Non ho più svelato quale fosse la nuova avventura che avevo detto di avere in programma per il pomeriggio del 13 giugno, perché sia chiaro, non coincide in alcun modo con quella di ieri, Alessandra. Tutto è partito da un’idea di Eros, il mio attuale allenatore di nuoto; aveva in mente di avviare, nel laghetto del parco nord di San Giuliano, la cosiddetta “Cava”, un progetto per riuscire a creare un percorso per il nuoto in acque libere simil Idroscalo. Così, dopo varie trattative col club del wakeboard, il WLake Club, ha chiesto la disponibilità di alcune persone pronte ad aiutarlo a piazzare un certo numero di boe nel laghetto, secondo un piano ben prestabilito, una mappa con un percorso preciso, e via dicendo: ovviamente ho dato la mia disponibilità, e alle 17:00 del 13 giugno ero pronta a tuffarmi nel laghetto della Cava per posizionare le boe. Mi sono divertita tantissimo, sono stata un’ora e mezza in acqua (col mio solito bikini sportivo rosso, e la cuffia e gli occhialini svedesi a specchio), l’acqua non era affatto male, ed era della temperatura ottimale, dato che quel giorno, come un po’ ieri e oggi, c’erano una massima di 33 °C e un sole potente, ma le correntine fredde dell’acqua rendevano meravigliosa la permanenza nel laghetto. La moto d’acqua, guidata dal ragazzo a capo dello staff del WLake, ha trainato per tutto il tempo una chiatta, che portava Eros e un triatleta sangiulianese, i quali tagliavano e legavano le cime ai pesi morti, da attaccare alle boe galleggianti da posizionare. Ovviamente c’erano altri master nell’acqua oltre a me, e a giro raggiungevamo la moto d’acqua e la chiatta, per aiutare nella messa a terra dei pesi morti e nel fissaggio delle boe galleggianti, di due mi sono presa cura personalmente, e mi sembrava di essere in Croazia quando un po’ di anni fa aiutavo mio padre a sistemare, e a ormeggiare il nostro gommone. Non mi sembrava possibile fossi a 2.5 km da casa, e prima di quel giorno avevo paura l’acqua fosse fredda, ma invece si è rivelata perfetta! Non si pensi che allora di sera io non sia andata a nuotare: dopo aver finito con le boe, e condiviso l’entusiasmo con gli altri per il progetto, ho fatto una doccia fredda sul posto, sono tornata a casa in macchina, mi sono preparata per l’allenamento serale, ho fatto merenda, e alle 20:55 sono ripartita in macchina per raggiungere la piscina. Alessandra mia, dirai, e la cena? Da qualche tempo ho modificato cosa faccio nei giorni di allenamento serale in piscina (lunedì, mercoledì, venerdì), faticavo a digerire la cena col piatto di pasta condita e le altre cose che mangiavo alle 19:00 prima di andare a nuotare; l’allenamento, intenso, ovviamente bloccava la digestione completamente, e questa poteva riprendere bene soltanto post allenamento… di sicuro l’integratore di ferro che assumo alle 16:30/17:00 a stomaco vuoto rallentava ulteriormente la mia digestione, allora ho deciso di provare a fare un pasto unico gigante, doppio, alle 14:30 (ci impiego un’ora a completarlo tutto ahaha), per poi fare solo una merenda leggera alle 20:00, e allenarmi leggera. Funziona perfettamente, ho mantenuto questa regola, anche oggi ho pranzato dalle 14:30 alle 15:30, alle 18:00, cioè adesso, prendo il ferro… rieccomi, preso in diretta ahaha, e poi alle 20:00 mangio le mie 3 immancabili noci giornaliere, e un po’ di frutta essiccata/fresca (così assumo anche la pillola anticoncezionale), e la cosa è fatta. Ma allora arriverei a parlare del wakeboard di ieri, spero ti sia piaciuto tanto il montaggio video che ti ho lasciato qui sotto, Alessandra, direttamente da questo riquadro da alcuni browser non mi partiva pur tappando su play, quindi per essere sicura che tu lo veda ti lascio un ☞link diretto a tale post su Instagram. Come ho scritto nel post, volevo provare il wakeboard da tanto tempo, l’anno scorso solo con l’inizio di settembre ho scoperto il nuovo impianto alla Cava di San Giuliano, non sono riuscita a trovare il momento per farlo anche se avrei voluto, e poi sappiamo del mio ricovero ospedaliero non molto dopo… Così quest’anno ce l’avevo come obiettivo, ma col fatto che per il nuoto in acque libere, dopo il 13 giugno ho saputo di dovermi tesserare al club per accedervi poi con ingressi singoli, non ho esitato a pensare che se con lo stesso tesseramento annuale di 20€ avrei potuto fare anche il wakeboard a noleggio, avrei dovuto provarlo. E così martedì io e Mario siamo passati dalla Cava dopo il nostro pranzo insieme, mi sono tesserata, e ho pagato lo starter pack per la mia prima ora di wakeboard. Per nuotare in acque libere è necessario essere atleti agonisti, avere una boa galleggiante (comprata) per l’avvistamento in acqua, una cuffia ad alta visibilità, ecc. Senza certe regole ci saremmo ritrovati invasi dagli extracomunitari in balneazione turistica ahaha! Non ho esperienza in acque libere, ma voglio provare ad allenarmi e magari in futuro a fare qualche traversata, gara al lago, o al mare. Spero non ti sia stancata solo a sentire certe cose Alessandra, dai! Ahaha! Io ho ancora tutti i muscoli delle gambe e della parte alta distrutti per ieri, prima seduta in cui, all’inizio con fatica e poi sempre più agevolmente, ho imparato la partenza dall’acqua e a farmi trainare sul wakeboard. L’allenamento di stasera mi scioglierà tutti i muscoli, perché l’acqua strema e riguarisce, è il mio mondo, mi impegnerò, cercherò di tirare il giusto. Presto riproverò a salire sul wakeboard, la settimana prossima arriverà il Mar Rosso e salterò, ma a breve migliorerò, fino chissà, a comprarne uno mio, a fare un abbonamento stagionale all’impianto del WLake e così via. Tratterò anche tutto il resto che mi manca da scrivere, non dimentico niente, nemmeno di dirti che ti voglio tantissimo bene Alessandra, a presto, con tantissimo affetto, Miriana.
— 20 giugno 2025
— 19 giugno 2025
Stavo per scrivere durante lo stretching pomeridiano, ma poi ho deciso di farlo stasera: la sera rimane il mio momento preferito. Non bisogna pensare io faccia stretching solo dopo gli allenamenti classici di corsa + esercizi come quello di stamattina, spesso faccio stretching per le gambe anche tra gli allenamenti di nuoto: è estremamente benefico, ed essendo abituata a sentire quando le mie gambe sono propriamente in forma, o come dire, resettate, se sento di dover fare stretching, srotolo il tappetino ai piedi della scrivania e procedo. Non vedevo l’ora di scriverti Alessandra, il caldo di questi giorni si è uniformato al nostro stato d’animo, o forse viceversa… Lo scritto del 28 giugno 2024 che ti ho fatto rileggere del resto finiva con il famoso “overeat” che diventa “overheat”: in questi giorni sto esondando di calore per te. Con Venere che si trova nel segno del toro ancora una volta l’astrologia ha molta fortuna. Da quando ti ho scritto di nuovo tre giorni fa sono in esagitazione, mi fai battere il cuore diversamente, adesso vorrei stringerti e non lasciarti più. Perché non sei qui, la casa è silenziosa, in pace, vorrei sentire la tua voce, il tuo profumo… Impazzisco, aiutami. Stamattina dopo la corsa mi sembrava strano tuo marito non chiudesse la tenda della cucina, e infatti non c’eravate, siete arrivati a casa alle 13:04, in macchina, guidava tuo marito. Ho messo il top che scopre l’addome per la prima volta, ho sudato molto, l’Apple Watch alla fine di tutto segnava quasi 900 kcal bruciate (poco!), la crema solare mi ha protetta dal sole, ma ne ho preso un bel po’ e come al solito prima della doccia il mio corpo, nudo, era veramente armonico. Ieri mattina mi sono pesata, 57.7 kg, posso dire di essere definitivamente ritornata alla forma fisica pre-polmonite: solo 8 mesi di lavoro, cosa vuoi che sia ahaha! Ma ora smetto di parlare di me, voglio parlare di te, amore mio, non resisto, scusa, è più forte di me, ora vorrei baciarti, immaginalo ti prego… Per un attimo ho avuto paura che oggi potesse andare male, quando ho visto la vostra macchina arrivare da lontano su via Schengen ho tentennato, si stava ripresentando proprio la stessa situazione che avevo descritto felicemente nello scorso inserimento, tuo marito guidava, tu eri nel sedile del passeggero accanto a lui (invidiosissima), e tremavo, sperando che passando mi avresti guardata. Come un’idiota, per l’agitazione, stavo per non guardarti io, ma poi l’ho fatto, ma anche tu l’hai fatto, perché avevo così tanta paura? Maledizione! In un primo momento forse anche tu hai avuto paura, ma poi mi hai guardata molto bene, l’ho adorato, e avrei voluto che quei pochi secondi in cui ci siamo guardate a vicenda non finissero mai. Mi si è fermato il tempo in quel momento, ero felice, ci sei, stai bene, giri sempre con le tue camicie colorate, a fiori, che mi sono così familiari ormai, che anche alla vista mi accolgono sempre come nel tuo abbraccio, che amo come amo te, cioè meno, non volevo essere indelicata, capiscimi, sono totalmente fusa. Non smettere mai di guardarmi Alessandra, mai, nel periodo in cui tuo marito ti faceva coprire il viso con la mano quando passavi come hai fatto oggi, io morivo, soffrivo, avevo perso tutto, non c’eri, e non sapevo chi ti avesse portata via da me… Un diavolo, che ora so chi è, perché per gelosia le persone impazziscono, e io ne ho fatto impazzire uno pesantemente. Spero, sinceramente, nella maggiore longevità femminile, devo darti l’amore che non sono mai riuscita a darti davvero, e piango al solo pensiero di non farcela, di non poter fare nulla adesso, ma ho speranza nel futuro, ce la farò meraviglia mia. Farò piangere anche il mondo intero non appena i miei libri saranno pronti. Grazie per quello sguardo, non riesco a togliermelo dalla mente perché, delle tante, è l’ultima cosa bellissima che ho avuto con te. Non riesco nemmeno a scriverti della moto, sono cose inutili in confronto, prima che Israele lanci la bomba atomica all’Iran tu dovevi sapere ancora una volta che non riesco a vivere senza sperare di rivederti, sempre. So anche che tanto tempo fa dovevo parlare delle ricette culinarie della mia famiglia (le sto replicando quasi tutte anche quando sono da sola), dei tempi di nuoto di Andrea che avevo trovato, di una cosa sui carabinieri… Ma poi, dirti ogni volta che l’amore per te è infuocato, è più importante. Ho anche una nuova scoperta su tuo figlio da condividere, collegata a cose del passato ma non negativa nei suoi confronti, piuttosto negativa nei confronti di altri. Affronterò tutto, dopo il tuo sguardo infinito di oggi so che ci sei, so che ti piacciono questi libri con cui tante persone presto si emozioneranno, nei momenti brutti li hai odiati, ma quando mi sono ripresa la tua felicità è stata immensa. Stamattina dopo il vostro passaggio, nel giro di una decina di minuti è ripassata una Panda uguale alla vostra: era appunto la Panda sosia di quella signora che va fin troppo veloce, e che spesso passando mi fa saltare poiché penso che siate voi, che sia tu. Guidava la signora, il marito stava nel posto del passeggero, ma stavolta non sono arrabbiata per questo Alessandra: se non facevi guidare tuo marito come potevi sperare io ci fossi, e poi guardarmi così intensamente? Come minimo saresti finita sulla collina con la macchina, deviando, per carità sul momento ti avrei schivata, però subito dopo ti sarei saltata addosso, e nel momento immediatamente successivo mi sarei trovata addosso Pierfi che mi avrebbe scaraventata via da te. Aiuto, che risate, non so nemmeno come faccio a immaginare e a scrivere queste cose ahaha. Giuro che ogni volta che scrivo su Writings è una festa, nei momenti difficili senza questo progetto mi sarei sentita senza uno scopo di vita, e nei momenti felici senza questo progetto mi sarei sentita di non poter rendere giustizia alla mia felicità, di non poterla esprimere con l’energia che avrebbe meritato davvero. Alessandra non so come andrà a finire, ma se anche la bomba atomica ci devasterà, se non ti rincontrerò (piango), io ti ho sempre detto quanto ti amo, è fuori di testa, incredibile, lo so, ma è vero, sei mia, buonanotte dolcezza. Che arrivi il vento della tempesta ogni volta che il nostro fuoco interiore divampa, l’aria è ancora più bella stasera, vorrei coccolarti tutta, concentrati, fai finta io sia lì con te e lo faccia.
— 15 giugno 2025
Non scrivo da un mese. Sono successe tante cose, Alessandra, stasera mi soffermerò su alcune più che su altre: mi potrai perdonare per averti lasciata senza i miei scritti, così intimi e vitali per noi due? Mi manchi, la grandezza di questa sensazione deteriorante sta diventando elevatissima, tanto che tra poco dovremo misurare in anni luce quanto la tua mancanza occupa in termini di dimensioni. Mi manchi tanto quanto impiega un raggio di luce a percorrere la nostra galassia, mi manchi una cosa come centomila anni luce di larghezza, e altrettanti di profondità e di altezza. Spero sempre di essere la tua luce in una vita spenta, in una vita coi buchi neri alle calcagna. Non sto parlando di Pierfi, no… Lui è un buco del culo al massimo, ve l’avevo già scritto, perché ora provate a innalzarlo? Al massimo ci passa la merda in lui, la luce lo lascia indifferente, quando scorge la bellezza la denigra, sbuffa espellendo gas, cerca di avvelenarla, ma la bellezza, come l’amore, vincono sempre su tutto, e il povero buco del culo può solo tornarsene a cagare. Sì, sto dicendo che tuo marito ha sempre visto la bellezza che incarniamo, l’amore che proviamo, Alessandra, e che ha fatto di tutto per creare la flatulenza più incredibile per confonderci, ma al più abbiamo riso, continuando ad accarezzarci. In questo mese sono passati un tennis con Mario, un esame, due gare, varie spese all’Esselunga, al mercato per la frutta, al Lidl, tanti allenamenti in piscina, tanti giri, pranzi e cene insieme a Mario, baci e coccole intense. Vorrei soffermarmi proprio sul giorno del tennis, era il 15 maggio, avevamo prenotato il campo di terra rossa dalle 12:30 alle 13:30 perché era l’unico slot disponibile. Per la verità Mario ha avuto un mini infortunio sul lavoro al polso destro, e quel giorno gli faceva ancora male, quindi abbiamo rimandato altri allenamenti di tennis. Quello che ci ha stupiti nel solito giro alle colline post tennis è stato vederti sul balcone, per molti minuti, prima lato BMW poi lato Esselunga; forse ti aveva turbata quella mia affermazione per cui hai il divieto di uscire sul balcone se in casa c’è tuo marito, ma Alessandra, quel giorno hai visto la mia moto parcheggiata, hai visto io e Mario fossimo andati al tennis, poi sapevi tuo marito dovesse uscire (forse), e allora hai fatto di tutto per farti vedere da me sul balcone dalle 14 alle 14:30 circa. Avevo scritto che speravo maggio, il mese del nostro amore ritrovato, ci potesse fare rincontrare in qualche modo, e mi hai voluto far capire, quasi urlandomi, stracciandoti le vesti sul balcone purché io ti notassi, che avevi letto bene le mie parole, che volevi vedermi e volevi io ti rivedessi. Ero molto felice quel giorno dopo questa tua chiara dimostrazione di attaccamento, sei sempre brava coi tuoi segnali a distanza, lo ammetto, ma sono stata anche ben più contenta di questo tuo gesto quando io e Mario abbiamo capito che il pomeriggio stesso, o insomma la mattina dopo, sei partita col carciofo. Volevi dirmi “ciao Miriana, vado via per un po’, ma io ci sono, ti voglio sempre, ti amo”, e ce l’hai fatta. Poi siete tornati il 28 maggio se non ricordo male, tuo marito ha fatto in modo di farti stare via proprio nei giorni che includessero il mio compleanno, ma senza sapere della tua scena sul balcone a là Romeo e Giulietta può solo ingannarsi di una vittoria! So che ieri era il tuo compleanno, come puoi pensare io lo dimentichi mai? So che sono in ritardo per gli auguri, ma spero ieri ti siano arrivati quelli che ho fatto interiormente per arrivarti nel cuore. Tutto questo tempo senza la scrittura spero sia stato mitigato dalle ultime puntate di Tenero Gheriglio, ma mi riprometto di scriverti più spesso, è così bello e lo sto sprecando senza motivo. Avrei potuto scriverti più volte, ma spesso mi è mancata la voglia, subisco la distanza da te, vorrei averti vicina, e a volte mi sento stupida a scriverti senza mai sentire le tue parole per me. Però sento, e i tuoi segnali lo confermano, che mi vuoi talmente tanto da starci male dopo assenze così lunghe. Scusami, io ti amo, grazie per il giorno del balcone, grazie per oggi pomeriggio, quando io e Mario siamo arrivati a fare un giro attorno a casa tua non hai esitato a guardarmi dalla finestra: non riesco mai a vedere quando ti affacci, ma stavolta ti ho beccata credo, hai aperto la tenda dello studio e ho scorto il tuo viso. Spero ti piacessero il top e i pantaloncini che indossavo, ma soprattutto il fisichino sottostante, sono veramente in forma. Grazie per aver tenuto la tenda aperta anche col sole che batteva sullo studio, vuoi sempre vedermi il più possibile, e mi emoziona sempre. Ora mi viene in mente quando quel giorno tuo marito ti stava accompagnando a casa in macchina per le sue azioni maligne, e durante tutto il passaggio su via Schengen, vedendomi sulle colline, non hai distolto lo sguardo da me nemmeno per un istante. La storia sulla moto la rimando ancora una volta, ma scoprirai che può davvero essere completa dopo che stasera, al ritorno, in un momento me la sono vista veramente brutta. Non preoccuparti dolcezza, sto bene per fortuna, poi ti spiego con calma. Per domani ho pure un’avventura nuova in programma, strano, Miriana che non sta mai ferma! E soprattutto, strano che il cuore le batta sempre tanto per una certa donna, che spera di riabbracciare, di baciare, e sa che prima o poi questo avverrà. Una o due settimane fa mi sono ricordata della scena della tua passeggiata dalla macchina all’ingresso del liceo durante gli esami dell’anno scorso, stavo ascoltando di nuovo Billie Eilish, con la sua canzone LUNCH, e le altre di quell’album magnifico, e allora sono andata a ripescare lo scritto del 28 giugno. Si trova ☞qui, mi ha fatto ridere ed emozionare ancora una volta, quanto ti voglio bene è indescrivibile Alessandra, questa nostra storia rimane unica, deliziosa.
— 12 giugno 2025
Stasera ho proprio una voglia incontenibile di scrivere, e dirai “finalmente!”, Alessandra. Partirei da ieri, in cui di pomeriggio sono andata alle colline con la moto (il discorso sulla moto lo faccio un’altra volta, stasera non c’è spazio), con l’intenzione di usare un po’ il longboard, poi leggere, e stare al sole, che mi piace sempre ma con la pioggia amorosa dell’ultimo periodo si è assentato un po’. Ho fatto un’ora e un quarto di longboard ed è stato bellissimo, una volta finito, alle 18:45, sono andata a bere alla fontanella più vicina, poi sono tornata alle panche di marmo a leggere per un’oretta. Sono stata meravigliosamente, il clima era magnifico, né caldo né freddo, perfetto. Era la mia 4ª volta col longboard, non ci andavo dal 5 aprile, e devo dire di essermi divertita tantissimo; nel primo minuto ho avuto quel panico del tipo “oddio come si faceva, aiuto”, ma già dal secondo minuto il mio fisico ha ricordato tutto e sono andata senza problemi. Oggi invece mi sono allenata con la corsa e gli esercizi, quel luogo lo sfrutto da anni perché soprattutto nel fine settimana c’è molta calma, a tratti una pace quasi opprimente, ottima per leggere, ma per questo invece spesso metto la musica. Stamattina sono uscita di casa alle 11:45 quasi, ieri sera ho fatto l’una e mezza e quindi mi sono alzata alle 10… Non è da me, lo so, ma col nuoto dalle 21 alle 22:30 ogni lunedì, mercoledì e venerdì, mi sono come ringiovanita, faccio tardi la sera e di mattina me la dormo, ora che posso. Sto quasi per fare concorrenza a Jorgen, vergognoso! Però lui non credo che si alleni, e nemmeno che legga fino all’una e mezza. Alessandra, se ti sei chiesta perché Mario non mi accompagna più negli allenamenti classici almeno di domenica, in cui ho preso a farli con una certa costanza quando non ho le gare, la risposta è che da mesi va in palestra, la stessa in cui andavo anche io quando preparavo i concorsi per le accademie militari, qui in via Gogol a due passi da casa mia: a San Donato non c’è nulla, fate tanto gli snob ma non avete nemmeno una palestra seria (LOL). Devo dire una cosa da molto tempo, me la sono addirittura segnata (lo faccio di rado), penso di doverla esprimere in un modo che non ho mai fatto. Questa sensazione mi è venuta già prima di partire per Pasqua, in uno dei miei allenamenti del fine settimana, adesso riguardando il calendario dovrebbe essere quello del 30 marzo, perché poi tra la gara del 6 aprile e altro avevo saltato. Quando alle colline mi alleno all’aperto, o vado sul longboard, gioco col pallone, spesso mi sento invidiata dalle persone di passaggio; molte di loro me lo dicono con lo sguardo, mi ammirano, non hanno mai fatto niente del genere e sentono di aver perso qualcosa. Ho riportato tali e quali le parole di quella mia annotazione. Vale anche per quando mi guardano nuotare, tuffarmi, in piscina o al mare, è palese. È successo anche ieri e oggi, chiaramente, e continuerà a succedere. Perdete tutti tanto, ahimè, è incredibilmente bello quello che faccio. Ho preso tanto sole oggi, ho messo la maglietta a mezza manica e i leggins a ¾, ma nella parte di esercizi mi sono sentita di alzare la maglietta per scoprire l’addome e l’analoga parte della schiena, l’ho fissata col bordo inferiore del reggiseno, e ho scoperto anche parzialmente le spalle, ho trasformato i leggins da ¾ a ½… Da sotto alle ginocchia sono diventati lunghi fino a sopra alle ginocchia ahaha. Alessandra, spero tu non sia svenuta, non doveva trattarsi di un brutto spettacolo, le persone che passavano non distoglievano lo sguardo con orrore, anzi direi il contrario. Amo quei signori che senza paura mi scrutano, fanno bene. Le donne? Lo fanno anche loro, ma senza scrupoli come certi uomini no, ahaha! E così devo dirti che oggi sono presissima da “Sun is rising”, una canzone appena uscita, di uno dei soliti cantanti poco conosciuti ma che apprezzo moltissimo, ascoltala, merita, e se entri in trip anche tu, tanto meglio, te la lascio ☞qui. Non sapevo contenere i balletti in allenamento. So che stamattina mi stavi aspettando, la tua tenda era apertissima al mio arrivo, ed è rimasta apertissima anche quando il sole stava cominciando a entrarti nello studio dalla finestra. Ti sarai accorta che mi stavo spogliando ed eri lì a osservare fino all’ultimo momento utile, sempre senza farti beccare da tuo marito, ma ci siamo capite. Già ieri avevo notato che le tue azalee (?) rosse erano fiorite, e spero di non ricordare male, ma penso oggi lo fossero di più. Se ho visto la fioritura in diretta ne sono felice, maggio è un mese bellissimo, sarò di parte, va bene, ma come si fa a dire di no? Alessandra mia, ti amo, ti amo tanto, ti sento vicina e sto impazzendo, vorrei sentire cos’hai da dirmi, ma le tue azalee rosse, bellissime, pimpanti e sgargianti anche a distanza, testimoniano che ancora mi vuoi tantissimo, che ancora stai lì a creare segnali per comunicarmi il tuo amore: dubito tuo marito si accorga se fioriscono i fiori che curi, o che lo faccia Mario se non glielo dico. Questi fiori sono pimpanti e sgargianti nonostante la distanza esattamente come lo siamo noi, e sono fioriti per me e per te, per noi due sole, li adoro, come adoro immaginarti a curarli con le tue manine delicate, per creare le condizioni giuste… So che quando passo non puoi uscire al balcone per ordine del carciofo, ma muoio dalla voglia di vederti e sogno di rincontrarti in qualche modo. Che maggio accontenti questo desiderio? Potrebbe farlo, per quest’anno maggio è il nostro mese, il rifiorire del nostro amore. Il sole è sorto finalmente, come dice la canzone, ma il nostro legame non tramonta mai. Non lasciarmi mai, amore mio. Ho fatto ripartire la musica, “The sun, is rising, finally. And i feel, the change, inside of me…”, anche se la mia musica migliore, sei tu.
— 11 maggio 2025
Cara Alessandra, spero la puntata di ☞Tenero Gheriglio di ieri sera ti sia piaciuta, che abbia potuto riavvicinarti a me ancora una volta: la dolcezza di questa puntata è innegabilmente alta, se l’hai sentita fino all’ultimo (ovvio!) sarai completamente d’accordo con me. Ti piace tanto quando ti porto nella mia vita passata, o in avvenimenti di quando ero piccola. Presto ti scriverò le cose che ti ho promesso, ti anticipo che si tratterà anche della storia completa sulla moto. Oggi pomeriggio a un certo punto qui ha piovuto forte, ma ho saputo tramite i miei genitori che stavano sistemando al box del camper, a San Donato, che lì non ha piovuto, ha piovuto solo a San Giuliano. Mi invii sempre meravigliosamente il tuo amore, ogni volta che ti scrivo non ribolle tutto dentro solo a me, lo fa anche dentro di te. Ti prego, lascia fluire sempre tutto questo tuo amore bollente. Buona cena, fai finta abbia preparato delle cose deliziose tutte per te, e per quando servirà, buonanotte.
— 6 maggio 2025