mentre chiudevo gli occhi per sentire meno dolore, per la disperazione mi sono addormentata da seduta, con la bocca aperta, poi mi sono svegliata, ho chiuso la bocca e mi sono messa a dormire distesa con la copertina di pile, stavolta chiaramente con la bocca chiusa ahaha. Al risveglio? Di nuovo mal di testa, ma dopo un’ora finalmente comincio a digerire meglio, e adesso che sto scrivendo il mal di testa è molto più leggero. Numero 1, 1 centesimo… e poi 2 cretini in macchina. Spero il marito oggi abbia usato la scusa della spesa e altre commissioni per portare lei a scuola, spero lei non sia cretina. A volte ho i dubbi, ma spero sia solo che il marito rompe e vuole portarla. Possessivo e… sedentario. Come fa a stare 20 minuti ad aspettarla in macchina? Almeno alzati e fai due passi. Oppure vai a prenderla più tardi, non c’è traffico figa, non abiti nella tua amatissima Roma sulla circonvallazione! Tu dici, se non vai prima, poi io ho poca probabilità di vederti, così, a tradimento. Presto ti vedrò meglio. Però per favore, fai andare tua moglie da sola, non è una bambina, ha quasi settant’anni. Ieri aveva la tenda dello studio tutta aperta, e come al solito mi sono emozionata; ho corso da sola e poi ho fatto gli esercizi insieme a Mario ed è stato meraviglioso. Spero davvero non sia lei a chiedere di andare col marito a scuola, e non sia rincitrullita, altrimenti non ci sono più speranze; ripeto, spesso ho dei dubbi. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni.
— 8 gennaio 2024
Altro che pioggia, oggi sta facendo proprio un diluvio universale di quelli che non si vedevano da un po’. Quant’acqua sta cadendo, notevole. Stamattina l’allenamento in piscina è andato benissimo, sempre 4000 metri, con un po’ di stile libero, dorso, solo gambe, solo braccia, in un’ora e 20 minuti. Appena uscita dall’acqua ho sentito la classica stanchezza e l’usuale nausea, associate al solito benessere che il mio corpo viziato ormai conosce fin troppo. Il nuoto è speciale, tutti i punti del corpo si muovono in armonia, e la sensazione di stanchezza che si ha all’uscita dall’acqua è più impattante che in qualsiasi altro sport, perché nell’acqua il corpo è soggetto a una gravità parziale, che ridiventa totale solo all’uscita dall’acqua appunto, momento in cui si risente tutta la pesantezza di reggersi dopo lo sforzo fisico. Questa pioggia abbondantissima ha a che fare col suo ritorno? Una commozione grande? Dopo l’allenamento di mercoledì non sono più passata di lì, e nemmeno Mario, finché ieri pomeriggio è passato e mi ha detto che è tornata. Certo in realtà si stava bene senza pubblico, ho ben spiegato la mia sensazione di pace negli allenamenti in loro assenza. Ma appunto, penso sia stato un sollievo soprattutto sapere che né il marito né il figlio fossero lì: come si stava bene, peccato sia finito ahaha! Spero invece a lei sia mancato vedermi, spero di rivedere i suoi segnali molto presto. Qualche giorno fa mi sono ricordata che un giorno di qualche mese fa io e Mario avevamo proprio visto lei fosse affacciata alla finestra a guardarci. La odiavo ancora troppo, e quindi dopo quell’episodio ogni volta che passavo davanti alla finestra dello studio con Mario le facevo un macello di diti medi, ne scrissi anche in alcuni inserimenti. E non fu un cambiamento repentino il suo, ma dopo due o tre volte che glieli facevo lei si accorse dei diti medi, e da quel momento in poi chiuse molto più assiduamente la tenda, come in gesto di offesa, e per la maggior parte delle volte dopo quel mio simbolico atteggiamento la tenda era rimasta, in maniera tattica, quasi sempre chiusa. Sarà aperta prossimamente? Un pensiero triste che ho fatto è stato che leggendo questi scritti abbia deciso di aprire la tenda giusto per zittire le mie brutte descrizioni di lei, del figlio, del marito… Anche se poi non sembra possibile sia così, soprattutto per il fatto che del figlio e del marito non riesco mai a parlare meglio, non so stare zitta su di loro, non riesco mai a sorvolare sul capolavoro negativo che incarnano. Ma loro non avrebbero mai dovuto intromettersi in un affetto profondo come il nostro, e invece lasciare che lei agisse da persona indipendente. Credo nonostante tutto quell’affetto profondo sia ancora intensamente vivo. Sento quel fuoco interiore, e a volte ho paura, come ne ho sempre avuta, ma allo stesso tempo ho sempre avuto tanto coraggio. È una storia incredibile, e non ho mai sbagliato, so che il mio coraggio, infine, verrà totalmente ricompensato.
— 5 gennaio 2024
Ieri ho dimenticato di scrivere un dettaglio: visto che mercoledì è un semplice giorno lavorativo e non potevo parcheggiare alle colline, ma io e Mario avevamo bisogno di tutta l’attrezzatura per fare gli esercizi come nel fine settimana, sono andata a recuperare in cantina uno di quei carrellini da spesa a due ruote trascinabili, e così alla fine della mia corsa ci siamo trovati alla mia macchina parcheggiata in via Europa, abbiamo caricato l’attrezzatura nel carrellino e siamo andati alle colline. Al ritorno Mario mi ha riaccompagnata alla macchina ed entrambi siamo andati a casa. Non avremo bisogno di fare così molto spesso, ma in casi eccezionali come questo, in cui anche lui non aveva da fare in settimana, funziona! Un po’ di giorni fa avevo scritto che oggi, 4 gennaio, sarei andata in piscina, ma visto che è slittato tutto in avanti di un giorno ci andrò domani mattina, che chiaramente piove, quindi perfetto.
— 4 gennaio 2024
Sapete cosa sto facendo. Stamattina finalmente io e Mario abbiamo rifatto la parte di esercizi insieme, stavolta è stato leggerissimamente più zitto (LOL), all’inizio c’era un vento gelido, di nuovo, ma come lunedì proprio il vento ha riaperto il cielo spingendo via le nuvole, e mentre lunedì l’ha fatto solo per un tempo limitato, oggi è stato un cambio definitivo, ho pranzato col sole addosso in cucina e sono stata benissimo. Tendo a fare asciugare i capelli sempre naturalmente, non solo d’estate, ma per tutto l’anno, non uso il phon (a meno che io non debba uscire subito), tolgo solo l’acqua in eccesso con l’asciugamano e poi li lascio asciugare da soli. L’effetto di morbidezza e lucentezza una volta asciutti è decisamente più bello senza l’uso del phon. Poi c’è una cosa che da poco più di un anno mi salva le mani, uso i guanti in lattice per fare la doccia, perché ho tanti capelli (tendenti al grasso, sarà il mio cervello che lavora troppo) e quando li lavo devo fare 3 o 4 forti passate di shampoo al limone; prima di scoprire fosse questo il problema, d’inverno avevo sempre le mani screpolate, coi tagli e sanguinanti, soprattutto negli ultimi 5 o 6 anni, prima lavavo i capelli tutti i giorni in piscina, e mettevo decisamente meno shampoo ogni volta, inoltre stavo molto meno in giro col freddo. Non so come sia possibile che il metodo dei guanti in lattice nessun medico, nessun dermatologo me l’abbia mai indicato quando spesso chiedevo come potevo risolvere: è chiaro che metto anche la crema sulle mani la sera prima di dormire, ma adesso non lo faccio nemmeno tutte le sere e grazie al metodo dei guanti funziona davvero! È proprio vero che nessuno può capirci mai niente di come sei, e che nessuno può risolvere meglio di te stesso i problemi che hai. Sono giorni in cui sto ragionando tanto, su tutto, come se stia cercando di capire un qualcosa che non è ancora chiaro, mi viene bene mettere in dubbio tutto, lo faccio spesso, in questo periodo tante cose mi sembrano incolore, spero ritornino a brillare, ma adesso riconoscere il loro colore mi sembra difficile. Di frequente ho dei momenti così ma li faccio passare, senza annotarli, forse è meglio scriverne, perché non farlo fa sembrare io sia indifferente al fatto che mai nulla è certo, che il mondo sembra davvero solo rotto, irreparabile, e le cose belle e giuste sono davvero poche. Ma la giustizia, quella vera, l’universo la conosce e la applica, si prende il tempo che gli serve, non agisce in fretta, ma poi in alcuni momenti molto meglio che in altri riesci a scorgere il disegno completo che si stava componendo, lo stesso disegno che ancora incompleto sembrava rappresentare tutt’altro, o addirittura niente. Ora non capisco il disegno, lo guardo e non riesco a vederci nulla, solo tanta ingiustizia, tanta gente falsa, tante false promesse, tante offese immeritate. Quando il disegno sarà comprensibile sarò meno pensierosa e vivrò più semplicemente, ribelle e libera come mi piace fare. Questa catena che sento addosso si spezzerà, e ricomincerò a respirare senza questa sensazione di non vedere bene il disegno del bene, e di vedere solo il male rilanciare sempre.
— 3 gennaio 2024
Sto facendo stretching. Ieri avrei dovuto allenarmi ma ha piovuto forte per tutto il giorno, come per emozionarsi proprio per l’ultima volta in un anno assurdo, e allora ho riprogrammato l’allenamento per stamattina. C’era un bel vento, spingeva le nuvole molto bene, e infatti, mentre all’inizio il cielo era ancora nuvoloso, poi è uscito un po’ di sole, solo per me, alle colline. Mi sono allenata da sola con tutta l’attrezzatura, il parcheggio sotto casa sua aveva sì e no 3 posti rimasti stamattina, in giro c’era una pace assoluta, ho incrociato poche persone, altri corridori, della gente a passeggio, ma dopo essere tornata a casa ho subito sentito che il giro avesse riappacificato ancora una volta il mio variegato universo interiore. Mario purtroppo poi ha scoperto che il problema alla gola, che sostanzialmente gli si stringeva, era causato del reflusso gastroesofageo; non aveva mai avuto questo problema, speriamo che passi e non ritorni più, insomma per questo ultimamente non è riuscito ad allenarsi. Ma come ho detto altre volte, allenarmi da sola, soprattutto quando posso parcheggiare alle colline e portarmi dietro tutta l’attrezzatura, vuol dire lavorare meravigliosamente sul mio corpo. Adesso sto meravigliosamente, durante e dopo un allenamento così senti tutti i punti del corpo vivere il doppio, e la sensazione di benessere è incisiva. Io farei sempre di più, sempre, e oggi quel comportamento era accentuato, vuoi perché ieri avrei voluto allenarmi e invece ho potuto farlo solo oggi, vuoi perché vedere che tutti dormono, anche nel senso di rilassarsi e abbassare il livello d’attenzione, mi stimola a lavorare il triplo. Ho una mentalità fortissima riguardo a queste dinamiche ormai, e se già di base sono nata con questa tendenza, la mia determinazione è andata man mano costruendosi minuziosamente, fin da quando sono piccola e per tutta la vita vissuta finora. Mario invece farebbe sempre meno, da buon Gemelli, per chi ci crede, e quando viene ad allenarsi con me spesso lo prendo in giro perché parla troppo al posto di concentrarsi sugli esercizi. Sarò molto esigente io, ma dai, sembrano impegnarsi a non impegnarsi ahah! L’attività fisica è innanzitutto un’attività mentale, di testa ne va messa tanta, dalla preparazione all’organizzazione, dall’alimentazione al mantenimento (quello che sto facendo ora), dalla pazienza alla costanza. Ci sono giorni in cui non hai voglia di allenarti, per farlo devi stringere i denti e pensare al dopo, e poi ci sono giorni in cui invece hai tantissima voglia e allora tutto viene più facile. Mi ricordo che quando nuotavo agonisticamente il sacrificio era grande, magari arrivavo a casa dal liceo alle 14:20 con l’autobus, dovevo mangiare in fretta, e alle 15:00 buttarmi in acqua, digerire in acqua (non si muore se si è abituati tranquilli, niente allarmismi), faticare in acqua fino a non poterne più, tornare a casa poco dopo le 17:30 e studiare. Ma non rimpiango nulla, il mio fisico urla sempre di gioia per quanto leggero, forte, agile e scattante oggi sia. Non so se sia per quando sono nati durante l’anno, ma Mario e lei su certe cose sono davvero entrambi l’opposto di me, io non riuscirei a trovare sempre una scusa per non fare, piuttosto saprei sempre trovarne una per fare di più. Infatti la puntata 125 di ☞Tenero Gheriglio stamattina alle 9:00 è uscita, come preannunciato, e se anche adesso in pochi riescono a riconoscere il mio valore, tra non molto non ci sarà più spazio per nessuno per dubitare. Non vedo l’ora di scrivere per molte persone, sarà bellissimo farle ridere ed emozionare.
— 1 gennaio 2024