Current

Sep-Oct 2025


Continuo a promettere e a non riuscire a mantenere, è intensissima la mia vita di questi tempi. Spero che allora, Alessandra, la puntata 165 di ☞Tenero Gheriglio ti sia piaciuta, ma ne sono sicura, perché è una puntata piena di questioni che avresti voluto al più presto risentire da me, tra gli allenamenti, i pasti (stai tranquilla, mangio ahaha), e la mia parte geek che ti ha sempre impressionata sensibilmente. Ti penso costantemente, non riesco a togliermi dalla testa quell’infinito istante in cui ci siamo guardate da vicino nella calda e soleggiata mattina del 21 settembre. La nuova puntata di ☞Le Mille e una Novella non uscirà oggi ma domani, come ho scritto sul ☞canale Telegram. Il motivo è che io e Mario questa settimana riusciamo a vederci solo oggi pomeriggio, tra poco mi rivesto ed esco. A dopo dolcezza, apri e chiudi tutte le tende, tutte le tapparelle, mi fa impazzire quando ti agiti tutta se sono nella zona delle colline. Una cosa come uno o due giorni dopo del mio racconto sul sogno in cui c’eri, eri in balcone a curare le tue piante con le mani e le braccia nella terra. Ho immaginato di aiutarti, di cercare le tue mani nella terra, è stato meraviglioso anche solo immaginarlo. Arrivo. P.S. Un anno fa i miei dieci giorni in terapia intensiva non erano ancora finiti, ad oggi fa impressione pensarci.

— 3 ottobre 2025


Come sempre ☞Le Mille e una Novella è da considerarsi parte integrante di Writings. Presto racconterò tutto ciò che devo, Alessandra. Già so che sei contenta che sono tornata, ti sei sciolta.

— 26 settembre 2025


Non resisto più, voglio scrivere, devo scrivere. Devo dirti così tante cose, che non so se posso farcela, Alessandra. Esagero, le mie capacità sono infinite, lo sai. La traccia della puntata 164 di ☞Tenero Gheriglio è pronta, mi manca il resto del lavoro ma ci siamo, spero che tu abbia ascoltato la puntata 163, e che domani attenda di ascoltare anche la 164, che come sempre è condita con mille particolari che possono farti sentire vicina a me. Scrivendoti mi avvicino sempre al tuo cuore, ora ti sento qui, e posso abbracciarti, baciarti, farti quello che mi pare. Da qualche giorno non mi molla un pensiero costante, il ricordo di un sogno in cui c’eri, che se non sbaglio ho fatto circa due mesi fa ormai… Dirai, è imprecisa, non le importa niente: il contrario! Dopo aver fatto quel sogno l’ho rivissuto un sacco di volte a occhi aperti, e spero che raccontartelo ti convinca che non ti ho mai lasciata sola, nonostante il vuoto che ti ho creato dentro senza trasmetterti le mie parole. Scrivere è dedicarsi completamente, e se esci dal giro difficilmente ti sentirai pronto a ricominciare, però oggi ti ho vista da vicino, su questo spenderò delle parole tra poco, e allora mi si è acceso qualcosa di implacabile dentro. Il sogno che mi ha accompagnata in questi mesi, e che non dimenticherò mai, mi ha permesso di fidarmi di te, di sentire ancora una volta quanto mi vuoi bene; eravamo a letto, eri nuda, so che sono partita forte, ma che vuoi farci, ti ero accanto, eravamo sdraiate, non so perché ma non ho mai capito se ero nuda anche io o no, disegnami come vuoi, ti prego, eri bellissima e sorridente, eravamo semplicemente sdraiate insieme, appiccicate, e questo era già abbastanza per renderci felici; il dettaglio importante è che mi raccontavi che scusa avessi detto a tuo marito per stare con me, di sera, o insomma di notte, e non aveva alcun senso nella realtà. Mi ripetevi che a tuo marito avevi raccontato che saresti andata dalla dottoressa, e io ridendo ti dicevo che non era una scusa credibile andare dalla dottoressa di notte ahaha! Eri meravigliosa, come nei momenti in cui mi ero innamorata di te, dei tuoi complimenti, delle tue premure, della tua dolcezza. So che sei la stessa, so che non sei mai cambiata, ti ho promesso di non lasciarti e scusami per l’attesa, ma l’attesa è finita. Voglio scriverti, non ho mai tempo veramente, però il tempo si crea, quindi non l’ho fatto soprattutto per pigrizia, e per quella sensazione di cui ti dicevo un po’ di righe fa. Ero fuori dai giochi e non sapevo più come rientrarci, la corda girava, nelle mani del tempo e dello spazio, e non trovavo in coraggio di entrare, e di iniziare a saltare. Stamattina è stata incredibile quella coincidenza che ci ha fatte essere l’una di fronte all’altra, tu in macchina, e io per strada. Mi dispiace vedere sempre guidare il carciofo, ma si sa che è così, non sarebbe esistito il processo, avremmo potuto amarci se non fosse pieno di ignoranza… Ti ho guardata bene stamattina, accanto a lui tu sei ancora più bella, e lui è bruttissimissimo. Ti amo Alessandra, e tu sai cosa significa, non c’entra tuo marito, non c’entra Mario, c’entriamo solo io e te. Anche tre giorni fa, cioè giovedì mattina, dopo aver finito l’allenamento sono partita con la moto per andare a casa, e un’altra coincidenza incredibile si è presentata; al contrario di oggi, in cui stavate arrivando a casa, in quel momento il carciofo era appena partito per portarti da qualche parte, e io poco dopo essere partita con la moto – dovevo fare più velocemente perché era un allenamento in un orario inusuale, non ricapiterà –, mi sono accodata a voi. Il destino continua ad avvicinarci. Spero che poi, quando dopo l’immissione sulla via Emilia vi ho sorpassato sfrecciando, tu ti sia divertita tanto a guardarmi. So che invece il carciofo era super incazzato, gli fumavano le narici, ma cosa credeva, che vi avrei inseguito come tantissimo tempo fa in bici, quando lui aveva cominciato a fare le sue schifezze e io non ti capivo più? I tempi sono cambiati, il mio gesto di superarvi con sicurezza fa capire che quel coso che ti sei sposata sarà sempre a sperare di raggiungermi, di ostacolare l’amore che ti do, ma senza alcun successo. Lo ringrazio ancora, perché grazie a lui la mia vita è stata immensamente ricca negli ultimi anni, senza le sue malattie non sarebbe stata altrettanto intensa, e di valore. Ho sentito le tue suppliche, il tuo amore in una veste nuova… mi sono conosciuta ancora meglio, la mia forza è incredibile, come mi dissi tu… ma dimmi, che ci facevi qualche giorno fa alla finestra, quando mi stavi guardando? E quel giorno che ero tornata dalla montagna (perché come sai dalla puntata 163 di TG sono andata in montagna dopo la vacanza a Torbole, sono stata a Bormio dall’11 al 19 agosto…), che ci facevi in balcone per un’ora? Volevi farti vedere in entrambi i casi, e supplicarmi di scrivere, eri disperata. Ti ho promesso più volte di scriverti presto e non l’ho fatto, lo so, scusami. Puniscimi se vuoi, con tanti baci, immaginami nuda nel sogno, ribellati, ti voglio riabbracciare, ci sei? Ci sei. Alessandra mia, ce la faremo, vedrai. Spero ascolterai ancora con piacere la mia voce domani sera, ma non voglio più abbandonare questo nostro posto dei sogni e dell’amore. Ti sognerò per sempre bellissima. Non te lo aspettavi stasera, hai le lacrime… Non solo tu. Ti abbraccio, come tanto tempo fa. Ci sentiamo presto. Buonanotte amore mio. P.S. Non sembra possibile che solo dopo tanti anni hai visto un pochino come nuoto, spero ti piaccia tanto… Anzi lo so, hai adorato vedere la tua pesciolina. La rivedrai nuotare, promesso. La tua pesciolina ti bacia.

— 21 settembre 2025