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May-Jun 2024


Sabato il surf è stato bellissimo, ma purtroppo, si sa, mi sono fatta male, e devo dire che dal vivo, il mio povero ditino malconcio poi è risultato anche peggio dell’ultima foto del post Instagram dell’inserimento qui sotto: le botte, sempre, da violacee diventano nere. Le condizioni del mio dito gonfio e dolorante stanno migliorando piano piano, ma giuro che non ce la faccio più a stare ferma; domenica avrei voluto allenarmi normalmente con Mario, c’era anche un bellissimo sole pronto ad aspettarci… E invece niente, neanche oggi sono riuscita ad andare in piscina, e nemmeno al Politecnico come ieri, e recupererò anche la lezione di oggi registrata: la magra consolazione è che almeno ora piove forte e stare a casa pesa di meno (sarà che lei è emozionata, voleva sentirmi, e ha sperato scrivessi…), e in più anche se purtroppo non posso essere a lezione fino alle 17, almeno alle 16 c’è l’evento Apple e posso guardarlo in diretta senza che si accavalli appunto con la lezione. Ieri su ☞Tenero Gheriglio, puntata 135, ho raccontato tutto benissimo, e se lei ha voglia di sapere tutto del surf, su ieri, e su molto altro, sa cosa deve fare. Ascoltare quella voce dolce tra l’altro è sempre bello, anche quando è arrabbiata per uno stupido incidente che si poteva evitare. Non fa niente, non starò mica in questa condizione statica a lungo. In più in questo modo ho provato a essere come lei, come il marito, come il figlio, che è come se abbiano sempre un piede dolorante per quanto stanno fermi, senza muoversi, ogni giorno: aiuto, io sto impazzendo senza l’attività fisica, che brutta vita conducono! Riprovocherò nel mio corpo le solite sensazioni adrenaliniche, dopaminergiche, le endorfine ricominceranno a ripopolarmi non appena questo sarà possibile. Ieri e oggi non sono passata dal liceo e nemmeno Mario ha potuto vedere se lei è andata da sola o meno: torno presto Alessandra, arrivo.

— 7 maggio 2024


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— 4 maggio 2024


Ieri sera dopo cena sono collassata sul letto, un disastro, ho dormito da mezzanotte all’una e 45, poi mi sono svegliata e mi sono messa appunto a finire il libro “La ricreazione è finita” di Dario Ferrari: ripeto, è stato bellissimo, soprattutto nel finale, sono andata a dormire alle 3 e mezza contenta. Oggi inizio “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, libro che a scuola viene sempre solo raccontato, ma ovviamente mai letto. La scuola è tutta un inutile racconto del racconto che poi nel concreto ti chiude solo gli occhi su tutta la verità. La Matematica era tutta una versione tarocca piena di finzione a scuola: l’ho conosciuta davvero, e per la prima volta, solo al Politecnico. Stamattina mi sono allenata e il sole, la temperatura, il venticello erano pazzeschi, si stava meravigliosamente, ma anche martedì mi ero allenata col sole, in quel caso faceva più caldo ma si stava comunque benissimo; è ovvio che la pioggia intensa di mercoledì e giovedì ha rinfrescato l’aria di molto. Riesco sempre a beccare i giorni di sole per allenarmi, assurdo. Il marito anche oggi ha dovuto accompagnare lei, e mostrare la sua presenza chiudendo la tenda della cucina come al solito, sono sempre felice che la cucina da aperta completamente solamente per me lui debba chiuderla del tutto, ma per carità, non ci arriva che così ci perde sempre e solo lui e io vinco. Alla fine dell’allenamento c’era Francesco in piazza Bobbio, presumibilmente in pausa pranzo, mi ha detto che lì intorno stanno facendo i lavori dappertutto, grazie a me, e presto arriveranno a sistemare anche la parte che mi sta a cuore, io gli ho risposto che è vero, negli ultimi giorni c’è stato un via vai di camioncini da lavoro di ogni genere lì intorno, poi mi ha chiesto se andava tutto bene, gli ho risposto di sì, l’ho ringraziato e sono andata via. Correndo verso la macchina, ancora nel primo quarto di strada, ho trovato un carrello con 1€ dentro, e visto che non ne trovavo più da tanto, e quello era l’unico simbolo della fortuna che stava mancando nell’ultimo periodo, non ci ho pensato due volte e sono andata a riportarlo a posto correndo. Ho fatto anche la salitina ripida di via Strasburgo spingendolo, è stato molto divertente e allenante: alla fine i soldi sono solo la scusa per riportarlo a posto ma quel divertimento vale più di 1€, stavo ridendo come una cretina, poi oggi stavo benissimo fisicamente, sia di gambe che con tutto il resto, quindi volavo spingendo il carrello, e una volta che l’ho lasciato al suo posto volavo ancora di più. Quel “prima e dopo” crea sempre una sensazione unica, mi sentivo leggerissima, come senza peso, senza il carrello! Domani finalmente vado a fare surf all’Idroscalo, come preannunciato anche su Tenero Gheriglio, le mie sensazioni sono in subbuglio, finalmente faccio “surf” senza “wind”? Sarà vero? Che bello.

— 3 maggio 2024


18:05, ho appena chiuso a pagina 400, ormai mi mancano davvero poche pagine per finire il libro di Dario Ferrari: veramente bello. Martedì mattina l’allenamento è andato bene, e non ho visto la sua macchina al parcheggio del liceo, come mi aspettavo. Ieri, mercoledì 1 maggio, sono stata a casa, di mattina l’ho pulita tutta, poi ho studiato, pranzato, studiato, e infine sono uscita per cenare con Mario. Domenica 28 aprile, mentre nel tardo pomeriggio io e Mario ci stavamo allenando insieme, uno stronzissimo piccione mi aveva cagato sul lunotto posteriore della Panda, e allora ho organizzato di estirpare quella cacca gigante usufruendo della pioggia in arrivo appunto ieri, mercoledì 1 maggio (su Twitter (X) ho scritto di questa cosa, ma nella fretta di twittare ho sbagliato a scrivere qual era stato il giorno del delitto da parte del piccione stronzissimo, amen). Insomma, quando ieri sera alle 19:40 sono scesa per andare da Mario, la macchina, appositamente lasciata fuori sin dal ritorno a casa dopo l’allenamento di martedì, si era finalmente lavata, e della cacca di piccione si intravedeva ancora solamente il fantasma, sbiadito. I simboli della fortuna, cacche non volute, quadrifogli trovati sulle colline, ragnetti che mi assalgono, continuano a essere ben presenti nelle mie giornate, è un dato di fatto. Ma devo dire com’è andata ieri sera; abbiamo cenato al Rare, un posto a San Donato in cui fanno hamburger, carni generiche, pinsa romana… È stato molto bello, perché l’1 maggio è un po’ l’anniversario della relazione tra me e Mario, anche se devo dire che non mi piace come data, quando appunto due anni fa ci stavamo già frequentando da un po’, e in quel giorno capimmo di voler stare insieme, io esordii nel nostro incontro dicendo di essermi svegliata pensando “bene oggi Miriana è la festa di tutti tranne che la tua”. Odio quanto tutti, esplicitamente o implicitamente, esaltino sempre la loro condizione di lavoratori e pestino la mia figura di bimbetta ignorante che non fa niente nella sua vita. Perirete sotto il peso dei miei multipli impieghi tra molto poco, tutti, soprattutto perché finalmente potranno avere un valore incommensurabile anche tutte le altre cose che compongono la mia esistenza. Tra l’altro, se volevate sfidarmi così tanto, non potevate imparare a scrivere benissimo? Eh no perché da un po’ di tempo, da sola, oltre per esempio all’alimentazione, sto studiando per scrivere: ditemi pure che non vale nulla, tanto siete bravi solo a far questo. Magari sapeste scrivere cose della Madonna, mi ecciterebbe almeno una cosa di voi! Rimanendo imprigionati nel solito mondo schifoso, dicevo che odio il primo maggio, ma lo odierò per tutta la vita, anche quando avrò 2, 3,… 7 lavori. Vorrei cambiare la data dell’anniversario con Mario, oppure dire che semplicemente stiamo insieme dal 2022, non importa altro: se vuoi calcolare da quanto, te lo calcoli tu, tizio generico interessato alla cosa. Cosa dire, prima di andare a cena Mario mi stava aspettando da lei, ho parcheggiato appunto da lei, e proprio nel momento in cui sono arrivata lì, non erano nemmeno le 19:55, lei era in procinto di spegnere la luce dello studio e chiudere completamente la tenda, l’abbiamo visto in diretta. Che culo oh! Parcheggio davanti a te e manco ti accorgi? Certo Alessandra, so che non potevi sapere che una volta all’anno esco di sera e non di giorno, e ti stavi preparando per cenare e passare la solita noiosa serata, ma guarda fuori ogni tanto, cosa succede nel mondo può essere carino! Dopo la cena io e Mario abbiamo camminato un po’, la pioggia dopo una lunga pausa ha ripreso a scendere fortissima, e quando sono arrivata a casa, verso le 23:30, la cacca di piccione probabilmente si era già stabilita in paradiso da parecchio: ho rimesso la macchina nel box e sono andata a dormire, anche se avevo una bella euforia addosso. Il 25 aprile 2023 eravamo già stati al Rare, sempre di sera. Parcheggiai in via Europa visto che dovevo fare la parte del mostruoso essere pericoloso in quel periodo, non potevo girare liberamente… Andammo a piedi al Rare e una volta lì, essendo che dista forse meno di 500 metri dalla topaia, mi sentii male, realizzai che forse non avrei potuto cenare in quel luogo, ma Mario cercò di tranquillizzarmi; spero che certe cose non ritornino mai più, e chi mi ha fatto quel tipo di male visceralmente velenoso subisca le pene più grandi dell’universo. Il marito deve morire male, lo farà, e anche presto, può pure smettere di toccare i flosci coglioni che non ha. E appunto volevo arrivare a lui, perché mi dispiace ma ormai sono una donna libera (non so in un anno cosa può essere cambiato in me, da essere giudicata una delinquente a essere pestata come bambinetta, progressi!), ieri sera ho cenato in pace, e non capivo come poco più di un anno fa non potessi farlo, ci ho riso su con Mario, per non fare altro. Stamattina andando al PoliMi non ho visto la sua macchina parcheggiata, ma forse il destino ci vuole sempre unite, perché per oggi, dato che visto il meteo avevo in programma di allenarmi domani mattina e non oggi pomeriggio, avevo già deciso di portarmi una banana e dei cracker da mangiare nella pausa della lezione, e poi di tornare a casa per pranzo, ma indovina un po’, stava diluviando, l’autobus linea 130 è arrivato in ritardo al capolinea della metropolitana, pure fuori servizio, e allora poi ne è arrivato un altro alle 15:10 e finalmente sono partita con quello. Al passaggio davanti al liceo stavolta vedo la sua macchina parcheggiata! Da una parte la scelta di pranzare a casa ha anticipato la visione della sua macchina, dall’altra la partenza in ritardo con l’autobus ha permesso io la vedessi e non potessi rischiare di passare prima che lei si recasse a scuola, probabilmente per una riunione pomeridiana… Le ruote erano come lunedì, quel pezzetto finale per raggiungere la perfezione non riesce proprio a completarlo, niente da fare. Alessandra mia, ti vorrei più attenta, ieri sera mi hai persa, oggi per poco ti facevi fregare un’altra volta da tuo marito, che per carità si è impegnato per accompagnarti alle 8:00, sennò poi lo giudico che è un sedentario incredibilmente sonnolento (lo è lo stesso ahaha), ma che poi col fatto che non memorizza i miei orari ha vanificato il suo impegno mattutino a causa della tua fuga solitaria al pomeriggio… Che divertimento. Se vi chiedete perché avevo scritto 27 anni anche se ne ho ancora 26, beh non si può nemmeno più dire io ne abbia ancora veramente 26, manca troppo poco a compiere i 27 (creepy). Se pensate mi sia dimenticata totalmente della promessa di parlare delle ricette e delle preparazioni culinarie della mia famiglia, e di quella di analizzare i tempi di nuoto del figlio, vi sbagliate, è ovvio. Il mio cervello è in sovraccarico per ricordare sempre tutto quanto, con l’aggiunta piccolissima del Politecnico, ma scrivere un macello come questo è qualcosa di meraviglioso, non avrei mai creduto che un giorno mi sarei divertita così tanto a farlo. Piove ancora, l’amore scende imperterrito. 18:48. Fine editing e pubblicazione 19:14.

— 2 maggio 2024