21:35. Sono stravolta, strano. Com’erano buone le fragole che ho comprato sabato pomeriggio all’Esselunga arriva quasi a essere incomprensibile, la natura è grandiosa. Poi venerdì ero stata tutto il giorno a casa, e il fine settimana è stato abbastanza singolare: 13° tennis con Mario sabato mattina, spesina all’Esselunga sabato pomeriggio, registrazione di TG domenica mattina, allenamento classico con la parte di esercizi insieme a Mario domenica pomeriggio. Lo dico anche se è scontato, la puntata 134 di ☞Tenero Gheriglio uscita più di due ore fa è un mix raro di cose personali che ancora una volta mi ha fatto capire quanto è speciale quel podcast con quella cretina lì. Sabato, dopo il tennis, così come ieri pomeriggio, lei ha lanciato i soliti bei segnali, con la tenda dello studio completamente aperta… Anche se quella luce accesa quando non serve mi fa stare un po’ in pensiero. Lo so che prima che realizzassi che perdonarla fosse l’unica cosa che volessi realmente fare, e che il marito fosse l’artefice di tutto lo schifo che mi è stato inflitto avrei voluto le venisse di tutto, e ora essere preoccupata per lei può sembrare un po’ ridicolo, e non attendibile, ma io non avevo mai smesso di amarla, l’odio non sarebbe uscito in una tale maniera altrimenti. Che abbia davvero ancora molti problemi agli occhi? Mi sono addormentata per 10 secondi sul testo, che disastro. Oggi poi le mestruazioni non hanno mica scherzato, adesso ho un leggero mal di testa (lo credo, il mio cervello ha lavorato troppo per tutta la giornata). Ieri sera ho fatto tardi, l’una, l’adrenalina post allenamento fluiva, avevo il lavoro attorno alla traccia della puntata ancora da fare, e lo stretching, doppio, perché dopo il tennis di solito non lo faccio mai ma stavolta avevo anche corso più del solito per pareggiare contro Mario… Capite che sto facendo fatica a stare sveglia. Stasera andrò a letto molto più presto, stamattina avrei allungato le 6 ore e mezza di sonno molto volentieri, ma dovevo pur andare al Politecnico, preparandomi il pranzo e via dicendo. La meraviglia è accaduta al passaggio accanto al parcheggio del liceo: la sua macchina era parcheggiata e le ruote stavolta per davvero pochissimo non erano completamente allineate ahaha! Mi sono emozionata perché mi aspettavo il marito durasse più di solo due volte ad accompagnarla alle 8:00, aiuto non ce la fa proprio ahaha. Mi stavo addormentando un’altra volta, per fortuna ho quasi concluso. Volevo solo dire che ti voglio bene Alessandra, nonostante tutto; tuo marito continua a farmi capire quanto ossessivo sia diventato per il fatto che tu ti sia innamorata di me, qualsiasi cosa questo significhi, in generale ti ha sempre colpita cosa combino, in tutto, e sai cosa intendo, la puntata 134 di TG lo dice ancora meglio. Grazie per aver risposto subito al mio “non ti ribelli?”, ti sei ribellata così bene, sono ancora commossa come lo ero stamattina dopo le 9. Domani mattina parcheggio in via Europa, corro e faccio un po’ di esercizi (chiaramente senza tutta l’attrezzatura), cercando di fare presto perché poi devo andare al Politecnico (con le mestruazioni non vado mai in piscina). Se dovessi trovare la tua macchina anche domani mi emozionerei tantissimo, ma so che non la troverò perché tuo marito da anni fa di tutto per non farci sfiorare delicatamente: mi dispiace per lui perché l’immaginazione è troppo potente, e non lo sa ma noi lo facciamo sempre.
— 29 aprile 2024
Sto quasi finendo di fare stretching. Martedì mattina sono riandata in piscina dopo tanto tempo che non lo facevo, prima di uscire mi sono fatta il solito estetista fai da te e via. Devo dire che il tempo brutto di lunedì, e della primissima mattina di martedì, mi aveva fatta un po’ impigrire, non avevo tantissima voglia di togliere i peli della mezza gamba, dell’inguine, delle ascelle, e poi di stancarmi per quasi un’ora e mezza nell’acqua, e quindi se lei, o chiunque altro che non abbia idea di cosa voglia dire realmente essere costanti nello sport, crede ancora di poter dare i meriti a qualcosa di caduto dal cielo, a una qualche fortuna che mi aiuta ad allenarmi con cadenza regolare, non ha capito proprio niente. Ci vuole “solamente” una testa incredibile, martedì mattina ho dovuto usarla, ignorare qualsiasi pensiero, prepararmi e uscire per andare a nuotare. Appena arrivata in piscina sembrava che il tempo stesse migliorando, e gli ho dato del bastardo, anche se un attimo dopo mi sono messa a perdonarlo, e l’ho ringraziato, perché avermi spinta ad andare a nuotare, al posto magari di fare un allenamento di corsa ed esercizi classico, è stato come avermi dato una botta di vita incredibile e non avrei dovuto fare altro: ho nuotato per i soliti 4000 metri completi di tutto in un’ora e 22 minuti, facili. Facili perché il nuoto non mi tradisce mai, anche se continuo a tradirlo con qualsiasi sport e sperimentazione, quando torno da lui mi culla, mi stima, mi spinge, mi rapisce come nessuno fa. Della storia con lei sapete fin troppo, anche se non riesce a non amarmi non può competere col nuoto, e in aggiunta sembrerà brutto da dire, ma spesso con Mario non va per niente bene, anche quando pochi minuti prima stava andando tutto benissimo. Ieri sera non ci siamo capiti, i messaggi sono bellissimi, utili e possono diventare molto profondi, ma quando tramite i messaggi iniziano i fraintendimenti non finisce mai bene. Mi riprometto di non prendermela più come ieri sera, non serve, se qualcosa non è chiaro devo smettere di scrivere, continuare per telefono, se non subito l’indomani, tanto mi addormento per forza e non riesco nemmeno a pensare a quello che non va di sera, sono sempre stravolta. Sarà anche che io per ovvie ragioni nelle parole ormai vedo molto più di semplici parole, sono sempre lì ad analizzare le frasi, i possibili significati nascosti, dimenticando che non sono tutti come me. Hanno messo in mano la scrittura al mondo intero con questi messaggi, ma la scrittura è solo per pochi, spesso Mario dà per scontate alcune forme che mi fanno impazzire, finisco per prendermela, ma non voleva intendere quello che stavo leggendo io. Sono da sempre attenta ai dettagli, ai secondi fini, e spesso vorrei diventare come la maggioranza delle persone superficiali che mi circondano, che affrontano grossolanamente ogni situazione, sbattendosene altamente di tutto. Lei e Mario non sono come me, non sono nemmeno come la maggioranza, ma si avvicinano ahimè… Almeno all’apparenza! Interiormente è probabile le cose li prendano più di quello che traspare; a differenza loro io sono totalmente trasparente, non so nascondere niente: ma in generale il mio problema è di dare molta più importanza di chiunque a qualsiasi stupidata, a qualsiasi gesto, a qualsiasi dettaglietto che nessuno sta a guardare (tranne me). Non è lontano da cosa è tenuto a fare uno scrittore, sarà per questo che ad oggi, più di tutto mi sento una scrittrice e poi viene il resto, compreso il sentirmi una persona. Se il nuoto mi ha rapita la scrittura mi ha presa con sé nelle veci di gemella siamese, non posso più fare a meno di viverci attaccata! Stamattina io e Mario ci trovavamo ancora nello stupido litigio, ieri sera gli avevo già detto che oggi mi sarei allenata del tutto da sola visto che poi con lui non faccio mai un tubo (non è così, torniamo sempre a casa stanchi dopo l’allenamento insieme), ci abbracciamo e ci baciamo tutto il tempo, parliamo troppo, e lo ritengo irrisolvibile perché lui si appiccica e non si può fare diversamente… In generale odio dover avere un orario da rispettare per finire la corsa e trovarmi con lui a un orario decente, per esempio stamattina il meteo era meno bello di come sarebbe stato alle 11, allora sono uscita dopo le 11, e il sole mi ha coccolata per tutto l’allenamento. Mario è arrivato da me nella parte degli esercizi, li aveva fatti da solo in casa, sul momento l’ho odiato così tanto da dirgli di andarsene perché mi avrebbe solo disturbata, ma non lo volevo davvero, ovvio, invece mi prende sulla parola, devo inseguirlo (corro troppo velocemente, non è che fosse tanto difficile…), torna indietro e sembra ridere, quando invece era il sole che gli stava facendo avere quel ghigno per chiudere gli occhi, fraintendendo il suo sorrisetto irrispettoso mi rivolto, l’idea era di dargli uno schiaffo, ieri sera mi aveva trattata male, ma alla fine gli do solo una botta sulla spalla, che per spiegare, io quando sollevo la kettlebell spesso me la lancio molto più forte sulla spalla, quindi non gli faccio nulla, parliamo e nel frattempo ci sono pause apposite in cui continuo a fare le varie serie di esercizi. Arriviamo a delle conclusioni, e l’esito finale è che ci abbracciamo. Poco dopo averlo rincorso per farlo ritornare indietro, non potendone più di nulla, ed essendo che non sono una persona che si tiene tutto nello stomaco come tutti i ligi servitori della società “moderna”, ho cominciato a urlare “che bellissimo mondo di merda”: se non siete d’accordo non posso farci niente, potete anche smettere di leggere. Com’è possibile, che a 27 anni, sia già arrivata a concludere il videogioco della vita? Troppo facile! Sono sicura di aver capito di cosa si tratta, e come dice Cioran adesso mi sembra falso far finta di non sapere e continuare a vivere. La vita è una minchiata pazzesca e meno male che esiste la morte, chi ha paura della morte meglio smetta di avere paura, non ha capito che può arrivare a chiunque in qualsiasi istante, e se hai fatto, non hai fatto, hai un nome o non ce l’hai, davanti alla morte non importa più assolutamente niente. L’allenamento alla fine è stato molto bello, è una delle poche cose belle di questa stupida vita dal significato ormai palese. La vita non deve avere un significato, è chiaro che se continui a cercarlo continui a non trovarlo. E poi, perché dovrebbe averlo? Nasci e muori e tutto continua lo stesso. Se esistesse davvero l’immortalità allora comincerebbero i problemi. Durante gli esercizi ho guardato molto il cielo azzurro, il sole, le nuvole bianchissime spinte dal vento, che solo per pochi secondi facevano nascondere il sole… Anche questi mi sembravano stupendi, semplici, diversi dai miliardi di persone che hanno a cuore solo stupide minchiate, che non hanno mai pensato alla vera bellezza, perché non stanno mai a pensarla, a guardarla. Mi dispiace davvero che solo una parte irrilevante di persone possa trovare sollievo nello sport, o nell’osservazione del cielo come me. Purtroppo dopo il sollievo devo agire da persona pure io, e ricominciano i dubbi sull’utilità dell’esistenza, è inevitabile. Siamo rinchiusi in tante gabbie, queste cose che chiamiamo case ma che opprimono tutto: se non sto fuori, intendo fuori da qualsiasi struttura gabbia, almeno un numero ragionevole di ore alla settimana mi sento male. Non so come fanno alla topaia, ma ecco bene, per il marito e il figlio non mi dispiace, fanno tutto esattamente come vorrei, e nonostante lei non faccia per lei stessa esattamente quello che vorrei, dalla sua prigionia incontrollata (incontrollata perché potrebbe fare tutto diversamente, uscire, muoversi, ma non lo cambierà mai in tempo, si è imposta di non vivere!), sembra lanciare bei segnali. Quando sono arrivata da lei stamattina aveva tutta la tenda dello studio aperta, quando sono andata via, nonostante il sole potentissimo, stava ancora tenendo d’occhio quando sarei andata via perché un pezzo di tenda era rimasto aperto. Instagram martedì ha ripreso a funzionare, per mail si sono scusati, si era trattato di un errore… Lascio qui sotto il post di stamattina: che qualcuno apra gli occhi, o addirittura si svegli dalla prigionia, dalla sonnolenza, e dal quasi totale intorpidimento dei pensieri vedendo tanto splendore? Chi ha finito il gioco a 27 anni come me deve avere il mio stesso sentimento di pietà nei confronti delle persone che non ci hanno ancora capito niente del videogioco della vita. Rincorrete le vostre feste di laurea, i vostri aperitivi, le vostre birre, i vostri calciatori preferiti, io ho altro da fare, e se anche alla fine non cambierà niente, alla morte arriverò avendo vissuto sapendo che di certo si vive per niente, o che al massimo si vive per la bellezza, per le cose vere come lo sport che è davvero un’eccezione, permette di far respirare il corpo, il nostro guscio, e non lo lascia solo fermo a marcire in attesa di morire. Fine scrittura 19:03, fine editing e pubblicazione 19:35.
— 25 aprile 2024
La mia vita è sempre statica come un uragano, e non so più cosa devo dire, tra tutto, però stasera ci sono. L’ultima volta ho scritto martedì scorso, quel testo è risultato più lungo del solito, ma è ottimo, ricco, scorre fino alla fine in un attimo. Poi la giornata di mercoledì non si è contraddistinta per qualcosa in particolare, ma quella di giovedì sì. Giovedì pomeriggio mi sono allenata, mi ricordo ancora che è stato uno di quegli allenamenti da sola da godermi fino in fondo, invece di mattina è successo quello che non avrei mai immaginato succedesse: lei non è andata da sola a scuola, dopo mesi che di giovedì lo faceva sempre. Non è una coincidenza, perché anche oggi non è andata da sola! Non potevo crederci, ma evidentemente stanno leggendo benissimo tutto quello che scrivo, non c’erano dubbi ma nemmeno certezze, però ormai, dopo questo cambiamento netto e puntuale, che dopo mesi e mesi ha fatto saltare la regola “lunedì + giovedì = va da sola a scuola”, è chiaro che il marito si sente comandato a bacchetta da me. Appena scrivo che ho capito che è pigro e non la accompagna alle 8:00 va subito ad accompagnarla. Carciofo del mio cuore (per dire), sii meno competitivo, tanto perdi sempre con me, è inutile, neanche cotto con le patate sei buono, sei un buono a nulla, rassegnati! Stamattina tra l’altro diluviava, e non posso credere lei sia contenta che ora il marito la accompagna ogni giorno (va beh durerà poco ahaha!), la pioggia abbondante di oggi parla d’amore ancora una volta, e di gelosia carciofica recidiva. Da ieri pomeriggio il mio account Instagram ha deciso di smettere di funzionare, speriamo si riprenda; ieri sera soffiava di nuovo fortissimo il vento. Due ore e passa fa è uscita la puntata 133 di ☞Tenero Gheriglio, come sempre è da considerarsi parte integrante di Writings, e spero sempre, in un angolino del mio cuoricino, lei senta quella voce. Come racconto anche in puntata, Cioran mi ha lasciato un segno dentro, mercoledì avevo terminato l’ultimo libro della serie che avevo deciso di leggere, ed è stato un dispiacere averlo dovuto abbandonare, ma Ferrari, col nuovo libro che poi ho iniziato giovedì, mi sta davvero piacendo. La giornata di venerdì è stata incredibile ma il suo contenuto rimarrà al di fuori di questi scritti, si tratta di nuovo un po’ di un segreto tra me e Mario, ci siamo divertiti tantissimo quel giorno, insomma nel pomeriggio siamo stati alcune ore insieme, benissimo. Sabato pomeriggio anche, e poi ieri, domenica mattina, abbiamo rifatto gli esercizi insieme, come la settimana scorsa. Quello che mi è rimasto impresso è stato che lei è rimasta nello studio con la luce accesa per quasi tutto l’allenamento, e con la tenda tutta aperta. Come mai quella luce? Era già successo la scorsa settimana di domenica, ma anche in altri giorni, quando la luce del sole, o in generale esterna, era abbastanza forte da permettere di non accendere la luce, sia io che Mario l’abbiamo vista accesa. Lei con la tenda tutta aperta, la luce accesa anche in pieno giorno per farsi notare, il figlio con le tapparelle completamente abbassate, il marito con le tende totalmente chiuse. Mi sembra chiaro il mood familiare. Cosa dire di altro? Ieri sera i miei sono ripartiti, ho dovuto risalutare Briciola, spero poi tra più di un mese ritorni ancora. Su TG accenno che a breve farò delle esperienze uniche, che come gli ultimi giri al mare, sono arrivati un po’ a sorpresa in una vita che non riesco mai a calmare. E che allora si agiti, faccia voltare tutti per guardarla. Certo che mi dispiace lei non abbia alcuna possibilità decisionale e debba subire il marito, stamattina ci sono rimasta male, mi sono arrabbiata: Alessandra, non ti ribelli? Voglio rivedere la tua macchina al parcheggio, se non è già chiaro non mi avvicinerei mai, scordatelo, nemmeno a pagamento, ma non capisco come tuo marito (ahimè) possa deviarti così, quando so che tu vuoi essere libera e fare tutt’altro, lo sta dicendo la pioggia, il tuo atteggiamento.
— 22 aprile 2024
Il vento fischia sulle finestre, questa volta lo ammetto, è tutta colpa mia. Che giornata infinita, non so nemmeno con cosa partire, ieri sera, avendo controllato le previsioni meteo per oggi, avevo deciso di non andare in piscina ma di fare un allenamento classico… ma non qui intorno, a Zivido, perché qui intorno, a Zivido, posso dire banalmente che mi rompo totalmente i coglioni, e se vuole può pure starci il figlio, gli piacque tanto consigliarmi di starci! Come se avesse mai fatto sport seriamente nella sua vita ahaha. Su internet avevo anche trovato i tempi di alcune delle poche gare di nuoto che ha disputato, avrà praticato nuoto agonistico per 2 anni al massimo (non 12 come me), e i suoi tempi erano incredibilmente alti, per intenderci io avevo dei tempi migliori quando ero più piccola dell’età che aveva quando le ha fatte (in più sono sempre una femmina… avete ragione, forse non più di lui), risi molto quando li trovai: appena li recupero faccio sorridere anche voi. Ho trovato di tutto della famiglia Seganos su internet, insomma, mi hanno liquidata come stalker ma io al massimo sono una hacker incallita dalla nascita, e non sto parlando dei wafer Loacker (pessima). Devo scrivere di oggi, ma non prima di dire che nelle ultime fermate dell’autobus al ritorno dal Politecnico, insomma alle 18:25 circa, ho percepito per la prima volta quanto fosse gigante la mia stanchezza, in più una volta a casa ho messo il pigiama e ho fatto una merenda, non mi capita quasi mai di pomeriggio, ma oggi a pranzo avevo mangiato solo 85g di riso integrale con gli asparagi, un arancio e 10g di cioccolato fondente, per tenermi leggera e non addormentarmi sull’iPad ad Automatica: grave errore. La merenda di cui ho avuto bisogno dopo le 18:30 è stata un pezzo di pane integrale (cosa lo scrivo a fare continuamente, integrale, ovvio), e un pezzo di Parmigiano Reggiano. Allora iniziamo sul serio, stamattina all’arrivo in via Europa punto un parcheggio, ma bello bello se ne arriva un signorone con la sua macchinona che vuole svoltare nello stesso parcheggio, suono il clacson, so che non si fa in città, ma amen, allora il signorone si ferma, indietreggia, senza esitare un attimo mi fa parcheggiare… ecco pensate che questo non è ancora niente, oggi è stata una giornata incredibile. Siamo nel punto in cui mi metto gli auricolari, chiudo la macchina giusto perché la scatola degli auricolari, che li ricarica anche, poi come faccio a ricomprarla a parte (ma spoiler genericamente la macchina quando è vuota la lasciamo aperta, mio padre ha sempre preferito far così, chiunque ci ha chiesto sempre la motivazione: i finestrini rotti per nulla non li vogliamo). Parto per il riscaldamento pensando che essendo quasi le 9:45 lei e il marito avrebbero potuto passare dalla via di Mario, allora comincio la corsa vera e propria percorrendo quella via, via Martiri di Cefalonia, anche per cambiare un po’ giro, ma ovviamente alle 9:51 circa arrivo quasi a casa loro ma niente, nessun avvistamento della macchina color cacchina. Lei è nota per andare sempre molto in anticipo a scuola in effetti… LOL. Quindi senza passare davanti a casa loro, per non farmi vedere, decido di ripercorrere la via di Mario al contrario, sperando di avvistarli in tempo per girarmi, morire dalla paura, e via dicendo (oggi amavo l’horror evidentemente). Mi volto spesso, poi perdo la pazienza e me ne frego: mi passano accanto alle 9:59 proprio poco prima del semaforo tra via Europa e via Martiri di Cefalonia, insomma vicino alla scuola. Iniziava alle 10, forse con l’intervallo poco dopo ma… “Lei è nota per andare sempre molto in anticipo a scuola in effetti” ahaha! Durante la corsa, in quel modo horror, stavo procedendo con una sorta di agitazione particolare dentro, certo normale per la situazione, ma stavo andando molto più piano delle mie capacità, stavo consumando delle energie a parte per l’agitazione, ma pensate, ancora una volta, che fino a lì non avevo ancora fatto nulla. Il marito lascia lei a scuola, e ovviamente, poiché mi avevano vista, da lontano vedo subito che il marito decide di tornare a casa non dalla stessa via ma cambiando strada, sostanzialmente allungandola di un bel pezzo. Quante palle ha “quest’uomo” è incredibile… o meglio, sappiamo bene la verità, ha paura che la sua bellezza venga ammirata troppo, per quello scappa dai riflettori quando non ha una mascherina dietro. Ma se per te sono una lattante, fai la cazzo di strada che vuoi, senza allungare! No. Ah, non sono una lattante… già meglio. Vi dirò, per un attimo ho anche pensato che dopo aver accompagnato lei stesse andando da qualche altra parte, ma subito mi è venuto da ridere, perché non va mai da nessuna parte. Avevo ragione, era andato a casa, io ho provato a correre indietro abbastanza velocemente, già dal semaforo sopracitato e subito dopo aver visto da lontano la scena dello sgancio della moglie a scuola e il cambio di rotta. Quando sono arrivata alle colline ho trovato tutta la tenda della cucina aperta, con metà finestra aperta, ma pensate un po’, il marito stava fingendo di non esserci ancora ahaha. Vado a fare un altro giro di corsa, torno ed ecco che trovo la tenda della cucina tutta bella chiusa. Poi visto che il vento stava facendo svolazzare il nastro rosso e bianco in eccesso, dei lavori attorno alla rinnovata stazione di ricarica delle automobili elettriche, me ne sono strappata un pezzo, e ho deciso di legarlo a un palo della luce accanto alle colline. Per legarlo bene in alto sono salita in piedi sulla strettissima staccionata, assicurandomi di non cadere di sotto, sennò sai che festa, il marito sarebbe sceso in strada nudo (aiuto che schifo ahaha) per festeggiare la mia morte: nulla di tutto questo è successo state tranquilli. Il risultato è stato che l’ho legato doppio, a formare come dire quel sacchetto rosso e bianco che misura la forza del vento, ma solo dopo aver finito la mia opera ho notato che sembrava un pisello gigante. Finalmente l’ho ritrovato! Ahaha, chissà se poi è rimasto o l’hanno strappato, ahia. Spero lei abbia visto il mio cazzo, col vento che è arrivato nel pomeriggio si sarà eccitato non poco. La smetto, perché tra poco arriva il top. Il marito già alla creazione del cazzo gigante aveva riaperto la tenda della cucina a metà, voleva essere partecipe, capisco. Ma una volta arrivata a prendere la mia solita piastrella mi accorgo che l’avevano incollata… Quella, qualcos’altro accanto, e un altro piastrellone grande che era sempre caduto per terra. Mi imbestialisco, perché non è possibile che sti geni arrivano, attaccano due piastrelle, tra cui la mia, e non riescono ad attaccare le altre 7 pericolose e pericolanti, e a togliere quelle frantumate nel prato sotto al peso del tagliaerba… Comincio a spostare, a rendere visibili tutte le piastrelle e i piastrelloni staccati, pericolanti, forse li avrebbero sistemati finalmente! Agli occhi di qualcuno è sembrato che stessi solo distruggendo tutto, ma ho già detto il mio intento, oddio il marito col suo cervello della grandezza (piccolezza) di un cece avrà pensato “vedi l’uoma violenta spaccaaa tuttooo”. In generale ero molto arrabbiata, da anni e anni quelle piastrelle sono pericolose, e cosa fanno? Arrivano finalmente a sistemarle, ma ne sistemano solo 2, tra le più sistemate. Se vi chiedete come mai tutto questo vento dopo le 12 ora sapete il motivo, se lo controllo io solo un vento forte e anomalo così poteva replicare il mio stato d’animo. Ma insomma, dopo la mia furia finalmente qualcuno arriva, per primo il guardiano pelato della BMW, che mi urlava di non toccare nulla perché come il marito non ci stava capendo un cazzo di quello che stavo facendo. Quando mi sono avvicinata al guardiano ho scoperto che era uno straniero con l’accento tipo polacco, e visto che mi prendeva in giro, perché ero arrabbiata e tutto, ho cominciato a imitare il suo accento, e lì sì che ho cominciato a ridere io. Per te pelatone sono solo una bambina 15enne, bravo, tra poco sarò il tuo capo… Ma non finisce qui, arrivano altri tizi, quelli che rivendicano il possesso della proprietà, ma riportano che in realtà quelle cose non sono realmente di nessuno e nessuno le sistema mai; ovviamente dicono subito che sono scema, bla bla, che dovevo dirlo… L’ho detto più volte ai tizi che stavano facendo dei lavori lì intorno: mai nessuno ha cagato il degrado e la pericolosità di tutte quelle schifose piastrelle. Questo “Francesco” comincia giustamente a insultarmi (lo cercavo quasi, come dire), io a dire che magari è finalmente la volta buona che qualcuno fa qualcosa, lui dice che dovevo andare da lui a dire le cose, io che le ho dette ma nessuno caga quel degrado penoso… Dopo un po’, da questa situazione agitata passiamo a diventare amici, no ma che strano non mi capita mai che poi le persone si affezionano, mi ero quasi messa a piangere per la rabbia, ovviamente lui si è intenerito perché si vedeva che ci tenevo davvero alla sistemazione di quel posto, ci credo, è davvero importante per me. A Francesco dico che la piastrella che uso per allenarmi se viene incollata bene è ovvio che non la toccherei mai più: non mi serve di certo quella per continuare tutto il mio costante allenamento atletico. Insomma adesso ho solo un amico in più, certo stavo rischiando di farmi dei nemici, ma quando vedo la possibilità di rivoluzionare, anche solo nel mio piccolo, questo mondo trasandato e marcio, non riesco più a contenermi, divento un toro scatenato, sono l’opposto del marito codardo, lui trema davanti a me, poverino ahaha! Tra tutto poi ha riaperto quasi tutta la tenda della cucina (già da un po’ ormai continuava a muoverla ed era totalmente ridicolo), e non ha più osato richiuderla. Stava vedendo solo un piccolo pezzo della vita incredibile di una ragazza che non perderà mai il coraggio di far rivoluzione, o quantomeno di iniziare un cambiamento, perché alla fine, tra il buono e il mostro, vincerà sempre il buono, e perirà sempre il mostro.
— 16 aprile 2024
E così è passato il weekend, e oggi ho fatto l’esame. Per questa settimana ho preferito saltare la registrazione di TG, ho scritto le motivazioni sul canale Telegram e su Twitter (X…). Certo che lì l’ho chiamato “esamino”, ma Cristo quanto era difficile – come sempre – questo esamino ahaha! I partecipanti del divertimento erano per il 5% donne e il 95% uomini, as usual, iniziava alle 15:00, quindi sono passata accanto al liceo con l’autobus linea 130 alle 13:45 circa, e non ho potuto vedere se al parcheggio c’era la sua macchina, ha fatto 8-12 oggi; Mario per qualche giorno deve andare e tornare da Brescia, non ha potuto vedere nemmeno lui. Ho un segreto che non posso raccontare, cioè ovviamente non è un segreto per Mario, è più un nostro segreto condiviso, maturato da qualche giorno: mi dispiace Alessandra, devi attendere, ma poi dirò tutto. In più dovrei riportare una questione sul marito. Il bruttissimo marito è esageratamente pigro come il figlio, e questo si sapeva già, ma non era affatto una questione da sottovalutare, ora capirete subito cosa intendo. Stamattina lei ovviamente sarà andata a scuola da sola in macchina, e su questo non ci piove (beh direi, basta pioggia Alessandra ahaha!). Quello che ormai è sicuro, è che il marito è in pensione, da tanto… non che abbia mai lavorato, migliorato il mondo in qualche modo, e via dicendo, ma non devo perdere il filo. Dicevo, il fatto evidente è che se anche la regola del “lunedì + giovedì = va da sola perché inizia alle 8” sta funzionando, la verità è che il marito la accompagna solo quando inizia alle 10 o alle 11 perché presto non ha voglia di farlo ahaha! Infatti quando lui non era in pensione lei andava tutti i giorni da sola (hanno finto di andare insieme poco e male pure durante il processo…), il posto per parcheggiare se vuole trovarlo lo trova, come faceva sempre. Quindi quando lei comincia alle 8 è tutta contenta, può andare da sola, scodinzola, invece quando comincia alle 10 il marito, con la sua faccia da mostro schifoso, allegrissima (LOL), la accompagna solo perché non ha nulla da fare, e non ha mai fatto nulla, non ci crede nessuno che è un geologo importante, se ha donato soldi per la ricerca bene, ma allora era meglio spendesse quei soldi per comprare una macchina fighissima, con orgoglio mascolino… Nah, lui? Un uomo? Sono io la uoma violentissima, non devo mai dimenticarlo, eppure fatico a ricordarlo, non so perché, strano, spesso non trovo manco più il pisello e le palle, al posto loro ho una cosa tutta bella goduriosa con le striature labbrose, che cosa sarà mai? Una cosa? Wow! Poi sopra trovo sempre anche due montagnette belle toste, con delle cime meravigliose… Al diavolo il marito, la sua faccia vomitevole e tutto quanto. Se lei non ha sbagliato tutto nella vita non lo so, dove minchia è andata a trovarselo un brutto pigro noioso così! Piuttosto mi sarei fatta suora subito. Forse ho svelato un po’ il segreto, ma no, poi uscirà allo scoperto.
— 15 aprile 2024
Sì, stamattina la sua macchina era al parcheggio, nel posto 4 se la pole position è il numero 1. Maledetto autobus, non poteva andare più piano? Non sono riuscita a vedere le ruote, ci sono rimasta male, avrei potuto benissimo, mi sono incollata con gli occhi alla sua macchina, in direzione delle ruote anteriori… ma nulla, la macchina accanto alla sua ha coperto la visuale anche nell’unico istante utile per vederle. Ho il presentimento fossero riallineate meglio di sempre, chiaro, come mi ha detto Mario, quando non le vedo sono perfette, riallineate del tutto ahaha! Sono stata comunque felice di vederla, è un’abitudine carina ormai. Poi di pomeriggio mi sono allenata, e wow si stava benissimo, il sole, il venticello, temperatura ottimale dai 23 ai 20 °C, ho fatto proprio un allenamento lungo, sia per recuperare quello saltato lunedì, sia perché alle colline stavo così bene che non volevo più andarmene a casa. Senza tappetino ho comunque fatto tutto, sul prato ancora fresco dell’emozione di lei, e mi sono praticamente rotolata perché ho fatto anche delle capriole, per la gioia di Cioran – ho letto il pezzo in cui parla di rotolarsi nella puntata 127 di Tenero Gheriglio. Alle colline non è cambiato nulla, cioè come al solito il marito si mura vivo (anche il figlio, ma quello lo do per scontato), invece lei vive normalmente ormai, come ha sempre fatto, o meglio, deve subire il marito collerico, ma ormai ci avrà fatto il callo. Quando sono arrivata c’era molto sole, ma la tenda dello studio aveva uno spiraglio aperto per curare un mio possibile arrivo. Allo stesso modo, nella cucina, la tenda era quasi tutta chiusa a parte un pezzettino… C’era molto sole, l’ho detto, anche dalla parte della cucina, ma è ovvio che quell’atteggiamento mi puzzava più di carciofone che altro, e non mi sbagliavo, tra poco capirete il motivo. Insomma visto che volevo stare fuori più a lungo col clima perfetto, e rifare tantissimi esercizi, anche di mobilità alla fine di tutto, ho detto a Mario che avremmo potuto salutarci, perché stava per tornare a casa da Milano; non ci vedevamo da 17 giorni, è stato bellissimo abbracciarsi, baciarsi… sono passata dalla fontanella più vicina per pulirmi bene le mani, a lungo sotto l’acqua, e il viso, tranquilli. Ma quando appunto sono andata alla fontanella per sciacquarmi, e per andare incontro a Mario, in pratica il marito, pensando me ne fossi andata definitivamente, gioendo in maniera esagerata e ridicola, ha spalancato di nuovo la tenda della cucina, perché quando io e Mario siamo tornati insieme alle colline per fare un giro, per poco abbiamo visto la tenda spalancata, ma dopo un secondo il carciofone è corso a chiuderla, proprio del tutto, neanche più col pezzetto lasciato aperto come prima ahahah! Sono morta dalle risate, m’è venuto da applaudire, ho applaudito, come per lo spettacolo ridicolo che quell’individuo incredibile sa sempre offrirmi. Sono sempre contenta di vederlo chiuso dentro, ma non lo capisce, continua a fare quello che mi diverte vedere lui faccia, ha comprato una casa a un piano alto, per poter tenere tutte le tende aperte senza che nessuno vedesse dentro (ne so qualcosa, lascio sempre TUTTO aperto di giorno, e persino di notte), ma con me non vive più, non respira. Lei invece mentre il marito faceva lo show, e durante il giro con Mario l’abbiamo visto, ha aperto più di metà tenda essendo sceso il sole, e come al solito ha subito acceso la luce, anche se c’era ancora molta luce fuori… per dirmi “ci sono, sono pentita, hai ragione Miriana”. Meno male, spero di non sbagliarmi. È stato tutto bellissimo, un signore uscito dal lavoro alla Cerved, o alla BMW, non lo so, mi ha detto che se provasse a fare cosa faccio io lo porterebbero in rianimazione (LOL). Oggi, lì intorno, erano tutti anche più solari e sorridenti del solito con me, tutti i padroni dei cani, i dipendenti Cerved e BMW… Poi ho ricordato che quando non mi vedono per un po’ e ritorno lì, sono sempre molto felici di rivedermi: si preoccupano quando non ci sono. È emozionante, davvero. Vedo di finire lo stretching, dopo le 6 ore di stanotte e l’allenamento curatissimo quando sarò a letto collasserò di sicuro.
— 11 aprile 2024
Una cosa è certa, quando mi laureerò non lo saprà nessuno. Sarà solo una pratica formale, già faccio l’ingegnere informatico per chiunque, per mia cugina, per i miei genitori, per le mie attività… Quanto detesto quei post celebrativi della laurea è inquantificabile. Il mio sogno per quel giorno, se Dio vuole permettermi di raggiungerlo, senza altre accademie della tortura, pandemie, mariti collerici allo sbaraglio, è di andare a prendere il mio foglietto senza dirlo a nessuno, tornare a casa, incorniciarlo, appenderlo. Fine. Sarà una cosa solo mia, se qualcuno vorrà accorgersene lo farà, altrimenti meglio ancora. Comunque lei è davvero presissima, alla mia partenza aveva fatto piovere per una settimana, infatti quando ieri sono tornata a casa non riconoscevo più San Giuliano da quanto è verde, verde brillante, da quanto sono rigogliosi gli alberi, i prati, le piante, e in più, da ieri sera diluvia, ancora non smette. Stamattina sono passata accanto al liceo per andare al Politecnico e non ho visto la sua macchina, ma era molto probabile che oggi sarebbe andata così; è domani che invece mi aspetto di passare e di vederla. Oggi pomeriggio sono a casa, in questi giorni devo studiare per due “prove in itinere”, quella di domani e quella di lunedì.
— 10 aprile 2024
Oggi mia mamma ha compiuto 65 anni. Adesso sta diluviando, è ovvio, lei sentiva sarei tornata a casa a breve: sono arrivata a casa dopo le 18, e in quel momento piovigginava già. Ci sono Alessandra, ci sono. Ieri mattina non mi sono allenata, ho preferito fare l’ultimo giro a Salerno, comprare le ultime cose… Sento già che il mio corpo è disorientato per aver saltato un allenamento, ma ci sarà modo di recuperare, invece l’ultimo giro bellissimo di ieri se l’avessi perso mi sarebbe dispiaciuto. Ieri sera è uscita la puntata 132 di ☞Tenero Gheriglio, penso sia molto bella, come al solito. Oggi non avrei avuto comunque lezioni, per attività interne al Politecnico, ma domani ci ritorno regolarmente. Mario mi ha tenuta informata sulla situazione “lei allo studio”, gli capita spesso di passare di là, mi ha detto della tenda, aperta completamente, per metà, chiusa del tutto, tuttavia non ho più avuto traccia della sua macchina, e ho un grande desiderio di rivederla: spero avvenga presto. Stavolta, nel letto del camper non l’ho sognata, strano… o forse no, perché vuol dire che la sento così vicina ormai, che non ce n’è troppo bisogno. Non avrei mai immaginato di arrivare a dimenticare, quasi del tutto, il male corrosivo e assurdo che mi è stato imposto crudelmente l’anno scorso; è incredibile, per rimetterlo a fuoco devo fermarmi e concentrarmi bene. Insomma, il marito ha fallito proprio del tutto, ma da lui non mi aspettavo altro.
— 9 aprile 2024
Alla fine la soluzione potrebbe essere che vado a fare i tuffi dalle grandi altezze col bikini con le frange colorate, così faccio tutto. A parte gli scherzi, in realtà prima di iniziare a scrivere questo inserimento ho pensato che magari lei non segue veramente più nulla di cosa faccio, e non mi pensa mai. Non voglio saperlo, preferisco almeno per il momento, e col desiderio che non sia così, spero le piaccia il post Instagram che lascio qui sotto. Oggi mi sono allenata, ma ieri ho fatto quel viaggio per andare a Capri, nella descrizione del post racconto quasi tutto: annoterei solamente qualche extra. Prima di salire sulla seggiovia per il Monte Solaro, mi sono permessa di scherzare col tizio che aiutava i visitatori a mettere il sedere nel modo giusto sul seggiolino: gli ho chiesto “ma com’è la neve sopra?”, e lui mi ha risposto “tutta squacquerata, sciolta”… Mi viene ancora da ridere, mi devo sempre fare riconoscere. In qualche modo, nei 13 minuti di salita e nei 13 minuti di discesa, mi è sembrato di riandare a sciare. È stato meraviglioso passare su tutti i terrazzamenti, vedere il mare dall’alto, e in un punto si passava su dei giardini curatissimi, si sentiva solo il canto degli uccellini, che pace meravigliosa. Questa pace meravigliosa l’ho vissuta anche nel tragitto solitario a piedi per Marina Piccola, ma anche in quello iniziale per arrivare a Capri centro, semplicemente perché quasi tutti prendevano i pulmini e i taxi per andare da qualsiasi parte, ovvio. Infatti stamattina ho sentito il lavoro muscolare di ieri, glutei e polpacci: tutto allenamento, ottimo. Tuttavia oggi mi sono allenata lo stesso… Stasera sono stanca ma felice, che cosa combino ogni volta è incredibile. Sono andata in giro da sola per tutta la giornata perché i miei con Briciola avrebbero fatto fatica a girare tra tutto, mia madre poi non aveva proprio voglia, da giovani, da Salerno erano andati a Capri con la loro barca, in più io da sola ho avuto assolutamente più libertà di andare a destra e a sinistra velocemente, e di visitare praticamente quasi tutto, con la forza di una giovane atletica. I miei allenamenti si sentono eccome, servono a vivere meglio, in tutti i sensi, costantemente, e se il marito finge ancora di pensare siano finti, dopo aver visto la mia costanza, e i miei attributi, anche comodamente dalla sua tana nella sedentaria vita statica che si è scelto, può anche andarsene a cagare, perché non l’ha mai pensato davvero nemmeno lui, e mai riuscirà a farlo.
— 6 aprile 2024
EDIT. Dopo aver finito di scrivere, ho finito lo stretching e sono dovuta piombarmi subito nel camper per seguire una lezione in streaming: ho potuto correggere il testo solo dopo le 19.
Sto facendo stretching, sempre al sole accanto al camper. Stamattina mi sono allenata, sempre corsa di 7.3 km, fino alla stazione marittima e ritorno, sul lungomare di Salerno, e poi esercizi sul tappetino. La passeggiata era decisamente vuota rispetto alle altre due volte, e andavo da Dio, non che le prime due corse fossero state da meno, era stato anche divertente passare tra la gente, infilandomi a destra e a sinistra, schivandola in uno slalom come per gioco. Ieri mattina abbiamo preso il traghetto per Amalfi, quello diretto a Positano a causa del mare un po’ agitato non faceva partenze, e visto che appunto Amalfi l’avevo già visitata nel 2011 quando i miei genitori, proprio a Pasqua, mi avevano portata per la prima volta a Salerno sempre in camper, abbiamo preso l’autobus da Amalfi per arrivare a Positano e visitarla. I miei genitori ci erano andati da giovani, ma certo anche per loro ormai erano passati tanti anni. L’autobus da Amalfi a Positano – e da Positano ad Amalfi allo stesso modo – è iconico, perché la strada della Costiera Amalfitana è molto stretta e l’autista deve fare anche continuamente da manovratore alle macchine provenienti dalla direzione opposta. Ieri sia l’autista dell’andata sia quello del ritorno prendevano in giro qualsiasi guidatore, perché chiaramente avevano tutti paura di incastrarsi, invece per gli autisti degli autobus quel percorso stretto è diventato ormai molto più facile da affrontare. Certo che soprattutto l’autista dell’autobus di ritorno, abbastanza giovane, ha fatto divertire tutti quelli che si trovavano nella prima metà parte del mezzo, tra cui anche me e mia madre – mio padre, immedesimandosi, era più sofferente essendo stato un autista per anni. Ogni volta le macchine facevano dei casini e cominciava a dire “sto imbecille”, “forza passa che c’è un chilometro…”, quando nella realtà non c’era tutto questo spazio, ma come dicevo, lui, al contrario degli automobilisti, essendo veramente bravo riusciva anche a divertirsi in quella fatica per portare l’intero autobus sano e salvo a destinazione. La strada, per dirla tutta, era anche spesso a picco sul mare, e la ringhiera non avrebbe sostenuto l’autobus se non fosse andato tutto bene… Se non faccio cose movimentate non sono io! Tra l’altro a Positano sono salita e scesa per le lunghe gradinate 3 volte, i miei 1, e di sera le mie gambe avrebbero potuto ancora correre, loro invece erano abbastanza stanchi non avendole allenate come me a salti e corse (mio padre pur facendo 90 km in bici da corsa ogni due giorni qui, non ha la giusta predisposizione a piedi). Sono contenta, Positano era da vedere e come dico nel post Instagram che lascio qui sotto mi è rimasta addosso, dentro. Non esistono molti posti così al mondo. Non ho altro da scrivere, magari ne riparlerò su TG, il post è composto da 13 foto e 2 video, ho anche ripreso Briciola mentre camminava a Positano, se vogliamo essere precisi ha anche fatto una bella popò proprio lì, sul mare, insomma una cacca di lusso, e vale tantissimo dopo essere rinata come ho spiegato su Tenero Gheriglio. Ieri ho immaginato come potrebbe essere visitare Positano con Mario, ma poco fa ho provato a pensare dettagliatamente come sarebbe visitare Positano con lei. Solo io e lei. Avrei provato a farle comprare uno di quei bikini colorati caratteristici, forse lei avrebbe obbligato me, io le avrei risposto che piuttosto avrei provato a fare i tuffi dalle grandi altezze a Furore (tra Amalfi e Positano), come si vedono di frequente in televisione, lei si sarebbe preoccupata e l’avrei abbracciata forte. Spesso viene con me nell’immaginazione, nessuno lo sa e più ancora nessuno lo vede, è bellissimo. Ho anche provato a smettere di ospitarla quando sembrava non mi volesse più bene, ma non riesco più a evitare di farlo succedere.
— 3 aprile 2024
Alla fine ho registrato stamattina, poi sono andata a correre. A pranzo abbiamo rimangiato coi parenti, siamo arrivati al camper tardi e allora ho pubblicato la puntata 131 di ☞Tenero Gheriglio alle 21:00, poco fa. Nella seconda parte ho raccontato la storia di Briciola, se lei vuole conoscerla, e credo voglia perché è bellissima, ora sa dove trovarla.
— 1 aprile 2024
Sto facendo stretching. Il mio “a presto” poi un così tanto a presto non è stato, ho avuto da fare, e non ho mai trovato il momento giusto per scrivere. L’ultimo giorno alle colline è stato appunto domenica, poi lunedì sono andata al Politecnico regolarmente e lei è andata da sola a scuola. Certo che non ce la fa proprio a riallineare bene le ruote, a riportare il volante in “posizione zero”. Ma so che stavi aspettando questo scritto Alessandra, che il mio solito via vai ti manca, che con le ruote ti stai impegnando almeno un po’, perché si vede la differenza da prima che te lo facessi notare. Martedì mattina la piscina, coi 4000 metri completi di tutto, è andata molto bene, in più pioveva, ottimo. Ho riparlato con signori e signore di ogni genere, senza qualche scambio che senso avrebbe continuare a cercare un filo interessante da seguire. Il Politecnico martedì e mercoledì è andato bene, la sua macchina al parcheggio non c’era. E infine giovedì, sapendo di dover partire di pomeriggio, ho preferito seguire la lezione da casa. Siamo arrivati a destinazione con calma ieri pomeriggio, venerdì, perché giovedì, dopo aver percorso una buona parte del viaggio, abbiamo dormito sull’autostrada come al solito, e non ho sentito nulla, nemmeno il rumore di qualche camion che di certo sarà passato; un sonno netto, di chi non ha molto spazio per riuscire ad averlo leggero o addirittura a non averlo. Martedì sera per esempio ero molto stanca, soprattutto per l’allenamento in piscina, un’ora e venti minuti circa sempre molto intensi… sono collassata malissimo e mercoledì mattina mi sono svegliata giusto al limite del tempo per arrivare in orario al Politecnico. E quindi dove sono? A Salerno, ci siamo ritornati dopo 4 anni, eravamo tornati a casa quando il mondo, alla fine di febbraio del 2020, era sul punto di scoprire la proliferazione del Coronavirus, ma questa volta ci starò per più giorni: seguendo qualche lezione a distanza e registrata tornerò a casa più tardi della canonica vacanza di Pasqua, che resta sempre la mia preferita, e se da sola col treno o coi miei genitori come all’andata ancora non lo so, decideranno un po’ all’ultimo se restare ancora qui oppure no. È incredibile come la pioggia a San Donato e San Giuliano si sia sbizzarrita da martedì in avanti, e come io abbia intuito inconsapevolmente, proponendo questa destinazione una settimana prima del viaggio, che al sud questa volta invece ci sarebbe stato solo bel tempo. Spero di riuscire a visitare meglio la Costiera Amalfitana, e Capri e Ischia, con i traghetti, i battelli, come abbiamo già detto: prima stiamo facendo qualche giro veloce dai parenti poi arriverà tutto il resto. Conviene visitare quelle zone dopo i giorni festivi, e la mia trovata di aggiungere alcuni giorni ha ancora più senso. Io e Mario non siamo ancora riusciti a organizzare una vacanza insieme, ma non importa, se andrà bene ci sarà molto tempo per fare tutto. Mi è servito molto il ponte all’Immacolata per sciare, come mi sta servendo quest’altro periodo in giro. Stamattina ho corso per 7,3 km sul mare, è stato bellissimo, il clima è davvero perfetto; poi sono tornata all’area di sosta e davanti al camper ho fatto un po’ di esercizi sul tappetino. Mi manca Mario, e mi manchi tu Alessandra, se si sente dopo così poco sarà che sia lui che lei sono fortemente legati a me, intendo che anche loro senza di me sentono un vuoto, e questo vuoto a distanza, da sola, difficilmente posso riuscire a compensarlo. Voglio ancora amare come faccio sempre, e accadrà se nulla mi interrompe. La pioggia tra l’altro, ha sempre rappresentato l’amore, e se ha continuato quando me ne sono andata da lei, dove è rimasta lei, sarà stata appunto lei a dichiararmi amore senza esitazioni! Domani mattina registrerò la puntata 131 di Tenero Gheriglio sul camper, e si tratta di un’esperienza nuova, mai provata, ma sentivo che prima o poi sarebbe arrivata. È una Pasqua diversa dall’anno scorso, in un anno è cambiato di tutto, sento il tuo pentimento, Alessandra. Il vento continua a farsi sentire spesso, quando il cambiamento sarà completato tutto sarà diverso.
— 30 marzo 2024
Alla fine oggi Mario è potuto venire lo stesso a fare gli esercizi alle colline, e il sole, il cielo, il clima erano eccezionali, siamo stati benissimo, non c’è molto altro da aggiungere, a parte che avevamo gli spettatori come al solito, qualche movimento a confermarne la presenza si è visto. Ci conosciamo solo da due anni, dal 26 marzo 2022 per essere precisi, ma sembra essere passato decisamente più tempo, perché non abbiamo mai vissuto un momento monotono, scontato, piatto, banale. La puntata 130 di ☞Tenero Gheriglio in uscita domani sera alle 19:00 racconta il resto, sulle mie letture, su tutto, nel solito modo rilassante e simpatico. Sono le 19:27, a presto.
— 24 marzo 2024
Ieri i lavori in casa tutto bene, riguardavano una modifica all’impianto dell’aria condizionata, che così funzionerà ancora meglio. Poi sono stata per il resto della giornata a casa, tanto sapevo già che poi oggi avrei avuto la giornata piena, e in prevalenza fuori. Stamattina ho registrato la puntata 130 di Tenero Gheriglio che uscirà lunedì, e come al solito riascoltandola si capisce che è molto naturale, sentita, personale, sono contenta. Poi a pranzo io e Mario abbiamo rimangiato la pizza alla Terrazza, è troppo buona, abbondante, ne abbiamo prese due diverse ma abbiamo fatto metà e metà, è molto bello mangiare la stessa cosa, è come poter avere le stesse sensazioni, ma quello che ci ha stupiti, è che stavolta la giovane cameriera (che tra parentesi mi ha presa molto in simpatia tanto da rendere leggermente geloso Mario), intuendo la nostra volontà, abbia poi portato i due piatti già con le due metà pizze in ciascuno. Dopo un giretto veloce ai centri commerciali siamo tornati a San Donato, Mario era venuto a prendermi con la macchina all’inizio e quindi siamo ritornati a San Donato con quella, succede spesso. Alle colline c’era parecchio vento ma un sole meraviglioso, abbiamo preso i Ricciarelli all’Esselunga per mangiarli al sole: non li avevo mai provati, sono ricoperti di cioccolato fondente e all’interno c’è una pasta di mandorle, sono davvero molto buoni. Ogni settimana cambiamo quasi sempre dolcetto, è divertente. Poi ho cominciato a cercare i quadrifogli, a mia madre è sempre piaciuto e ho assolutamente ereditato questa piccola passione. In primavera è bellissimo farlo, rilassa, ma è intrigante cercarli, devi avere pazienza e occhio: il risultato è che ne ho trovati 9. 9 quadrifogli! Mario nulla, anche perché era distratto dal parlarmi, a 5 è andato in bagno, in lontananza il cielo era nero da parecchio, il vento forte spingeva le nuvole, quando Mario è ritornato dal bagno ero arrivata praticamente a 9 quadrifogli trovati, ma ha cominciato a piovere, allora siamo andati a casa sua con la macchina. Tra videogiochi e qualcosa d’altro d’intuibile, ci siamo dimenticati del mondo, il diluvio era sceso, con anche la grandine, il sole è uscito di nuovo ma noi eravamo ancora presi dalle nostre coccole. Non era previsto un temporale per oggi, ma del resto lei è molto presa, così io, e siamo capaci di scatenare fenomeni inaspettati e intensissimi! Verso le 19 siamo riandati in macchina alle colline per rifare un giretto, e poi mi ha riportata a casa. Lei al nostro primo arrivo alle colline aveva la tenda dello studio tutta aperta, stava aspettando, e dopo averci visti l’ha chiusa completamente per il sole. Al nostro secondo arrivo alle colline era accesa solo la luce dello studio, e la tenda era di nuovo un po’ aperta per controllare un nostro ulteriore passaggio, solo dopo le luci si sono accese un po’ dappertutto, e come si poteva vedere tutta la casa da fuori è stato incredibile. Il marito sembrava essere in cucina, a preparare, e si notava un’altra figura nella sala, probabilmente quella di lei. Domani mattina mi rialleno da sola che Mario deve andare dalla nonna stavolta, ma oggi è valso tantissimo, è stato ricchissimo, e ne sono molto grata.
— 23 marzo 2024
Sono le 21:39, ho appena iniziato a fare stretching. Sì, oggi pomeriggio mi sono allenata perché domani mattina ho dei lavori in casa. Mi chiedevo, le fanatiche della ceretta, avrebbero ancora da ridire con me? Farla 12 volte all’anno non mi sembra affatto salutare, soprattutto per le vene: insomma non puoi essere una fanatica della ceretta e una nuotatrice insieme. Il silk epil tra l’altro era una mezza tortura, soprattutto quando lo facevo perché i peli erano folti, giovanissimi… L’ho sopportato per anni, ma poi ho provato il rasoio e non sono più tornata indietro. Avevo dimenticato di dire che lunedì sera i miei sono tornati a casa, io sono arrivata a casa dal Politecnico alle 18 e passa, e loro erano arrivati da poco. Appena ho visto Briciola l’ho presa in braccio e non volevo più mollarla, poi c’era da pubblicare TG alle 19:00 e ho dovuto staccarmi da lei, è sempre l’animaletto bellissimo e incredibile di sempre, la sua storia completa ormai arriverà presto, Mario la sa già, è ovvio, ma vorrei raccontarla anche a chi sappiamo. Ma prima di arrivare a lei, perché non so farne a meno, devo confessare che oggi è stata una giornata sofferta. Stamattina ho litigato coi miei, poi su Telegram ho discusso pure con Mario, a lezione a un certo punto mi è venuto da piangere, mi sono nascosta dietro al ragazzo che avevo davanti, per fortuna tra l’altro vedo al 100% anche senza occhiali, e sono riuscita a continuare a scrivere sull’iPad gli appunti complicatissimi di Probabilità anche avendoli tolti per non schizzarli: odio avere gli occhiali anche solo poco meno di splendenti. Non abbiamo risolto in poco, anzi poi l’ho bloccato dappertutto perché non sopportavo le incomprensioni, e non avendo scelta è venuto a cercarmi sapendo fossi in allenamento; avevo pensato non sarebbe venuto, invece dopo aver praticamente finito la corsa, a meno di due scatti rimasti in via dell’Unione Europea, quindi da lei, è arrivato, e come succede sempre dopo le discussioni che non riescono mai a dividerci davvero, dopo un minuto, forse due, già ridevamo insieme, per qualsiasi cosa. È stato con me per tutti gli esercizi, ne avevamo da dire d’altronde, e se anche si sa che gli allenamenti per me sono sacri e non vanno fatti chiacchierando, sono riuscita comunque a fare tutti gli esercizi che volevo, eseguendoli in maniera accurata. E allora tocca a lei, devo rivelarlo, come mi capita spesso quando la sofferenza mi colpisce nel cuore, oggi avevo perso ogni speranza anche con lei, avevo cominciato a credere mi stessi solo inventando, immaginando tutto, e che le emozioni dell’ultimo periodo fossero solamente grandi illusioni, mi sono detta che è stata solo lei a volermi allontanare, il marito non l’ha voluto, che lei non mi legge, che i 4 libri che ha assegnato sono solo una coincidenza, così come le tende, le ruote, l’andare da sola… Ma poi sono arrivata da lei a fine corsa, e nonostante in quel momento il sole stesse splendendo ancora molto bene, l’ho trovata con la tenda dello studio tutta spalancata, anche più del solito tipo di spalancato, ed era lì, perché al tramonto le luci si sono accese subito. Stamattina è andata da sola e le ruote, stavolta ho potuto vedere bene, erano riallineate… quasi del tutto ahaha. Capisco, deve ancora affinare la tecnica ma già sto notando un cambiamento. A proposito, che vento c’era in allenamento! Alessandra, oggi mi serviva tanto tutto quello che mi hai detto, grazie per la macchina, le ruote, la tenda apertissima, le luci a indicarmi che fossi lì, che il tuo cuore stesse battendo a pochi metri da me ancora una volta, perché adesso questo è tutto quello che posso avere di te, con te, ma spero che un giorno potremo avere di più, sembra tu lo voglia, almeno quanto me. Mario oggi pomeriggio ha un po’ rovinato il nostro momento di intimità, il momento dei pomeriggi in settimana che di solito è solo nostro, ma devi capire che lui mi ha stretta forte quando tu mi stavi abbandonando, offesa, rabbiosa, e allora merita di stare insieme a noi, lo voglio. Ti assicuro che ormai diciamo solo cose belle, e ci piace scherzare immaginandoti, immaginando tu faccia qualcosa per amarmi almeno un po’. Spero di riabbracciarti, e so aspettare, ma tuo marito deve arrendersi. Con me non può che arrendersi, l’avrà già fatto da mesi. Non vedo l’ora di rivederti, in qualsiasi modo, di riparlarti per come si può, ma tutti i modi che abbiamo trovato sono intriganti, e alla fine anche tu non puoi fare a meno di seguire la storia. 22:12. Fine editing e pubblicazione 22:28.
— 21 marzo 2024
Ieri lei è andata da sola a scuola, e indovinate un po’, per me è stato molto emozionante vedere la sua macchina. Incredibile, avete indovinato! La sua Panda era abbastanza incastrata tra due macchine, e quindi non posso esserne certa perché si vedeva male, ma sembra abbia già riallineato le ruote. Non so quanti modi mi invento per parlarle, anche se non posso farlo più direttamente, ma giuro che stavolta la questione ruote è venuta fuori casualmente, naturalmente. Avevo paura, a questo punto, vedessi di nuovo e sempre le sue ruote non riallineate, e potesse sembrarmi un brutto segnale, che non legge niente, che nemmeno mi osserva di sfuggita, che sono meno di nulla per lei. Invece ieri quel riallineamento, se ho visto bene, ma ci sarà presto un’altra occasione per capirlo, sembra un gesto d’amore, parlarti è sempre bellissimo Alessandra. Anche se da tempo non posso nemmeno più desiderare di avvicinarmi a te, tutto mi porta a creare un dialogo magico, e se raccontassi in giro tutta la nostra storia non ci crederebbero, è come un film, ma è vera, e allora non è come un film, è un sogno, ma è la realtà, e allora non è un sogno… Svegliatemi, ditemi se è così, se lei mi ama ancora! Stamattina sono andata in piscina, durante i soliti 4000 metri completi e vari, nell’ora e 20 minuti, 23 per essere precisi, ho ripensato a tutto quello che mi gira attorno in questo periodo, o forse è presunzione dirlo: sono sempre io a ruotare attorno a tutto. Avevo ancora parecchi dolori muscolari dall’allenamento a bomba di domenica, ma mi sono rifatta l’estetista fai da te e poi sono andata, come al solito adesso sono molto stanca, ma l’acqua non mi pento mai di attraversarla. L’estetista fai da te è stato un momento di riflessione anche stavolta, quanto sono stupide quelle bufale che girano, togliere i peli con la lametta non li rinforza, i miei si stanno sfoltendo eccome, e non penso sia tutto merito del silk epil che facevo anni fa: più togli i peli più diventano fragili. Sono fortunata tra l’altro ad avere i peli chiari, anche sulle braccia: li tolgo solo dai piedini alle ginocchia, da sempre, le cosce rimangono perfette con la minima peluria chiara e morbida. Oggi, poco dopo le 13 sono passata accanto al liceo andando al PoliMi, e la sua macchina non c’era, ma la regola del lunedì e giovedì sembra essere rientrata in atto e di rivederla giovedì non vedo l’ora.
— 19 marzo 2024
15:59, sto facendo stretching. Aiuto sono stravolta. Stamattina mi sono allenata da sola, Mario avrebbe dovuto fare la parte di esercizi insieme a me ma proprio prima di venire ha scoperto di avere 37.5 °C e mi ha chiamata al telefono, gli era venuto freddo e si era subito accorto. Boh, non si capisce più niente. Fatto sta che allora ho fatto un allenamento a bomba, la corsa è stata meravigliosa, fluida, e gli esercizi con poco recupero, sia tra uno e l’altro che tra le varie serie. Perché ci prendo gusto a massacrarmi di lavoro in allenamento non lo sa nessuno. Dopo la doccia il solito fisichino impressionante, ed ero così stanca che ho mangiato alle 15 dopo aver messo a posto tutto e aver steso la lavatrice rapida ma non ho sentito la solita fame, fame che invece arriva sempre a farmi brontolare la pancia quando mangio a quell’ora. Non avevo più forze nemmeno per avere fame; quando nuotavo agonisticamente mi succedeva spesso. Dopo essermi lavata a fatica, seduta a tavola stavo decisamente meglio, soprattutto dopo il piatto di pasta al sugo (non ho mangiato solo quello, ovvio ahaha). Alle colline oggi era tutto chiaro, lei mi stava aspettando con la tenda dello studio tutta aperta, che poi fino a quando sono andata via è rimasta tutta aperta, il marito invece ha chiuso tutta la tenda della cucina: non ho fatto neanche in tempo a vedere quando stavolta, perché l’ha fatto immediatamente, prima io potessi vederlo. C’erano tutti e tre, il figlio dove vuoi che fosse. Lei mi è sembrato anche di averla vista affacciata alla finestra dello studio all’inizio, ero ancora in macchina per mettermi gli auricolari e poi correre, e ho dato un’occhiata alla finestra; probabilmente stava aspettando arrivassi – l’orario non cambia mai di molto quando di sabato o di domenica per allenarmi con tutta l’attrezzatura parcheggio lì sotto –, e ha voluto guardare come riallineo le ruote ahaha! Che carina. Non poteva sapere io la vedessi, infatti poi è subito balzata via, e dopo essere uscita dalla macchina si era già allontanata. Durante la corsa il sole non c’era, e anche adesso il cielo è incerto, ma durante gli esercizi è uscito un sole bellissimo e mi sono stremata in sua compagnia. Di ieri non c’è da riportare più di tanto, il post Instagram qui sotto dice già abbastanza tutto. Manca solo che di mattina ho pulito tutta la casa, e poi ho registrato la puntata 129 di Tenero Gheriglio che esce domani alle 19. Alle 13 Mario è passato a prendermi con la macchina per andare a mangiare la pizza alla Terrazza, è arrivato nel portone con le rose in mano mentre stavo scendendo, e non me l’aspettavo per nulla, sono quasi svenuta, ero in confusione totale. Certo prima dell’8 marzo avevo detto che le mimose non mi piacciono, “meglio le rose”, ma lui è un pazzo furioso. Certo di sera, dopo una piccolissima cena (avevamo già mangiato molto tra tutto), nel silenzio della casa ho composto quel post Instagram e lui è rimasto un po’ senza parole. Perché non farlo, ce l’avevo dentro e sono capace di cose così… Alessandra mia, non essere gelosa, lo sai che anche per te c’è sempre molto spazio. Vi voglio tutti e due, cosa ci posso fare, il mio cuore è vostro. 16:23. Fine editing e pubblicazione 16:32.
— 17 marzo 2024
— 16 marzo 2024
16:11, sto facendo stretching. Stamattina finalmente mi sono riallenata, che benessere, mi mancava, ho ricolmato un vuoto. Si stava benissimo fuori, nuvoloso, fresco il giusto. Ieri ho rivisto la sua macchina parcheggiata: ha ripreso a funzionare la teoria lunedì + giovedì = va da sola. È stato emozionante vederla, e ho pensato che se dovesse cambiare macchina la riconoscerei lo stesso: non raddrizza le ruote nell’effettuare il parcheggio, e anche dall’autobus si notano subito le sue ruotine non allineate. Alessandra non so se te l’hanno mai insegnato, a questo punto direi di no (ahaha), quando a 18 anni ho preso la patente a me l’hanno insegnato: nell’ultimo tratto della manovra di qualsiasi parcheggio, è buona norma riallineare le ruote, serve per una corretta ripartenza alla riaccensione della macchina; per effettuare l’allineamento nella maniera corretta, non consumando le ruote e via dicendo, bisogna sfruttare appunto l’ultimo tratto in cui il veicolo si trova ancora in movimento. Quindi entri nel posto che hai scelto, prima di fermarti definitivamente riallinei le ruote col veicolo. Un’arte a parte è rappresentata dai parcheggi in salita/discesa, in cui le ruote, non riallineate, possono creare una sorta di sicurezza nell’eventualità che il freno a mano perda la presa: non è il nostro caso, abitiamo in pianura, se abitassimo in città come Ancona sarebbe utile, certo il posizionamento non è casuale ma deve “puntare” il veicolo nella direzione giusta in caso questo si sposti. Al di là di queste lezioncine private (LOL), mercoledì passo accanto al liceo prima del suo orario, e al ritorno si sa, prendo la 121, quindi non ho visto se è andata da sola ma dubito, e anche oggi, venerdì, non è andata da sola. Alle colline, il marito anche oggi ha urlato “presente”, chiudendo la tenda della cucina completamente: all’inizio era aperta a metà. Ha aspettato il momento buono in cui non stavo guardando la finestra, si vergogna, ma quello che fa più ridere è che subito dopo aver scritto un messaggio a Mario per dire proprio che aveva chiuso tutta la tenda – poco prima, visto che esitava a chiuderla, avevamo ipotizzato fosse morto, peccato –, ha riaperto la tenda di 10 centimetri a lato, per guardarmi un attimo, ho visto sia il suo movimento che quello della tenda, come al solito ahaha! Sono contenta non mi lasci mai nel dubbio, so sempre tutto il gossip completo grazie a lui. Grazie Pierfi. Mi sa che non ho altro da aggiungere, le lezioni tutto bene, a casa, ancora da sola per qualche giorno, tutto bene. 16:33. Fine editing e pubblicazione 16:40.
— 15 marzo 2024
Alla fine ieri sono andata al Politecnico per le lezioni dalle 10 alle 17 e sono stata bene. Poi quando sono passata accanto al liceo le mie energie sono salite di molto, e questo ha aiutato parecchio nell’intera giornata: ieri finalmente la sua macchina c’era, è andata da sola, mi mancava tanto vederla di lunedì. Stamattina non mi sono allenata, ho preferito evitare di andare in piscina non essendo ancora al top, e diciamo che un altro allenamento a Zivido non mi andava (che noia, già mi ci avevano obbligata e non mi piaceva, lo farò una volta al mese solo a causa del ciclo!), ho fatto alcune cose in casa e poi alle 13 ho preso l’autobus per andare al Politecnico. Oggi ho scandagliato bene il parcheggio, visto com’era andata martedì scorso, ma la sua macchina non c’era: è chiaro, per evitare di dover incastrare la macchina da qualche parte alle 10 di martedì, ha preferito utilizzare il lunedì per farsi vedere da me… o meglio, i suoi piani sembrano anche più corposi di così, c’è un altro dettaglio che racconterò tra un attimo. Sia ieri che oggi, anche per recuperare dal fine settimana in cui non ci siamo visti – non che il diluvio universale e il vento forte lo rendessero così fastidioso, ma ci mancavamo già –, dopo le 17 io e Mario ci siamo trovati per fare un giro a piedi insieme, alle colline e dintorni. Ieri non aveva il corso, mi è venuto incontro, alle 17:50 circa sono uscita dal capolinea della metropolitana e siamo andati verso le colline. Oggi invece aveva il corso e mi ha aspettata una decina di minuti alla metropolitana, provenendo dal treno (fino a Rogoredo) e poi da una fermata con la metropolitana. È stato molto bello entrambe le volte, e allora arrivo a dire perché c’è un altro dettaglio su di lei. Oggi, poco dopo le 18:30 è passata da sola in macchina tornando a casa; ho subito pensato stesse tornando da una riunione pomeridiana a scuola. Insomma, se anche il marito stamattina ha avuto bisogno della macchina, lei ha organizzato tutto perché la vedessi parcheggiata al ritorno dal Politecnico. Peccato che io e Mario non siamo proprio passati dal liceo, e mi rimarrà un po’ il dubbio che sia potuta andare da tutt’altra parte, ma vederla passare, da sola, è sempre bello. Peccato la febbre non mi abbia fatta crescere in altezza, come ci dicevano, mentendo, da piccoli. Io e lei dovremmo essere pressoché alte uguali, anche per questo quando la abbracciavo era perfetta la sensazione di averla aderente su di me, ma se insomma per esempio avessi incrementato la mia altezza di 5 centimetri, arrivando così a 173 centimetri, per il giorno in cui la riabbraccerò sarei potuta essere anche alla giusta altezza per darle un bacino sulla fronte. Sì, ho pensato a questo, non giudicatemi. Non posso pensare a un futuro totalmente senza di lei, e spero di poter arrivare in tempo, perché 40 anni di differenza sono tanti, ma escludendo già di poterla riavere davanti per trasmetterle ancora un volta solo l’amore, la vita perderebbe un po’ di quella speranza che non sa morire, un po’ di quella bellezza da conservare. Ti prego Alessandra vorrei recuperare, sembra tu sia aperta a questo e abbia lo stesso desiderio personale. Non ci siamo capite ed è stato devastante, ma non sarà così altre volte: l’unica cosa che ci aspetta è un affetto avvolgente.
— 12 marzo 2024
Sono una cretina, ma partiamo dall’inizio. Ieri sera verso le 18:30 mi sono accorta di non stare bene un’altra volta, misurando la temperatura esce 37.3 °C, chiaro, era orario. Ma non solo, il naso rimane tappato nonostante l’avessi soffiato tantissime volte, allora con Mario provo a disdire il tennis per l’indomani, il signore gentilissimo lo concede facilmente, su tutte le volte che ci siamo andati è stata la prima volta, capita a tutti. Che serata del cavolo quella di ieri, di solito chi si ammala si ferma volentieri giustificato dal malessere… Io non so fermarmi, non so farlo! Meno male che di mattina avevo pulito tutta la casa e fatto la spesa: senza non mi sarei sentita sistemata. Non ho neanche cenato ieri sera, non me la sentivo di mangiare nulla… Però poi stamattina ho fatto colazione normalmente, di mattina tutti i problemi di questo stupido malessere svaniscono quasi. Tuttavia stamattina mi sono rassegnata a stare tranquilla a casa, ho rigiocato con la Nintendo Switch, cercando di capire se e quando registrare la puntata di Tenero Gheriglio (spoiler: per questa settimana salterà). Mi sono divertita molto, ho concluso un tratto di gioco molto intrigante, intanto fuori il diluvio si stava compiendo: quanta pioggia e vento ci sono stati stanotte e oggi, fino al pomeriggio, è stato impressionante, e non riuscivo a non attribuirne le cause, almeno in parte, all’amore riscoppiato tra me e lei. Ho pranzato in maniera completa, sintomo che stessi guarendo, e mi sono rimessa a giocare, ma poi verso le 15:00 il sole è uscito e mi sono messa a creare il post su Instagram che apre questo inserimento; dovevo farlo tra ieri e oggi, ma la scarsa luminosità esterna me lo impediva: appena è arrivata più luce non ho esitato. Il post è bello, ne sono entusiasta. Mi ha fatto ripensare che il destino ha voluto mi riscontrassi con ciò che mi disse lei, perché c’è un Orbitkey Nest fatto in collaborazione con Marie Kondo (☞questo). Lei mi parlò del fatto che stesse leggendo il suo libro, io le dissi che insomma sull’ordine in pochi mi tengono testa: forse sono anche peggio di Marie Kondo ahaha! Infatti questo organizer – che diventa anche un caricatore wireless portatile – mi piace molto, e si vede da come ci ho incastrato tutto minuziosamente nella terza foto del post. Non mi sento la febbre, sono le 18:49, strano! Che possa cenare normalmente stasera? Gli sgombri non li ho ancora preparati, e mi piacerebbe farlo. Sono una cretina poco appartenente a questo mondo, ma insisterò per esistere senza modificarmi più di tanto. PS: l’1 marzo ero andata all’Esselunga, non potevo farmi sfuggire gli yogurt (5% di grassi) che mi piacciono, in offerta fino al 6 marzo. Ne ho presi 6 da 950 grammi, hanno lunga scadenza. Mario mi ha soprannominata la regina degli yogurt. Il nostro frigorifero Bosch (non a incasso, come sembra averlo lei) è uno dei più capienti e silenziosi, poi da sola tutto è fin troppo grande. Persino la casa da sola è una villa padronale.
— 10 marzo 2024
Poco fa stavo tagliando il petto di pollo di 390 grammi che ho comprato, per congelarlo a fettine in tre porzioni singole da 130 grammi. Dopo la spesa man mano congelo cosa mi serve congelare, cucino cosa mi serve cucinare. Stasera dovrei preparare i filetti di sgombro alla pizzaiola da lasciare lì per domani, e per un’altra volta ancora. Insomma stamattina sono andata all’Esselunga, ho speso 106€, 20€ solo per 8 pacchi di noci da 500 g che erano in una buona offerta: mi ero già sentita al telefono con mia madre per avere il via e prenderli (tra un po’ tornano). Avrei evitato volentieri di andarci di sabato ma alla fine non ho impiegato molto più tempo con più gente tra i piedi; sarei andata ieri pomeriggio se fossi stata bene, ma viste le circostanze avevo già stressato oltremodo il mio corpo e l’ho lasciato riposare. Parlando di ieri sera, verso le 19 mi sono messa sdraiata con l’intento di leggere le ultime 20 pagine di “Al culmine della disperazione”, e sentendomi una leggera febbre, ho misurato la temperatura: 37.1 °C. Niente di eclatante ma spesso è più fastidioso avere poco più di 37 che poco più di 38 °C. Allora sono riuscita a leggere 10 pagine ma poi mi sono messa giù per riposare un po’: mi addormento subito, e mi sveglio dopo circa un’ora del tutto senza fame, Mario mi chiama quando mi ero già praticamente risvegliata, perché non era da me aver letto i messaggi senza aver lasciato nemmeno un cuoricino di approvazione. Parliamo un po’, anche del fatto che quando non si sta bene si diventa bambini, sia perché si perde l’autosufficienza, sia perché stare male rende diversi, e ogni tanto serve. Non avevo nulla da parecchio, e per come mi stresso continuamente ci sta. Parlando con Mario poi mi arriva un po’ di fame, vado a mangiare qualcosina e torno in camera per leggere le ultime 10 pagine rimaste. Tra poco inizio “La caduta nel tempo”, poi probabilmente giocherò un po’ con la Nintendo Switch, non lo faccio da troppo tempo. Stamattina prima di andare a fare la spesa ho anche pulito tutta la casa, alle 9:45 avevo già finito, assurdo, insomma stamattina mi sono alzata alle 7:00 con un po’ di intasamento nasale da smaltire, ho fatto colazione, le pulizie, e poi sono andata a fare la spesa. Le forze non sono ancora al massimo, ma direi che non posso lamentarmi, ho fatto tutto, e oggi sarebbe stato impossibile allenarsi, ha piovuto tutta la notte e c’è ancora quell’aria vaporizzata che rende il clima molto umido: ci credo, dopo quello che ho scritto a lei dev’essersi molto emozionata, devo dire anch’io. Tuttavia oggi pomeriggio ho deciso di rimanere a casa a riposare, perché così domani mattina potrò registrare TG tranquillamente, e di pomeriggio sarò pronta a sfidare Mario nel nostro 13° tennis già prenotato per le 16:00. Ho dimenticato di scrivere che poi alla lezione di giovedì sono arrivata alle 11:15 spaccate, di solito cerco di arrivare un po’ in anticipo per andare anche in bagno prima di iniziare se necessario ecc., ma è andata bene così. Non mi ricordavo che fosse così lungo il tratto a piedi dai carabinieri al Mediaworld: tra parentesi gli auricolari ho potuto provarli ieri mattina in allenamento, ottimo, così posso parlarne domani su Tenero Gheriglio, sono perfetti! Si sa già che domani pioverà ancora molto, non so se sto facendo la cosa giusta con lei, ancora una volta, ma la pioggia sembra indicare di sì; non riesco a smettere di amarla, nonostante quanto mi abbia fatto sia orribile, non può essere dimenticato, ma lo userò per scrivere ancora più piena di esperienze di vita. Il marito evidentemente è impazzito, avrà cominciato a voler sapere tutto, e all’idea di me e lei come nei film Carol (ne ho rivisto dei tratti ieri sera prima di dormire, mi andava, è sempre bellissimo) o Ammonite, non ha più trattenuto la sua rovinosa rabbia. Non so, però, cosa credeva di poter fare, fermare tanto calore? Tanto fuoco interiore? E tant’acqua all’esterno? Impossibile. E se anche sto sbagliando a darle spazio ancora, l’amore è l’unica salvezza, l’unica bellezza della vita. E questo, particolare e unico, non si consumerà per nessuna ragione, vivrà. Non lasciamoci, Alessandra.
— 9 marzo 2024
Sono le 15:19, ho appena iniziato lo stretching. Mercoledì sera non ho scritto, su nostra richiesta il professore ha iniziato a finire alle 19 in punto, e allora una volta uscita dall’aula sono andata a prendere la metropolitana, Lambrate-Centrale verde, Centrale-San Donato gialla, e alle 19:44 sono partita banalmente con la 121. Poi ieri ho fatto un casino dei miei, perché dovevo andare a ritirare al Mediaworld di Peschiera Borromeo gli auricolari nuovi per allenarmi, quelli di cui parlo anche nell’ultima puntata di Tenero Gheriglio, la 128, ma ho calcolato male i tempi. Alle 11:15 iniziava la lezione, alle 9:27 ho preso l’autobus 130 da casa fino ai carabinieri di San Donato, sono scesa lì alle 9:40, per andare al Mediaworld a piedi, ritirare i miei auricolari prenotati, tornare indietro sempre a piedi e riprendere la 130 per andare al Politecnico. Alla fine sono riuscita a riprendere l’autobus alle 10:24, ma in dei tratti, per farcela, ho praticamente corso, e non poco, mi si è slacciata anche la scarpa destra (maledetta, mi ha fatto perdere 10 secondi ahaha) anche se io faccio sempre a entrambe il doppio nodo (vita movimentata). Mi sentivo come quando in Accademia Aeronautica dovevo correre per fare determinate cose, e non avevo alternative: farcela o farcela. Cosa mi ha fregato? Che ho fatto una piccola sudatina, e preso un colpo d’aria. Perché poi ieri pomeriggio, dopo il Poli e il pranzo lì stesso, alle 15 sono voluta andare a leggere da lei, cioè sulla prima panca di marmo, non lo facevo da tempo, a quell’ora si stava benissimo, è la pace, per leggere quel posto in quel momento è perfetto, e soprattutto ieri non volevo perdermi quel sole e quel cielo limpido pazzeschi! Due nonnetti dolcissimi a passeggio in un momento mi sono passati accanto, ero proprio a leggere sdraiata con la testa appoggiata sullo zaino in quel momento, la moglie camminava aiutata da quell’affare con le ruote per agevolare la deambulazione, il marito no, e proprio lui ha esordito dicendomi “Ah ma è come alle Maldive qui eh!”, allora gli ho risposto “Eh sì, lo vede anche lei il panorama?”, ahaha. Ci siamo accordati tutti e tre sul fatto che il sole era bellissimo e si stava meravigliosamente fuori, e poi ci siamo salutati augurandoci un buon proseguimento, mi è scappato anche un “ciao belli”. Ma già lì insomma avevo un po’ di bruciore alla gola; mi bastavano altre 20 pagine – ne ho lette 50 – e avrei finito “Al culmine della disperazione” ma poi è arrivato Mario. Non ho ancora letto quelle 20 pagine rimaste, ma insomma a breve passerò al prossimo libro, “La caduta nel tempo”. Adoro Cioran, sono completamente innamorata dei suoi grossi viaggi tra le parole. Insieme a Mario ho mangiato un dolcetto al cioccolato, e bevuto un succo coi frutti rossi che ha alleviato il fastidio alla gola. Spesso facciamo questo tipo di cosa, comprando qualcosa all’Esselunga, ed è sempre un momento bello e semplice. Stamattina mi sono svegliata con ancora un po’ di mal di gola e dolori muscolari diffusi, ma figuriamoci, non avrei mai saltato l’allenamento, alle 11 sono uscita e sono andata a conquistarmelo. Che testa! Si sentiva non stessi alla grande, ma imperterrita ho corso, non un metro di meno, scherziamo? Sono salita e scesa dalle colline 100 volte, e dal muretto saltando altrettante volte (LOL), e poi ho fatto tutti gli esercizi, si sentivano i muscoli urlare ma io mi tappavo le orecchie. Se il marito ha notato fossi un minimo più smidollata mi ha guardata proprio bene, non era facile da capire ahaha! Al parcheggio della scuola oggi la sua macchina non c’era, ma ho capito che il marito era a casa perché stavolta ne ha fatta un’altra delle sue, ma prima di raccontarla aggiungo che nemmeno giovedì c’era la sua macchina al parcheggio: allora ha fatto davvero di tutto per farsi vedere almeno martedì, che bello, grazie tesoro mio. Ritornando al marito, tutt’altro che tesoro, e per carità nemmeno mio, oggi aveva la tenda della cucina a metà perché aveva lasciato mezza finestra aperta per arieggiare. Ma poi giustamente, per poter chiudere tutta la tenda ha accavallato le due finestre in modo inverso per creare una fessura per fare passare l’aria, però a un certo punto si è come pentito, ed è ritornato ad aprire mezza finestra come all’inizio, riaprendo anche metà tenda. Non l’avevo mai visto indeciso, l’ultimo inserimento l’avrà colpito molto ed è ancora confuso ahaha. Bene. Oggi mentre stavo facendo gli esercizi proprio sulla prima collina, la solita, è arrivato un signore col cagnolino, gli ho parlato altre volte, il suo cagnolino è fantastico perché appena arriva alle colline vuole correre tra gli arbusti molto folti che ci sono accanto alla prima collina. Il padrone lo lascia sempre correre, mi ha detto che insegue i conigli, lo fanno impazzire. Il giorno in cui avevamo fatto questo discorso poi mi aveva salutata agitando la mano, che signore dolcissimo, di cuore. Oggi mi ha fatto gli auguri per la festa della donna, allora visto che non so starmene mai zitta dopo averlo ringraziato gli dico “ah sì, com’è… Auguri eh! Che sei donna e ne hai bisogno di auguri! Auguri eh!”. Ha riso, è stato al gioco, e ha detto che purtroppo non dovrebbe essere questo il senso ma che gli piace la mia versione ahaha! Ho trovato anche un carrello con 50 centesimi oggi, una volta a casa ero smidollatissima, sono iniziati dolori muscolari doppi e una stanchezza assurda è venuta fuori, stanchezza che continua ancora adesso, ma imperterrita faccio stretching e sono contenta di tutto. Tra poco devo anche stendere che la lavatrice ha finito, domani penso che starò di nuovo bene. Prima della doccia devo vedere sempre il mio fisico, lo specchio lo rende un obbligo, ma piacevole, che fisichino armonioso, sempre! Ci credo, non mollo un attimo, e il benessere è percepibile. Sarà anche l’effetto del sogno dell’altro giorno… Grazie Alessandra, quando si può vorrei ricambiare le coccole intense, non me l’hai permesso! E per favore, se prendi il reggiseno col pizzo però non mostrarlo a Pierfi, sono gelosa. Quello è nostro. Agape (del sogno dell’altra volta) ed eros ben venga tutto. Anche Cioran alla fine dice che il vero amore deve comprendere entrambi. Io ti voglio e non ho mai smesso, spero e penso che per te sia lo stesso. Fine editing e pubblicazione 16:21.
— 8 marzo 2024
Sto facendo stretching. Stamattina al posto di andare in piscina ho fatto un allenamento classico qui a Zivido, ovviamente a causa delle mestruazioni: per metterci meno tempo di martedì, una volta al mese andrà così. Il tempo era bello, ed è stato un ottimo allenamento: oggi pomeriggio invece ha ripreso a piovere. Verso le 13:30 sono passata accanto al liceo con l’autobus, diretta al Politecnico, e per fortuna sono stata molto attenta: a differenza di quando sono passata ieri, la sua macchina oggi c’era. Avrei potuto perderla facilmente se non avessi scandagliato il parcheggio sin dal primo tratto, oggi iniziava alle 10, e non è riuscita a mettersi nella parte del parcheggio che le piace di più, quella verso il liceo, ma ha trovato posto nella parte più vicina all’ITIS. Sembra si sia assicurata, come al solito nell’ultimo periodo, io potessi vederla passando, parcheggiandosi nella prima fila, quando invece nella seconda, terza o quarta fila poi si sarebbe trovata più vicina all’ingresso del liceo. Mi sono emozionata moltissimo quando l’ho vista, è stato inaspettato, da tanto non andava più da sola di martedì, e col proseguire del mio viaggio non riuscivo a contenere la gioia che mi si era creata dentro. Forse il suo andare da sola di oggi tende a ribadire l’importanza di quello che racconterò proprio tra un attimo. Stamattina mi sono svegliata con lei in testa, semplicemente perché stanotte l’ho sognata a lungo, se ancora una volta il subconscio si è preso gioco di me non so cosa dire, ma dubito, penso piuttosto sia un modo estremo per rispondere ai dubbi che ho elencato nello scorso inserimento. E non posso assolutamente sorvolare su questo sogno meraviglioso, va raccontato, certo potrei trovarmi in imbarazzo, ma al diavolo. È stata, come possiamo dire… monella, sì veramente monella. Non so in quale casa fossimo, ma ci trovavamo per forza al chiuso, e un elemento, più di tutti, sembra essere un simbolo forte: la presenza del marito. Perché è monella? Tornava dalla doccia… non chiedetemi già cosa cavolo mi fumo, attendete un attimo, anche perché lo sapete, niente. Allora tornava dalla doccia con questo super accappatoio morbidoso, e io ero lì ad aspettarla. Cosa succede adesso dovrò spiegarlo senza spiegarlo, non che mi venga male, anzi, ma altrimenti qualcuno urlerebbe allo scandalo: voglio che questo sito rimanga in piedi (LOL). Tra me e il marito ovviamente sceglie di venire da me, e in poco, come nulla fosse, mi fa svestire. Il marito in disparte deve assistere a qualcosa di meraviglioso… non per lui, chiaro ahaha! Lei mi fa svestire e con frasi come “o adesso o mai più, che non mi trattengo” mi fa svestire per coccolarmi tutta intensamente. Va bene l’ho detto. Mentre dormivo è sembrato durare ore, ed è stato di un coinvolgimento tale che quando mi sono svegliata sembrava fosse successo davvero. Non so perché io non potessi farle niente e lei dovesse farmi tutto, peccato. Ma non mi lamento. Poi mamma mia, coi capelli umidi e l’accappatoio morbidoso che ho già nominato, sembrava io mi dovessi sottomettere a questo inaspettato piacere molto volentieri, ecco. Come fai a dire di no a lei in accappatoio morbidoso, minacciosa di riempirti di “coccole intense” (dai che ci siamo capiti, queste coccole intense erano giù lì, su di là…). Niente baci per stavolta, ce ne saranno stati in così tanti sogni che ho fatto una pausa. Comunque l’invenzione dell’accappatoio è nuova. Di solito lei nei sogni erotici mi compare in intimo (mi sto rovinando? amen, dovevo ahaha), l’intimo che le ho associato è chiaramente quello coi ghirigori di pizzo. Penso di essere andata fuori di testa ogni volta che nei sogni ho visto il suo reggiseno col bordino di pizzo. Se non ce l’ha che lo compri, perché non si può stare senza, il mondo perde completamente senso senza il suo reggiseno col bordino di pizzo. Basta la finisco, cosa penserà ora di me! Mi mancava avere queste emozioni, la giornata di oggi è complice, tra schiarite e forti piogge… io la amo ancora troppo. Chiaramente Mario ride quando racconto certe cose, fa bene. Ma è contento quando sa che io sono felice perché sento che lei è tornata nel mio cuore. Domenica pomeriggio abbiamo giocato per la dodicesima volta a tennis ed è stato fantastico, cose come questa sono privilegi che poche coppie possono permettersi. Nel giro alle colline post tennis però ancora una volta lei era da sola a casa, lo studio era acceso con la tenda semiaperta a curare un mio possibile passaggio, e recandomi in piazza con Mario si è come fiondata in cucina, ha aperto il frigorifero (si vede da fuori, perché lei non chiude la tenda come il marito, ovvio), chiedendosi probabilmente che cosa avrebbe preparato per cena, ma soprattutto per seguire il nostro passaggio, perché riapprossimandoci alla mia macchina si è ripiombata nello studio, e le luci sono state d’aiuto per vederlo. Io e Mario abbiamo fatto un giro veramente veloce perché quel giorno è venuto un vento incredibile, ci credo, il cambiamento è ancora in corso. La pioggia è stata abbondantissima e anomala negli ultimi giorni, tutto mi fa pensare che lei ancora mi corre dietro e mi vuole, come io le corro dietro e la voglio. Alessandra se anche non possiamo farci certe coccole mi piace da impazzire quando ti ribelli a tuo marito. Oggi tutto è stato bellissimo, dal sogno al risveglio, dall’emozione di aver visto la tua macchina a questo scritto.
— 5 marzo 2024