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Mar-Apr 2025


E proprio all’ultimo ce l’ho fatta, te ne sarai accorta, Alessandra. Spero ti piaccia. A volte guardavo in alto perché arrivava il pubblico, ahaha! Non vedo l’ora di passare da te, a presto.

 

— 29 aprile 2025


Non sono ancora riuscita a registrare il VideoPodcast all’aperto di cui ho scritto sul canale Telegram, nei giorni festivi è sempre stato bello ma pieno di gente in giro, in quelli non festivi non lo è stato, che sfortuna: ora vedo cosa fare, forse andrà a finire che non lo registrerò sul mare ma sulle colline quando torno ahaha! Scusami Alessandra, ti ho fatta attendere ancora una volta, ma dimmi la verità, rimani sempre contenta dopo ogni mio scritto, e non t’importa d’altro. Spesso mi capita di scriverti in concomitanza con una partita di calcio dell’amatissima squadra di tuo marito, sono le 15:07, stavolta è iniziata alle 15:00, forza Interrr, non lo faccio apposta, davvero! Non vedo l’ora di percepire la tua lettura, di sentirti leggere, di assorbire da lontano le tue emozioni mentre lo farai. Non ti ho mai raccontato del viaggio da Matera a Salerno, avevamo deciso di fare la strada diretta, il navigatore ci mostrava solo quella, e il primo pezzo è stato fin troppo bello, la strada era ottima, ci siamo stupiti molto, però poi il tragitto nell’entroterra della Basilicata è diventato più ostico, siamo saliti un bel po’ per poi riscendere, e la strada col camper non era eccezionale, anche se, è come me, sì dico il camper, cosa lo scoraggia? È bello tosto, ci accompagna in molte avventure e sfide da anni, come gli altri tre camper precedenti. Il paesaggio in quel viaggio è stato meraviglioso da ammirare, sembrava di stare tra prati, vegetazione, e distese di fiori tutti finti; era davvero troppo bello per essere vero, l’ho stampato nella mente, più tardi mi sono pentita di non aver piazzato la GoPro per riprenderlo tutto, e poi magari velocizzarlo ecc. Magari un giorno rifaremo quella strada io e Mario, e se con un camper o no, ancora non si può sapere. L’altro debito che ho è quello di raccontarti della piscina qui a Salerno – mi ha distratta una cosa qui fuori dal camper nel frattempo, rieccomi – ma prima spenderei due parole su Napoli. Come hai visto ho fatto molte foto, sono stata bene, ho camminato avanti e indietro più volte, ho fatto 20 km a piedi senza nemmeno accorgermi. Napoli è un miscuglio, un aggrovigliarsi di cose su cose, alla fine della giornata mi sentivo quasi ubriaca, come dire, da tutti i colori, le persone, i vicoli, dal mare che luccica negli occhi, come il cibo, i dolci. È una città bella ma distante dal mio voler vedere sempre tutto sistemato, ma certo, nemmeno Milano è veramente sistemata, per non parlare di tutte le altre città che ho visitato più volte, Roma, Firenze, Venezia, Bologna, Torino, le città sono tutte ricche di movimento, sono il caos, sia chiaro, ma Napoli lo è in particolar modo, e a seguire lo sono tutte le altre città che ho elencato, un po’ nell’ordine. Il nord e il sud rimangono diversi, radicalmente, ma sono pur sempre simili, perché cardini come Milano, Roma e Napoli possono essere distanti, non assomigliarsi, ma finiscono per replicare le stesse situazioni, le stesse confusionarie circostanze… Conosci Roma meglio di me, Alessandra, mi è sempre piaciuta, tutte le volte che ci sono stata mi ha lasciato il segno, ci sono andata sia con Papa Giovanni Paolo II (i primissimi tempi col camper, ero piccola), che con Papa Francesco, e forse ci tornerò, con Mario, col prossimo Papa. Roma è Roma come Milano è Milano, e indovina, Napoli è Napoli, e se non fosse piena di clacson per ogni stupidata, per ogni rallentamento, non sarebbe Napoli. La piscina a 3 km da qui è stata così comoda che alla fine ci sono andata sia mercoledì, che giovedì, che ieri, sabato. Non mi sarei aspettata, primo, di trovare gli stessi phon e le stesse docce della mia piscina a San Giuliano, secondo, una maggiore cura della gestione del nuoto libero. Avevo portato la chiavetta per le docce e i phon sia alla piscina della Bocconi, sia a Lodi, senza mai trovare una corrispondenza… per ritrovarla dove? A Salerno. Assurdo. Mi sono sentita subito a casa, con la chiavetta già in tasca. E poi davvero, ero paurosa perché il nuoto libero è spesso difficoltoso anche a Milano, dove tutto tendenzialmente è molto organizzato: se ti ritrovi un vecchietto lento per corsia cavoli tuoi, dovrai superarlo con fatica, cercando di non scontrarti, 7500 volte. Invece appena arrivata alla piscina Arbostella sono entrata in una corsia, e c’è stato subito l’interesse di farmi nuotare bene. Nel secondo giorno poi, conoscendo già il mio stile di nuotata, lo staff mi ha proprio fatta sentire valutata per le mie capacità, anche il solo indirizzarmi nella corsia giusta per me mi è sembrato affettuoso. Sabato, cioè ieri, c’era anche più gente nella piscina, e c’è stata ancora più premura, mi hanno fatta attendere una decina di minuti affinché la vasca fosse più libera per il mio ingresso. Ieri in un momento mi è venuto un crampo al piede in acqua, avevo fatto anche di più degli altri giorni ed è normale, ma mentre se mi succede a Milano c’è l’indifferenza totale, qui in due si sono accorti che mi stessi tenendo il piede con un ghigno di dolore, e in due mi hanno chiesto cosa stesse succedendo: “Niente è solo un crampo, grazie ora passa”. Ovviamente avevo già fatto amicizia con qualche signore, e qualche ragazzo, ma con nessuna donna adesso che ci penso, già, anche se Alessandra, lo spogliatoio era identico a quello di San Giuliano, con nessuna cabina chiusa si vede tutto quello che si vede, ma non essere gelosa su! Ho scelto questa piscina perché era l’unica che offrisse l’ingresso singolo, e se mai dovrà essermi di nuovo utile in futuro ci riandrò volentieri. Domani mi alleno col solito metodo corsa + esercizi, mi arriva il mar rosso, e va così. Martedì mattina partiamo da qui, mi manchi tanto Alessandra, e anche Mario, ma lui lo sa già. Entro stasera finisco “I miserabili”, lo segno già nella sezione “Books” per comodità. Mi godo l’ultimo pezzetto di libro e di vacanza. Ci sentiamo Alessandra mia, devo raccontarti ancora delle cose generiche, non le dimentico, arriveranno, ma sul viaggio non ho molto altro. Un bacio, o quanti ne vuoi. Siamo ancora noi, siamo sempre noi, non dubitarne mai. Grazie per la pazienza di aspettarmi, comunque credo non ci sia al mondo un posto letterario altrettanto unico come il nostro.

— 27 aprile 2025


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— 25 aprile 2025


Alessandra, ti ho fatta aspettare tantissimo, ma ci sono. Sei sempre nei miei pensieri, ovunque io vada, e non riesco a dimenticare quant’è bello stringerti. A volte ti sento incollata a me, aderente, in un completamento perfetto. Non ti ho scritto perché non ho mai avuto tempo, lo giuro, non capisco chi dice di annoiarsi, è anche solo possibile? Spero non ti sia persa l’aggiornamento di oggi sul ☞canale Telegram riguardante Tenero Gheriglio. Ti ho promesso di scriverti presto e invece ti ho fatta aspettare moltissimo, ma spero il post Instagram qui sotto ti sia piaciuto tanto. So che avevi visto i miei occhiali dalla finestra negli ultimi giorni prima che io partissi, avevo fatto qualche giro con Mario e abbiamo notato parecchi tuoi movimenti, la tenda sempre più aperta, e così via. Adoro quando sei tutta agitata mentre mi aspetti, mentre mi vedi dalla finestra quando passo da te. Ti amo ancora, talmente tanto da pentirmi di non aver capito che tuo marito fosse il problema, lo stronzo che non ci ha volute insieme. Ma sono felice, perché nell’ultimo periodo l’ho capito così bene da innamorarmi di nuovo di te. Eravamo meravigliose insieme, lo siamo, spesso mi ricordo di quando mi hai portata in macchina, sento le nostre voci e le nostre risate, ci parlavamo dolcemente, come per accarezzarci anche solo le orecchie, il viso, le guance, la tua voce mi fa impazzire anche solo quando periodicamente la replico nel mio cervello. A volte immagino un finale diverso per il giorno del passaggio, immagino di baciarti la guancia prima di andare a prendere la metropolitana e andare via. I dubbi a volte mi assalgono, è inevitabile, lo hanno fatto anche nella mia maggiore consapevolezza, felicità dell’ultimo periodo, ma poi ripenso ai titoli dei libri che tu scelsi e mi ricordo che mi hai sempre amata, quel tuo messaggio in codice mi salva sempre, è stato chiaro, netto, impossibile da associare a una coincidenza, a una casualità, perché mi hai detto “Non lasciarmi”, sì tu, “Qualcosa, là fuori”, ma “Il fuoco interiore” che mi ha cambiato la vita. Voglio continuare a scriverti, a cambiarti la vita. Sogno il giorno in cui potrò riabbracciarti, e non so se riusciremo a staccarci. Sono a Salerno adesso, dopo essere stata a Matera per la prima volta, sono ritornata qui, l’anno scorso era stato molto bello, ho fatto un allenamento “corsa + esercizi” a Matera e due qui, dopodomani dovrei andare in una piscina a 3 km dall’aerea di sosta, in bicicletta. Mi imporrò di dirti come andrà, come sarà il nuoto libero in una regione in cui tutto è diverso da com’è a 700 km più a nord. Domani vado a visitare Napoli per la prima volta, prendo il treno da sola, 9:31 all’andata, 19:14 al ritorno, mi divertirò, un po’ come successe con Capri un anno fa. I miei genitori non hanno più voglia di girare, a Salerno c’è tutto, non hanno tutti i torti, ma invece sai che io non sto mai ferma e da sola faccio di tutto e di più, anche le sciate in montagna erano state meravigliose, ne sei al corrente. Ultimamente non ti ho fatta annoiare, certo magari hai avuto paura io mi facessi male, se ti ho fatto battere forte il cuore, perché eri in pensiero, scusami e grazie, adoro pensarti con le palpitazioni per me, ed è successo spesso, mi fa girare la testa pensarti così, ma stai tranquilla, anche stavolta ho usato la testa, l’hai visto, mi hai vista in moto, sul longboard, alle gare di nuoto, e infine con gli occhiali nuovi… Li ho cambiati perché mio padre doveva rifarli dopo l’operazione alla cataratta, e ha ottenuto un’offerta da Milanoptics: li ho pagati 150€ al posto di 400€, non male. Ho messo di nuovo le lenti con il filtro per la luce blu, sempre rifinite in modo da essere molto trasparenti e non riflettenti. Spero ti piacciano, senza l’offerta e senza trovare questa montatura rossastra e tondeggiante, che non mi faceva avere gli occhi decentrati come tante montature enormi per il mio viso, non mi sarei mai decisa a cambiarli. Oddio, quanto mi mancava scrivere è incredibile, ora mi ribolle dentro una passione che stavo placando in maniera innaturale. Non riesco a rinunciare né a te né a scrivere, e scrivere a te è la fine del mondo. Mario mi manca come l’aria, lo sento costantemente, come da 3 anni a questa parte, ma non credere tu sia da meno. Non vedo l’ora di ridirti “ciao babe” quando passo con Mario sotto al tuo studio, sì dico questo. Ciao babe, buonanotte Alessandra. Spero di aver recuperato almeno un po’. Sei sempre bellissima per me, perché lo sei. Ti vorrei, vorrei coccolarti adesso, e farti tutto quello che vuoi. Il tuo profumo non va mai via, che tuo marito sappia ancora che sei mia, i tuoi occhi me lo dicevano sempre, sembravano correre su di me, e sfuggire, imbarazzati, se dovevi dirmi che cosa ti piaceva del nostro tenero legame che hai sempre desiderato visceralmente quanto me, e che resiste.

— 21 aprile 2025


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— 19 aprile 2025


Alessandra mia, penserai che ti sto trascurando e hai ragione, ma spero che con ☞Tenero Gheriglio tu possa sentirmi sempre vicina, attaccata a te, soprattutto dopo un VideoPodcast come quello che ho appena pubblicato e ti lascio qui sotto. Ti scrivo presto, te lo prometto, ho molte cose da dirti. Comincio da queste: non smetto mai di pensarti, di passare con una felicità bambinesca e incontenibile sotto casa tua, sei al corrente di questo; non ci siamo mai lasciate un attimo, e anche se può sembrarti il contrario ti rassicuro, non ho intenzione di farlo, né adesso, né un giorno, e sento, nel profondo, che nemmeno tu voglia farlo mai, nemmeno tu voglia lasciarmi mai.

 

— 7 aprile 2025


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— 29 marzo 2025


Stasera devo dipingere una di quelle mie mappe chiarificatrici per chi si fosse perso. Primo passaggio, Alessandra mi manchi un macello, e pure di più. Ti sarai sicuramente persa anche tu, niente di cui preoccuparsi, sono qui. Forse avrai pensato io sia impazzita, sia diventata come te… Il motivo? Quando parcheggio la mia moto di fronte a casa tua, cioè intendo quello scooter bellissimo che ogni volta che vedi ti fa brillare gli occhi, non tanto per lo scooter ma per chi lo porta, una certa Miriana, ecco quando questa tizia parcheggia mette la ruota storta come sei solita mettere le ruote della Panda tu, inguardabile. Purtroppo solo così si può mettere il lock, bloccare la moto per evitare la portino via: finalmente lo sai, sono più tranquilla ahaha. Quindi ora spererai ci sia una ragione anche per il fanale anteriore, sempre della moto, cioè del mio scooter bellissimo, sempre acceso: sì c’è, non si può spegnere, rimane sempre acceso automaticamente. Non ho idea di quale strana piega abbia preso la mia scrittura stasera, ma mi sto divertendo. Oggi ho iniziato “I miserabili” di Victor Hugo, e vanno bene i saggi, le letture per conoscenza… ma finalmente torno a leggere qualcosa di veramente interessante. Alessandra mia, ti vorrei tanto avere qui, con la tua voce, la tua presenza insostituibile, ma devo accontentarmi, sono da sola, vorrei raccontarti una storia. Sai bene che sono andata a fare l’ultima gara a Lodi, anche in quel caso da sola, la Panda è ancora in uso dopo 19 anni, eccessivo, tant’è che sono entrata nella parte finale del mio primo viaggio per la gara a Lodi, quello di sabato 22 febbraio, e alla mia destra a un certo punto ho riconosciuto un logo familiare, IBSA. Dopo qualche istante ho collegato tutto e ho capito si stesse trattando del luogo di lavoro di tuo figlio. Molto suggestivo tra le campagne lodigiane dal fantastico profumo di letame, giuro. Penserai che stasera sono rincretinita, ma ti voglio bene, sempre, non riesco a dimenticare i nostri abbracci, le tue emozioni vicino a me, spesso vorrei ritornare lì, ma fare tutto meglio, baciarti almeno sulla guancia, o il dorso della mano e vederti persa. Non ci sarà mai più altro? Spero vivamente di no, non voglio pensare sia finita, tu mi hai detto di non lasciarti, e io non ti lascerò mai. Per cogliere al balzo la questione dei baci sulla guancia, ieri io e Mario ci siamo riempiti solo di quelli perché era, ed è, raffreddato. In più so che dalle tue finestre ci hai scrutato mentre ci passavamo il pallone da calcio e mentre sembrava mi ignorasse durante le mie solitarie serie di palleggi, ma era appunto un po’ spompato, abbiamo passato un pomeriggio meraviglioso al sole, nella semplicità, ma la verità è che c’erano degli intralci. È tremendamente brutto non potersi baciare sulle labbra, ma a volte per non attaccarci cose resistiamo. Sembra avere funzionato, perché ieri dopo aver fatto anche un nuovo record di palleggi, 37, sono tornata a casa in moto col sorriso, e stamattina, come ben sai, sono rivenuta a trovarti per il mio solito allenamento corsa + esercizi. Questa settimana era quella delle maledette mestruazioni da lunedì a giovedì, è sempre ogni 28 giorni con la pillola, quindi ho fatto lo stesso allenamento all’aperto anche martedì, come sai, e poi venerdì sono potuta riandare a nuotare al mio solito orario, 21:10-22:30. C’è sempre una motivazione ai miei allenamenti, e nella mia vita: ormai lo sa bene anche Pierfi. Nell’allenamento di oggi ho dato tutto, strano eh, non è da me sfinirmi, come no… ma ho un benessere addosso stasera, anche dopo lo stretching pomeridiano, che è indescrivibile a chi non l’ha mai provato sulla sua pelle. Confesso che prima della doccia guardare il mio stesso fisichino definito ha fatto un bell’effetto, e se anche sono l’unica a scrivere di queste cose almeno io non mento! La bellezza è oggettiva, punto, e se la vedi rimani colpito. Comunque durante il mio ennesimo allenamento finto (certo ahaha) di stamattina le nuvole in un momento hanno lasciato spazio al sole, un sole spettacolare. Me lo sono goduto tutto, mi ha scaldato l’anima, ma adesso la pioggia, l’amore, si prepara a scoppiare insistentemente ancora una volta. Ti penserò costantemente in questi giorni Alessandra, come faccio da anni ormai. A volte verrei a prenderti, a tirarti fuori da quella gabbia con tuo marito, ti piacerebbe prendere il sole con me? Penseranno tutti che questa mappa è incasinata, che sono di nuovo fuori di testa per te: è un caos chiarissimo l’amore per te, che lo pensino e basta. Piove già fortissimo adesso, giusto in tempo. Buonanotte amore mio.

— 9 marzo 2025