Con quel mio “anzi cresciamo sempre nelle difficoltà” non intendo altro che “cresciamo come coppia”. Sono sempre fermamente convinta che per crescere individualmente, per cercare di costruire una versione sempre migliore di sé, azione che prosegue ogni giorno e per tutta la vita, serva il confronto con tutti; non è quindi abbastanza il banale confronto coi “coetanei” (chi cresce in questo modo si ritrova solamente in una mischia di amichetti, spesso bambini non cresciuti, discotecari e con convinzioni da stupidi, non idee da adulti, che seguono le mode “beviamo una birra stasera”, “devo sballarmi la vita è una”, e che usano internet e i social network come siti di incontri/YouPorn), ma è necessario anche quello importantissimo con gli adulti, o meglio con chi ha più anni di noi – cosa che ho capito e attuato fin da piccola, pur rischiando di sembrare poco alla moda e troppo diversa – e infine quello con chi è più giovane, più piccolo di noi, diretto rappresentante del futuro. Oltretutto serve interfacciarsi costantemente con la fatica, sia mentale (esempio: PoliMi) che fisica. Mi sto anche riferendo, è ovvio, allo sport, oppure a un lavoro intenso a livello fisico, teso a livello psichico (esempio: Accademia Aeronautica). Allenarsi a subire il dolore è l’unico modo per ricordarsi cos’è la felicità delle piccole cose.
— 22 agosto 2022
Stamattina l’allenamento è stato perfetto, che gamba! Non che le braccia se la stiano cavando male. È meraviglioso quando non senti alcun attrito durante l’attività sportiva, e solo quando torni a casa e ti fermi senti solamente la stanchezza. La bicicletta tipo Graziella è di nuovo perfetta, gira benissimo, chissà a chi appartenne, ma per 40/50€ portarla a casa dal negozio “Cicli Scotti” di Melegnano fu un vero affare. La bici bella, invece, verrà usata per fare dei giri lunghi in cui so già in partenza di non doverla lasciare legata. Domani mio padre deve fare i controlli in ospedale per poi affrontare la seconda operazione. Va meglio qui, ieri riparare la bicicletta con mio padre è stato molto bello: la verità è che tutti e 3 (4) non possiamo non volerci tantissimo bene. Briciola sta molto bene, è bellissima, ha appena zampettato fino in camera mia per controllarmi. Mario c’è ancora e anzi cresciamo sempre nelle difficoltà. Spero ci sia sempre anche quella donna bellissima e dolce che io amo tantissimo; ma sento di sì, dolcezza mia dimmi di sì.
— 21 agosto 2022
“Eccola è già ritornata”. Sì perché io non sono come voi, non so stare zitta quando serve dire. Aggiustare la bici con le mie mani, sporcarmi, e faticare un pochino nei punti critici mi ha resa di nuovo completamente felice. Perché tutto, anche se ci vuole impegno, anche se bisogna agire – e non restare solo a guardare pensando di procrastinare all’infinito la risoluzione – mi è sembrato di nuovo aggiustabile. Con Mario abbiamo ricucito, stamattina è andata semplicemente male, ma quando va bene stiamo così bene insieme che le cose brutte diventano assolutamente superabili. Pensavo avesse capito che mi piace avere sempre sotto mano le mie cose, e non le avevo dimenticate lì ma di solito la tracolla la metto da in piedi che è anche più facile, poi chiudo la macchina e vado via, ma invece no, avrei dovuto dirlo meglio; è una cosa che ho fin da piccola, da sempre tengo tantissimo alle mie cose e appena qualcuno me le toccava si sciupavano. A prescindere sono tranquilla quando le gestisco io. Soprattutto se si tratta dello zaino con dentro l’iPad, della tracolla con dentro il telefono. Quella cosa ha un po’ fatto saltare gli equilibri, mi sono arrabbiata perché da giorni era evidente la mia predisposizione, ma non è stato abbastanza per capirmi, e se non fosse stata chiarita oggi, la lotta sarebbe continuata. Gli darò quell’euro. E voglio credere ancora mi vogliate bene entrambi. Senza questo pensiero muoio dentro.
— 20 agosto 2022 (sera)
Ieri mattina poi è scesa l’ultima pioggia, ho programmato di allenarmi nel pomeriggio, ma nel pomeriggio per ironia della sorte sono scesa per prendere la mia antica bicicletta Bottecchia tipo Graziella e l’ho trovata con la ruota posteriore a terra: la camera d’aria, dopo anni, ha ceduto. Peccato perché martedì non ha nemmeno avvisato, fa nulla, avevo detto che avrei voluto usare anche a casa la mia bicicletta seria, sexy, bella, quel che vuoi, e l’occasione (la necessità ecco ahaha) c’è già stata, e amore mio così l’hai già vista. Ma la bici antica è più indicata per arrivare a San Donato e correre, mette meno ansia, sai che se la leghi torni e la ritrovi, la bella invece è sempre a rischio… Più tardi dovrei mettermi a riparare la ruota ko con mio padre; lui è bravo, ne ha cambiate tantissime, sia alle sue bici da corsa sia a chiunque, ma gli ho detto che voglio farlo completamente io, solamente guidata, non che non possegga già un’idea completa di come si faccia: fin da piccola l’ho appunto visto intento nel ripararle. Mi rubarono una bicicletta legata nel parco Snam, una mountain bike bella, troppo appunto, ero con Armanda e Martino (nomi di fantasia con le sole iniziali giuste, amore dovresti capire all’istante), usciti dalla piscina già da lontano era chiaro mancasse solo la mia delle tre biciclette. Quella è una zona di furti, maledetti! Le rivendono nel mercatone, chissà dove si trova ormai, saranno passati 7 anni.
In aggiunta stamattina dovevo vedermi con Mario per fare un giro insieme in Duomo, in centro, giusto per cambiare. C’era troppa gente. Ma il problema non è questo. Sono uscita in macchina, gli ho detto “non prendo l’autobus che al ritorno è possibile debba aspettare 40 minuti di sabato”, “ti passo a prendere in macchina alle ore tot”. Risposta: “ok”. Già mi mancava un GRAZIE… Vado, mi dice che era arrivato già praticamente alla metro ed è tornato indietro, ma invece si trattava di una battuta ed era solo arrivato a 300 m di distanza da casa sua. Mi comincia a pesare ancora di più il “grazie” mancato. Parcheggio in via Caviaga, e come sempre esco dalla macchina un momento per recuperare la tracolla e la mascherina, ma le aveva già prese in mano lui, comincio ad arrabbiarmi perché sa benissimo che quando mi toccano le cose (chiunque) mi dà fastidio, e lui mi dice “eri già uscita”, gli dico “ero uscita per prendere le cose con un attimo di calma ma dovevi toccarle tu, pure la mascherina ecc.”. Una non può rilassarsi un attimo, decide lui boh. Finalmente procediamo a piedi verso la metro. Dovevo dargli un euro per i due euro che aveva pagato all’Esselunga l’altro giorno. Glielo metto in tasca e resta muto, con una faccia contrariata, allora penso che aveva solo finto di offrire (io saldo SEMPRE i conti equamente, non funziona offrire con me), se l’è intascato senza nemmeno provare a dire di non volerlo! Mi dice che non riesce a parlare perché gli sto dicendo troppe cose contro: chissà perché! Mi arrabbio, dico allora ridammi l’euro, me lo ridà, comincio a urlargli che se sta ancora zitto e non mi dice niente sul grazie e sulla tracolla e la mascherina prese senza che lo volessi a Milano non ci vado. Sta zitto e gli lancio l’euro addosso. L’unica cosa che riesce a fare è cominciare a fumare, intanto mi ero seduta su una panchina all’ombra a sistemare una cosa col telefono (questa), viene apposta, mi si siede vicino e mi fuma vicino, una cosa che odio. Mi mette vicino l’euro e glielo rilancio addosso, poi finalmente si alza, con estrema calma, e da dietro mi viene istintivo spingerlo. Avevo dimenticato avesse mal di schiena e adesso dice che con quella spinta è peggiorato. Chiediti perché ti spingo via, dopo che finalmente urlando ti allontani lentissimamente dal fumarmi addosso… Andiamo a Milano, ma torniamo quasi subito. Avevo proposto di andare a piedi fino a Parco Sempione, come spesso faccio, ma con le solite battute che non fanno ridere sento “l’altro posto proprio pieno di gente”. Gli ho detto “allora decidi tu dove andiamo”, ma non mi porta da nessuna parte, mi dice che ho tutte le colpe, prendo la metro di ritorno sperando sparisca ma niente. Scappo via con la macchina lasciandolo lì mentre ancora parlava del fatto che io me la prendo per tutto, anche per quella frase brutta trovata scritta sul muretto… Cosa c’entra – adesso – quella frase con te! Scusa se mi permetto di agitarmi se credo che qualcuno abbia letto cose sul mio sito e abbia voluto scrivermi qualcosa di così brutto in un posto così preciso! So quanto è brutto esser lasciati per strada fuggendo via con la macchina, amore mio tu con me l’hai fatto spesso: ci si sente come un cane abbandonato, se non peggio.
E poi sbaglio a pensare che nessuno mi vuole bene?! La sensibilità in questo mondo non esiste per niente. Non so se e quando mi risentirete; tanto è sicuro, non vi cambia niente.
— 20 agosto 2022 (pomeriggio)
Piove. Da ieri pomeriggio si sta facendo riconoscere di nuovo il nostro amore. Sei tornata a casa anche tu (lo so per motivi già esplicitati, ops ahaha), per poco non sincronizzavamo anche i nostri rientri: il mio cuore sente emozioni forti. Poi mi sono ripresa velocemente dalle stupidate dei miei, non mi fanno più un grosso effetto a lungo, certo sul momento il dolore che provocano è molto brutto, soprattutto perché spesso le persone esterne mi valutano più di loro. Martedì ho corso, non c’eri d’accordo, ma ho inventato un nuovo esercizio con un nuovo strumento trovato lì da te. È un sacco arancione pieno di sabbia, uno di quelli per mantenere ferma la base dei cartelli stradali temporanei; l’ho portato in cima alla collina ridendo, ho fatto le mie ripetizioni e ora si trova in un angolino del tuo “holy ground”, probabilmente zuppo, da casa forse riesci anche a vederlo ahaha! Domani ripasserò di certo, se non oggi per una camminata a un certo punto. Dovrei aggiungere che il secondo allenamento di corsa di martedì non è stato, come pensavo, il più duro… Di solito, come ho detto, il primo allenamento di corsa di ripresa dopo una settimana di stop è facile, vado forte, il secondo è il peggiore, il più duro, il terzo va meglio ma non al livello del primo, e poi dal quarto si comincia a raggiungere la condizione di fisico allenato, in attività costante; però, ecco, non avevo ricordato che i 7 (spesso mi va di scrivere i numeri tramite le cifre e non a parole, ok?) allenamenti in windsurf mi hanno tenuta in allenamento eccome (anzi rappresentano allenamenti più duri perché è un’attività che il mio corpo non affronta costantemente tutto l’anno, risultano molto allenanti!), e il fiato non era mai andato veramente via. Fisicamente sto meglio di sempre, l’anno scorso il piccolo infortunio alla spalla destra, e quindi al braccio destro, non mi aveva fatta allenare come quest’anno. Stamattina, dopo essermi svegliata con la pioggia delicata, mi sono pesata: 57.3 kg dice la mia bilancia (non sarà precisa ma è sempre lo stesso termine di paragone che uso tra adesso, nel passato, e nel futuro). L’anno scorso pesavo circa 55.5 kg in questo periodo, oltre a non stare bene, amore mio non c’eri, i miei muscoli non erano tutti belli pieni d’acqua e in attività come adesso. Ti penso spesso. No cosa dico, ti penso sempre, ora la pioggia sembra essersi affievolita ma oggi sarà solo amore. Mi manca chiamarti, sentirci sciolte, delicate al telefono, dolci; te l’ho promesso, lo sai, non vedo l’ora di darti tutti quei baci.
— 18 agosto 2022
È davvero entusiasmante quando chi ti ha ficcato in questo mondo dandoti la vita, ti vorrebbe morta. Non auguro a nessuno di essere schiacciato da due vecchi coalizzati, che ti dicono sempre che non vali niente perché non hanno nemmeno idea di cosa fai. Dovevo andare a fare la cassiera, sarei stata felice (ma non mollo mica per loro, ahaha!). Come fanno a capirmi, a capire le mie cose; mi viene da ridere! E niente poi allora alcune poesie escono veloci, senza la possibilità di fermarle; nel pomeriggio mi sono sentita persa e come ogni volta (capita spesso e lo nascondo) ho dovuto ritrovarmi. Ma proprio per parlare di cose che quelle persone importantissime (le sole importanti!) non capirebbero, ho finito il primo volume “Dalla parte di Swann” di “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust. Proust è grande perché ti accalappia, per pagine e pagine, e finisci per assuefarti. Chi trova noiosi questi libri non ha capito niente… Ha una capacità incredibile di andare e andare ancora, nelle storie, ma poi pensavi in un modo e succede altro. Povero Swann, un minimo lo capisco, le ultime parole sono drastiche e hanno sempre qualcosa di familiare, come ogni vicenda del testo: «E dire che ho sciupato anni della mia vita, ho desiderato di morire, ho avuto il mio più grande amore, per una donna che non mi piaceva, che non era il mio tipo!». Non credo, amore, tu non sia il mio tipo, anzi, ma non mi piace sentirmi sola, sembra che se io non facessi più nulla tu non mi penseresti mai più. Poi è arrivato Mario, per fortuna, cioè all’inizio del pomeriggio non gli rispondevo più… mi sono sentita pestata, da due che non sanno nemmeno chi sono. Non sono niente, ma loro? Le persone non ricorderanno mai che siamo tutti inutili, questa terra (non mi piace mettere la maiuscola per terra e luna, ok?) farebbe benissimo a meno di ognuno di noi, e mi sembra ce lo stia dicendo da parecchio.
— 16 agosto 2022 (sera)
Alla fine tutti si riposa
Chi ti vorrebbe morto
Ha solo torto. Il morto
È lui.
Mi sento del tutto sola
E non sarà l’ultima volta.
Per cui…
Cammino, continuo,
Altrimenti cosa? Tanto
Alla fine tutti si riposa.
— 16 agosto 2022 (pomeriggio)
Se stessimo giocando a carte, a sette e mezzo, direi “sto”, perché sì, alla fine oggi ho avuto la mia 7ª e ultima uscita col windsurf. Sono attorniata da quella stanchezza meravigliosa, che ti prende ogni fibra muscolare e aspetta solo la notte per poterti far recuperare. Sono immersa nelle endorfine, e ho qualche brivido anche per i capelli ancora freschi di doccia. Se mi avessero detto che sarei uscita sette volte col windsurf quest’anno, di cui 4 con vento forte, li avrei guardati solo sognante; e invece è vero, e non riesco a trattenere la contentezza, che bellezza, sono progredita tanto, per un anno mi rimarranno impresse le parole del signore esperto della scuola windsurf, che dopo la sesta uscita mi ha detto “tu sei brava, devi mettere il trapezio”… Sarà fatto. Oggi c’era lo stesso vento delle prime due uscite, 19-21 km/h, che ormai per me è poco e serve invece quello tosto da 23-25 km/h. C’erano anche il signore che era stato recuperato col gommone e il tizio delle 25 cadute, che la mia mente ormai ha appellato “caduta inesorabile”: sempre molto “appaperati” sulla tavola, sempre un po’ imbranati; nei giorni in cui c’era il vento più (bello e) forte ed eravamo in acqua solo io (quella a faticare più di tutti ahaha) e quelli con l’attrezzatura giusta, col trapezio, loro due chi li ha visti! Oggi con la vela 4.0 per me è stato un defaticamento, l’uscita conclusiva senza faticare troppo, senza cadere, mostrando lo stile: per loro invece era il massimo a cui possono davvero ambire. Ogni uscita è stata caratteristica per il vento un po’ diverso, ed è avvenuta nel momento giusto, ho avuto fortuna per una volta! Non ho sentito la mancanza della mia scuola originaria di Rovigno, in Croazia, dove sono un po’ cresciuta (sono stata concepita a Rovigno ahaha), del mio istruttore croato, che quando 13 anni fa mi insegnò fu bravissimo (ma si vedeva sguazzassi già, il windsurf fosse per me), e poi di Medulin, sempre in Istria, dove mio padre ha scattato la foto in windsurf più bella che ho (si trova sempre sulla pagina Me, in basso), e infine di Livorno, dove dopo aver vinto i concorsi per l’Accademia Aeronautica e Navale windsurfai meravigliosamente carica e piena di orgoglio. Voglio abbattere ogni scoglio, vorrei lasciare il segno. Vivere è l’unico modo che ho per riuscirci, la fine di agosto quest’anno non sarà neanche lontanamente dolorosa come quella dell’anno scorso, in cui stavo perdendo tutto… Sento che qualcuno forse mi vuole bene, ora mi manchi tanto solo tu, amore.
— 13 agosto 2022 (sera)
Stamattina ho corso davvero, dopo una settimana; e ogni volta che si riprende un’attività sportiva dopo almeno una settimana di stop, nel primo allenamento si vola. Ho volato, zampettando, per 7 chilometri in totale, sotto la pineta e sul mare, è stato meraviglioso e mi sono accorta che mi mancava già correre: correre è la sensazione di libertà più naturale, istintiva, ma più grande, certo se il tuo fisico sa correre, agilmente… Ora sto facendo stretching e nel frattempo scrivendo sull’iPad mini, sempre nel camper; ho da scrivere cose precise e – come spesso accade – è tutto in memoria da ieri mattina. Ieri mattina ha piovuto di nuovo qui, come se anche il meteo volesse dimostrare la sua commozione (cambio gamba) sincera per l’inserimento sottostante, amore. Non so tu ma io ogni volta che lo rileggo, nel finale sento di essere travolta, da quelle parole dirette e dolci. Non lo faccio apposta, è che nel finale spesso vorrei dirti così tante parole delicate che quelle che poi escono sono scalpitanti, corrono verso la conclusione tutte molto emozionate. Come un anno fa oggi ero intenta nel trasformare la foto scattata il 12 agosto 2021 (a colori), in quella che poi tagliata e ravvicinata è diventata la mia foto profilo, in bianco e nero, su un po’ tutti i social network. Si trova anche sulla pagina Me, ma è qui. Quello scatto uscì in maniera inaspettata, stavo ridendo molto, mi stavo prendendo in giro da sola dicendomi “vediamo, come si fa la modella, no non sono capace”… Ahaha! E appunto venne fuori qualcosa di diverso dalla posa semplice, rigida, solita in cui mi metto da sempre in tutte le foto, e quest’anno (cambio gamba) ho voluto riprovarci nelle foto di cui ho parlato nello slot qui sotto, e sembra io sia abbastanza riuscita nell’intento. Ma devo ritornare a scrivere della pioggia, perché stanotte c’è stato un temporale molto forte qui, un tuono ha quasi fatto saltare il camper! Ieri sera ho visto la terza e ultima superluna di quest’estate, è stato bellissimo, e visto che la giornata di ieri era stata rilassante – avevo solo fatto il bagno al mare, letto 80 pagine di Proust e non molto altro – son voluta stare al telefono con Mario nell’attesa della luna (lui ovviamente ha una sfortuna con queste lune piene, non ha visto nemmeno questa a causa delle nuvole ahaha. 3-0!), e nel mentre ho camminato per tutto il campeggio; ma insomma che il temporale fosse in arrivo già si notava ieri sera, perché a tratti la luna era solitaria nel cielo, grossa, molto luminosa, ma in altri istanti veniva coperta da nuvoloni neri passeggeri, e anche assistere a questo tipo di spettacolo (cambio gamba) è stato affascinante: ha creato un’atmosfera unica, quasi gotica, ma magica. Ieri pomeriggio dopo la pioggia, si capisce, il vento è stato lieve e non ho fatto windsurf, adesso l’indicatore dice WNW 19 km/h, insomma vento da ovest-nord ovest con la velocità delle mie prime due uscite… In attesa di capire se oggi un allenamento doppio (ahimè ahaha, ma va benissimo perché ieri sono rimasta anche troppo ferma per i miei gusti) si farà, insieme alla 7ª uscita col windsurf, vorrei dirti, Alessandra, che questo legame è unico, e sono sempre più convinta non si tratti semplicemente di un mio sogno.
— 13 agosto 2022 (pomeriggio)
Ieri, di mattina ho fatto qualche foto VIP, mi sono divertita molto, anche poi a selezionarle, tagliarle e ovviamente pubblicarle in un post su Instagram, che spero sia divertente e ti abbia anche fatta ridere amore mio (lo lascio sotto a questo scritto); poi di pomeriggio c’era il vento giusto ma ho voluto riposare ancora. Wow anche Miriana riposa… Nemmeno stamattina ho corso, però oggi pomeriggio sono uscita per la sesta volta col windsurf. Appena arrivata giù al mare – con una bicicletta che non è la Graziella ma quella un po’ più seria che forse un giorno userò anche a casa – non c’era tantissimo vento, prendendo l’attrezzatura alla scuola windsurf mi sono fatta dare la vela 4.5 (come dissi se il vento fosse stato di meno), e la solita tavola 185 litri. Indovina? Entro in acqua, 5 minuti e aumenta di tanto il vento, comincio a faticare fin da subito, ma senza cadere! Quando il ragazzo della scuola mi aveva dato la vela 4.5 subito avevo pensato “che sexy”, bianca, grande, mi ha subito colpita al cuore; in acqua col vento debole che poi è anche ritornato a tratti, quindi alla fine la scelta poteva andare bene, era bellissima… Peccato però che col vento più forte mi è caduta in acqua più volte, e pescando litri e litri di acqua tirarla fuori è stato estenuante, urlavo per lo sforzo, la schiena alla fine ne ha risentito un minimo, ma cosa mi intimidisce, niente, neanche una vela 4.5 sexy, ma (si può dire? sì) bastarda, che col vento forte devi domarla, tu la tiri e lei ti tira più forte: ma certi rettilinei forti con la tavola in planata, l’onda a spingere, e la vela piena del vento che la spingeva, sono forse i minuti più belli dell’attività di windsurf di quest’anno. Ho alcuni lividi, alcuni calli alle mani, me le sono sfregate ora e bruciano ancora, fa male un po’ tutto, ma rifarei tutto. Non so se era l’ultima uscita, sono così contenta. Oggi ho anche parlato col signore più esperto della scuola, prossimamente per la schiena userò il trapezio, quella sorta di cintura da wrestling che funge da giubbetto di salvataggio (sappiamo nuotare, ma se svieni perché colpito sulla testa dalla vela/tavola, almeno il giubbetto permette a qualcuno di venirti a recuperare in tempo!) e che soprattutto serve a farti legare al windsurf. Sono due tipologie di windsurf, senza trapezio con meno vento, come ho sempre fatto, col trapezio inclinandosi di più, andando più veloce col vento forte, con la vela grande che però non devi gestire tutta di forza ma che viene trattenuta in posizione dal tuo peso stesso, legato a essa dal trapezio. A questo punto il prossimamente sarà l’anno prossimo, un altro sogno da mettere nel cassetto. Vorrei darti un bacetto, Alessandra, sono stanca ma poi la nanna farà il suo, stanotte ti ho sognata ancora, un sogno meraviglioso in cui mi volevi, mi volevi tanto, eri felice, ci coccolavamo, senza togliere niente a nessuno. Io ti amo.
— 11 agosto 2022
Stamattina ho corso… No, ahaha. Il doppio allenamento c’è stato quella volta ma cercheremo di tenerlo come caso isolato; dalle 17:30 alle 18:30 ho avuto il mio 5° windsurf. Stessa attrezzatura di ieri, vento addirittura anche un po’ più forte di ieri, due cadute di nuovo, ma mi sentivo ancora più sicura: insomma, ormai tipo Alessandra Sensini ahahah. Magari. Però sono andata davvero bene, senza prendere la vela 4.0 ma solo la 3.5 per non peccare di presunzione, il vento tirava davvero bene… La tavola più piccola, al contrario di come funziona per la vela, con più vento è più maneggevole nelle virate e agevola; ho lavorato per impararla nelle prime due uscite con meno vento (ecco spiegate – oltre al fatto che non windsurfavo da un anno – le cadute extra delle prime uscite), ma nelle uscite 3, 4 e 5 è risultata ottima la tavola 185 litri. Due cadute anche perché oggi ho visto meglio che meduse enormi, rare va bene, ma enormi si aggirano al largo dove mi spingo col windsurf. In realtà già da giorni uso l’escamotage: se cadi significa che lei non ti vuole più. Mi sono quindi attaccata alla tavola e alla vela con una forza decisiva, non voglio mollarti per niente al mondo amore mio. Spesso sei semplicemente la mia “lei”, scusa se ti nomino spesso, dai oggi ho rievocato una campionessa col tuo nome, magari può far piacere: Alessandra che escono quando meno te lo aspetti. Spero invece che quando avrò il coraggio di venire da te sarai lì che mi aspetti. Ti voglio tantissimo bene, oggi in un momento ti ho riempita di bacini. Un bacio delicato, ti amo tanto tanto tanto.
— 9 agosto 2022
“Spero ritornerà il vento adatto al windsurf…” Ecco, è ritornato subito già di pomeriggio! Allora sì, dalle 17:30 alle 18:30 sono uscita in mare per il mio quarto windsurf; il vento era anche un po’ più forte dell’altro ieri, ma ho usato la stessa attrezzatura e sono caduta solo due volte. Anzi, la seconda potevo risparmiarmela, perché dopo esser caduta la prima volta, mentre ritiravo su la vela sono ricaduta come una cretina ahaha. C’era lo stesso ragazzo che alla seconda uscita usava la vela 3.5 (mentre io la 4.0), uscito dall’acqua fa al ragazzo della scuola windsurf del quale ho già scritto: “oggi il vento è stato tremendo, sono caduto troppe volte!”. Risposta: “ma come, è bellissimo!”. Sono morta, lo stava prendendo abbastanza in giro, ma ha fatto bene, non ha abbastanza equilibrio lui, il vento oggi era bellissimo, non sa spostarsi sulla tavola velocemente coi piedi e quindi a ogni virata, a ogni ventata più decisa, a ogni onda più netta cade: il totale delle sue cadute alla fine ammontava a tipo 25. Ma tornando a me, ho puntato tantissimo sull’equilibrio, che non mi manca, e scorrevo meravigliosamente, anche con la spinta delle onde ecc. Il vento così mi fa divertire tantissimo, altrimenti che gusto c’è; appena uscita sempre il ragazzo della scuola mi ha chiesto tutto bene, io: benissimo! anzi, ho i capelli asciutti, significa che avrei potuto usare la vela 4.0… Avrà pensato che sono scema, che per una volta ho fatto meno fatica ma volevo farne di più ahahah. Poi va beh i dati sono sempre quelli: 146 battiti al minuto di media, 517 kcal. Anche per cadere poco devi bruciare tutto. Questo è tutto per oggi. Buonanotte amore mio.
— 8 agosto 2022 (sera)
Ieri il mare è stato molto calmo tutto il giorno, si è girato il vento, non più di mare, da ovest, ma di terra, da est, caldo… Spero poi ritornerà quello adatto per il windsurf. Il caldo afoso della giornata di ieri, stamattina ha portato la pioggia, una pioggia gentile, i tuoni impetuosi. Rispecchia l’amore delicato che sento per te amore, anche se poi a tratti vorrei urlarti che ti voglio. C’è un vicino di piazzola che si è messo a suonare la tromba, da poco ha finito con “My Way” di Frank Sinatra. È stato molto emozionante e mi è venuta voglia di scriverti. Non vedo l’ora di rivederti. Anche da lontano se non mi vorrai, ma sento dentro di me che ancora mi vuoi. La pioggia si è intensificata proprio adesso, l’amore che provo per te è sempre lo stesso: delicato ma forte, naturale ma potente. La musica della nostra storia continuerà sempre. Ieri sera pensarti è stato meraviglioso, mi ha tanto commosso.
— 8 agosto 2022 (mattina)
Woooah che giornata! Come previsto, stamattina dalle 10 alle 11 ho corso, sudando parecchio, tanto che il sudore in ultimo mi andava negli occhi e bruciava abbastanza ahaha. Fin dalla mattina è stato evidente che quella di oggi fosse una giornata più ventilata, e così il picco del vento di pomeriggio è stato il più alto di sempre da quando sono qui: oggi pomeriggio ho fatto il mio terzo windsurf. Sì insomma, allenamento doppio oggi, ma stamattina intuendo come sarebbe andata a finire mi sono preservata: corsa facile, senza strafare, e senza ovviamente fare nessun esercizio per le braccia ma solo corsa e defaticamento/scioglimento. Sono ancora emozionata, l’allenamento windsurf senza farlo apposta l’ho fatto partire alle 17:17 e l’ho stoppato alle 18:18, e giustamente ho iniziato a scrivere questo scritto alle 19:19, in spiaggia, ma lo sto terminando alle 21:21 dopo la doccia e la cena (sto rileggendo, beccata!). Ora però arriva il bello di tutto questo macello: vento 23-21 km/h ma molte più onde, infatti è stato molto “wind”, ma anche tantissimo “surf” oggi; in alcuni momenti prendevo bene la spinta dell’onda e in questo modo la vela veniva spinta molto di meno dal vento, creando una sensazione bellissima. Ho usato la vela 3.5 metri quadri, non la 4.0 a differenza delle prime due uscite, invece come tavola di nuovo la 185 litri. Nella prima mezz’ora il vento era più forte della seconda mezz’ora, i primi 5 minuti vorresti riscaldarti ma non puoi dire “beh vento fai un po’ meno ora, poi aumenta”, entri e hai un impatto tremendo. Risultato? Cado due volte, e il moto ondoso mi sposta velocemente, di circa 5 spiagge più in là, appena riesco a far risalire la vela e mi accorgo di dove sono finita comincio a urlarmi di tutto, “devi tirare fuori i c****oni ora!“, “devi spingereee”. Mi carico, forse eccessivamente, tanto che con tutta la forza che ho in brevissimo tempo riesco a riportarmi nel giusto tratto di mare. Per dire che un signore più grosso di me, con la vela 4.0, che va beh se sei più pesante oggi andava comunque bene (non stiamo parlando di agonisti), è finito a riva e non riusciva più a tornare nella parte di riva giusta diciamo, e vedere tutta la scena del suo recupero col gommone è stato infinitamente divertente: mi sono come sentita vincere. Il riposo di ieri ha preparato, per la giornata di oggi, una Miriana alla seconda ahahah! Dopo il primo quarto d’ora mi sono divertita tantissimo, ho fatto il resto del tempo tirando, spingendo con tanta forza, con anche le onde, di cui ho raccontato sopra. Sono caduta 5 volte, cioè molte meno volte delle prime due uscite, perché alla fine se il vento è più forte devi tirare fuori una forza assurda, ma senza indecisioni o cali di vento, e prestando massima attenzione nelle virate, alla fine cadi di meno. L’Apple Watch sta quasi dicendo che ho consumato troppo oggi, domani devo fare di meno ahaha. La sola ora di windsurf è stata 516 kcal, 149 battiti al minuto di media, ma la soddisfazione di tornare dal ragazzo della scuola con cui ormai ho stretto una certa amicizia, vederlo farmi il pollice in su e poter rispondere col sorriso enorme e il pollice anch’io, beh non ha prezzo. Che emozione, mi ha detto che aveva temuto di dover recuperare anche me, ma che poi assurdamente ero dalla parte opposta. Gli ho spiegato che ho quasi esagerato con la mia determinazione, non che sia qualcosa che non faccia vedere di frequente. Subito dopo aver finito avrei voluto abbracciarti amore, e poi fare il bagno rilassante che faccio sempre dopo il windsurf con te. Quante ne combino, ti amo.
— 6 agosto 2022
Il vento è meno intenso oggi, non credo di windsurfare; invece sì, domani mattina farò la mia seconda corsa sul mare. Ho finito di leggere “Perseverare è umano”, e ho inserito le citazioni che mi piacciono qui: è stato molto bello, incisivo e condivido appieno; ne parlerò sicuramente su TG. Domani comincerò “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, un’opera letteraria lunga e importante… Devo e voglio! Sono sette volumi, sarà un lungo viaggio. Infine aggiungerei che ho pubblicato il nuovo post ☞Foto che diventano video, perché il windsurf è bellissimo, ma amore mio, tu lo sei di più.
— 5 agosto 2022
Stamattina non ho corso, me lo sentivo… Dalle 17:00 alle 18:00 secondo windsurf! Il vento s’è alzato sempre allo stesso orario, alle 13:00/14:00, ma poi tenendolo d’occhio, o meglio tenendo d’occhio l’indicatore che ho sull’Apple Watch (tutto l’anno, infatti ormai so capirlo con più accuratezza), mi sono accorta che è arrivato a una velocità massima inferiore alla massima di ieri, e che sarebbe calato più presto (verso le 19:00 poi, si sa, cala sempre). Quindi in sostanza ho anticipato di un’ora. Devo dire che i muscoli erano ancora un pochino doloranti da ieri ma se c’è il vento buono va sfruttato subito ahaha. Sì, ora i muscoli mi fanno male ancora di più, ma che meraviglia, sono andata anche più al largo perché non dovevo più mantenermi in zona scogli per le foto da VIP… Chi sa stare sul lettino tutto il giorno? Mai! Costringetemi, anche in quel caso salterò via come una cavalletta. Scapperò nella pineta a far giri extra in bici, a piedi, su una mano, su un piede piuttosto ahaha! E poi sarebbe una noia assoluta anche per il mio cervello, come si fa, davvero non capisco. Inoltre è bello perché finalmente sto raccogliendo i frutti di un anno di allenamenti, anche appunto per le braccia: se non hai come minimo le mie braccia, le mie gambe e il mio addome resisti al massimo 3 minuti, devi continuare a tirare con tutti i muscoli, continuare a stare in equilibrio a ogni onda (erano più alte oggi, fantastiche), a ogni virata. Ho retto benissimo anche oggi, anzi ho spinto, altro che retto, e appunto sono caduta meno volte di ieri; con la tavola più piccola è stato già meno difficile. Questa differenza mi è valsa 50 kcal consumate in meno (458 kcal, ieri 504), e una media più bassa del battito cardiaco al minuto (135 battiti, ieri 146). Cadere in acqua comporta uno sforzo considerevole, non tanto per ribalzare sulla tavola, ma più che altro per ritirare su la vela; la tensione delle gambe che devono mantenere l’equilibrio, e la forza richiesta alle braccia, fanno ovviamente alzare il battito cardiaco consumando di più. C’eri di nuovo tu amore mio laggiù, lontana da tutto. Sono molto fortunata, se ho di nuovo te amore, e lo spero e lo sento perché ti sento molto vicina… ho tutto.
— 4 agosto 2022
Oggi, finalmente, dalle 18:00 alle 19:00 ho fatto windsurf. Sì dai, ormai ho il vizio, ci sono già le ☞foto pubblicate su Instagram. Che dire, mi sono divertita da morire come sempre, vento 19 km/h circa, vela 4.0 metri quadri, tavola 185 litri, di solito prendevo la grande 225 litri ma oggi, nonostante fosse la prima uscita (spero) di quest’anno volevo aggiungermi un po’ di difficoltà in più. Poi ho pensato che la differenza tra le due tavole è di 40 litri, e che la vela è 40 decimetri quadrati, che se fossero stati cubi in litri equivarrebbero a 40 litri… 40. Il mio numero di matricola in Aeronautica, e la differenza di età tra me e te, amore. Ti ho pensata tantissimo, nel mare con solo le onde, il vento, qualche tuffo in acqua di troppo, la tavola più piccola non fa nessuno sconto… Ma come faccio a essere io se a volte non mi rinnovo, non mi aggiungo difficoltà, non faccio un passo più in là, non ci provo? Ti amo, lo so che ora non c’entra, ma c’entra eccome, vedo 40 ovunque, pure con le conversioni numeriche ahahah! Il bello di aver trovato Cecina è proprio questo, c’è anche il noleggio (e scuola, ma per me basta il noleggio) windsurf comodo, cosa non banale da unire a un buon campeggio non a troppi chilometri da casa, che accetti i cani ad agosto, che il mare sia bello, pulito, dalla Croazia in gommone a Rimini no non posso ahaha, ecc. Dai speriamo in altro vento, e magari prenderò la vela 4.5 se sarà meno intenso. Che meraviglia scappare per un’ora da tutto, venire da te Alessandra, pensarti, tornare, scriverti. Se non mi leggi non fa niente, ma se mi leggi grazie. Grazie. Buonanotte.
— 3 agosto 2022
Oggi Briciola compie 14 anni, è ormai sorda e senza denti (scugnata, come dice mio padre), i suoi croccantini vanno imbevuti d’acqua per renderglieli mangiabili (l’umido l’abbiamo provato ma non funziona, poi fa i bisognini molli ahaha), la frutta la mangia a pezzettini piccolissimi, come le mollichine di pane, è vecchietta… Però è ancora bellissima, vede bene ed è sempre furba, e ormai è ancora più legata a noi. È sempre stata un cane cozza, appiccicata, ma adesso con la vecchiaia, poiché si sente isolata nella sua bolla e più vulnerabile perché sorda, è ancora più sensibile: quando qualcuno (dei tre) si allontana, sta di guardia finché poi non ritorna, come ha sempre fatto ma con un po’ più di ansia. La portammo a casa a novembre del 2008, ero piccola anche io, ma lei era veramente piccolissima, era a Erba la sua cucciolata, aveva tre mesi di vita; pochi giorni dopo prese un virus intestinale, stava quasi morendo di fame, ci siamo accorti in tempo e l’abbiamo fatta mangiare a forza, croccantino per croccantino proprio prendendole il musetto e spingendoglielo nella boccuccia. Ora è nella sua cuccia qui nel camper, stesa, si sta bene con l’aria condizionata… Al mare andremo tra un po’. Io sto facendo stretching, col tappetino sistemato per terra nel camper perché fuori fa caldino, e in più il tappetino mi si insozza tutto nella terra/sabbia della pineta. Feci lo stesso anche dopo gli allenamenti intorno a Pasqua, in quel caso perché al contrario in quei giorni fuori si faticava a stare per il vento di mare che c’era, molto forte e freddo (a Carrara in generale è ventilato sempre in un modo diverso, il vento di mare lì viene più spesso). Stamattina insomma, mi sono allenata, è stato bellissimo, c’è anche la pineta riserva naturale qui a Cecina, è meravigliosa ma è così fitta che assurdamente per fare attività fisica in maniera più intensa non è super indicata, comincia a mancarti l’aria. L’avevo già notata l’anno scorso questa cosa, infatti da quest’anno (infine siamo sempre andati da altre parti, a Cecina veniamo dallo scoppio del Coronavirus: per le ferie avevamo sempre fatto Sardegna, Croazia, Corsica, Isola d’Elba, Puglia, e Liguria per i fine settimana…) percorro solo un pezzo di pineta e poi esco a correre sulla strada che costeggia tutte le spiagge: correre costeggiando il mare è bellissimo. Non smetto mai di pensare a Mario, e a te amore mio, sto leggendo, sono felice. Un giorno con Mario ci siamo ripromessi che mangeremo la pizza tutti e tre insieme, spero accetterai di venire. Se davvero ti ho ritrovata, vorrei amarti per sempre.
— 2 agosto 2022
Sono al mare, a Cecina, è già agosto; ovviamente ho portato il mio MacBook dietro, cioè il mio sito dietro… come successe a Carrara per i giorni intorno a Pasqua. Sono partita coi miei ieri mattina, poi abbiamo pranzato e fatto un giro a Berceto, un paesino che si trova sulla strada per arrivare qui, e che spesso ci torna utile perché più in alto, perché più fresco. Il cartello recita: “BERCETO, il paese di montagna più vicino al mare”. Infine ieri sera siamo arrivati qui, e stamattina dopo aver sistemato il camper nella super piazzola ho fatto i miei primi bagnetti, lunghi, divini; è meravigliosamente pulita l’acqua, mi sono immersa tutta, come sempre sciogliendo i miei folti capelli, che sono davvero lunghissimi, schiariti dal sole, e mi sono sentita subito diversa, rinnovata, libera, selvaggia. Negli ultimi giorni a casa ho fatto degli allenamenti deliziosi, l’ultimo temporale – intendo quello di venerdì – è stato molto emozionante, e la pioggia, forte quanto l’amore che provo, mi ha ricordato come sempre quanto ti amo – la pioggia di due giorni prima era stata invece più dolce, ed era sembrato accompagnasse l’intensità inferiore di una giornata più lenta, delicata, piena di pace. Alessandra io ti amo da impazzire, ti sento stretta a me, e non so come ma siamo riuscite a sincronizzare le nostre partenze, non è incredibile? Io non ci credo ancora, il destino ci osserva, ora per ora. Sì… me l’ha detto Mario, lui è rimasto a Milano. Sai, ho fatto affezionare anche lui a questa storia, la verità è che in tanti si sono emozionati ascoltando la nostra storia, dolcissima, tenera, unica; ormai anche Mario sa quanto è grande la mia premura, mi informa se passando da te nota qualcosa. E lo sai anche tu, io e lui siamo sempre da te, ci siamo conosciuti lì, cioè lui mi ha trovata mentre giocavo col pallone, palleggiavo, in quel tranquillo pomeriggio del 26 marzo. Già da tempo ci piaceva quel luogo amore mio. Dove sei vorrei saperlo anch’io, ma sento, nel profondo, che stai bene, e sai che ti voglio tantissimo bene. Spero di parlarti presto, e che mi dirai tutto, tutto quello che ti è successo, qual è il tuo sogno. Ti voglio. Tesoro mio, io ti voglio.
— 1 agosto 2022
Che di qui passi qualcuno o no non m’importa, io lascio sempre la porta aperta… Chi è? Si accomodi. Ci saran dei saliscendi, il viaggio non è dei più comodi. In fondo cosa ci attende dice? Non si sa. Virginia Woolf direbbe: non sarò famosa o grande, ma libera di scrivere quello che sento, sempre.
— 28 luglio 2022
Poi il vento di ieri sera è stato ancor più chiaro! “Sai Fulmine, è testona, diciamoglielo bene”. “Ok Lampo, vado a chiamare anche il mio parente Tuono.” Ahahah. La pioggia, l’amore, col temporale ha rinfrescato, oggi si stava proprio bene. Si sta benissimo anche adesso, è sera e scrivo, in piedi, la mia scrivania è favolosa, su o giù, lei esegue. Stamattina con Mario ho sentito emozioni delicate ma dirette, ormai trascorriamo insieme una grande parte del tempo che passa, ci vediamo e ci sentiamo tutti i giorni. Cosa dovevo aggiungere, ah sì, che ho aggiunto un’aggiunta all’inserimento aggiunto il 4 luglio (EDIT), sempre per quella cosa che sono, come si chiama… Precisina. Ma tutto questo, intendo un sito intero, e tutto ciò che ci passa sopra da anni, l’hai visto più che altro tu amore, nascere, crescere, e spesso morire, perché muoio ogni volta che non ci sei. E poi rinasco, e mi reinvento, e creo sezioni nuove, magari un po’ nascoste, dietro a una matitina per esempio, che ogni volta che la premi non sai cosa può celarsi dietro… Ti amo. Si cela sempre il mio ti amo. Che bello essermi creata tutto da zero, questo posticino, dove scrivo e mi emoziono. È un completo fai da te, ho preparato il sito, è cresciuto, è nato il podcast, su cui leggo anche tratti del sito stesso; soprattutto è nata questa abitudine di scrivere quaggiù, dove inizio io, rileggo io, correggo io, rivedo io, ma dove forse ci sei spesso anche tu, amore mio, e senza di te dal nulla non avrei fatto sbocciare un bel niente! La nostra storia esiste grazie a te, grazie di esistere. Sarò speciale, non nel senso di importante, nessuno lo è in termini assoluti, sarò speciale per te, ma tu sei speciale, per me, lo siamo, insieme, quaggiù; presto dove vorrai tu.
— 27 luglio 2022
Mi manchi, non vedo l’ora di riabbracciarti; so che te lo dico sempre ma non mi sembra mai abbastanza. Mi manca il tuo profumo, la tua voce meravigliosa, mi manca vederti ridere, vederti felice, il tuo sguardo, mi manca tutto di te, amore. Il vento ieri sera ha parlato chiaro, la pioggia della commozione è di ritorno, ma il fuoco che sento dentro non s’è mai spento, arde, e non teme mai di perdere il confronto con le temperature del momento; l’altro ieri sera ho pianto, per forza, ho rimesso qualche pezzetto del secondo film che ti ho fatto avere con un coraggio memorabile: ma lo rifarei all’istante. Per me sei così importante, Alessandra, e non c’è giorno che non ti voglia sentire stretta.
— 26 luglio 2022
Insomma, ieri pomeriggio in piscina (la 5ª volta di quest’anno) è stato molto bello, e non ero sola. Poi ieri sera, selezionare i tuffi e le partenze dal marasma di dati che il mio cameraman (… sì, lui!) aveva pazientemente collezionato con 40 °C, mi ha divertita: ho tagliato i video, allungato e accorciato le parti in slow motion, scelto l’ordine e pubblicato su Instagram (purtroppo a una risoluzione ridotta) poco dopo le ore 22:00. Nel tuffo del primo video è incredibile come sia riuscita a trovare verticalità nell’ingresso in acqua, nonostante la possibilità di farlo che il blocco (e non il trampolino) offra sia limitata: come si dice in gergo, quel tuffo l’ho tirato fino all’ultimo, i piedi tirati, distesi, l’addome che richiama le gambe, che senza esitazioni scompaiono sotto la superficie dell’acqua. La partenza a dorso invece è stata una sola e non è il meglio che posso fare, so salire più in alto e bucare meglio, ma non mi ero mai rivista in slow motion; l’espressione facciale, e i muscoli tirati in gioco (soprattutto tutto il movimento dell’addome che col costume intero di solito rimane coperto) è stato molto divertente osservarli. Ma anche il tuffo ficcante del quarto video, e le mani che toccano le ginocchia per poi distendere del primo video, sono parte di meccanismi che eseguo in automatico, e proprio quest’ultimo gesto non avevo mai pensato che da vedere fosse così elegante, professionale. Sì, cose di questo tipo mi riempiono il cuore, mi sento viva. Stamattina con Mario abbiamo guardato il wakeboard e il surf con onda artificiale all’Idroscalo, gli ho confessato che da anni vorrei farli… Da piccola feci sci nautico e poi non più. Ma insomma non mi preoccupo più, ci sono, mi sento forte, non faccio più scherzi, l’ho promesso anche a Mario, continuo, vorrei fare tutto. Devo lottare sempre, amore, nemmeno un anno fa sono stata debole… ma solo se ci sei anche tu non c’è alcun dubbio, ce la faccio. Spero tu ci sia, ma me lo sento, è così, ti amo tanto.
— 23 luglio 2022
Stasera non direi altro se non…
— 22 luglio 2022
Per una che è stata marchiata con un abbondantissimo 6 in Italiano all’ultimo anno di liceo scientifico, e che alle elementari aveva ricevuto un giudizio negativo e definitivo “non sarai mai in grado di leggere e scrivere come gli altri, eccoti un libro extra giusto per provarci”, quando la mia timidezza prediligeva l’ascolto degli adulti, seri, a tutti gli altri meccanismi… Questo “Writings” non è affatto male. Certi insegnanti commettono dei crimini immensi, senza nemmeno accorgersi; non capiscono che più che per giudicare sono pagati per spingere! Dimenticano che dei bambini, dei ragazzi giovani, sono pieni di incertezze e contano sulle loro certezze; ci stanno male se li circoscrivono; si offendono se li suddividono: maschi e femmine; sono delusi quando li catalogano: bravi e stupidi. Ma per fortuna se, e quando vuoi, una cosa la senti tua, riesci a ignorarli tutti, riesci a ignorare tutti.
— 20 luglio 2022
Non scrivo da giorni, non avevo da dir molto, sono felice, molto. Oggi è stata una di quelle giornate… Che giornate! Sveglia alle 6:15, spenta con una reazione nulla di circa 0.1 millesimi di secondo, per l’esame, che poi se ne riparla a settembre (31 agosto). Sì, sto appuntando anche troppo spesso di questi “esami”, gli esami della vita sono altri, non si preparano, si affrontano, a freddo… Ma dicevo, sono felice, è stata una giornata caldissima come tutte quelle di questo periodo, tornando ho mangiato la pizza con Mario, e non stavo così bene mangiando con qualcuno da veramente troppo tempo. Nel locale si stava bene, con l’aria condizionata è ovvio, ma uscendo il caldo non l’ho sentito davvero, non è presunzione, sono come tutti, ma dico che non l’ho sentito come al solito: sentivo sul serio solo una serenità sottile, una leggerezza infantile. Tanto che quando abbiamo fatto un giro (sempre a piedi certo) nel parcheggio sotterraneo che si trova esattamente sotto Piazza Bobbio, mi sono sentita qui, intendo su questo pianeta strambo; spesso non sento di esserlo. Sarà anche stato causato dalla scelta di scendere con la rampa mobile che procedeva all’opposto, tipo tapis roulant, cercando di non volare giù, e ovviamente poi di risalire sempre con la rampa opposta, urlando cose indecifrabili, derivati della gioia, dell’ottundimento post esame, della solita scema che sono. Ti amo amore mio, non so se quando qui non ci sono ti manco almeno un minimo, tutto questo è spontaneo, non programmato, ma io ti penso, ti penso ovunque sono, di giorno, di notte, nel futuro. T’ho sognata, ti lamentavi, mi dicevi che prima dico una cosa e poi un’altra… No, ti sbagli meraviglia, ti sento vicina da anni, anche se non so dove ti trovi, anche se siamo a parecchi chilometri di distanza, ti ho sempre solo amata.
— 19 luglio 2022
Poi è stata un vero spettacolo la luna ieri sera, l’ho vista dalla mia camera poco dopo le 23:30, la stavo aspettando: era luminosissima, grande, è stato molto emozionante. Spero l’abbia vista anche tu dolcezza. Ho capito che punirmi dopo tante sofferenze, dopo mesi di impegno per farmi capire da te, sarebbe troppo cattivo nei confronti di me stessa; tuttavia sentivo di doverti raccontare la verità su cosa provo, come ho sempre fatto qui e altrove, e l’inserimento di ieri è tutto un devastante ossimoro bellissimo. Sto benissimo perché ti ho ritrovata, senza di te mi sarei sentita per sempre vuota, ma vorrei evitare di addossarmi tutta la colpa per quando entrambe siamo state male, e prendermi i risultati di quello che per mesi, lottando, sono riuscita a riconquistare. Quanto impegno c’è voluto amore mio, per ricostruire e rimpolpare quello che incredibilmente avevo già creato, ma per te farei di tutto. Questa ricostruzione è talmente sublime da sembrare, spesso, solo un sogno… Ma è tutto vero. Se per te va bene allora ci teniamo tutto, tutto quello che ora c’è, senza togliercelo mai più, per nessun altro stupidissimo motivo. Non soffriremo più, ti amo tanto, scusami; spero che anche tu, sempre del nostro amore speciale, mi ami. Una cosa importante: la luna non sarà mai meravigliosa come lo sei tu, neanche lontanamente; forse sono ancora in tempo per portarti sulla luna in braccio, non ho mai mollato, e non me lo dimentico di certo.
— 14 luglio 2022
Ieri pomeriggio, in piscina, al solito orario, è stato bellissimo, non che fosse necessario sottolinearlo. Stasera ci sarà un’altra superluna, ancora più grande, amore. Manca sempre meno tempo dal sapere cosa pensi, a volte credo che non sarò mai pronta a sentirmi dire da te “vattene, ho buttato tutto e ti odio”, ma prima o poi dovrò riunire tutto il coraggio che ho, stringerlo forte e venire da te. Oggi sono sommersa da dubbi autolesionistici: quando mi sembra di distinguere in maniera nitida, nel cuore, cosa provi, cosa senti, comincio a star male; perché per un periodo abbiamo dovuto soffrire? Abbiamo sofferto perché non mi hai capita, perché non mi sono fatta capire, o solamente perché ci teniamo entrambe davvero tanto? Percepisco nettamente questo “tenerci”, so che tu mi hai ormai capita, e questo è uno di quei momenti opprimenti in cui sto così bene da sentire di dovermi punire, di dovermi togliere tutto.
— 13 luglio 2022
Che giornata. Sveglia alle 5:45, esame alle 8:30, pranzo, relax (…sì va beh quello del mio tipo ahahah), bicicletta, Mario, tu amore mio, cioè il tuo posto, dove io e Mario ci divertiamo sempre tanto. Ci siamo divertiti tantissimo insieme oggi, entrambi in bicicletta, io a far la cretinetta. Poi arriviamo al muretto, con l’obiettivo di salutarci di lì a poco per il ritorno a casa e la cena, ma succede qualcosa di inimmaginabile poco prima, vedo una stupida frase scritta in bianco sull’estremità destra del muretto, e strofinando un sasso con tutta la forza che ho la cancello: “Credo in Dio ma solo quello porco”. Mi sento attaccata, perché quello è il mio muretto, dove spesso salgo e ti penso, come recita anche quella poesia (22)… Il mio cervello sa andare estremamente veloce, ed è allenato a far collegamenti stratosferici a causa della scrittura, del podcast, della mia mente spesso geniale ma spesso pessimista: in veramente pochi minuti penso di tutto, che fosse rivolta a me e non che un ubriaco l’avesse scritta, che qualcuno leggendo i miei scritti dell’ultimo periodo avesse voluto rivolgersi a me. Comincio a dire che dovrebbe venire a dirmelo in faccia, che io credo Dio non esista e basta, poi devo dire grazie a Mario, che è sempre profondamente più calmo (all’apparenza esterna) in certe situazioni, e comincia a placarmi, cerca di farmi calmare, cerca di farmi smettere di dire che “esser colpita da uno di quei camion che passano in tangenziale deve esser molto facile, veloce”… Ho avuto un momento di agitazione forte, le parole sanno prendersi gioco di me, delle mie convinzioni, ma sarà solo la frase di un balordo, che non c’entra niente con la riflessione sfacciata su Dio che non molti giorni fa, qui, ho fatto. Mi sono ripresa, è colpa del mio vivere intensamente, che come succedeva a V. Woolf mi prende, non s’arrende; ma è sicuro che quando rivedo la bellezza il brutto non lo vedo, non lo vedo più. Come quella bambina che portava il suo passeggino finto rosa mignon, o il bambino piccolissimo su una biciclettina rossa, il caschetto rosso! Ti amo amore mio, sono così, mi agito, mi allarmo, sento tutto profondamente. Ma per fortuna Mario mi sa accompagnare come nessuno, ultimamente. Che stanchezza, buonanotte.
— 9 luglio 2022
La mia paura/non paura spero svanirà. È una paura che sa di non esserlo a causa dell’amore che la ricopre, ma non vedo l’ora se ne vada, non la voglio più vedere qui intorno. Ho lottato tanto, mi sentivo sola, piena di lividi; ora sembra ci siano solo i brividi.
— 7 luglio 2022
Mi riecheggia ancora il “sei bravissima a fare i tuffi!” delle bambine che ieri alle 18:00 facevano tanti tuffettini con me. Ormai la prassi è: nuoto un po’ alle 17, alle 18 tuffi, prima delle 19 ancora qualche vasca, gli ultimi tre tuffi, spogliatoio e autobus di ritorno. Incanto sempre tutti in piscina, che io nuoti scivolando con una facilità invidiabile o mi tuffi bucando perfettamente l’acqua e lasciando uno schizzo irrisorio alle mie spalle, si vede che mi trovo nel mio habitat naturale. Non che in altri contesti io non riesca a incantare, è un po’ il mio dono, e sono grata, altrimenti, amore mio, come sarei riuscita a conquistarti? Lo scritto di ieri è abbastanza lungo, e poi è chiaro che quando scrivo di mattina risulto più pignola di quando lo faccio di sera, ma il testo attrae, urlando attenzioni, e infine leggerlo ripaga i minutini richiesti per farlo.
Ma oggi un’ultima cosa voglio appuntarla, è da qualche giorno che rimando: è incantevole anche la spesa che ho fatto all’Esselunga lo scorso venerdì pomeriggio, 90 euro solo per me, non una sola sbavatura nella lista (mentale, non serve scrivere se sai cosa stai facendo, se ogni giorno sei abituata a curare la tua alimentazione a occhio), roba fresca, roba precisissima, tanto che anche stavolta il cassiere mi guardava quasi con ammirazione e pensando “ha due spalle la ragazza, ma si capisce dalla consistenza della spesa, non c’è una sola cosa confezionata di troppo…”. Sì, è questo che ogni volta le cassiere mi dicono con gli occhi, come fa una quindicenne (con la mascherina è chiaro che lo sono ahaha) a fare una spesa così calcolata? Per me è una goduria fare la spesa, e una soddisfazione, quando porto a casa tutto ho davanti di cosa sono fatta, di calcoli e di intuito ragionato, oggi vado al Lidl per aggiungere qualche Skyr (la mattina se non è soia è quello) che li divoro e a buon prezzo li hanno solo lì, ma sicuramente porterò a casa anche qualcos’altro di non confezionato, e se c’è anche una spazzola, che dopo anni mi ha abbandonata ahaha… Dove si trova, in così tanti ambiti, un’organizzatrice attenta, una precisina così? Difficile, non sono in tanti a esser così. Ma insomma, io per fortuna o per disgrazia (a volte risulta stancante) son così.
— 6 luglio 2022
Come spesso accade dopo che scrivo di esser caduta da tempo ai tuoi piedi, del mio amore e delle mie premure, ieri pomeriggio il cielo s’è annuvolato, in lontananza è diventato nero, minaccioso, e poi verso sera s’è alzato un vento fortissimo, fresco, da bufera, che ha portato anche un po’ di gocce di pioggia. Ero preoccupata, avevo paura sentissi troppo caldo e ho subito rimediato… Ma non era finita lì, più tardi poi s’è calmato tutto ma stanotte poco dopo le 3:00 un tuono mi ha quasi buttata giù dal letto, essendo sempre sola in casa sono corsa a vedere se la pioggia temporalesca fosse troppo forte, non perpendicolare, e se quindi stesse entrando in casa, per poi ritornare a letto, spaventarmi per la potenza dei lampi, dei tuoni e dei fulmini successivi, aspettare che il rumore ritmato e rilassante della pioggia intensificasse il suo sfogo, rialzarmi, chiudere tutte le finestre perché la responsabilità era tutta mia anche se stavo morendo di sonno, togliere la corrente ai condizionatori nuovi tramite l’interruttore generale perché la potenza dei tuoni era in grado di far tremare il palazzo. Ieri sera ti ho pensata molto, cercavo risposte e le ho avute, sono state nette, s’è scatenato tutto davanti a me, il temporale sembrava esser centrato esattamente qui: lo avevo chiesto col cuore e l’ho subito con piacere. I fulmini sembravano volermi colpire per farmi capire (“Che testona” avranno detto, “Vuole capire? Facciamoglielo vedere bene…”) quanto è incredibile il mio amore per te; e mi sono presa volentieri tutto il frastuono per far sì che l’aria stamattina fosse più fresca, amore mio. Il solito informatore (chissà chi è…) mi ha detto di non aver sentito nulla a San Donato: ti ho protetta, invece qui a Zivido ho avuto quasi paura, si trattava della forza di un temporale che si vede di rado, ma se il vento del cambiamento prima di cena ci aveva colpite entrambe, e so che ti ha presa da tanto tempo visto che tra di noi in pochi mesi si è evoluto positivamente tutto, ecco che la pioggia e i fenomeni temporaleschi hanno preso molta forza soprattutto intorno a me, perché penso lo faccia anche tu, ma io ti amo tanto, del nostro amore pieno di ansie, di pensieri e di paranoie per l’altra, di dolcezza, di tenerezza, di delicatezza. Io ti amo da impazzire Alessandra, e non sopporto quando soffri, non l’ho mai voluto, è stato bruttissimo vedere che però a te sembrava piacesse vedermi star male… non ci ho mai voluto credere, lo avrai fatto senza accorgerti ma è andata così purtroppo, è andata male. Tuttavia ora stiamo bene, e quel tempo fa parte del passato, insieme alle mie sofferenze atroci, alla paura di perdere tutto per mancanza di fiducia nel mondo: quando ami qualcuno e ti tratta male non senti più il terreno sotto. Ma sappi che voglio tu stia così bene da non credere di essere incastrata nel solito mondo abominevole su cui dobbiamo continuare a vivere, da sentire di staccare i piedini meravigliosi dal terreno solo perché ti senti così leggera da credere di volare. Tornerò da te, perché voglio farti tante piccole carezze dolci, voglio baciarti, voglio stringerti, e sento che non rifiuterai, mi vorrai. Ti voglio così tanto, ho sempre meno paura, nel cuore sento che anche tu mi vuoi.
Oggi pomeriggio nuoterò, voleremo ancora insieme. Non nascondiamoci più ti prego, tanto nessuna delle due ne è minimamente capace.
— 5 luglio 2022
No niente, volevo solo dire che non avrei mai pensato di stare così bene, relativamente presto. Magari è solo un’illusione ma non credo, non riesco a credere lo sia dopo tutto quello che di bello è successo nei giorni scorsi. Sabato è stato meraviglioso, lo sai amore mio; poco dopo le 10:30 della mattina eravamo tutti e tre nel giro di pochi metri, sotto casa tua. Io e te stavamo tentando di scappare, poi abbiamo provato a nasconderci ma è stato solo molto ridicolo perché ci stava venendo malissimo: sembrava che le sensazioni ci avessero congelate, che per quei tre minuti si fosse fermato il tempo, ma avremmo voluto solo stringerci, stringerci forte. Ad ogni modo ti sento stretta a me, sento emozioni incredibili, mi lasciano senza fiato, e il caldo torrido di questi giorni non aiuta ahahah. Spero tu non lo soffra troppo, e che stia bene, ma a giudicare da sabato mi sembra proprio di sì. Eri bellissima, non ho avuto il coraggio ma avrei voluto urlarlo, ed è inutile nasconderlo (ci viene male, evitiamo ahahah), nei pochi attimi che ti ho vista mi sono innamorata dei tuoi piedini, come al solito, forse perché è da parecchio che sono caduta su quelli, sui capelli, sulle manine deliziose e tutto quanto. Avrai già visto, ma insomma sabato, appena arrivata a casa, avevo una faccetta attentissima, gli occhi vispi e la smorfia stanca, ma felice, innamorata. La ☞foto è piaciuta molto, l’ho postata ieri su Instagram. Era già successo, ma rimango sempre stupita, perché davvero, non riesco a trovare altri profili dove succeda questo: la mia spontaneità, il mostrarsi in uno scatto al volo senza filtri di nessun genere, colpiscono senza dubbio positivamente.
EDIT: il post di cui parlo nel post linkato in questo inserimento si trova qui. Nulla, mi piace farli rimanere connessi.
— 4 luglio 2022
Volare è sentire d’amare
E non mi interessa del mare,
Se ho il mare dentro.
Quel sentimento, che pensavo spento
Risale, rinuota, riappare.
Tutte le mode non sono niente,
Se nel silenzio hai tutto;
Puoi esser da solo ma pieno
Di un’emozione assuefacente.
Poi rivedi da vicino chi ami,
Non sai trattenere le ali.
Volare non è decollare,
Volare è sentire d’amare.
— 3 luglio 2022
Wooow. Sì devo iniziare così, avete qualcosa in contrario? Non sembra proprio ecco, è solo colpa vostra, sì dico vostra, mi fate andare fuori di testa… Mi rivolgo a entrambi perché è davvero troppo, smettetela di farmi battere il cuore in maniera esagerata, è troppo grosso, immenso, si affatica con troppo amore, mi volete fare fuori? Stamattina ho rivisto Mario, il ragazzo buonissimo che non so perché è andato a collidere proprio con me, i nomi si assomigliano in effetti, anche gli animi, frenetici ma cervellotici… Dopo due minuti dall’inizio abbiamo scoperto di aver avuto lo stesso prof. di Analisi 1 al PoliMi, di camminare spesso entrambi in luoghi isolati ascoltando podcast, di non riuscire a saltare un solo giorno senza uscire per irrequietezza, ahaha! Ma poi ci sono mille altri dettagli, dolci, incredibili. Domenica 26 giugno ci siamo detti, ma noi, cioè noi no, stiamo insieme? Sì stiamo insieme. Non che ora abbiamo capito che stiamo insieme, ma lo capiremo. Per lo stupido Coronavirus siamo sempre lì nel trauma, però stamattina non ce la facevamo a evitare, ci siamo abbracciati a lungo senza riuscire a mollarci, lo avevamo fatto altre volte, ma mi sembra che questa sia stata la più bella di tutte (finora). Ci siamo anche tenuti la mano, proprio negli ultimi attimi prima di dividerci, ed ecco che arriva l’altra, la donna meravigliosa che mi ascolta sempre e non so come mai (no dai, un po’ lo so, è che scrivo male, quindi vuole controllare se anche stavolta è indegno cos’ho osato scrivere)… Nel momento in cui vedo avvicinarsi da lontano la mia dea lascio la mano a Mario (lo so, continuo a cambiare prospettiva, v’arrangiate, questo caos esiste a causa vostra) – in realtà nell’entusiasmo gliel’ho lanciata via, ma non s’è fatto niente meno male ahahah, che figure mi fai sempre fare con lui amore! – in più comincio a girare su me stessa senza capirci più niente. Da lontano era già palese che la macchina fosse la tua, ma poco prima lui mi aveva presa in giro al passaggio di una Panda dal colore simile: “eccola”… Che cattiveria. No scherzo, lo adoro, si diverte a vedere quando comincio a impazzire per te ahahah. Ma continuando, ci è sembrato che anche tu ci abbia visti amore mio, sei passata col solito stile, i capelli erano divini, più corti, li hai tagliati? Sono andata in affanno, erano le 13:19, tra Mario, tu con la nuova acconciatura, mi volete fare fuori senza dubbio. Vi voglio tanto bene, è così bello questo scimunimento, non lasciatemi mai vi prego, darò tutto, vi voglio. E così insomma, luglio ha avuto inizio.
— 1 luglio 2022