Il venticello, stasera, è incredibilmente fresco. Ho appena tolto dei panni dallo stendino, messo i primi piatti nella lavastoviglie… I miei sono ripartiti alle 17, ultimamente loro preferiscono lavare i piatti a mano, io invece da sola uso la lavastoviglie, avevo iniziato per il problema delle mani screpolate ma continuo sempre; basta mettere nella lavastoviglie i piatti ben sciacquati, anche perché a casa mia non esiste che li lasci con qualcosa dentro, già a fine pasto quasi luccicano, e lavando a mano, a parte, qualche padella o pentola che utilizzo spesso, o quelle due palette di plastica per alte temperature che devono sempre essere pronte all’uso, e aiutano a cuocere senza rigare le padelle, posso fare una lavastoviglie alla settimana. Sono sola ma ormai per me è questa la condizione di base, non l’altra, e con me stessa è bello stare, la pace che viene a crearsi è di altissimo valore, non solo attorno, anche interiormente. Stamattina corsa e poi esercizi insieme a Mario, ho parcheggiato alle colline, ho capito subito nessuno di loro fosse in casa… Ma aiuto, perché non hanno lasciato nemmeno una finestra aperta, è sempre scarso come arieggiano quella casa. Io e Mario siamo stati benissimo, c’era un bel venticello anche stamattina, poi abbiamo fatto una scommessa, l’ho formulata io come sempre: sarebbero tornati a casa per pranzo, per le 13:00? E come al solito avremmo puntato per la stessa opzione: sì, sarebbero tornati per pranzo, per le 13:00, nonostante le finestre tutte chiuse facessero presagire un rientro più tardi, l’evitare entrasse aria calda… Allora ho dovuto scegliere “non tornano per pranzo”, tanto va beh, le nostre scommesse non mettono in palio nulla, ahaha! Ovviamente alle 12:47 arrivano in macchina, a lei non è mai consentito di guidare quando è presente il capo supremo dell’universo, quindi si trovava affianco al capo supremo dell’universo (di staminchia ahaha). Il figlio dov’era? Non lo so, a volte penso che magari è andato a vivere da solo… Poi mi dico che non è possibile, figuriamoci, muore da solo, non sa fare nulla ahaha. Il ribrezzo che nutro per quei due cosi, marito e figlio, è enorme, ma hanno solo molte colpe e man mano le stanno ripagando, vivendo nella sensazione di essere delle schifezze senza un cuore per nessuno, nemmeno per se stessi, senz’amore, nemmeno per la più piccola delle cose, senza una vera passione per qualcosa, nemmeno più per quelle inutili partite. Ma Alessandra, anche se è difficile per te sopravvivere accanto a loro, e non meriteresti una vita così triste, oggi ho visto il tuo rinnovato look di capelli e stai benissimo. Starò pure sbagliando tutto, i libri non erano per me… ma se invece non sto sbagliando, quando penso che vuoi io non ti lasci mi emoziono e mi sembra incomprensibile, troppo bello. Stamattina mi sono già arrivati 4 dei 5 libri che ho comprato a causa tua, 59 euro e passa, domani mi arriverà anche “Il fuoco interiore”. Se davvero mi vuoi morta, perché quel “Non lasciarmi”, che nella quarta di copertina, in grassetto, porta scritto «Un romanzo commovente sulla forza dei sentimenti: l’amicizia e l’amore come uniche armi contro un mondo che nasconde egoismo e crudeltà.»? Con che coraggio l’avresti dato da leggere? Mi sembra abbastanza crudele quello che mi è stato fatto, e solo se l’amore a cui si allude è un parallelismo di quello che c’è tra di noi, amore che vince sempre e comunque contro un marito egoista, allora tutto si spiega: altrimenti no. Ogni volta che penso a tutte le offese che mi sono state imposte, compreso il dire sfacciatamente che i miei allenamenti sono finti (certo infatti il ferro mi scende in maniera anomala a causa dello spirito santo), che sono malata di mente (nessuno lo è davvero, o meglio, l’unico a esserlo è tuo marito), mi viene da vomitare, e veramente l’unica soluzione sarebbe quella di uccidere tutti questi esseri schifosi che hanno anche solo il diritto di respirare. Non oserò cercarti se prima non sarò certa di quello che vuoi davvero: spero tu non sia da sopprimere come tuo marito, come la sua amata Escremento Fantastico, come tutta quella gente merdosa, che non avendo nemmeno idea di chi sono, ha provato a infettarmi con le sue mani sporche di sangue dopo avermi accoltellata. Ti ho sempre voluto bene Alessandra, più di quanto è possibile farlo, ma tu? È un sogno o è vero? Vuoi davvero io non ti lasci? Non hai mai smesso di amarmi? Buonanotte amore mio.
— 30 giugno 2024
18:03. Stamattina è stato bellissimo passeggiare con Mario, e il pranzo è stato perfetto. Nel post pranzo ci siamo riempiti di coccole meravigliose, e scusami se ti ho fatta ingelosire Alessandra, eri in casa, ci hai visti… mi sentivo di andare un po’ all’attacco dopo il tuo tradimento di ieri. A parte gli scherzi, con Mario va avanti, anche se a volte litighiamo poi non riusciamo mai a staccarci, e sono felicissima di tutti i baci. Ma Alessandra mia, lo sai, questo posto è nato per noi, e non posso farne a meno, quando non ti scrivo per troppo tempo comincio a stare male, mi manchi. Tuo marito e tuo figlio stanno vedendo la partita Italia-Svizzera in televisione, posso baciarti senza che si accorgano: allora ti bacio. Se la donna che hai accompagnato ieri in macchina, di circa 35 anni (a quanto dice Mario), ti sta simpatica, ti vuole bene, sono solo contenta, ma non esagerare, dille che quello è il mio posto quando guidi tu, dille che la invidio ma prima o poi torno da te, e ti bacio davvero. Mi manchi, non so come fare a rivederti da vicino, ma se il destino sincronizza al minuto i nostri spostamenti, come venerdì 21, ci sarà un motivo. Morivo quando pensavo fossi stata tu a farmi male, e scusami se volevo demolirti, ma per fortuna è stato tuo marito, e avevo letto il tuo messaggio in codice tramite i libri, ma stavo così male da ignorare, da non vedere quelle chiare parole. Ieri mattina, mentre stavo pulendo, ho ascoltato l’intero album di Billie Eilish, “HIT ME HARD AND SOFT”: lo sto ascoltando anche adesso, ho iniziato a scrivere quando stava già andando. Mi fa emozionare tantissimo, ci sono alcune canzoni dolcissime, spero potrai ascoltarle anche tu, la Eilish si supera sempre. 27 anni, 35, 22 (della Eilish), o quello che vuoi, siamo donne, creiamo magie, mondi, e Alessandra ti prego, non lasciarmi mai, mai, ti prego. Ti bacio, ti stringo. Devo essere sicura che mi vuoi, mandami sempre i tuoi segnali quando puoi, vengo? Quando sarò sicura che mi vuoi io vengo, non vedo l’ora di riabbracciarti, se penso a quel momento svengo.
— 29 giugno 2024
Nonostante qualche piccolo errore, corretto qua e là (fino a poco fa), lo scorso inserimento mi ha fatto capire che ormai posso scrivere di rado, di frequente, ma in ogni caso ho imparato a scrivere. Non si smette mai di migliorare a scrivere, ma so scrivere. Che bello, e che si fotta, sì senza mezzi termini, la stupida maestra di Italiano delle elementari che mi dava per spacciata! Avevo dimenticato di dire che sabato mattina mi sono allenata da sola, e ancora solo con gli esercizi, ma si capiva nessuno fosse in casa alle colline: una rarissima evenienza. Per questo domenica sera, quando io e Mario ci siamo rivisti per mangiare da Bob, lei a un certo punto ha spalancato live la tenda dello studio per guardarci proprio bene: le mancavo, non mi vedeva né sentiva da 6 giorni! Sono le 17:15, sono molto stanca per la piscina, ma avete pregato bene per me, grazie, l’acqua oggi aveva una temperatura di 26 °C, sono stata benissimo. Ho fatto la misurazione con l’Apple Watch, come la scorsa volta, e anche se forse non sarà precisissima, è meraviglioso io possa sapere la temperatura dell’acqua in autonomia, perché è importante, sia per sapere se è troppo fredda sia per sapere se è troppo calda… Oggi ripeto, era ottima, ed era ottima anche la temperatura dell’aria, 30 °C; il sole, meraviglioso, mi ha accompagnata di nuovo per 3500 metri, che in vasca olimpionica sono 70 vasche, ma presto aumenterò… ovvio, cosa vi aspettavate? All’andata ho avuto un piccolo disguido, sono scesa in orario per prendere l’autobus ma questo non arrivava. Così ho chiamato i miei genitori, e visto che erano in giro e stavano per tornare a San Donato col camper, per fare il rifornimento e poi richiuderlo nuovamente nel suo grosso box apposito (sono box rari, si trovano in via Privata Oriana Fallaci, al confine tra San Giuliano e San Donato, e in veramente pochi altri posti in Italia), mi hanno accompagnata in piscina: l’autobus mi avrebbe fatta ritardare di troppi minuti. Invece alle 12:45 avevo messo la crema solare ed ero pronta per scendere in vasca. E oggi è stata come al solito precisa la sincronizzazione con te, Alessandra (mia), perché stamattina Mario trovandosi in giro mi ha avvisato non ci fosse la tua macchina al parcheggio – guardiamo perché sappiamo che sei nella commissione interna d’esame qui al liceo –, ma quando sono passata da via Europa al ritorno con l’autobus, alle 15:00 in punto, ho visto la tua macchina parcheggiata. E se anche le ruote proprio non riesci ad allinearle, e non so se lo fai per farmi arrabbiare (carina), o per farmi impazzire (sexy), ti devo dare una bella notizia: penso di aver capito definitivamente che l’anno scorso i libri che hai dato da leggere per le vacanze erano solo tutto un modo per parlarmi. Sono arrivata a questa conclusione perché non c’è altra spiegazione, erano tanti, inaspettati, e quest’anno in parte li hai tolti, hai lasciato solo il solito “I bottoni di Napoleone”, che lessi appena lo diedi nell’estate del 2021, insieme a “Qualcosa, là fuori”, e invece hai tolto “Non lasciarmi”, che appunto non so nemmeno quanto si collegasse agli argomenti di studio, avevi fatto una mezza follia solo per me ad assegnarlo (grazie meraviglia mia, ssshhh piano che Pierfi mi sente se dico “mia”), e hai tolto anche “Il fuoco interiore”, e quante volte ti ho detto che per te, interiormente, mi brucia un fuoco indomabile? Troppe. Stamattina però ho ordinato tutti i libri che hai dato, sì tutti (senza “I bottoni di Napoleone” che ho già, è ovvio), anche quelli che da anni dai alle terze, e io chiaramente non sceglierò tra “Il cucchiaino scomparso e altre storie della tavola periodica degli elementi” e “Come si sbriciola un biscotto?”, ma li leggerò entrambi. Se vedi ho già aggiornato la sezione ☞Books. Ho mantenuto l’ordine in cui li avevi scritti, e inizierò da quelli per le quarte, ho veramente tanta curiosità di vedere com’è “Non lasciarmi”, spero non sia solo sadico e triste come sembra ahaha! Interruzione, mi ha chiamato Mario in diretta, sono le 17:45. Mi ha riferito che poco fa ti ha vista passare in macchina, stava andando a casa da un allenamento alla struttura all’aperto del laghetto, e niente, gli sei passata davanti in macchina… affianco a te però c’era un’altra donna. Aaaaaaaaaaaa non mi tradire, impazziscooo (LOL). No davvero, fai la brava, so che grazie a me hai capito che le donne non ti dispiacciono affatto (finally), ma sta mora con i capelli lunghi se non la stavi portando a casa non so dove la stavi portando. Mario mi ha rassicurata sul fatto che non la stavi baciando, ma io gli ho detto che “eeehhh non si può sapere dopo…”, ahaha, siamo birbantelle oggi, Pierfi l’hai proprio abbandonato nella sua disperazione, nella sua sconfitta. Volevo dirti – se solo Mario non mi fa impazzire e ingelosire, ma dai scherzo, lo ringrazio anzi, poverino, che ci può fare, è circondato da donne –, che non so a questo punto se leggere veramente “Il conte di Montecristo” come prossimo libro, o rimandarlo in favore dei tuoi; comunque non sono offesa perché non hai dato quello di Stefano Vendrame, c’era poco tempo per studiarlo bene, e forse appunto volevi farmi leggere i tuoi, e hai vinto. Non m’importa mai di certe cose inutili, basta che mi ami. Concludo con una questione abbastanza in linea col tuo tradimento di oggi (gelosissima), sai la canzone di Billie Eilish, ☞“LUNCH”, che ho detto stesse benissimo come colonna sonora per la tua passerella di venerdì scorso… solo dopo avertela condivisa ho letto bene il testo, e wow, è SUPER HOT, e siamo noi. Il fuoco interiore sta diventando un vulcano in eruzione, leggine il testo ti prego, semmai te la lascio qui sotto perché è assurdamente in tema. Ci mangiamo a vicenda? Direi di sì, io ti mangio tutta, stai attenta Alessandra, anzi no. Pierfi ma vaffanculo, come fai a fermarci, devi comprare un idrante, e non basta: sei riuscito solo ad alimentare questo fuoco da tempo indomabile, leggi anche tu se vuoi qui sotto… o forse è meglio di no, non reggeresti. “hard not to overheat”…
Oh, oh-oh
I could eat that girl for lunch
Yeah, she dances on my tongue
Tastes like she might be the one
And I could never get enough
I could buy her so much stuff
It’s a craving, not a crush, huh
“Call me when you’re there”
Said, “I bought you somethin’ rare
And I left it under ‘Claire’”
So now, she’s comin’ up the stairs
So I’m pullin’ up a chair
And I’m puttin’ up my hair
Baby, I think you were made for me
Somebody write down the recipe
Been tryin’ hard not to overeat
You’re just so sweet
I’ll run a shower for you like you want
Clothes on the counter for you, try ‘em on
If I’m allowed, I’ll help you take ‘em off
I could eat that girl for lunch
Yeah, she dances on my tongue
Tastes like she might be the one
And I could never get enough
I could buy her so much stuff
It’s a craving, not a crush, huh
Oh, I just wanna get her off, oh
Oh
Oh, oh
Oh
She’s takin’ pictures in the mirror
Oh my God, her skin’s so clear
Tell her, “Bring that over here”
You need a seat? I’ll volunteer
Now she’s smilin’ ear to ear
She’s the headlights, I’m the deer
I’ve said it all before, but I’ll say it again
I’m interested in more than just bein’ your friend
I don’t wanna break it, just want it to bend
Do you know how to bend?
I could eat that girl for lunch
She dances on my tongue
I know it’s just a hunch
But she might be the one
I could
Eat that girl for lunch
Yeah, she
Tastes like she might be the one
I could
I could
Eat that girl for lunch
Yeah, she
Yeah, she
Tastes like she might be the one
— 28 giugno 2024
Sono le 21:59, non scrivo da tanto, lo so, ma se non avete già capito le motivazioni di quest’assenza prolungata le capirete tra poco. Sto facendo stretching, ma finalmente legittimamente post corsa. Non correvo dal 3 maggio, il giorno prima dell’infortunio al dito del piede… oggi riprendere è stato come volare, certo non siamo al 100% con la guarigione, il callo osseo è ben presente (e meno male, senza non saremmo sulla strada giusta per guarire), l’osso in sé è un po’ ingrossato, per questo non riesco ancora a piegare il dito, come dire, in giù, ma essendo che la guarigione di base ha avuto quasi due mesi per agire, per la corsa ero pronta a ripartire, con le dovute accortezze. Al 97% ci siamo, si sente che qualcosa è ancora strano, ma durante la corsa i dolori non ci sono proprio stati: mi sarei fermata immediatamente altrimenti, invece ho potuto proseguire, e facendo qualche pausa camminando, e contando anche il tratto finale dopo gli esercizi alle colline, ho fatto un giro di 6 chilometri. Mi mancava enormemente. Alle colline tutto bene, lei sempre a far capire fosse ben presente, il marito come al solito lentissimo a tappare la finestra della cucina, e poi il sole era bello oggi pomeriggio, dopo tanta pioggia mi ha scaldato il cuore, con 26 °C è stato un allenamento spettacolare. Ma l’abbondante pioggia ha avuto un grande significato anche stavolta, perché giovedì 20 Briciola ha smesso di mangiare, giusto mercoledì 19 aveva ancora mangiato bene sia a pranzo che a cena… E invece poi il declino, sabato ha smesso anche di bere, abbiamo capito che era arrivato il momento di salutarla. Ha avuto parecchie crisi di nervi negli ultimi giorni, in alcuni momenti le usciva dal musetto anche della bava strana poverina, il 25 settembre 2023, come avevo raccontato anche su Tenero Gheriglio, l’avevamo portata dalla veterinaria già pensando dovesse esserci un addio. Quel giorno fu atroce, ma poi la veterinaria (bravissima) ci fece tornare a casa con Briciola e ci diede la strada per vederla guarire, ricamminare miracolosamente dopo la paralisi che aveva colpito le sue zampine posteriori, e anche se le goccine di calmante per le crisi di nervi avrebbero potuto farla morire perché il cuoricino avrebbe potuto anche non reggere, Briciola ha fatto una vita incredibile per altri 9 mesi, andando persino a Bormio (dove appunto ha ricamminato da sola per la prima volta), e a Positano, a fare anche la sua cacca di lusso sulla spiaggia (tranquilli prontamente rimossa). Però nella sua agonia degli ultimi giorni, in cui senza mangiare nulla è diventata pelle e ossa, non ci siamo sentiti di lasciarla morire di fame e di sete, non saremmo stati in grado di guardarla ancora, prenderla in braccio faceva una pena infinita, era già troppo leggera, debole, e allora lunedì alle 17:15 avevamo l’appuntamento dalla veterinaria per l’eutanasia. Due anestesie, e quando non avrebbe più sentito nulla un farmaco per farla riposare in pace. Mio padre è uscito dall’ambulatorio, non ce la faceva a rimanere, mia mamma invece è rimasta ad assistere, e non volevo lasciarla da sola. Briciola non ha avuto nemmeno gli spasmi che la veterinaria ha avvisato potessero esserci, non ha sofferto, non si è accorta di nulla: negli ultimi giorni dormiva come un angioletto e anche in questo caso è stata un angioletto meraviglioso, la veterinaria la chiamava “tata” mentre la faceva calmare per le punturine, non che non fosse già calma abbastanza visto il suo stato ormai costantemente dormiente, e anche la piccola rasatura della zampetta anteriore, che la veterinaria le ha fatto col rasoio elettrico per trovare le vene per le punturine, è stata tenera ai miei occhi, e così il laccio emostatico, tutto. Briciola ha vissuto tutto quello che poteva, e nonostante il dolore di salutarla definitivamente sono stata contentissima di questo, l’abbiamo aiutata a continuare a vivere per tutto il tempo che doveva, e glielo dovevamo, è stato impegnativo ma bellissimo, perché i cani sono anime buone, dolci, ingenue, affettuose, e sono di gran lunga più belli degli umani. Ho pianto tantissimo negli ultimi giorni, da farmi venire il mal di testa, stanotte ho dormito 9 ore, non è da me, ma tra il ciclo e il mal di testa ero ko. Negli ultimi tre giorni hanno continuato a viaggiare, nella mia testa, tutti i ricordi di quella che è stata la cagnetta più importante della mia vita, mi ha vista crescere dagli 11 ai 27 anni, avrebbe fatto 16 anni il 2 di agosto, e io ho visto crescere lei, aveva due mesi quando l’avevamo presa, dire che fosse un amore di cagnolina è riduttivo, devo fare un post su Instagram con alcune delle sue foto più belle, è solo che gliene abbiamo fatte così tante che sarà difficile sceglierle, ma devo farlo, appena riesco. Ci sono tanti ricordi con lei perché ha vissuto il passaggio di 3 camper, poi tipo 333 viaggi, compresa quella volta in cui a Livigno, a Pasqua, ci corse dietro per tutto il nostro tragitto con gli sci di fondo (non voleva restare in camper da sola, era attaccatissima, la chiamavamo “cozza”), e mio padre era convinto che quella faticosa corsa sulla neve per ore l’avrebbe fatta morire, ma era fortissima, un cuore grande, e una surfer vera, altro che come la padrona, scarsissima, che è riuscita solo a rompersi un dito del piede col surf. Grazie Briciola, sei stata immensa, e la tua dolcezza era anche inusuale per la tua razza, il Miniature Pinscher è sempre un po’ aggressivo, invece tu giustamente ti facevi rispettare dagli altri cani, però con gli umani sei sempre stata affettuosa, fino all’età di 8/9 anni hai avuto quella reazione dolcissima di farti la pipì addosso ogni volta che qualcuno ti faceva troppe coccole. “Non farle troppe coccole sennò poi fa la pipì addosso” era la solita frase da ripetere a chiunque entrasse in casa nostra, o a chiunque ci ospitasse nella sua… Ma non funzionava mai, Briciola mia bellissima, e tu la pipì non riuscivi a trattenerla. Sono emozionata da giorni perché ho potuto accompagnarti fino all’ultimo, hai saputo fare il tragitto finale della vita non a Marina di Carrara coi nostri genitori ma sei tornata in tempo da me, sei stata una sorellina, una compagna di vita, e quando avevo paura tu c’eri sempre, e la tua anima innocente ha sempre odiato se si litigava in casa, ci abbaiavi se non volevi discutessimo, ci leccavi se piangevamo, ci odoravi sempre e comunque, ed è difficile dimenticare di quando ti stringevo tenendoti in braccio. Sei stata unica, e ti cerco in ogni circostanza, dal primo rientro in casa, a quando siamo in cucina, a quando passo davanti alla camera dei miei perché ultimamente eri lì e passavo continuamente a controllarti, se volevi bere, se volevi altro. Non so se ti ho fatto abbastanza coccole, ma ora mi viene da piangere perché avrei voluto vivere con te per sempre. Adesso le lacrime scendono ancora, ti prometto di non dimenticarmi di nessuna storia, esperienza vissuta insieme a te, perché sono tutte indimenticabili, e ti prometto anche che quando sarò troppo umanamente impegnata a fare i capricci mi dirò di ricordare la semplicità canina, il non avere altro che le coccole, la pappa, una cuccetta bella, i padroni da seguire, da addolcire, e non molto di più. Alessandra, oggi vieni dopo, è normale, ma devo raccontarti delle cose. Lunedì 17, di sera, con Mario è stato bello andare a mangiare proprio accanto a casa tua, da Bob (post Instagram dello scorso inserimento), pensa che ci siamo riandati domenica sera perché ci era piaciuto tanto, e non so perché non ci eravamo andati mai prima d’ora, avevamo sempre avuto quel bell’odore di carne davanti! E niente, mi è rivenuta in mente Briciola per questo, aggiungo che ha mangiato i croccantini e un po’ di frutta, pezzettini di pane, per tutta la sua vita, ma da settembre all’ultimo le abbiamo preparato la pappa più buona al momento, sia per la mancanza di una dentatura adeguata, sia per l’effetto positivo che poteva darle, pollo, carne trita, orata, pesce spada, salmone, tonno, tutta la carne (anche del pesce) che mangiavamo noi e poteva mangiare, con il brodino con le carotine, e altre verdurine, ahaha come se le divorava tutte! Martedì poi sono andata in piscina ma l’acqua era fredda, 22 °C, ho voluto fare a tutti i costi 3500 metri, che in vasca lunga (50 m) valgono di più perché è più faticoso, hai meno spinte dalle virate… Non nuotavo da aprile ma comunque ce l’ho fatta, il dito non ha avuto alcun problema nemmeno alle virate, ma l’acqua era veramente fredda, provavo sollievo quando le braccia mi giravano per aria, fuori dall’acqua insomma, perché c’erano 29 ºC, assurdo. In ultimo non vedevo l’ora di uscire, non ci ho messo nemmeno un’ora e mezza ma mi si stava congelando il cervello. La doccia calda è stata un sollievo, nell’autobus per tornare a casa ero stravolta, immobile, e anche durante il pranzo ero a pezzi (ho mangiato tardino perché per risparmiare ho scelto l’orario 12:30-14:30, visto che quello che piaceva a me, dalle 17 alla chiusura alle 19, l’hanno abolito ahaha), mi stavo divorando quelle due friselle coi pomodori, tonno, olive e mozzarella, tanto che mio padre la sera mi ha detto che sembrava non mangiassi da giorni (LOL). Solo io potevo stare nell’acqua tutto quel tempo, da piccola nel mare ci stavo le ore, spingevo Briciola sulla tavoletta tra le barche ormeggiate accanto alle isolette della Croazia, i tedeschi la chiamavano “capitano”, e non so quante foto mi sono beccata senza volerlo ma bastava io rimanessi per ore in acqua… Certo così fredda non era mai, venerdì rivado in piscina (pregate per me, va beh questa volta sono già preparata mentalmente, è diverso), ho preso l’abbonamento 10 ingressi a 50€ per l’orario 12:30-14:30, ma questa estate è piovosa come non mai. Ora si capisce che negli ultimi giorni il cielo piangeva per Briciola, ma forse anche tu Alessandra mi stavi aspettando, ti stavi chiedendo cosa fosse successo, ho visto i libri che hai dato e poi con calma ne riparlo, ma dovevo raccontarti che giovedì non mi sono allenata di nuovo sia per fare guarire completamente la gola (la piscina gelata, insieme al ferro basso non avevano aiutato), sia per concentrarmi per l’esame di venerdì (ancora), e proprio venerdì sono passata con l’autobus accanto al liceo, per andare appunto a fare l’esame delle 9, e indovina? Vedo subito la tua macchina… e subito dopo vedo proprio che stavi camminando, erano le 7:55, avevi appena parcheggiato e stavi andando verso l’ingresso, ti ho vista bene perché non eri lontanissima dalla strada su cui passo con l’autobus. Oltre alla solita borsa portavi un sacchettino di carta in una mano, tipo quelli che danno quando compri qualcosa, avevi una camicia blu/azzurra, ho studiato la tua camminata, sembravi decisa, contenta, di lì a poco sono usciti i compiti delle vacanze coi libri che hai assegnato. Come abbiamo fatto a sincronizzarci così bene non so, stavo ripassando già e mi hai distratta, ero un po’ su di giri, fino al Politecnico a tratti ti ho ripensata, avevo la musica che scorreva nelle orecchie e la canzone che sembrava più azzeccata alla tua passerella era ☞“LUNCH” di Billie Eilish. Chissà se nel sacchettino c’era il tuo pranzo appunto. Alle 12:45 sono ripassata tornando a casa e la tua macchina era ancora lì parcheggiata! Sono stati giorni incredibili, non ci sarà mai nulla di monotono o usuale nella mia vita. E va bene così, vita. Fine editing e pubblicazione 23:51.
— 26 giugno 2024
— 18 giugno 2024
E… sto facendo stretching. Lunedì sono uscita per andare a un’esercitazione extra di Probabilità, ovviamente nell’aula c’era l’aria condizionata a bomba, mi sono subito coperta con una maglia lunga ma figuriamoci: mal di gola bruciosissimo nei giorni successivi. Martedì mattina poi sono uscita per allenarmi, e visto che in via Europa non era rimasto libero nemmeno un parcheggio, essendomi dimenticata di portare il carrellino sono andata a lasciare la macchina nel parcheggio sotterraneo dell’Esselunga di piazza Bobbio. Entrando la colonnina automatica ti consegna un ticket che in cassa, dopo la spesa, devi farti timbrare per poter riuscire con la macchina: tempo massimo di permanenza gratis 90 minuti. Faccio il mio allenamento, imposto una sveglia per non perdere l’orario, venti minuti prima della scadenza del parcheggio entro nell’Esselunga, compro 6 banane, ossia 0,99€ di spesa gigantesca, e torno a casa. Il giorno dopo i miei vanno a fare la spesa vera, e indovina? Non c’erano le banane, o meglio quelle rimaste erano tutte ammaccate, aperte, malridotte. Delle volte sono di una precisione assurda. Ma prima di arrivare a dire due parole sul rientro a casa dei miei genitori e di Briciola, martedì era il tuo compleanno Alessandra, e mi è piaciuto molto venirti a trovare. Eri lì, era percepibile, avevi la finestra dello studio aperta. Insomma, 67 non sono pochi, ma prima o poi arriva per tutti questo momento ogni anno… Dopo l’allenamento sono andata in coma, perché ho fatto tutti gli esercizi in tempi più ristretti ed è risultato anche più drastico, inoltre la condizione del mal di gola si era stabilita e già creava un po’ di debolezza. Mercoledì mattina poi sono andata a fare gli esami del sangue per controllare il ferro e i valori annessi: non sono tornata ai livelli critici dell’anno scorso, ma insomma sentendo la dottoressa adesso riprendo per tre mesi una pastiglia al giorno di Ferrograd, ne ho già prese 3. Il ferro in 7 mesi è sceso da 179 a 30 μg/dL (valori di riferimento 33-193 μg/dL), la ferritina si è abbassata da 40.2 a 12.5 ng/mL (valori di riferimento 13.0-150.0 ng/mL), la transferrina è rimasta stabile, era 344, ora è 343 mg/dL (valori di riferimento 200-360 mg/dL), e l’emoglobina si è ridimensionata di poco, era 13.5, ora è 13.0 g/dL (valori di riferimento 13.0-16.5 g/dL). Sono appena andata a recuperare l’inserimento del 31 ottobre 2023, Writings sta diventando un’enciclopedia Mirianoide incredibile! Nell’ultimo mese ho notato fossi genericamente un po’ più stanca, ma la mia emoglobina, stavolta, non è andata alla ricerca disperata di alleati, la soglia critica non è stata raggiunta e l’emoglobina non è stata costretta a scendere di nuovo attorno al bassissimo valore di 8 g/dL dell’anno scorso; da ottobre ad adesso oltre a mangiare spesso la carne rossa ho preso, su consiglio della dottoressa di base, 5 pastiglie di Ferrograd al mese nei giorni delle mestruazioni, ma evidentemente non basta. Nell’immediato futuro capirò quale metodo attuare, se prendere l’integratore per meno tempo ma più volte durante l’anno… Sono andata a ristudiare, e per lo sport è naturale il ferro si abbassi di molto, una pastiglia di Ferrograd apporta più del fabbisogno giornaliero di ferro, ma se poi non lo prendo per troppi mesi continuativamente riscendo troppo in basso. Ambirei, per non fare le capriole per aria in alcuni mesi, e strisciare per la fatica in altri, a non farlo scendere troppo: a questo giro non c’è stato nessun grosso errore, ma vorrei comunque trovare un migliore equilibrio durante l’anno. La dottoressa non può capire a che livello io mi sprema quando mi alleno, nuoto, corro, scio, windsurfo, e via dicendo. Il mio cervello poi consuma troppo, e pure lui ha bisogno del ferro. In più non mi vengono così tanto facilmente il mal di gola e il raffreddore quando il recupero, e quindi l’innalzamento delle difese immunitarie post sport, avviene più rapidamente: è un contro anche questo. Giovedì infatti non me la sono sentita di allenarmi, sia per dare la priorità all’esame di venerdì pomeriggio, sia perché la condizione fisica, tra tutto, non era eccezionale. Anche lo stesso prelievo di mercoledì mattina mi ha lasciata rammollita più del solito, certo mi trovo pur sempre in quello che è solitamente il periodo più stressante dell’anno. I miei genitori sono tornati a casa per delle commissioni ma anche per Briciola: nelle ultime settimane purtroppo ha avuto un calo di energie non indifferente, e senza incitazione, e addirittura senza imboccarla, non avrebbe mangiato quasi niente, ma solo dormito costantemente, per fortuna però ci sono dei momenti in cui è più carica. È molto vecchia, riposa tanto e si muove poco, non so per quanto tempo ancora potrò accarezzarle la testolina e il corpicino e vedere che le piace. Ormai è da tanto che siamo preparati al suo addio, ed è diverso da quando avviene tutto da un momento all’altro, ma intristisce lo stesso. È dolcissima quando dorme, un angioletto, e sempre bella, da non sembrare così vecchia come invece è. I miei ripartiranno a breve, la saluterò molto bene. All’arrivo a casa era anche molto più debole di come si presenta attualmente, ma appena ho potuto rivederla, accarezzandola ha subito capito benissimo fossi io, e la sua emozioncina si notava molto bene dal muoversi della sua codina, dei suoi occhietti, e dai tremolii di gioia che chi ama i cani sa riconoscere all’istante. Sono stata contentissima di rivederla anche questa volta. Stamattina mi sono allenata sempre con soli esercizi, ma stavolta di nuovo con Mario. Il marito è stato come sempre lentissimo a chiudere la cucina, tanto che ogni volta penso in un primo momento non ci sia… Ma dove vuoi che sia, sta sempre in casa. Tu Alessandra, sempre aperta ad accogliermi invece, lo studio mi serve sempre a capire cosa senti, forse eri in pensiero, dopo il tuo compleanno non sono più passata di lì. La piscina all’aperto della Snam è aperta da oggi, penso proprio che il prossimo allenamento in programma per martedì avverrà in quella piscina. Per domani mattina è previsto un semplice giro con Mario, forse passeremo anche a dare un’occhiata alla piscina. La guerra continua, ci vuole pazienza ma il mio dito sta guarendo sempre meglio. Alessandra dimmi che non sono l’unica a pensare “io ti voglio”.
— 15 giugno 2024
Sto facendo stretching. No, non ho ancora potuto ricominciare a correre, è da più di un mese che non posso farlo e mi manca tantissimo, ma non per questo ho abbandonato lo stretching in questo periodo: non lo faccio dopo ogni allenamento come al solito, ma comunque, di frequente, lo ripasso. Gli allenamenti di soli esercizi per gambe, core e braccia stanno procedendo benissimo, e mi stanno fortificando, definendo, stremando (essenziale! LOL), e soddisfacendo molto; in piscina alla fine non ci sono più riandata (l’allenamento del 23 aprile è ancora l’ultimo), ma ormai sto aspettando volentieri apra l’olimpionica all’aperto della Snam per andare direttamente lì a riprendere a nuotare. Al ditino sfortunato le cose stanno andando sempre meglio, ma devo avere ancora pazienza, non è ancora assolutamente guarito del tutto, certo alla fine non essere andata al pronto soccorso, e non aver scoperto subito che fosse rotto, mi ha aiutata a non demoralizzarmi troppo: se mi avessero detto subito che non avrei corso per 2 mesi sarei impazzita all’istante! Ho potuto far vivere le buone (false) speranze, affrontando il problema giorno per giorno, e ho capito che invece si trattasse di un dito rotto, solo quando dopo tre settimane dall’infortunio per fortuna avevo già oltrepassato il periodo più brutto. Alle colline continuo a trovare quadrifogli, un giorno 7, uno 1, un altro 4, un altro ancora 1… Stamattina 8. Scusate la banalità ma è divertente. I ragnetti, le mini tarantoline pelose (o come le chiamo io), e i ragni giganti, continuano ad assalirmi in ogni luogo, e ben venga; anche qui: scusate la banalità ma è divertente. Non scrivo da? Non me lo ricordo neanche. Ho controllato, era martedì. Poi mercoledì e giovedì sono rimasta a casa a studiare e il marito ha continuato ad accompagnarla ogni giorno, Mario ha potuto riportarmelo. Venerdì mattina mi sono allenata da sola alle colline col metodo carrellino, avevo tolto i peli dalle gambe e dalle ascelle e ho tardato un po’, ma mettere i leggins fino al ginocchio e la maglietta a mezze maniche per la prima volta (sì finora il meteo era stato così accomodante da ritardarlo!), è stato necessario perché faceva abbastanza caldo, ma il sole mi ha coccolata, il venticello spesso arrivava, e non posso lamentarmi, sono stata benissimo. Tuttavia, quello che ho visto in quel giorno riguardo al marito, mi ha fatta scompisciare dal ridere come al solito. Stranamente è uscito con la macchina, l’ho visto rientrare mentre mi trovavo nella seconda parte dell’allenamento, ma dopo una ventina di minuti è uscito di nuovo, sempre con la macchina (ti pare possa anche solo osare camminare qualche volta?), erano le 12:51. Allora mi sono detta: ecco che va a prenderla, forse essendo l’ultimo giorno di scuola al posto che alle 14 finisce alle 13… quindi torno col carrellino alla macchina, ma non avendo ancora visto passare la loro macchina, capisco di dover controllare se il marito si trovasse ancora lì ad aspettarla: alle 13:45 vedo il marito in macchina parcheggiato – proprio all’interno del parcheggio – ancora ad aspettarla, senza che ci fosse ancora nemmeno l’ombra di un imminente arrivo di lei, aiuto! Lo ama così tanto da farlo aspettare un’ora fuori, ci rido ancora, non mi trattengo ahahah. Sicuramente che lui le abbia tolto la libertà di andare da sola proprio all’ultimo l’ha fatta arrabbiare parecchio, allora si è vendicata facendolo aspettare fuori un macello di tempo, ahaha! Hai fatto bene Alessandra, quel cretino deve finirla, davvero. Stamattina tra l’altro eravamo da sole all’inizio, è stato bello (non considero tuo figlio tanto non ha una grande credibilità, stava sicuramente dormendo). E niente, ho riso anche stamattina, perché all’inizio la cucina era aperta, sia nel senso della finestra che della tenda, ho urlato “forza veloce sei in ritardo, corri, chiudi tuttooo” rivolta al marito, o qualcosa di questo tipo, ma la cucina è rimasta tutta aperta… chiaro, il marito è arrivato in macchina dopo un po’, solo a quel punto la cucina ha ottenuto una finestra chiusa e una tenda completamente tappante: nemmeno la povera cucina lo sopporta più, sicuro, ahaha! Alessandra mia, avrai riso quando stavo urlando a coso di correre per chiudere, e grazie per avermi fatto capire chiaramente che tu di chiudere per me non hai proprio bisogno. Mi è anche piaciuto che al mio andar via sei riuscita a farmi capire che fossi lì a guardarmi, la tenda dello studio si è aperta e ho apprezzato tantissimo anche questo tuo piccolo segnale. Ho scoperto che quel segno che sembrava l’alone del tuo fiato per quando stai ad aspettarmi alla finestra, in realtà è un ovale consumato sulla zanzariera, peccato. Ma dai sai che comunque scherzavo, mi ami e lo fai, anche senza di questo tipo di immaginazione che avevo composto su di te. Ti amo anch’io, mi manchi troppo. Ieri mattina l’esame (sì, di sabato), alle 8:30, è stato abbastanza stancante, ma poi di pomeriggio mi sono vista con Mario, era il suo compleanno… 25 anni, cioè 100! Ti prego Alessandra, per il tuo compleanno manda a cagare Pierfilippo, digli proprio “vai a cagare Pierfilippo”, fallo per me, grazie. Continueremo a essere meravigliose insieme, non è una promessa, è una previsione, lo sento fortissimo.
— 9 giugno 2024
Sia chiaro, non voglio in alcun modo contraddirmi quando scrivo di non vedere l’ora di poter raccontare alcuni dettagli rilevanti sul mio tragitto segreto. Continua a valere che nessuno si accorgerà di quando avverrà il fatidico cambiamento dettato dal famoso foglio di carta dal formato strano, o meglio io non lo imporrò a nessuno cercando approvazione, provo disgusto davanti a tutte quelle persone mollicce alle quali è stato vitale farlo (secondo me sono da compatire!), perché non sarò che la stessa Miriana dell’istante prima di quel momento, con tutte le caratteristiche, le capacità, i limiti, i sogni: al massimo chi vorrà se ne accorgerà da solo, i veri raggiungimenti avvengono in anni di lavoro e bisognerebbe onorare la fatica di quegli anni, non il mero risultato finale. Quindi, nell’ultimo inserimento mi riferivo piuttosto alla voglia di raccontare qualche dettaglio a quel punto rivelabile, ufficiale, solo perché interessante, divertente, incredibile (promesso!). Venendo alle banalità, il marito ha puntualmente risposto alle mie parole, altrimenti il mio dubbio sul fatto lui sia a conoscenza o meno di questo luogo nell’ingovernabile internet (sempre per enfatizzare l’uso inglese di “the internet”), ogni volta, riproponendosi, resisterebbe troppo a lungo, invece lui ritiene fermamente che questo sarebbe un vero peccato… Ahaha! Lunedì l’ha accompagnata a scuola, sono passata verso le 11:30 per andare a fare un esame e in verità avevo pensato di vedere la sua macchina al parcheggio, non considerando erroneamente però, quanto l’aggettivo “scoppiato” il marito non potesse averlo ben digerito. E com’è ovvio l’ha accompagnata anche oggi, io e Mario abbiamo fatto gli esercizi insieme alle colline, di nuovo grazie al “metodo carrellino”, e l’abbiamo potuto appurare facilmente. Banalmente, all’inizio la finestra della cucina era aperta, senza tenda, ma al nostro classico spostamento dalle panche di marmo alle colline il marito ha detto “presente”, chiudendo la finestra della cucina e riparandosi dalla fatale luce del mondo sfruttando completamente la tenda. Continua così, sei già morto, stai sempre chiuso nel tuo guscio vecchio riempito dal tipico odore di marcio, il mondo continua a splendere e tu non puoi nemmeno vederlo. Lei mi ama, se non mi amasse il marito ora sarebbe ancora vivo, felice, perché io sarei stata da sempre ininfluente, ma non è così, e se questo mondo abbastanza rotto ancora splende, è soprattutto grazie al mio rinnovato vestito sbrilluccicante e appariscente: sono felice Alessandra, ti voglio tantissimo bene, grazie.
— 4 giugno 2024
E così siamo già arrivati al 31 maggio, in un istante. Quello di maggio è sempre un mese molto importante per me, pieno di cose, dopo ogni anno mi ci affeziono sempre di più. Poi domenica ho fatto proprio come avevo scritto, ho registrato il VideoPodcast di mattina, e anche se non l’avevo anticipato perché era intuibile, mi sono allenata da sola alle colline, con tutta l’attrezzatura necessaria, di pomeriggio. Quel ☞VideoPodcast è da includere per intero tra questi scritti, altrimenti si perderebbero tanti aspetti che invece non sono da trascurare. Spero a lei sia piaciuto, ho sempre questo tipo di speranze, ma non nego di avere dei momenti imbottiti di dubbi giganteschi in cui per esempio penso che lei ora vada continuamente a scuola da sola per l’ennesimo piano subdolo: sperare io vada di nuovo da lei e mi possa rimettere nel sacco. Bello vero? Bellissimo! Scene horror a parte, forse mi vengono dei dubbi così grandi perché è incredibile come lei abbia ripreso ad andare a scuola da sola in macchina praticamente tutti i giorni, come i segnali che manda siano forti, positivi. Durante questa settimana ho potuto vedere la sua macchina lunedì, martedì e giovedì. Lunedì e martedì aveva le ruote quasi riallineate, mancava davvero poco alla precisione, e devo dire che martedì non so perché mi aspettavo di non vedere la sua macchina parcheggiata… Che illusa! Ancora do credito al marito, ma il marito è scoppiato, parlare di lui dicendo “marito” sembra quasi inappropriato, ha voluto provare a portarla anche nei giorni alle 8, per poi non portarla più proprio nessun giorno ahaha! Non penso ci sia persona più insulsa di lui nell’universo, grazie per essertene liberata Alessandra, era ora, stavo soffrendo per te, da mesi. Giovedì però non so perché ma le tue ruote erano oscene, sarai stata di fretta o eri scocciata io non scrivessi: scusami è un periodo molto stancante (strano), ti scriverei tutti i giorni ma sta andando in un altro modo. Spero comunque questo modo ti piaccia, ti prego non dirmi che la trappola dei miei dubbi è reale, nel caso sappi che ancora devi riconquistarmi (non vengo, scordatelo!), e i modi li sai, li starai meditando… Al di là di quello che scriverai su quel foglio penso di non starmi sbagliando sul tuo cambiamento, sulla tua esasperata voglia di ritrovare la sublime libertà che ti chiama, ti invita ad ambire ad amare chi davvero ti ama. Oggi dopo pranzo ho finito anche “La brevità della vita”, tra lunedì e martedì avevo letto “Il Piccolo Principe”: quindi con oggi le letture sono andate in pausa. Tra poco arriva la guerra, forse un giorno potrò raccontare tutto anche della misteriosa parte di vita che sto affrontando, non vedo l’ora. Come sempre con te mi sono creata delle grandi possibilità per incontrare ancora una volta la delusione, se scriverai dei titoli di libri come “Ti voglio morta”, “Sparisci”, come reagirò? Dovrò esercitare l’indifferenza. Chi non mi ama segua pure la sua strada. Ieri pomeriggio mi sono allenata di nuovo da sola alle colline col metodo carrellino, le previsioni davano il 35% di probabilità di pioggia: ho riso e sono uscita, ovvio. È andata benissimo, c’era un po’ di vento abbastanza forte a momenti, ma è uscito più volte un sole meraviglioso, me lo sono goduta benissimo, il cielo nero è rimasto solo in lontananza… Lei mi aspetta sempre con la tenda tutta aperta, il marito è sempre a chiudere tutte quelle che può, ma ieri di sera ha piovuto così forte da fare paura, dopo la mezzanotte ero ancora sveglia e sentire la potenza incredibile dell’acqua mi ha fatto ripensare che lei mi ama e basta. Questa settimana ho saltato un allenamento per pulire la casa, e in altri momenti ho fatto la spesa, vivere da sola spesso è un’impresa, ma stare con me stessa non è mai male perché alla fin dei conti dove la trovi una scema così orgogliosa di combattere in ogni cosa. Non sarà di certo un dito del piede rotto a rendermi indecisa.
— 31 maggio 2024
Cambio di programma. Il VideoPodcast lo registro domani mattina, tra poco esco per vedermi con Mario e pranzare insieme a lui: non avremmo avuto modo di vederci in altri punti del fine settimana a causa dei suoi turni. Ieri sera ho dimenticato di dire che da lunedì a giovedì, nei viaggi per andare e tornare dal PoliMi, ho letto “L’amore rubato” di Dacia Maraini, una storia per ogni viaggio, sono otto in totale. Che libro, con ogni storia mi ha lasciata disgustata, svuotata dentro… Parlerò delle prossime letture nel VideoPodcast, per questa piccola parentesi è tutto.
— 25 maggio 2024
E allora è passato anche il mio compleanno: domenica potersi riallenare almeno per la parte di esercizi insieme a Mario è stato meraviglioso, si stava benissimo, c’era un sole bellissimo, l’arietta per il temporale forte della sera precedente, e lo ammetto, una voglia gigantesca di sentirti vicina, Alessandra. Mercoledì sera, dopo così tanto tempo che non lo facevo, o meglio che le circostanze mi avevano dolorosamente costretta a non farlo, confesso di averti detto “ti amo, Alessandra” prima di dormire. Mario non lo sa, ma non deve offenderlo. Non posso ancora credere tu sia la solita di sempre, quella che mi amava tanto, sembra un sogno, ma ormai sfido chiunque a convincermi a pensarla diversamente. Ripercorrendo la settimana lunedì sono stata al PoliMi tutto il giorno e il mio piede un po’ si è lamentato, allora martedì mattina non sono andata in piscina (prima o poi ci vado) e ho “solo” pulito tutta la casa prima di pranzare e andare al Politecnico. Domenica pomeriggio avevo registrato la puntata audio di TG che avevo scritto avrei prodotto, e lunedì sera è uscita normalmente: bella come sempre. Ma anche tu sei tornata bella come sempre, bellissima, posso dirlo senza rimorsi, lunedì sei andata da sola, hai parcheggiato in modo che il muso della Panda fosse rivolto verso di me al mio passaggio, e che le ruote fossero ben visibili: ti sei impegnata decisamente di più, erano una via di mezzo, come tante altre volte, ancora non perfette ma non perpendicolari come giovedì 16. Martedì invece c’era l’allerta meteo, il sindaco ha chiuso l’intero omnicomprensivo, tutti erano a casa e… è stato il giorno in cui ha piovuto di meno ahaha! Di pomeriggio c’era un sole pazzesco, me lo ricordo, ma Alessandra, mercoledì mi hai proprio spiazzata, sono tornata a casa dopo la prima lezione, i corsi stanno finendo, poi ho seguito la lezione delle 17-19 in streaming: tornando a casa ho visto la tua macchina nell’angolino della prima fila dalla parte dell’ITIS (dove ti parcheggiasti in quel famoso martedì, sapevi ormai quel posto io lo controllassi sempre), o meglio ho annusato il tettuccio della tua macchina, avevo la sensazione fosse quella ma tra i lastroni metallici che hanno reinstallato di recente, presumibilmente per le elezioni, e le siepi molto rigogliose, non c’era stato tutto questo spazio per riuscire a vederla bene. Sono rimasta col dubbio fino a che Mario poi è riuscito a passare entro le 13 e me l’ha confermato: di mercoledì non andavi da sola da una vita probabilmente… Quindi viziandomi in quel modo ho capito che giovedì sarei passata e avrei visto sicuramente la tua macchina, ma anche in questo caso sono rimasta più contenta di quello che mi sarei aspettata; hai messo sempre il muso rivolto verso di me, e le ruote riallineate, perfettamente riallineate! Un grande segnale! E penso tu capisca ormai alla ripartenza quanto risultino comode… Allora sui libri posso avere speranze. In realtà quando ricordo quelli che hai dato l’anno scorso, con quei titoli che credo sempre meno possano essere solo una coincidenza, impazzisco, mi gira la testa e quasi svengo. L’autobus era silenzioso nel momento, a tutti gli effetti, del mio primo avvistamento delle tue ruote allineate, ho detto in maniera forte “wow, minchia!” e ho cominciato a ridere per la gioia senza riuscire a trattenermi ahaha. Poi stamattina sono rimasta a casa per aspettare due corrieri (domani nel VideoPodcast lo spiegherò), ma di pomeriggio volevo assolutamente uscire, io e Mario abbiamo deciso di allenarci insieme con gli esercizi (escludendo proprio quelli inadatti al mio piede ancora in guarigione), ma indovina un po’, alle 15:30 ha cominciato a diluviare di nuovo. Subito ho detto a Mario “lei ha rotto le palle”. Scusa Alessandra ma negli ultimi giorni hai fatto scendere così tanta acqua che anche basta… come dici? Colpa anche mia, hai ragione, ho rivisto ancora qualche pezzo di Ammonite per sentirti stretta e mi manchi tantissimo. Fortunatamente dopo una scarica d’acqua incredibile la pioggia ha diminuito la sua intensità fino a scomparire, è uscito persino il sole, io e Mario ci siamo allenati alle colline col “metodo carrellino”, perché essendo venerdì ho potuto parcheggiare solo in via Europa, e va beh per essere precisi ho portato anche uno spazzolone per togliere l’eventuale acqua dalle panche di marmo: non erano così allagate come si poteva pensare, ma è stato molto divertente andare in giro con uno spazzolone in mano, ridevo troppo con Mario. La luce dello studio, andando via, era bene accesa, e mentre la tenda al nostro arrivo era semichiusa, al nostro andar via era completamente aperta. Grazie Alessandra (mia, ti amo). Scusatemi tutti, Pierfi non essere geloso, ma io amo quella donna dolce che ha dovuto lasciare i suoi sogni da una parte. Donna dolce scusami se non ho scritto per giorni, spero io possa aver recuperato con queste mie sensazioni forti.
— 24 maggio 2024
— 19 maggio 2024
Stasera ritorno a scrivere dopo aver inibito l’istinto di farlo almeno una o due volte per mancanza di tempo. Martedì mattina avrei voluto andare in piscina, ma dato che il dito stava cominciando a riprendersi davvero bene per la prima volta, ho preferito portare ancora pazienza e saltare. Mercoledì ha diluviato un po’ per tutta la giornata in maniera veramente abbondante, da lasciarmi senza fiato solo a pensarci se la pioggia stava rappresentando la tua grande emozione, Alessandra. Giovedì mattina finalmente ho rivisto la tua macchina al parcheggio e mi sono incantata, nonostante le ruote più che allineate fossero perpendicolari, ma dettagli. Poi ho deciso di interpretare questa cosa dando tutta la colpa a Pierfi, che volendoti accompagnare ancora ti ha fatta imbestialire, visto che giovedì avresti voluto andare da sola, e allora sei scappata insultandolo, e figuriamoci se nella fretta, nella furia, avresti potuto ricordarti delle ruote. Un’altra interpretazione che avevo dato, ma che poi avevo anche scartato immediatamente, ammetto, per pura convenienza, era stata quella di un tuo chiaro messaggio nei confronti del mio sogno sul libro che darai per compito per quest’estate: “io faccio quello che voglio, le vedi le ruote perpendicolari? Ecco, io faccio quello che voglio con tutto, soprattutto coi libri, e tu non conti niente Miriana”. Chi lo sa cosa pensi Alessandra mia… Ieri sera come preannunciato ho finito di leggere “Trappole alimentari” di Stefano Vendrame, e posso confermare che si tratta di un libro importante, perfettamente equilibrato tra chiarezza e specificità, termini e concetti tecnici… A tratti mi sembrava di sentire persino la tua voce Alessandra, perché io non la dimentico nemmeno se sbatto la testa e perdo conoscenza: non ha mai smesso di piacermi da matti. Le tue spiegazioni si connettono meravigliosamente, e ormai è tua la scelta, ma sono di parte. Tra l’altro i tecnicismi si moltiplicano nella seconda parte del libro, non che la prima sia meno importante ma volevo puntualizzarlo. Alla fine non sbaglio nemmeno così tante cose… Anche perché mi dispiace caro Stefano ma i pistacchi non tostati non penso li vendano da nessuna parte, o diciamo non penso li vendano a un prezzo inferiore a quello dell’oro. Dovrei aggiungere le alghe, e stare più attenta ad alcune cose, ma di base ho ricapito che mi nutro in maniera ottimale: è comunque sempre un piacere stare a sentire tutto di questo argomento, mi appassiona da parecchio ormai. È solo un peccato che l’ironia tagliente di Vendrame nei suoi video non si sia potuta esprimere nel libro: per esempio è un peccato non sentire che “Signora suo figlio sta crescendo di diametro, non in altezza! La smetta di pensare debba mangiare sempre più”. Aiuto, come dimenticare ahaha. Stamattina avrei dovuto registrare il VideoPodcast ma niente, non avevo lo spirito giusto dopo due settimane senza il mio vitale sport: mi sa che allungo la stagione di Tenero Gheriglio, domani pomeriggio registro una puntata solo audio e la prossima settimana il VideoPodcast conclusivo. Stamattina avevo voglia solo di uscire, giovedì mattina prima della lezione sono andata a fare un giro all’Apple Store per vedere gli iPad nuovi, giovedì pomeriggio dopo la lezione sono andata a fare la spesa all’Esselunga (101,5€ ma 20€ solo di cioccolato fondente), e ieri mattina ho preferito, visti i miglioramenti ancora più marcati del dito, saltare un’altra volta la piscina, però poi di pomeriggio, sul tardi, sono scesa a togliere la polvere dalla Graziella e sono andata a fare un giro a San Donato, in cui mi sono sentita finalmente di nuovo viva, e ho incontrato Mario. E quindi stamattina sono uscita di nuovo con la bici e ho incontrato Mario, ma delle incomprensioni tra di noi avevano creato smarrimento… È difficile da spiegare, ma oggi lui voleva stare con me in maniera tranquilla per starmi appiccicato, e non andare a fare un giro in centro come avrei voluto, ma non ho capito subito il perché del suo intento, e ho pensato non avesse mai nessuna variegata progettualità e quant’altro. Poi ci siamo chiariti, abbiamo preso la pizza al trancio (entrambi speck e scamorza) d’asporto al Piccolo Cuoco visto che si era fatto abbastanza tardi, e l’abbiamo mangiata sulle colline. Si stava da Dio, il pubblico era chiaramente tutto presente (non vorrai che esca con un clima così perfetto!), il venticello era meraviglioso, il sole potente ma il calore addosso preciso al punto giusto… Ho preso parecchio sole in faccia, e sulle braccia ancora abbastanza anemiche, e ora sento una stanchezza bella forte, ma dovevo scrivere tutto questo, non stavo più nella pelle. Tra l’altro col dito sul finale della guarigione mi sembra di volare. Verso le 20 poi è scesa tanta di quell’acqua abbastanza all’improvviso che non credevo alle mie orecchie, lei mi stava pensando ancora una volta, ma in un momento stava piovendo col sole, cosa per dire che lei sorride, è felice, e al contempo si emoziona e strilla forte per amore. Oggi la tenda dello studio era aperta anche col sole, e sia ieri che oggi ho notato un alone sulla finestra, che sembra a tutti gli effetti l’alone del tuo fiato Alessandra, quando sei stata alla finestra ad aspettarmi, ahaha! Ti avevo promesso sarei tornata, so che il distacco è stato faticoso per te, lo è stato anche per me, ma direi che ho mantenuto la promessa. Il fuoco inferiore brucia, la pioggia scroscia, il futuro è incertezza, ma tanto vale sognare tu sia davvero presa come qualsiasi segnale testimonia.
— 18 maggio 2024
Sabato 11 maggio mio padre ha compiuto 69 anni. La cosa divertente è che quando venerdì mattina mia madre mi ha chiamata per sapere come andasse col dito, mi ha detto che avevano comprato il gelato per il compleanno di mio padre, allora io ho cominciato a dirle che il compleanno sarebbe stato il giorno successivo, l’11, perché invece fosse ancora il 10… Insomma, si vede che non sanno nemmeno che giorno è oggi, o meglio in che mese, in che anno ci troviamo ahaha. Bene, mare, sole, così dev’essere: proprio come lei e il marito! Torneranno tra un mesetto, così a questo giro saranno passati quasi 2 mesi da sola a casa: se posso dire la verità si sta benissimo. A proposito di lei, stamattina Mario stava tornando a casa da uno dei suoi turni del tirocinio sul treno merci in zona Brescia, quello dalle 4:00 alle 8:00 (abbastanza sfigato perché preceduto da un altro turno che tra poco vi svelo), e arrivando a casa accompagnato da un collega in macchina, vede il marito che torna a casa in macchina, al 100% dopo averla appena accompagnata a scuola. Mi ha svelato cos’avrei scoperto dopo poco più di un’ora, ma stamattina ero proprio felice di poter passare accanto al liceo e sperare di vedere la sua macchina, lo spoiler ha rovinato un po’ la mia prima parte della giornata. Certo, il marito continua a tenere fede al suo completo e irrecuperabile stato di malato, ma non sono mai contenta per lei quando lui continua ad accompagnarla. Che strano eh, dico al marito che ho capito che alle 8:00 “non ha sbatti” di accompagnarla (dai, anche se sono centenaria alcune cose trash da giovane le so), e il marito comincia ad accompagnarla tutte le volte anche alle 8:00 quando da mesi “se la balzava” (seconda riprova della mia giovinezza ahaha). Ha proprio voglia di stare sempre a obbedire ai miei ordini, aaa-ttenti, Seganos aaa-ttenti! Più che altro la Roma ha ricominciato a perdere tutte le partite e figurati se oggi lei poteva anche solo provare a scappare da sola con la macchina: poi il marito come si sente importante tolta la Roma? Oggi è andato tutto bene, il mio piedino presto ritornerà a danzare in tutti i modi possibili. Alle 19:00 è uscita la puntata 136 di ☞Tenero Gheriglio, e ascoltandola si assorbe completamente la mia passione per la tecnologia, per quel prodotto bellissimo a cui sono molto affezionata: l’iPad – insomma l’evento di martedì scorso mi è piaciuto molto. Forse lei dovrebbe ascoltare la puntata, sia perché è sempre un piacere farlo, sia per ricordarsi di quella volta in cui mi aveva espresso i suoi dubbi sul fatto che io dovessi diventare un ingegnere informatico o meno: se non io, chi? Boh vedremo, se non lo divento (lo divento) non cambia cosa sono, sono troppo geek per mentirmi su certe cose, adoro la tecnologia: per intenderci, il marito è poco malato di qualsiasi cosa in confronto. Sabato mattina è andata come avevo detto, il pranzo al Piccolo Cuoco perfetto, e poco prima del pranzo io e Mario abbiamo fatto anche un giretto in bicicletta molto bello, mi ha prestato la bici di sua madre; poi, avendo il turno dalle 20:00 a mezzanotte, verso le 15:30 è andato a riposare un po’, invece io sono rimasta a leggere sulle colline. Sono stata meravigliosamente, c’era un silenzio incredibile, sembrava come di stare in biblioteca. Lei ha tenuto la tenda dello studio sempre tutta aperta sabato, anche se il sole era fortissimo… Ho percepito che era per dirmi che le mancavo, tanto. Allora insomma stavo leggendo “Trappole alimentari” di Stefano Vendrame, ogni tanto cambiavo posto per variare un po’ la postura, o per muovermi un minimo (a metà sono andata a bere alla fontanella più vicina), o perché semplicemente il sole andava via coperto dai grattacieli lì affianco, non altissimi ma per capirci alti il doppio di un palazzo, e lo riottenevo spostandomi in un altro punto. Ho tolto le scarpe, e anche la calza del piedino malato, so che lei è andata in cucina per guardarmi, almeno un pochino, lo sentivo, inoltre c’era la tenda con alcune fessure tattiche per avvistarmi. Ho letto le prime 130 pagine di “Trappole alimentari”, e già si capisce l’andamento, Vendrame aveva ragione quando alla presentazione del libro, venerdì, ha detto che se eravamo quelli che hanno visto tutti i suoi video avremmo potuto scriverlo, e non solo leggerlo, il suo libro ahaha! Sto ristudiando gli errori che commetto, cosa posso migliorare, è un riassunto fenomenale di cos’è veramente l’alimentazione, e come fare per vincere, è una lotta davvero difficile, senza meta, si ambisce solo a continuare a migliorare, all’infinito. Ieri ho riposato ancora, ho registrato e non sono uscita, perché il piede dopo tutto il movimento di giovedì, venerdì e sabato si era lamentato un minimo… E allora nella mia solitudine, dove i ragionamenti sono intensi e potenti, mi è venuto in mente che lei ha una grande opportunità stavolta: Alessandra se dai “Trappole alimentari” come compito per quest’estate, non solo posso capire se veramente mi vuoi, o se mi vuoi solo morta, nel primo caso mi scioglierei così tanto da evaporare al sole, ma soprattutto tanti ragazzi rimarrebbero stupiti, tra nozioni scientifiche e crude verità importantissime da sapere, per quanto un libro possa avere un impatto così grande sulla nostra esistenza: te lo assicuro, da questa lettura uscirebbero entusiasti. Quando lo finisco, venerdì, potrò riconfermare le mie parole, ma ci siamo capiti, per una volta con un solo libro puoi sapere la verità sull’alimentazione, e forse anche la verità sulla storia tra queste due donne abbastanza strane, ma oserei dire ancora legate, incollate.
— 13 maggio 2024
Mercoledì sono rimasta ancora a casa, il dito non avrebbe potuto affrontare una giornata intera fuori, ma grazie alle lezioni in streaming, o registrate, che solo il Coronavirus avrebbe potuto creare, non ho perso nulla dei tre giorni a casa dal Politecnico; giovedì mattina però finalmente ci sono andata, e sarà anche che il clima attuale, le temperature, il sole e l’aria sono spettacolari, ma mi è sembrato come di rinascere uscendo, farmi accarezzare dall’arietta e dai raggi del sole è stato un sollievo, poi di pomeriggio avevo anche un laboratorio aggiuntivo e sono arrivata a casa poco prima delle 19: alle 19 sono uscita per andare a fare una tappa al Lidl. Di norma ci sarei andata a piedi, ma stavolta per ovvie ragioni ci sono andata in macchina: ho preso, tra le altre cose, 10 Skyr bianchi da 350 grammi, erano in offerta a 89 cent, non vorrai mica lasciarteli sfuggire. Dopo gli sguardi straniti del cassiere per la quantità di yogurt, ho pagato e sono tornata a casa, parecchio stanca, devo dire, perché senza lo sport sto vivendo una condizione particolare, in primis mi sono stufata del dito, ma in subordine sento che il corpo è meno forte e tosto del solito, ovvio, ma mi riferisco anche al fatto che la dopamina di solito mi fa sempre stare su di giri, e la stanchezza, quando faccio sport regolarmente, esce per assurdo di meno, o diciamo diversamente: è più estrema nel momento in cui arriva, ma come scrivevo giorni e giorni fa, non arriva finché non mi fermo, e finché non mi fermo sono un uragano di energia! Spoiler: domani non vado sul fiume Sesia, preferisco il dito non prenda altri colpi, voglio passare una giornata tranquilla, e non posso rischiare di farmi male ancora di più, senza neanche godermi davvero l’attività, ritrovandomi magari a dovermi fermare per altri giorni: già sono impazzita solo per quattro giorni in casa! Mi vedrò con Mario di mattina, e pranzeremo insieme al Piccolo Cuoco: la pizza alta al trancio, lì, è favolosa (c’è anche quel famoso post Instagram che ci immortalava davanti al trancio di pizza “würstel e patatine”), in più si mangia all’aperto e il clima attuale è perfetto. Stamattina finalmente ho ripulito tutta la casa, il piede finalmente è migliorato molto e non ho avuto problemi nel farlo, poi alle 18:30 c’era Stefano Vendrame che presentava il suo libro “Trappole alimentari” in Duomo, alla Mondadori, e ovviamente non potevo mancare. Mario stamattina aveva un esame pratico sul treno, che ha passato (ovvio), e alle 17:35 circa è salito sul mio stesso autobus linea 130 per accompagnarmi da Vendrame. È stato molto bello ed emozionante vederlo dal vivo, è la stessa persona dei video su YouTube, schietta, onesta, speciale. Ne riparlerò su TG. Abbiamo lasciato la Mondadori alle 19:30, e tornando, visto che il limite dell’ultimo autobus linea 130 in partenza alle 19:30 dal capolinea di San Donato lo conosciamo bene, una volta scesi dalla metropolitana siamo saliti al volo su un autobus linea 132 in partenza, siamo scesi di fronte al distributore Eni sulla via Emilia (la fermata più vicina), e visto che al Lidl avevo preso solo mezzo chilo di fragole ma avevo bisogno di altra frutta (poi tra qualche giorno rivado alla mia Esselunga), siamo passati dall’Esselunga di piazza Bobbio. Eravamo al limite col tempo perché avrei voluto prendere l’autobus linea 121 delle 20:20, ma sul tragitto a piedi vedo un carrello, scopriamo che ha 1€ dentro, dico che voglio portarlo a posto (nemmeno semizoppa mi ferma qualcuno ahaha!), arrivati all’Esselunga anzi entriamo direttamente con quel carrello, prendo le banane, ancora mezzo chilo di fragole e un sacchetto di arance, paghiamo, lasciamo il carrello, passiamo da lei, ha lo studio con la tenda quasi tutta aperta e mi emoziono… arriviamo bene in fermata e vado a casa, Mario va a casa a piedi. Lui avrebbe anche voluto accompagnarmi, ma quando sono scesa dall’autobus sono andata pianino pianino a casa a piedi e mi sono goduta la passeggiata, mi mancava enormemente camminare, assurdo. Ho anche incrociato due stranieri, che evidentemente avevano appena comprato un monopattino elettrico perché aveva ancora l’incarto sul manubrio, si stavano divertendo tantissimo a usarlo, e allora mi sento di dirgli “Un nuovo giocattolo eh? Io ancora ho resistito ma prima o poi lo compro”, tutti felici e sorridenti mi augurano una buona serata, io faccio lo stesso. Come mi mancava camminare mi mancava scrivere. Ora inizio il libro di Vendrame che tanto ieri sera avevo finito “Il Principe”. Ciao. PS. Giovedì nel viaggio sono passata dal liceo ma la tua macchina non era al parcheggio Alessandra, tuo marito è irrecuperabilmente malato, e io, mi dispiace ma devo dirtelo, per questo sono felice, forse troppo.
— 10 maggio 2024
Sabato il surf è stato bellissimo, ma purtroppo, si sa, mi sono fatta male, e devo dire che dal vivo, il mio povero ditino malconcio è poi risultato anche peggio dell’ultima foto del post Instagram dell’inserimento qui sotto: le botte, sempre, da violacee diventano nere. Le condizioni del mio dito gonfio e dolorante stanno migliorando piano piano, ma giuro che non ce la faccio più a stare ferma; domenica avrei voluto allenarmi normalmente con Mario, c’era anche un bellissimo sole pronto ad aspettarci… e invece niente, oggi non sono riuscita ad andare in piscina, e nemmeno al Politecnico, come ieri: recupererò anche la lezione di oggi registrata. La magra consolazione è che almeno adesso piove forte e stare a casa pesa di meno (sarà che lei è emozionata, voleva sentirmi, ha sperato scrivessi…), inoltre, anche se purtroppo non posso essere a lezione fino alle 17, alle 16 c’è l’evento Apple e almeno posso guardarlo in diretta senza che si accavalli appunto alla lezione. Ieri su ☞Tenero Gheriglio, puntata 135, ho raccontato tutto benissimo, e se lei ha voglia di sapere tutto del surf, su ieri, e su molto altro, sa cosa deve fare. Ascoltare quella voce dolce tra l’altro è sempre bello, anche quando è arrabbiata per uno stupido incidente che si poteva evitare. Non fa niente, non starò mica in questa condizione statica a lungo. In più, in questo modo ho provato a essere come lei, come il marito, come il figlio, che è come se abbiano sempre un piede dolorante per quanto stanno fermi, senza muoversi, ogni giorno: aiuto, io sto impazzendo senza l’attività fisica, che brutta vita conducono! Riprovocherò nel mio corpo le solite sensazioni adrenaliniche, dopaminergiche, le endorfine cominceranno a ripopolarmi non appena questo sarà possibile. Ieri e oggi non sono passata dal liceo e nemmeno Mario ha potuto vedere se lei è andata da sola o meno: torno presto Alessandra, arrivo.
— 7 maggio 2024
— 4 maggio 2024
Ieri sera dopo cena sono collassata sul letto, un disastro, ho dormito da mezzanotte all’una e 45, poi mi sono svegliata e mi sono messa appunto a finire il libro “La ricreazione è finita” di Dario Ferrari: ripeto, è stato bellissimo, soprattutto nel finale, sono andata a dormire alle 3 e mezza contenta. Oggi inizio “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, libro che a scuola viene sempre solo raccontato, ma ovviamente mai letto. La scuola è tutta un inutile racconto del racconto che poi nel concreto ti chiude solo gli occhi su tutta la verità. La Matematica era tutta una versione tarocca piena di finzione a scuola: l’ho conosciuta davvero, e per la prima volta, solo al Politecnico. Stamattina mi sono allenata e il sole, la temperatura, il venticello erano pazzeschi, si stava meravigliosamente, ma anche martedì mi ero allenata col sole, in quel caso faceva più caldo ma si stava comunque benissimo; è ovvio che la pioggia intensa di mercoledì e giovedì ha rinfrescato l’aria di molto. Riesco sempre a beccare i giorni di sole per allenarmi, assurdo. Il marito anche oggi ha dovuto accompagnare lei, e mostrare la sua presenza chiudendo la tenda della cucina come al solito, sono sempre felice che la cucina da aperta completamente solamente per me lui debba chiuderla del tutto, ma per carità, non ci arriva che così ci perde sempre e solo lui e io vinco. Alla fine dell’allenamento c’era Francesco in piazza Bobbio, presumibilmente in pausa pranzo, mi ha detto che lì intorno stanno facendo i lavori dappertutto, grazie a me, e presto arriveranno a sistemare anche la parte che mi sta a cuore, io gli ho risposto che è vero, negli ultimi giorni c’è stato un via vai di camioncini da lavoro di ogni genere lì intorno, poi mi ha chiesto se andava tutto bene, gli ho risposto di sì, l’ho ringraziato e sono andata via. Correndo verso la macchina, ancora nel primo quarto di strada, ho trovato un carrello con 1€ dentro, e visto che non ne trovavo più da tanto, e quello era l’unico simbolo della fortuna che stava mancando nell’ultimo periodo, non ci ho pensato due volte e sono andata a riportarlo a posto correndo. Ho fatto anche la salitina ripida di via Strasburgo spingendolo, è stato molto divertente e allenante: alla fine i soldi sono solo la scusa per riportarlo a posto ma quel divertimento vale più di 1€, stavo ridendo come una cretina, poi oggi stavo benissimo fisicamente, sia di gambe che con tutto il resto, quindi volavo spingendo il carrello, e una volta che l’ho lasciato al suo posto volavo ancora di più. Quel “prima e dopo” crea sempre una sensazione unica, mi sentivo leggerissima, come senza peso, senza il carrello! Domani finalmente vado a fare surf all’Idroscalo, come preannunciato anche su Tenero Gheriglio, le mie sensazioni sono in subbuglio, finalmente faccio “surf” senza “wind”? Sarà vero? Che bello.
— 3 maggio 2024
18:05, ho appena chiuso a pagina 400, ormai mi mancano davvero poche pagine per finire il libro di Dario Ferrari: veramente bello. Martedì mattina l’allenamento è andato bene, e non ho visto la sua macchina al parcheggio del liceo, come mi aspettavo. Ieri, mercoledì 1 maggio, sono stata a casa, di mattina l’ho pulita tutta, poi ho studiato, pranzato, studiato, e infine sono uscita per cenare con Mario. Domenica 28 aprile, mentre nel tardo pomeriggio io e Mario ci stavamo allenando insieme, uno stronzissimo piccione mi aveva cagato sul lunotto posteriore della Panda, e allora ho organizzato di estirpare quella cacca gigante usufruendo della pioggia in arrivo appunto ieri, mercoledì 1 maggio (su Twitter (X) ho scritto di questa cosa, ma nella fretta di twittare ho sbagliato a scrivere qual era stato il giorno del delitto da parte del piccione stronzissimo, amen). Insomma, quando ieri sera alle 19:40 sono scesa per andare da Mario, la macchina, appositamente lasciata fuori sin dal ritorno a casa dopo l’allenamento di martedì, si era finalmente lavata, e della cacca di piccione si intravedeva ancora solamente il fantasma, sbiadito. I simboli della fortuna, cacche non volute, quadrifogli trovati sulle colline, ragnetti che mi assalgono, continuano a essere ben presenti nelle mie giornate, è un dato di fatto. Ma devo dire com’è andata ieri sera; abbiamo cenato al Rare, un posto a San Donato in cui fanno hamburger, carni generiche, pinsa romana… È stato molto bello, perché l’1 maggio è un po’ l’anniversario della relazione tra me e Mario, anche se devo dire che non mi piace come data, quando appunto due anni fa ci stavamo già frequentando da un po’, e in quel giorno capimmo di voler stare insieme, io esordii nel nostro incontro dicendo di essermi svegliata pensando “bene oggi Miriana è la festa di tutti tranne che la tua”. Odio quanto tutti, esplicitamente o implicitamente, esaltino sempre la loro condizione di lavoratori e pestino la mia figura di bimbetta ignorante che non fa niente nella sua vita. Perirete sotto il peso dei miei multipli impieghi tra molto poco, tutti, soprattutto perché finalmente potranno avere un valore incommensurabile anche tutte le altre cose che compongono la mia esistenza. Tra l’altro, se volevate sfidarmi così tanto, non potevate imparare a scrivere benissimo? Eh no perché da un po’ di tempo, da sola, oltre per esempio all’alimentazione, sto studiando per scrivere: ditemi pure che non vale nulla, tanto siete bravi solo a far questo. Magari sapeste scrivere cose della Madonna, mi ecciterebbe almeno una cosa di voi! Rimanendo imprigionati nel solito mondo schifoso, dicevo che odio il primo maggio, ma lo odierò per tutta la vita, anche quando avrò 2, 3,… 7 lavori. Vorrei cambiare la data dell’anniversario con Mario, oppure dire che semplicemente stiamo insieme dal 2022, non importa altro: se vuoi calcolare da quanto, te lo calcoli tu, tizio generico interessato alla cosa. Cosa dire, prima di andare a cena Mario mi stava aspettando da lei, ho parcheggiato appunto da lei, e proprio nel momento in cui sono arrivata lì, non erano nemmeno le 19:55, lei era in procinto di spegnere la luce dello studio e chiudere completamente la tenda, l’abbiamo visto in diretta. Che culo oh! Parcheggio davanti a te e manco ti accorgi? Certo Alessandra, so che non potevi sapere che una volta all’anno esco di sera e non di giorno, e ti stavi preparando per cenare e passare la solita noiosa serata, ma guarda fuori ogni tanto, cosa succede nel mondo può essere carino! Dopo la cena io e Mario abbiamo camminato un po’, la pioggia dopo una lunga pausa ha ripreso a scendere fortissima, e quando sono arrivata a casa, verso le 23:30, la cacca di piccione probabilmente si era già stabilita in paradiso da parecchio: ho rimesso la macchina nel box e sono andata a dormire, anche se avevo una bella euforia addosso. Il 25 aprile 2023 eravamo già stati al Rare, sempre di sera. Parcheggiai in via Europa visto che dovevo fare la parte del mostruoso essere pericoloso in quel periodo, non potevo girare liberamente… Andammo a piedi al Rare e una volta lì, essendo che dista forse meno di 500 metri dalla topaia, mi sentii male, realizzai che forse non avrei potuto cenare in quel luogo, ma Mario cercò di tranquillizzarmi; spero che certe cose non ritornino mai più, e chi mi ha fatto quel tipo di male visceralmente velenoso subisca le pene più grandi dell’universo. Il marito deve morire male, lo farà, e anche presto, può pure smettere di toccare i flosci coglioni che non ha. E appunto volevo arrivare a lui, perché mi dispiace ma ormai sono una donna libera (non so in un anno cosa può essere cambiato in me, da essere giudicata una delinquente a essere pestata come bambinetta, progressi!), ieri sera ho cenato in pace, e non capivo come poco più di un anno fa non potessi farlo, ci ho riso su con Mario, per non fare altro. Stamattina andando al PoliMi non ho visto la sua macchina parcheggiata, ma forse il destino ci vuole sempre unite, perché per oggi, dato che visto il meteo avevo in programma di allenarmi domani mattina e non oggi pomeriggio, avevo già deciso di portarmi una banana e dei cracker da mangiare nella pausa della lezione, e poi di tornare a casa per pranzo, ma indovina un po’, stava diluviando, l’autobus linea 130 è arrivato in ritardo al capolinea della metropolitana, pure fuori servizio, e allora poi ne è arrivato un altro alle 15:10 e finalmente sono partita con quello. Al passaggio davanti al liceo stavolta vedo la sua macchina parcheggiata! Da una parte la scelta di pranzare a casa ha anticipato la visione della sua macchina, dall’altra la partenza in ritardo con l’autobus ha permesso io la vedessi e non potessi rischiare di passare prima che lei si recasse a scuola, probabilmente per una riunione pomeridiana… Le ruote erano come lunedì, quel pezzetto finale per raggiungere la perfezione non riesce proprio a completarlo, niente da fare. Alessandra mia, ti vorrei più attenta, ieri sera mi hai persa, oggi per poco ti facevi fregare un’altra volta da tuo marito, che per carità si è impegnato per accompagnarti alle 8:00, sennò poi lo giudico che è un sedentario incredibilmente sonnolento (lo è lo stesso ahaha), ma che poi col fatto che non memorizza i miei orari ha vanificato il suo impegno mattutino a causa della tua fuga solitaria al pomeriggio… Che divertimento. Se vi chiedete perché avevo scritto 27 anni anche se ne ho ancora 26, beh non si può nemmeno più dire io ne abbia ancora veramente 26, manca troppo poco a compiere i 27 (creepy). Se pensate mi sia dimenticata totalmente della promessa di parlare delle ricette e delle preparazioni culinarie della mia famiglia, e di quella di analizzare i tempi di nuoto del figlio, vi sbagliate, è ovvio. Il mio cervello è in sovraccarico per ricordare sempre tutto quanto, con l’aggiunta piccolissima del Politecnico, ma scrivere un macello come questo è qualcosa di meraviglioso, non avrei mai creduto che un giorno mi sarei divertita così tanto a farlo. Piove ancora, l’amore scende imperterrito. 18:48. Fine editing e pubblicazione 19:14.
— 2 maggio 2024